13 Superstizioni da veri Marinai

Ci siamo! Alzi la mano chi di noi non ha mai creduto nemmeno un pochino nelle seguenti superstizioni marinare. Ecco un lista con spiegazioni, almeno per la maggior parte, delle credenze in auge fra i marinai di tutto il mondo. Ho aggiunto anche i rimedi esistenti… Buona lettura!

 

L’arte del navigare

A parte la sempre verde locomozione credo che le barche siano il mezzo di trasporto più antico del mondo, forse precedente all’allevamento dei cavalli. Basti pensare che anche alcune specie di scimmie quando  vogliono attraversare un fiume lo fanno a volte aggrappate a tronchi per rimanere a galla con più facilità.

Ora sforziamoci di immaginare un’arte che trae le sue origini da un tempo in cui l’uomo come lo intendiamo oggi non esisteva ancora. Un tempo in cui si aveva paura dei fulmini, vivevamo sugli alberi o nelle caverne e tutto ciò che capitava sul nostro pianeta era fuori dal nostro controllo.

E’ facile pensare come un tempesta, il mare grosso, o addirittura un maremoto venivano interpretati come un dio arrabbiato, il pianeta adirato, o qualcos’altro di stizzito e che gli uomini in questione ricevevano la giusta punizione per aver combinato qualcosa.

Partiamo da qui. Le superstizioni evolvono insieme con i riti per scongiurarle. E quindi arriviamo fino ai giorni nostri con una sequela infinita di credenze popolari marinare.

Ho pensato di scrivere quelle che sono le credenze più conosciute e riconosciute a livello internazionale. Ma non solo! Ho anche condotto un sondaggio sui social per capire quali superstizioni marinare sono le più quotate; per capirci, quelle superstizioni che se non sono rispettate alla lettera il capitano non parte…

Anche se nella nostra classifica occupa la quinta posizione ma, visto che l’articolo l’ho intitolato “13 Superstizioni da veri Marinai”, perché non cominciare proprio con

 

Il Numero 13

Perché questo numero è considerato così sfortunato? Non c’è un vero motivo alla base di questa credenza se non che Cristo e gli Apostoli durante l’ultima cena fossero in tredici ed uno di questi fosse Giuda. O forse che nella mitologia nordica Loki, il fratello cattivo di Thor per intenderci, fosse il tredicesimo semidio (…e caso vuole che anche qui centra una cena…). Oppure che Filippo, il papà di Alessandro Magno, morì assassinato proprio dopo aver fatto installare una propria statua vicino a quella dei dodici dei dell’Olimpo. Insomma, non c’è una vera e propria origine ma, come spesso succede, tante motivazioni in differenti anni portano alla medesima conclusione. Il 13 porta sfiga non solo in mare, ma ovunque. Basti pensare all’assenza della fila 13 negli aerei o alla stanza 13, camera mancante in molti Hotel.

C’è addirittura una patologia detta “triscaidecafobia” dove chi ne è affetto ha letteralmente paura del numero 13. Una piccola curiosità. Nelle classifiche dei numeri meno estratti nella storia mondiale di lotterie e lotto il 13 occupa un posto di rilievo. Non esiste rimedio conosciuto per risolvere questa superstizione/malattia se non di evitare il numero stesso.

 

12. Il Temutissimo Capitan Tempesta

Tutti noi abbiamo un amico o un conoscente del quale si dice che porta rogna, il famoso menagramo. Capitan Tempesta è la trasposizione di quel ruolo in ambiente marino. Per intenderci, è quel tipo che arriva mentre stai salpando, ti guarda e ti fa gli auguri per una buona navigazione. Quando, dopo ore di lotta contro il mare, la barca, l’equipaggio e per finire l’ormeggio viene quasi voglia di andare a cercare questo bel tipo. Per evitare la Jella dovrete puntare indice e mignolo verso lo iettatore, insomma, fategli le corna. Nella nostra top 13 questa opzione però non ha preso nessun voto… chi sa che nessuno voglia catturare l’attenzione dell’uccello del malaugurio.

 

11. Maledette Banane

Questa superstizione è più anglofona che mondiale. Perché fra tutti i frutti proprio la banana? Allergia al giallo? Paura di scivolare come nei peggio film comici? Forse no. Come tutti sappiamo le banane sono sempre le prime a maturare nel cesto della frutta. Immaginate ora la stiva di un vecchio mercantile, ambiente caldo e umido, le banane che ancora prima di essere portate a bordo cominciano a maturare a vista d’occhio. Il comandante doveva necessariamente correre il più possibile per evitare che il carico marcisse in fretta.

Quindi le rotte tracciate per la consegna non erano le migliori in fatto di sicurezza ma sicuramente erano le più veloci. Fatto sta che la maggior parte delle navi sparite nel 1700 avevano le banane nella lista degli articoli commerciati e contenuti nella stiva.

 

Ci sono altre due teorie accreditate sul perché i marinai odiano avere banane a bordo. La prima è perché le banane fermentando producono fumi tossici e la seconda è perché nelle banane si nasconde il temutissimo Ragno delle pesche… ah no.. delle banane. Guarda il caso. Questo ragno, al secolo chiamato Phoneutria Nigriventer, è un ragno particolarmente aggressivo il cui veleno può provocare la morte di un soggetto umano adulto nel 3% dei casi. Un pericolo da non sottovalutare quindi. Curiosità. Cercate su internet cosa succede ai malcapitati prima di morire per il suo morso e vi stupirete…

Rimedi. Un cespo o mano di banane è ok. Ma prima di portare un carico intero pensateci bene e attenti al ragno.

 

10. Le barche nuove si rompono spesso

Niente da eccepire. E’ vero. Però dobbiamo anche pensare che le barche nuove spesso adottano soluzioni derivate dall’esperienza delle regate abbinate a comfort di ultima generazione. Le barche anni 90 per intenderci e ancora più in là nel tempo non hanno lo stesso livello di tecnologia. Sarebbe come equiparare una canoa di legno dotata di pagaia con un Nautor Swan di ultima generazione e dire che lo Swan in confronto non è sicuro perché ogni tanto ha bisogno di manutenzione.

 

9. Bianconiglio

L’animale più porta sfiga in barca. Il coniglio. Anche solo parlare di conigli a bordo porta rogna. Pare che risalga ad una storia che riporta ad una leggenda che forse si rifà ad un mito… insomma, non si sa. Pare che al Diavolo piaccia trasformarsi nel suddetto animale e quindi la superstizione del coniglio è una credenza che è partita da qualche prete di bordo. Si pensa anche che i conigli non sono ben accetti in barca perché durante il trasporto scappavano dalle ceste e rodevano un po’ tutto quello che incontravano. E forse questo ha un senso. Il rimedio? Non usare la parola con la C. Coniglio.

 

8. Riti Apotropaici

In ottava posizione troviamo secondo me il top della scaramanzia. Chi è così scaramantico da vietare qualunque tipo di rito anti sfiga sulla propria barca. Addirittura parlare di scaramanzia è vietato. Qui c’è ben poco da fare. Se siete su una barca con un armatore di questo tipo lo dovrete assecondare fino al termine della gita.

 

7. NON Fischiare

E’ credenza comune che il fischiare richiami tempeste, svegli Eolo, e porti brutto tempo in genere così fischiare sulle barche non è una buona cosa da fare quando l’equipaggio è molto scaramantico. L’unico che è autorizzato ed anzi viene incoraggiato a fischiare chiedendo canzoni varie è il cuoco, il quale mentre fischia è chiaro che non può mangiare più degli altri.

 

Da non perdere:   Check up della barca in primavera: la to do list

5. Donne a Bordo

A pari merito con i fischi ci sono le donne a bordo. Che il gentil sesso non fosse benvenuto a bordo delle navi mercantili è abbastanza comprensibile e si pensa sia dovuto alla gelosia dei marinai single rispetto a quelli con compagna o moglie al seguito. Si sa però che durante le soste nei porti la famiglia del marinaio era ben accetta dato che tutti aiutavano a mantenere in ordine la barca. Le donne a bordo danno vita ad un’altra tradizione marinara, quella dei “Sons of a gun”, tradotto letteralmente “Figli di Fucile”. Capitava che alcune ragazze rimanessero incinta durante la loro permanenza a bordo.

Non sapendo però chi fosse il padre ed essendo il ponte di batteria il posto più comodo dove poter far partorire una ragazza, il cognome di tutti i nati veniva registrato come “Son of a Gun”, figli dei cannoni.

Paradossalmente una donna nuda a bordo era perfetta per calmare il vento il quale si sarebbe vergognato alla vista delle nudità e sarebbe scappato portando con se il brutto tempo.

Dopo la superstizione del numero tredici di cui sopra troviamo in Quarta Posizione

 

4. Cambiare il nome alla barca

Sventura a te che vuoi dare un nuovo nome alla tua barca! Questa forse è la superstizione più conosciuta al mondo nell’ambiente nautico e non. La leggenda vuole che una volta dato il nome all’imbarcazione Poseidone in persona lo trascriva nei suoi registri che tiene in fondo al mare. Una volta scritto sarà per sempre… o quasi. Esistono tuttavia alcune cerimonie che permettono cambio di appellativo ma solo una di queste è certificata ed autorizzata dalla Reale Marina Inglese!

Per cancellare il nome dai registri di Nettuno bisogna innanzitutto scrivere il nome su un lamierino con un pennarello non indelebile. Cancellate il nome ovunque sia scritto sulla barca. Uscire in mare con una bella bottiglia di vino frizzante. Dalla prua gridare al Re del Mare che la barca con il tal nome non esiste più intonando questa litania

“O grande e potente Signore dei Mari e degli Oceani, al quale tutti i vascelli e coloro che si avventurano nel tuo vasto dominio devono rendere omaggio, imploriamo la tua grandezza per cancellare il nome (nome della barca) che ha cessato di essere un entità del tuo regno. Come prova ti inviamo questa targa (gettare la targhetta) con il suo nome che sarà tramite i tuoi poteri per sempre cancellata dal mare. Come apprezzamento della tua dispensa, munificenza ed in onore della tua grandezza, ti offriamo queste libagioni (brindare a Poseidone bevendo un bicchiere di vino per ogni punto cardinale.)”

 

Finito la procedura per cancellare il nome ed applicate sulla poppa il nuovo appellativo.Si ribrinda a Poseidone ed ai 4 punti cardinali utilizzando una nuova bottiglia urlando il nuovo nome, il rimanente della bottiglia va in mare. L’usanza vuole inoltre che si offra un bicchiere di vino da una seconda bottiglia a chi è rimasto in banchina.

A questo punto sussiste la possibilità che voi siate un po’ brilli. Pensate però che ai Caraibi la stessa procedura si fa con il Rhum.

Questa superstizione affonda le sue radici nel passato. Il nome di una nave veniva cambiato da armatori senza scrupoli decisi a sfruttare per gli ultimi viaggi anche le navi ormai considerate carrette. In un tempo in cui internet non esisteva l’unica maniera di sapere qualcosa di una nave era il passaparola nelle taverne. Nome nuovo, nave nuova. E così molti si imbarcavano su dei relitti e finivano sul fondo del mare. Da qui la leggenda prende vita.

Entriamo ora nella Top Three e troviamo

 

3. Il colore verde

Portare a bordo qualcosa o possedere qualcosa di verde ti porterà una sfortuna tremenda. Probabilmente questa credenza è dovuta al fatto che il legno delle navi di una volta venisse mangiato dalle teredini e dai denti di cane i quali visti fuori dall’acqua sembravano verdi. Qualcuno crede anche che la sfortuna legata a questo colore derivi da un altro fatto. Se un ufficiale moriva durante lo svolgimento delle sue mansioni ed il capitano decideva di riportarlo a casa il suo corpo, dopo giorni di navigazione, veniva sbarcato con il colore tipico di un cadavere in  stato di decomposizione. Il rimedio è semplice… non comprate nulla di verde o che ricordi i prati o la terra e attenti alle barche di legno!

 

2. Monete sotto l’albero

Perché qualcuno dovrebbe volere delle monete d’argento sotto l’albero della propria barca? Questa superstizione ha origine dagli antichi Romani, i quali credevano che morendo avrebbero dovuto pagare il loro tributo a Caronte per farsi traghettare fino al regno dei morti. Così la cerimonia della costruzione di una barca comprendeva varie amenità tra cui spargimento di sangue di bove sulla prua (oggi simboleggiato dalla pittura rossa antivegetativa e dalla bottiglia di vino per il battesimo), banchetti vari a base del bove usato per cerimonia di cui sopra, ed in ultimo la cerimonia delle monete tuttora in uso dalla marina ai nostri giorni. Altri ancora pensano sia un’offerta agli dei per una costruzione andata a buon fine.

 

Una curiosità. Le monete non vengono più messe sotto l’albero oggigiorno ma alla base della torre Radar.

Rimedio? Procurati degli zinchi belli tosti!

Al primo posto troviamo

 

1. L’ombrello!

Non sono contento del risultato di questo sondaggio dato che la superstizione più seguita è quella di cui si sa di meno. Non esiste una leggenda o una storia a proposito di ombrelli a bordo se non che probabilmente sono attrezzi da usare solo in caso di pioggia e forse questo fatto è inteso come un tirare la corda del brutto tempo. Mi sento fortunato e quindi azzarderò un’ipotesi.  Se tutti i marinai possiedono una cerata a che pro occupare spazio in barca con un ombrello che sarebbe di un inutilità estrema durante qualunque attività a bordo?

 

 

Ed ecco conclusa la nostra classifica. Dato che non voglio attirare l’ira degli Dei per aver scritto solo 13 superstizioni ne aggiungo un altro paio, tanto per essere un po’ scaramantici. Così, ricordandoti di non dire mai addio da un pontile e che se mangi uova sode dovrai spezzettare bene il guscio affinchè le streghe non ti possano seguire navigando dentro i pezzi di guscio più grossi, ti saluto con un proverbio del quale tutti conoscono l’inizio ma nessuno la fine..

 

“Rosso di sera bel tempo si spera ma rosso di mattina brutto tempo si avvicina!”

 

Ed a proposito di zinchi i tuoi come stanno?

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Scritto da
Fabio Portesan
Fabio Portesan
Navigo nel Mediterraneo con la mia famiglia dal 2017. Fino al 2021 ho sperimentato il vivere in barca in tutte le stagioni accumulando un po' di esperienza marina. VideoMaker per passione e scrittore per necessità realizzo video di cultura marinara e manutenzione nautica dedicati ad un utilizzo più consapevole della barca ed alla salvaguardia dell'ambiente marino.

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