Il nuovo libro di Andrea Murdock Alpini, “Nomade del profondo. Storie di ordinaria follia subacquea”, non può essere definito solo un “libro”. Vi spieghiamo perché.
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Andrea lo abbiamo già incontrato in un’intervista della rubrica “Chiacchiere in Banchina” e grazie alla sua incredibile capacità narrativa di esperienze subacquee, abbiamo avuto la possibilità di scoprire la bellezza del profondo, quel luogo affascinante che sotto l’acqua, sia di mare, di lago o di grotta, racconta storie meravigliose.
Relitti, miniere, isole animano un profondo tanto oscuro e duro quanto delicato e fragile, dove perdersi e ritrovarsi è più facile che in ogni altro luogo.
Andrea conosce bene questo meccanismo, perché la subacquea non è solo la sua professione, ma è anche quella passione che riesce a trasmettere a chi lo segue attraverso immagini, video e racconti.
Andrea Murdock Alpini: il suo personale “profondo”
Andrea Murdock Alpini con il suo ultimo libro “Nomade del profondo. Storie di ordinaria follia subacquea” ci accompagna, quindi, in un viaggio fatto di storie e di personaggi e dove racconta, forse per la prima volta, il suo personale “profondo”, lasciando alla sua capacità narrativa il compito di far assaporare al lettore le emozioni di viaggi, immagini, profumi ed incontri.
[…] Ho impiegato anni a conoscere le mie reazioni psicologiche sotto pressione e ancora oggi sento di dover imparare molto da me stesso, o meglio sto continuando ad allenare la capacità di ascoltarmi, di prevenire le reazioni, di addomesticare il mio pensiero quando le cose non vanno nel verso giusto. Sembra facile reagire sotto pressione, ma questa è una qualità che va allenata, altrimenti si pensa semplicemente di essere in grado di compiere azioni in modo consequenziale. Reagire bene è più importante che agire bene. […]
![Andrea Murdock Alpini](https://www.hinelson.com/blog/wp-content/uploads/2025/02/Andrea-Murdock-Alpini-Miniera-allagata-di-Komati-Springs-Sudafrica_-Copyright-PHY-DIVING-Equipment-2-221x300.jpg)
Il libro è strutturato in tre parti.
La prima tratta di viaggi e immersioni nel sottosuolo per poi passare alla seconda parte con tre interviste a personaggi iconici e mitici della subacquea come Bret Gilliam, Michael Menduno e Hal Watts. Incontri che raccontano di un passato diventato “solco per il futuro” di questa disciplina. Il libro si chiude poi con tre avventure in mare (Scozia, Italia e Norvegia) dove delle esplorazioni di relitti diventano esplorazioni interiori. Perché come afferma Andrea: “I viaggi di formazione sono quelle esperienze che cambiano il nostro modo di essere.”
E forse lo cambiano anche a noi lettori, che accompagnati dall’esperienza di Andrea possiamo vivere ed assaporare la bellezza del mondo sommerso.
Un mondo sommerso che nasconde e svela nello stesso tempo: nasconde i luoghi e svela delle storie, nasconde meraviglia e svela quel “noi stessi” di cui troppo spesso abbiamo bisogno di ritrovare.
[…] Non è il subacqueo che conosce la nave attraverso la propria immersione, ma è il relitto che permette al subacqueo di conoscersi attraverso le sue lamiere. […]
Il libro di Andrea Murdock Alpini è quindi il racconto di una ricerca che forse lui doveva prima di tutto a sé stesso ma che entra prepotentemente nell’animo del lettore, non necessariamente esperto di subacquea, ma sicuramente appassionato di mare e di storia. E proprio come un nomade Andrea si sposta tra luoghi fisici e spirituali per trovare chiarezza e gioire dell’essenziale attraverso l’esperienza in quei mondi che il profondo custodisce e dona a chi vuole raggiungerlo.
[…] Entrando tutto mi è apparso come nero assoluto. La realtà per come la conosciamo scompare, senza luce nulla ha forma né colore. Tutto svanisce, sta nell’uomo decidere dove mettere luce a questo mondo di tenebra. […]
Andrea, che ci ha abituati a parole ed immagini nei suoi libri precedenti, con questo suo ultimo lavoro stuzzica l’immaginario del lettore con le parole per scoprire alcune sfumature dei mondi sommersi e della subacquea, disciplina che richiede esperienza, un approccio determinato e una preparazione mentale per gestire lo stress.
Per questo “Nomade del profondo. Storie di ordinaria follia subacquea” non é solo un libro, ma un’esperienza da leggere per sentirci, anche noi, più nomadi di un mondo sommerso umano e marino.