Vivere all’ancora è il bello della barca. Navigare in mare aperto, arrivare in una baia, calare ancora e svegliarsi la mattina con il rumore del mare sullo scafo, il sole che sorge e colora tutto di rosa e oro sono sensazioni che chi ha provato non potrà più dimenticare.
Di certo io adoro la rada con tutto ciò che ne consegue. In questo episodio valuteremo insieme i Pro ed i Contro della vita in barca in rada e come poter godere appieno di questa esperienza grazie a qualche consiglio.
Questo ultimo anno, complice il periodo particolare che tutti noi stiamo vivendo, sono riuscito ad uscire e rimanere in rada da Giugno fino ad Agosto, momento in cui riprendo questo video.
In questi tre mesi abbiamo fatto bagni, curato la barca, ci siamo divertiti sott’acqua, abbiamo lavorato, abbiamo pescato e fatto molte cose. Questo è vero fino a che il tempo si mantiene stabile.
Bene, partiamo subito con la prima dritta…
Scelta del luogo in cui ancorare
Parlerò approfonditamente del “Come ancorare in Rada” nel prossimo video quindi questa è una piccola anticipazione!
Basandoti sulla tua esperienza anche solo sul plotter, che deve possedere le carte sempre aggiornate dato che sia le baie che i porti possono essere soggetti ad insabbiamento, cerca di trovare lo spot più riparato dai venti per poter rimanere in sicurezza all’ancora.
Non c’è nulla di più fastidioso che brandeggiare sulla catena di notte come se fossi di bolina per aver scelto il luogo sbagliato in cui ormeggiare.
Quindi cerca un luogo riparato dai venti prevalenti della zona in cui stai navigando.
Autosufficienza Energetica
Se la tua decisione è passare la maggior parte del tempo in rada e soprattutto se prevedi un utilizzo esteso di apparecchiature elettroniche per lavoro dovrai per l’appunto essere autosufficiente. Questo vuol dire che dovrai procurarti energia pulita approfittando di elementi quali il sole, il vento e le correnti. I pannelli solari sono perfetti in Mediterraneo ed in zone molto soleggiate ma diventano sempre meno efficienti in zone in cui di sole se ne vede poco. A questo proposito l’accoppiata perfetta è solare ed eolico. Sappi però che le turbine devono essere progettate per l’utilizzo marino, sia per una questione di peso che per una questione di potenza che per il rumore prodotto durante l’utilizzo.
Ad oggi si possono trovare in commercio alcune turbine idriche che, una volta gettate in acqua producono energia grazie alle correnti presenti.
Certo che se le batterie sono giù potrai semplicemente accendere il motore e ricaricarle grazie ad alternatore e ripartitore di carica. Se hai a disposizione un generatore lascialo acceso il tempo necessario per ricaricare le batterie. I tuoi vicini di barca ti ringrazieranno.
Autosufficienza Idrica
Il discorso acqua vale esattamente come l’energia. Meno ne consumi e meglio è. Oltre a possedere un dissalatore, o Watermaker, per essere autosufficienti è anche necessario non sprecare acqua. Se questo è vero a terra in barca lo è ancora di più.
Quando lavi i piatti a casa non sai quanta acqua stai usando mentre in barca salta agli occhi subito. Non puoi usare 100 litri per lavare quattro piatti e una pentola, soprattutto se progetti di non scendere a terra per molto tempo. Quindi, come procediamo? Se sei in rada e l’acqua è pulita non esitare, prendi una bacinella, riempila di acqua, puccia dentro i piatti, e lavali con un detersivo bio. Sciaquali in acqua di mare e poi con la doccetta risciaquali con acqua dolce.
La doccia! In estate è piacevole fare la doccia fredda soprattutto dopo il caldo della giornata. Buttati in mare, torna a bordo, insaponati bene, ributtati in acqua e poi risciaquati con acqua dolce per togliere il sale et voilà, pulito come i piatti di cui parlavamo prima.
Voglio spezzare una lancia anche in favore dell’acqua piovana. Qui su Gentilina si usa per lavare la barca e bagnare le piante. Se hai un adeguato sistema di filtraggio puoi anche riservare uno o due serbatoi al raccoglimento di questa risorsa. Premurati di avere a bordo taniche adatte alla conservazione dell’acqua per un totale di almeno 50 litri.
Consigli per il caldo
Il bimini e lo Sprayhood sono una necessità ma, una volta in rada, anche un bel tendalino da montare sul boma è un’ottima idea. Oblò sempre aperti per permettere una maggiore ventilazione interna. I fan sono ottimi per poter aumentare l’effetto aria corrente in barca, assicurati solo di scegliere un buon prodotto altrimenti il rumore e le vibrazioni, come per l’eolico, saranno equiparabili ad un 767 in rullaggio.
Una buona manica a vento a prua aiuta ad intrappolare il vento permettendo all’equipaggio di dormire freschi.
Se il caldo è veramente soffocante ed avete la fortuna di possedere un impianto di aria condizionata a bordo non rimane che accenderlo… almeno per un pò.
Impianto di condizionamento marino – KIT COMPACT 3,5 RC
L’umidità credo sia l’aspetto peggiore della vita in rada, oltre ai groppi improvvisi si intende, quando sei in rada in Estate. Per limitare questo problema puoi mantenere la barca coperta con il tendalino anche durante la notte ma solo se sei 100% sicuro che il meteo non peggiorerà.
Un ulteriore consiglio che ti posso dare in questo caso è di evitare di bagnare il pozzetto con acqua salata dopo il calare del sole. Per preservare la sensazione di asciutto nelle cabine ho scoperto che l’unica maniera è coprire i letti con una coperta in pile. E’ d’importanza primaria evitare di scendere sottocoperta bagnati di acqua di mare e vietatissimo anche sedersi con i costumi umidi sia sui letti che sui divani. Un piccolo deumidificare portatile può aiutarti a mantenere il giusto grado di umidità nelle cabine.
6. Tender e Fuoribordo
Il tender, assieme al fuoribordo, sarà il tuo mezzo di locomozione principale e come tale deve essere curato e mantenuto con tutti i riguardi. A questo proposito ti invito a guardare i due video di HiNelson Academy su “Pulizia del Tender” e “Manutenzione Fuoribordo“. In rada puoi lasciarlo tranquillamente galleggiare a poppa. Unico accorgimento almeno per la notte fissalo ad una galloccia con due cime… non sai quanti tender decidono di mollare gli ormeggi verso il mare aperto non appena ti distrai. Una bella idea è possedere una luce di cortesia con accensione automatica a poppa per facilitare i ritorni serali.
7. Ordine in Barca PAM
L’ultimo consiglio che voglio darti è valido non solo per la rada. La barca deve essere sempre PAM, pronta a muovere.
Ti racconto una storia. Poco fa, mentre ero in rada con Gentilina, è arrivato un groppo temporalesco dalla parte opposta a quella che tutti in baia aspettavamo e con una potenza che ha raggiunto i 50 nodi di raffica. La direzione da cui arrivava il vento era esattamente la peggiore da cui poteva entrare in baia. Il risultato è che ho dovuto tagliare la cima dell’ancora di rispetto, dare catena e tonneggiare prua alle onde fino a tempesta finita in mezzo alle altre barche in difficoltà. Tre barche spiaggiate, ancore e catene caramellate e molti danni agli scafi. Colpa mia, dovevo prendere il mare per tempo ed evitare di trovarmi li in mezzo ma purtroppo in barca le cose capitano e i “Se solo avessi saputo” non hanno mai salvato nessuno dal proprio destino. L’importante è stare bene ed essere in sicurezza, i danni alle barche possono sempre essere riparati. Detto questo ho notato la grandissima quantità di oggetti in acqua. Proprio per questo motivo la coperta deve essere sempre sgombra da oggetti volanti e lo stesso vale per gli interni. La rizzatura deve essere fatta a regola d’arte per poter aver la barca PAM, pronta a muovere, sempre! Questa è una regola fondamentale!
Concludo con una chicca, il consiglio extra più importante per poter godere appieno della vita in rada… procurati un amaca. Potrai riposare al fresco e i bimbi si divertiranno ad usarla come capanna o come dondolo. E tu, in base alla tua esperienza quali consigli ti senti dare? Aspetto i tuoi commenti e le tue opinioni.
Buon Vento!
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