Quando montare in barca due motori fuoribordo

Ecco una domanda che assilla molti diportisti: quando montare due motori fuoribordo, e quando, invece, montare un solo motore sulla propria barca? Di fatto, domandarsi quando è meglio una soluzione e quando è meglio l’altra non corrisponde a chiedersi se sia meglio, in assoluto, una barca monomotore o una barca bimotore. No, perché dentro alla questione “quando montare due motori fuoribordo” si dà già per scontato che ha volte è meglio prendere una via, altre volte è invece meglio sceglierne un’altra.

Prima di proseguire, è il caso di delineare la categoria di diportisti – e di conseguenza di barche – per cui una domanda di questo tipo ha effettivamente senso. Di fatto, nel caso di barche medio-grandi e decisamente grandi, e quindi quando le barche oltrepassano i 10-12 metri, non ci sono tante domande da porsi. Nella maggior parte dei casi, infatti, i cantieri che producono queste barche danno già una direttiva piuttosto precisa sul numero di motori marini fuoribordo da montare. I veri dubbi, o meglio, la vera e spaventosa libertà di scelta, si ha quindi soprattutto quando si ha a che fare con barche di misure minori: parliamo di scafi tra i 5 e i 10 metri, dove il quesito se scegliere un motore potente o due motori separati si fa difficile e aperto a più soluzioni.

Di aspetti da prendere in considerazione, per capire quando montare due motori fuoribordo e quando no, ce ne sono davvero tanti: è necessario pensare all’utilizzo reale che si farà della barca, alla tipologia di scafo, alle prestazioni che si cercano, al listino dei prezzi motori fuoribordo, alla manutenzione del motore e via dicendo. Ed è tutto questo che vedremo insieme oggi, per capire se la scelta giusta, nel tuo caso, è una barca con due motori fuoribordo o monomotore!

Ecco cosa andrà ad analizzare questo articolo:

Velocità, rendimento e idrodinamica: meglio monomotore o bimotore?

Si parla di propulsori, ed è dunque partire dalla prestazioni e dalla potenza garantita dalle diverse soluzioni. Una persona che sapesse poco o nulla di motori nautici, e si trovasse a passeggiare lungo una banchina, vedendo una appaiata all’altra due barche rispettivamente motorizzate con uno e due propulsori, sarebbe portata a pensare che quella con fuoribordo doppio possa vantare prestazioni migliori. Ovviamente, la cosa non è così banale.

Si potrebbe pensare che, a parità di cavalli, il rendimento sia sempre il medesimo. Seguendo questo ragionamento, una barca dotata di un motore fuoribordo da 300 cavalli dovrebbe spingere esattamente quanto una barca provvista di due propulsori da 150 cavalli. Ebbene, le cose sono diverse. Nella maggior parte dei casi, a parità di barca e a parità di cavalli in gioco, la singola motorizzazione riesce a vincere senza troppe storie su quella doppia: questo risultato è quasi scontato su tutte le barche che presentano un rapporto peso-potenza nella norma. Ma per quale motivo 300 cavalli su un motore unico valgono più di 300 cavalli su due motori? Semplice: oltre a tenere conto della forza positiva – che sì, è effettivamente uguale andando a sommare i cavalli – è necessario pensare anche alle forze negative, ovvero all‘attrito doppio creato dalla presenza di due piedi poppieri in acqua, per non parlare del peso di due propulsori. C’è chi, per semplificare al massimo la questione, per capire la reale potenza di una barca con due motori fuoribordo, sottrae al computo finale un 10-15%. Una barca con due motori da 200 cavalli, per intenderci, vanterebbe dunque le stesse prestazioni di un’imbarcazione con un motore fuoribordo da 340-360 cavalli. È una questione di idrodinamica: la presenza stessa di un secondo piede e di una seconda elica, oltre a spingere, frena la barca.

È diverso il discorso quando si parla di imbarcazioni con un rapporto peso-potenza non altrettanto favorevole, situazione tipica per esempio dei day-cruiser. In questo caso le barche con il doppio motore fuoribordo guadagno sicuramente qualcosa, grazie alla maggiore potenza di spinta garantita dalla doppia elica. Qualcuno potrebbe dire che questo vantaggio sia annullato dal fatto che l’elica di un singolo motore più potente è più grande, presentando un diametro più ampio, dando così una spinta maggiore. Le cose, però, non stanno così, in quanto un’elica di un motore di 200 cavalli non è molto più grande di un’elica di un motore da 100 cavalli: si parla di pochi centimetri in più. Ecco quindi che una seconda elica garantisce, in questi casi, una ridotta velocità minima per entrare in planata. Questo a patto, sia chiaro, che il maggiore grip riesca a compensare il peso maggiore di due motori!

Insomma, quanto a prestazioni, nella maggior parte dei casi, a parità di potenza vince l’ipotesi monomotore. Per avere una barca con due motori fuoribordo parimenti potente, dunque, è eventualmente necessario optare per qualche cavallo in più. Ma quando ne vale la pena? È proprio per capire questo che siamo qui!

Barca con due motori fuoribordo: dipende anche dal tipo di scafo

Nella scelta tra barca con un motore o con due motori fuoribordo, va detto, bisogna considerare anche il tipo di barca, meglio: di scafo. Prima di tutto, bisogna dire che alcuni cantieri progettano della barche in vista di una doppia motorizzazione, bilanciando la carena e ideando la poppa per ospitare due propulsori. In questo caso non si può certo dire che sia vietata la soluzione con un solo motore, ma certamente le performance globali saranno ottimizzate seguendo le direttive del produttore. Viceversa, ci sono altri casi in cui la barca, per conformazione della poppa e non solo, è pensata per ospitare un solo propulsore: a quel punto, optare per una barca con due motori fuoribordo diventa meno allettante.

E cosa succede quando il cantiere non dà alcune indicazioni di questo tipo? É bene considerare la carena: quelle decisamente a V si sposano soprattutto con una doppia motorizzazione. Dall’altra parte ci sono invece le imbarcazioni con uno specchio di poppa estremamente piccolo, o con una portanza ridotta a poppa. In quel caso è bene optare per una motorizzazione singola.

Sicurezza e tipo di navigazione

Ecco il vero grande vantaggio di una barca con due motori fuoribordo: la sicurezza. Non c’è infatti ombra di dubbio che il fatto di poter contare su un doppio motore si traduca in una maggiore sicurezza durante la navigazione. Nel momento in cui un motore ci lascia a piedi, infatti, è possibile contare sull’altro. Ci sono ovviamente delle precisazioni da fare. Prima di tutto, non è detto che chi monta un solo motore fuoribordo non abbia a bordo un motore ausiliario da usare all’emergenza, come per esempio un motore fuoribordo elettrico o il motore fuoribordo del tender. Certo, le prestazioni in questo caso non saranno tali da portare sempre e comunque la barca in sicurezza in tempi brevi, ma è bene sottolineare anche questa possibilità.

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In secondo luogo, il discorso relativo alla sicurezza viene meno nel momento in cui l’installazione del doppio propulsore non viene fatta a regola d’arte. Non si tratta, infatti, unicamente di montare un secondo motore: tutta l’impiantistica deve infatti essere raddoppiata. In caso contrario, la sicurezza di poter contare su un motore doppio viene in buona parte vanificata.

Il discorso relativo alla sicurezza vale poi specialmente quando restare in panne potrebbe effettivamente tradursi in un pericolo. Non è così – oppure lo è raramente – per chi utilizza la propria barca unicamente in acque dolci, o per chi naviga solamente lungo la costa. Certo, nemmeno in questi casi un motore fuori uso è ben accolto, ma non si può certo affermare che la pretesa di sicurezza sia tale dal dover assolutamente fornire la barca di un secondo fuoribordo. Il discorso è diverso, invece, per chi naviga al largo: pensiamo a chi effettua lunghe traversate, a chi pratica la pesca d’altura e via dicendo.

Il costo del motore fuoribordo: una questione di budget

Ed eccoci finalmente alla questione relativa al vil denaro: non si può certamente fare questa delicata scelta senza buttare un’occhiata – o più d’una – al listino dei prezzi motori fuoribordo. E sì, basta davvero un’occhiata veloce per capire che, quanto a prezzo, l’opzione del motore fuoribordo singolo non ha davvero rivali. In termini di budget, scegliere due motori al posto di uno è un vero e proprio errore, o meglio, un investimento estremamente maggiore che deve essere motivato in modo puntuale: in caso contrario, il gioco rischia di non valere la candela.

Il concetto, insomma, è semplice: un motore da 100 cavalli, in genere, non costa la metà di un motore da 200 cavalli. Costa di più. Questo significa che comprare due fuoribordo da 100 cavalli costa tendenzialmente più di acquistare un motore da 200. Ma occhio, perché non bisogna calcolare solo il prezzo d’acquisto del fuoribordo. No, ci sono tanti altri costi da tenere in considerazione. Come detto, infatti, quando si scelgono due propulsori – per dare senso a questa decisione – è necessario anche optare per una doppia impiantistica. Ecco quindi che bisogna spendere anche per la doppia alimentazione, per il doppio circuito elettrico e così via. E i costi d’entrata, ovviamente, lievitano.

Ma la spesa non è più alta solamente all’inizio. Lo sarà anche nel futuro, durante la gestione. Sì, perché una barca con doppio motore fuoribordo richiede anche una manutenzione doppia, partendo dal presupposto che un motore da 200 – 300 cavalli non presenta dei costi di manutenzione molto più alti rispetto a quelli di un motore da 100-150 cavalli. Non bisogna scordare, in questo caso, la famosa massima di Ford, che di motori ne capiva “quello che non c’è non si può rompere”.

Non è tutto qui: per far funzionare questi propulsori serve ovviamente del carburante. E sì, anche qui il discorso è in linea con quanto detto finora: per quanto il consumo di un motore da 200 cavalli sia più alto di quello di un motore da 100 cavalli, non sarà mai il doppio. Ed ecco quindi che, anche dal benzinaio, una barca con due motori fuoribordo costerà un po’ di più.

Per spezzare una lancia a favore della doppia motorizzazione, però, va detto che due motori accoppiati tendono a essere meno stressati di un unico motore che deve fare tutto da solo. Ma si tratta di ben poca cosa, che no, non riesce a colmare il “buco” fatto dalla doppia motorizzazione. Qualcuno ha anche provato a fare alcun calcoli: a quanto pare, sia per quanto riguarda l’acquisto che per quanto riguarda la gestione, l’ipotesi del doppio motore fuoribordo costerebbe circa il 20-30% in più.  Ma sono solo delle stime, che possono variare di caso in caso.

Due motori: eliche controrotanti obbligatorie?

Come sappiamo, quando si pilota una barca a motore con un propulsore abbastanza potente, in fase di accelerazione la barca tende a inclinarsi leggermente ma in modo percettibile verso sinistra. Questo è dovuto proprio all’azione dell’elica. Ma cosa succede quando i motori diventano 2, o persino 4? Non si creano forse degli scompensi nel dotare una barca di più eliche che girano tutte nella stessa direzione, andando a inclinare la barca? Ebbene, le soluzioni sono principalmente due. Si possono creare delle compensazioni, tendenzialmente a poppa, per spostare un po’ di peso a destra. Oppure è possibile optare per dei motori fuoribordo con eliche controrotanti, e quindi per eliche che girano in direzioni diverse: andando a dotare una barca di due motori fuoribordo si opterà quindi per un propulsore con elica che gira verso destra, e di un altro propulsore la cui elica gira verso sinistra. Si potranno così avere una migliore presa d’acqua, un’andatura dello scafo ottimizzate e una più precisa tenuta della rotta.

 

Meglio una barca uno o due motori fuoribordo? Considerazioni finali

due motori fuoribordo

Cos’altro possiamo dire su questa questione per aiutarti nella scelta? Una barca con due motori fuoribordo risulta solitamente più manovrabile, soprattutto durante i movimenti in porto; un’imbarcazione con un solo propulsore, d’altro canto, garantisce virate più strette, grazie al fatto che durante la curva non c’è un’elica esterna che porta via acqua a quella interna.
Di fatto, fin qui, abbiamo visto che a vincere è per lo più l’opzione del singolo motore fuoribordo, eccezion fatta per la questione della sicurezza, che non è certo poca cosa. Anzi, in certi casi questa motivazione è assolutamente più che sufficiente a giustificare una spesa maggiore, come abbiamo visto qui sopra.

Ma non è tutto qui: c’è un’ultima, importante considerazione da fare, che può cambiare nettamente le carte in tavola. Ci sono altre situazioni in cui la scelta di una doppia motorizzazione è vantaggiosa, anzi, praticamente obbligata: parliamo, ovviamente, di tutte quelle volte in cui la potenza richiesta oltrepassa quello che un solo motore fuoribordo può raggiungere. Certo, negli ultimi anni si sono visti dei produttori “esagerare”, con propulsori da 400 e rotti cavalli, per non parlare degli esperimenti al di sopra dei 500 e dei persino dei 600 cavalli.

Lasciando da parte però quelli che restano dei casi isolati, la doppia – o persino la tripla o quadrupla – motorizzazione si rende necessaria nel momento in cui la nostra barca, per potersi muovere in modo soddisfacente, necessita di 400 o più cavalli: in qui casi, la scelta di montare più propulsori diventa praticamente inevitabile.

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Scritto da
Nicola Andreatta
Nicola Andreatta
Copywriter dal 2014, trentino dal 1987. La passione per la nautica è nata sulla prua di una piccola barca a vela sfrecciante nel lago di Caldonazzo: da allora è continuata a crescere, insieme alla sempre presente voglia di imparare - e condividere - qualcosa di nuovo su questo affascinante mondo.

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