7 consigli per navigare rispettando il mare: Nautica Sostenibile

Navigare, navigare, sembra non ci sia cosa più naturale. Ma lo sappiamo, la nautica è piena di contraddizioni quando si tratta di sostenibilità. Ci sono però, alcune semplici azioni che possono ridurre drasticamente la nostra impronta ambientale, specialmente sull’ecosistema marino, mentre navighiamo a vela o a motore. In questo articolo cercheremo di darvi 7 consigli per navigare rispettando il mare.

1. Ancorarsi senza danneggiare il fondale

La scena nel vicino di rada che ara con la sua ancora per poi tirare su un ciuffetto di posidonia, l’abbiamo vista purtroppo tutti. Se quel ciuffetto ti fosse sembrato un mucchio di alghe, allora forse non sai che la Posidonia oceanica è una pianta marina, che 1m2 del suo prato ci dona 10-14 litri di ossigeno al giorno e svolge una funzione di protezione della costa e asilo nido per tantissime specie di pesci. 

Navigare rispettando l'ambente

Nelle baie più belle dove ancorare, sotto il nostro scafo si celano spesso alcuni degli ecosistemi più preziosi, dalle praterie di posidonia appunto, alle foreste di coralli del mediterraneo (gorgonie) a profondità maggiori. Ancorare in questi luoghi non solo potrebbe distruggere gli ecosistemi ed i servizi ecosistemici ad essi associati, ma rappresenterebbe anche una pessima tenuta dell’ancoraggio, non facendovi dormire sonni tranquilli.

Prima di ancorare controlla sempre:

  • Le carte nautiche aggiornate con la tipologia di fondale (e.g. Navily);
  • Le normative vigenti del luogo (Aree Marine Protette o divieti di ancoraggio presenti sul sito della Capitaneria di Porto);
  • Le immagini satellitari della baia (anche tramite Google maps)

Cerchiamo di preferire un ancoraggio in un fondale mobile sabbioso, che garantirà non solo un minimo impatto sulla flora e fauna marina, ma anche una maggior tenuta dell’ancora.

2. Utilizzare detersivi ecologici

Una barca è spesso una casa galleggiante, ma non bisogna dimenticare che tutto quello che va giù dal lavandino o scarico finisce spesso e volentieri direttamente in mare. Quando si sceglie un detersivo da utilizzare in barca, è importante optare per prodotti che siano sicuri per l’ambiente marino, poiché molti detergenti convenzionali contengono sostanze chimiche nocive che possono danneggiare gli ecosistemi acquatici.

Quando scegli i tenersivi per l’igene personale e della barca, prediligi sempre detersivi ecologici:

  • Detersivi etichettati come biodegradabili (attenzione BIOLOGICO non basta). Questi prodotti si decompongono rapidamente e non rilasciano sostanze tossiche nell’acqua. 
  • Detersivi senza fosfati e parabeni. I fosfati favoriscono la crescita di alghe, che può portare all’eutrofizzazione, una condizione dannosa per la vita marina.
  • Saponi naturali e multiuso come il sapone di Marsiglia, un sapone vegetale naturale che può essere utilizzato per diversi scopi, dal lavaggio delle stoviglie al bucato, o prodotti a base di olio di cocco, oliva o mandorla, biodegradabili e sicuri per l’ambiente marino.

Detersivi specifici per l’uso nautico: alcuni marchi offrono detergenti progettati specificamente per le barche, con formule che rispettano l’ambiente marino, come il detergente Boat Wash di Yachticon.

3. Rifornirsi di carburante in modo attento

Permettimi di riportarti ad un’altra immagine purtroppo comune: l’arcobaleno di gasolio sulla superficie dell’acqua in prossimità di alcuni porti. Il rifornimento carburante è spesso un momento molto delicato per navigare in modo sostenibile, per questo ricorda sempre di:

  • Rifornire solo in banchine attrezzate, spesso con infrastrutture dedicate alla sicurezza ambientale;
  • Usare filtri e imbuti anti-sversamento, come il nostro imbuto antispruzzo;
  • Controllare i serbatoi prima del rifornimento per evitare il rischio di sovra-riempimento;
  • Usare panni assorbenti per tamponare piccole fuoriuscite di gasolio, e disporre dei materiali contaminati da carburante correttamente;
  • Riempire lentamente il serbatoio per ridurre la formazione di schiuma e il rischio di fuoriuscita improvvisa di carburante;
  • Monitorare il sistema di scarico per assicurarti che non ci siano perdite di carburante o olio nel motore, che potrebbero accidentalmente finire in mare.
carburante in mare

Seguendo queste pratiche puoi contribuire a ridurre significativamente il rischio di inquinamento da gasolio e preservare l’ambiente marino.

4. Pescare in maniera responsabile

Andare in barca vuol dire spesso procacciare la cena senza neanche passare dalla pescheria. Che sia in apnea con un fucile, o a traina navigando, è indispensabile però assicurarsi che le nostre battute di pesca siano il più possibile rispettose dell’ambiente marino.

Quando peschi, ricordati di:

  • Verificare di non trovarti all’interno di un’Area Marina Protetta o una riserva naturale. Questi luoghi sono dei piccoli santuari dove la biodiversità si può riprendere e ri-colonizzare il mare. Non pescare in questi luoghi di assicura di avere pesce più grande, abbondante e più a lungo anche al di fuori dei limiti dell’area;
  • Rispettare le taglie minime legali di dimensione dei pesci per permettere alla specie di riprodursi, e la possibilità di quote massime per limitare la quantità di pesce che puoi prendere. Verifica le regolamentazioni locali per evitare il sovrasfruttamento delle risorse;
  • Pescare solo le specie non minacciate: Prima di andare a pescare, informati sullo stato delle popolazioni di pesci nella tua zona. Evita di pescare specie in pericolo come squali, razze e mammiferi marini;
  • Rispettare i periodi di fermo pesca temporali di alcune specie e zone. In Italia per esempio, la pesca del riccio di mare è vietata nei mesi di Maggio e Giugno, periodo di riproduzione del riccio femmina, mentre in Adriatico vige spesso un fermo pesca tra Agosto e Settembre;
  • Non lasciare attrezzature da pesca, ami, lenze o altri rifiuti in mare, poiché possono essere pericolosi per la fauna marina.
Tabella – Taglie Minime degli Organismi Marini
Taglie minime degli organismi marini (Pesci, Crostacei, Molluschi)
Fonte Allegato III Reg. CE 1967/2006
Denominazione scientifica Nome comune Taglia minima
1. Pesci
Dicentrarchus labrax Spigola 25 cm
Diplodus annularis Sparaglione 12 cm
Diplodus puntazzo Sarago pizzuto 18 cm
Diplodus sargus Sarago maggiore 23 cm
Diplodus vulgaris Sarago testa nera 18 cm
Engraulis encrasicolus * Acciuga 9 cm
Epinephelus spp. Cernie 45 cm
Lithognathus mormyrus Mormora 20 cm
Merluccius merluccius *** Nasello 20 cm
Mullus spp. Triglie 11 cm
Pagellus acarne Pagello mafrone 17 cm
Pagellus bogaraveo Occhialone 33 cm
Pagellus erythrinus Pagello fragolino 15 cm
Pagrus pagrus Pagro mediterraneo 18 cm
Polyprion americanus Cernia di fondale 45 cm
Sardina pilchardus ** Sardina 11 cm
Scomber spp. Sgombro 18 cm
Solea vulgaris Sogliola 20 cm
Sparus aurata Orata 20 cm
Trachurus spp. Suri 15 cm
2. Crostacei
Homarus gammarus Astice 300 mm LT
105 mm LC
Nephrops norvegicus Scampo 20 mm LC
70 mm LT
Palinuridae Aragoste 90 mm LC
Parapenaeus longirostris Gambero rosa mediterraneo 20 mm LC
3. Molluschi bivalvi
Pecten jacobeus Cappasanta 10 cm
Venerupis spp. Vongole 25 mm
Venus spp. Vongole 25 mm
Note:
LT = lunghezza totale; LC = lunghezza del carapace.
(*) Acciuga: gli Stati membri possono convertire la taglia minima in 110 esemplari per kg.
(**) Sardina: gli Stati membri possono convertire la taglia minima in 55 esemplari per kg.
(***) Nasello: Tuttavia, fino al 31 dicembre 2008 è concesso un margine di tolleranza del 15% in peso di esemplari di nasello compresi tra 15 e 20 cm. Tale limite di tolleranza è rispettato tanto dal singolo peschereccio, in alto mare o nel luogo di sbarco, quanto nei mercati di prima vendita dopo lo sbarco. Detto limite è rispettato anche in ciascuna transazione commerciale successiva a livello nazionale e internazionale.
Da non perdere:   Radio di bordo: l'ipotesi VHF black box

5. Smaltire al meglio i rifiuti di bordo

Ogni buon capitano sa che una delle problematiche maggiori da gestire a bordo, è proprio quella della spazzatura. I gavoni sembrano non bastare mai, l’odore può essere sgradevole, e buttare in mare l’organico non è sempre una buona idea. Vediamo insieme alcuni consigli per smaltire al meglio i rifiuti di bordo:

  • Riduci e previeni i rifiuti a monte: minimizza i rifiuti portando a bordo solo il necessario e riducendo l’uso di materiali non riciclabili. Ad esempio, utilizza contenitori riutilizzabili e preferisci prodotti con poco imballaggio.
  • Organizza la raccolta differenziata a bordo: prova con dei contenitori separati per carta, plastica, vetro e metalli, in modo da poter differenziare i rifiuti già a bordo. Se la tua barca è piccola, puoi utilizzare sacchetti separati per i vari tipi di rifiuti e scaricarli correttamente una volta tornato al porto.
  • Non gettare rifiuti organici in mare a meno che tu non sia a una distanza significativa dalla costa (oltre le 12 miglia nautiche) e solo se permesso dalle normative locali.
  • Riduci il consumo di plastica monouso, come bottiglie e stoviglie di plastica, preferendo materiali riutilizzabili come acciaio inox o plastica dura.
  • Smaltisci correttamente oli, batterie e rifiuti pericolosi nei porti o nei centri appositi. Non gettare mai oli o sostanze tossiche in mare o nei rifiuti comuni.

6. Disturbare il meno possibile l’ambiente marino

E’ proprio vero che navigare ci ricorda di essere ospiti di un ambiente diverso dal nostro: tutto è silenzioso, scorre lento ed in armonia, il buio di notte si fa protagonista, mica come le nostre città rumorose, veloci e sempre illuminate. Gli stress della città, meglio lasciarli lì dove stanno, disturbando il meno possibile il mare.

Luci forti possono disturbare la biodiversità, modificare il comportamento di alcune specie notturne o fotosintetiche, e disorientarne altre che dipendono dalla luce del sole e della luna per orientarsi. Alte velocità delle imbarcazioni, specialmente in luoghi di migrazione e aggregazione dei animali, può spesso causare incidenti con mammiferi marini e tartarughe, portandone anche alla morte. Ma anche la musica alta può disturbare sia uccelli marini costieri che spesso nidificano in baie a picco sul mare, ma anche impedire la comunicazione di cetacei e altri animali marini, considerando che in mare il suono di propaga 4 volte più velocemente che in aria.

navigare rispettando l'ambiente

Per limitare il più possibile di disturbare l’ambiente marino, ricordati di:

  • Evitare l’uso eccessivo di fari e luci potenti, specialmente rivolte verso l’esterno o verso il fondale, limitando le luci non necessarie;
  • Scegliere luci schermate, direzionali e dai colori caldi, meno fastidiose per la fauna e flora marina;
  • Mantenere una velocità media di crociera non superiore ai 7 nodi ed evitare cambi di direzione improvvisi in zone ad alta concentrazione di cetacei, come all’interno del Santuario Pelagos, tra la Corsica e la Liguria. 
  • Non utilizzare musica ad alto volume in rada, specialmente vicino a zone e cale remote e incontaminate per non disturbare la fauna marina.

8. Essere gli occhi della scienza

Ogni giorno mentre navighiamo, siamo spettatori delle meraviglie del mare, e possiamo sempre essere anche cittadini attivi della sua ricerca e conservazione. Stiamo parlando della pratica della citizen science, di cui abbiamo già parlato nel nostro precedente articolo “Che cosa è la Citizen Science di Bordo e perchè non sapevi di averne bisogno”.

Considera di installare a bordo e portare con te semplici sensori di monitoraggio oceanografico per monitorare il mare con ogni miglio. Scopri quello che fa più al caso tuo qui, nel nostro articolo “5 Sensori per monitorare il mare mentre si naviga”.

E tu? Cosa fai per navigare in modo più sostenibile? Scrivicelo nei commenti!

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Scritto da
Arianna Liconti
Arianna Liconti
Arianna Liconti è un'ecologa marina, divulgatrice e velista, con una grande passione per la citizen science, la disciplina che coinvolge gli amanti del mare nella raccolta di dati per la sua tutela. Dal pozzetto della sua barca a vela, Arianna condivide la sua vita sul mare e per il mare, unendo scienza e sport nautici mentre naviga di porto in porto.

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