Nel mondo della nautica, “andare di bolina” è un’espressione piuttosto comune e indica l’andatura utilizzata per risalire il vento quando lo stesso soffia verso la prua dell’ imbarcazione.
Sebbene questa definizione possa sembrare esaustiva in linea di massima, ci sono diversi dettagli che vale la pena tenere presenti quando si parla del navigare di bolina. Diamo un’occhiata a tutto quel che c’è da sapere.
Andatura di bolina: come la barca a vela sfida la direzione del vento
Quando possiamo esattamente parlare di “andatura di bolina”? Se dovessimo dare una definizione precisa di questa espressione, diremmo che questa andatura è quella che permette di risalire il vento mantenendo un’angolazione compresa tra i 60 e i 37 gradi rispetto al vento reale.
In questo modo, la differenza di pressione che si va a creare su tutta la superficie della vela più vicina alla prua rispetto alla randa genera una portanza in grado di far muovere l’imbarcazione. In altre parole, è l’effetto combinato della forza del vento che agisce con diversa pressione sulle due vele a creare la spinta propulsiva, tenendo però conto che nell’equazione la depressione sottovento agisce con maggior incisività rispetto alla forza sopravento.
La navigazione di bolina implica un movimento a zig zag rispetto alla direzione del vento comunemente definito “bordeggiare“. Per spostarsi in maniera efficiente e più rapida verso il proprio punto di arrivo, ci sono alcuni accorgimenti che è bene tenere a mente e sfruttare a proprio vantaggio.
Regolare le vele
Prima di ogni regata o anche uscita di crociera, è sempre buona norma controllare le condizioni delle proprie vele. Se avete la possibilità di scegliere tra diversi set, è bene tenere a mente che in condizioni di vento leggero sarà meglio montare delle vele potenti per sfruttare al massimo le condizioni di navigazione. Cazzando questo tipo di vele al raggiungimento della velocità desiderata, basterà orzare di qualche grado per ottenere la miglior rotta di bolina. Con un minimo di esperienza, ve ne renderete conto anche solo a intuito, ma uno strumento come il chart plotter è sempre utile per studiare l’ambiente circostante.
Configurazione dei filetti
Questi semplici ma importantissimi indicatori sono fondamentali per verificare l’andamento della barca durante l’andatura di bolina. Occorre osservarne il comportamento: nel caso in cui fossero ben tesi, significherà che la rotta intrapresa è quella ottimale. Se invece dovessero cominciare a sbattere o dimenarsi occorrerà correggere lateralmente il proprio angolo rispetto al vento per aggiustare la rotta fino a che i filetti non si comporteranno normalmente.
Aggiustamenti di vela: orzare vs poggiare
Potrebbe capitare durante la navigazione che la barca tenda a orzare o poggiare troppo, implicando continue correzioni di rotta e sforzo sul timone. Ci sono diverse ragioni per cui questo tipo di situazioni può verificarsi, ma solitamente è sufficiente regolare la superficie e l’angolazione delle vele per risolvere il problema. Nel momento in cui la barca orzasse troppo, tendendo quindi a puntare con la prua verso il vento rallentando, sarà sufficiente “stringere” le vele, terzarolare la randa con un giro in meno o spostare l’eventuale carrello randa sottovento. Nel caso in cui la barca invece poggiasse troppo, allontanandosi in maniera eccessiva dal vento, è solitamente sufficiente prendere le stesse mosse menzionate in precedenza e fare il contrario.
Senza dubbio e come abbiamo accennato anche prima, uno strumento come il chart plotter può essere incredibilmente utile per regolare al meglio la propria andatura di bolina. Per capire quale può adattarsi meglio alle tue esigenze e alla tua barca, abbiamo compilato questa guida al miglior chart plotter. Dai un’occhiata e stringi il vento!