La pesca al tonno rosso è la massima espressione della pesca in barca nel Mediterraneo. Parliamo di un’attività che permette di insidiare una preda tutt’altro che facile, per la quale è necessario poter vantare una buona preparazione. Servono conoscenze, strumenti, intuizione e sì, come vedremo servono anche i documenti giusti. Ma quale sarà l’apertura pesca al tonno rosso 2022? Quali saranno le quote assegnate per la pesca al tonno? E quando potrebbe cadere la chiusura per i pescatori sportivi? Vediamolo!
- Apertura pesca al tonno rosso 2022: le date
- Le quote per il 2022 della pesca al tonno
- La licenza obbligatoria per pescare il tonno rosso
- Taglia minima
- Cosa fare dopo la cattura
- La chiusura della pesca al tonno rosso
Apertura pesca al tonno rosso 2022: le date
Da anni ormai l’apertura della pesca al tonno rosso è fissata al 16 giugno, una data che gli appassionati di pesca in barca conoscono molto bene. La chiusura delle pesca al tonno rosso, assolutamente teorica, è invece fissata normalmente al 14 ottobre. Come è noto, però, per effetto delle quote la chiusura della pesca a questo grande pesce pelagico è sempre di gran lunga anticipata.
Le quote per il 2022 della pesca al tonno
Per ora devono ancora essere annunciate le quote di pesca al tonno rosso 2022 per l’Italia. Ma possiamo immaginare quali saranno, andando a guardare quanto deciso per il 2020 e per il 2021. Come è noto le quote per la pesca al tunnide sono divise tra Circuizione, Palangaro, Tonnara Fissa, Quota non divisa e Pesca sportiva e ricreativa. Ebbene, nel 2020 alla pesca ricreativa erano andate 21,50 tonnellate, mentre nel 2021 c’era stato una sensibile riduzione, passando a 21,45 tonnellate. E certo, a prima vista potrebbero sembrare tante. Ma si tratta di una fetta minima rispetto alle quote riservate alle altre divisioni, e che diventa risibile se suddivisa tra tutti i pescatori con licenza, i quali sono oltre 6.000. Ecco allora che, se la porzione dedicata ai pescatori sportivi è minore allo 0,5% del totale nazionale, a ogni pescatore resterebbero circa 3,5 chili di tonno all’anno. Non stupisce quindi che molti pescatori abbiano finito col voltare le spalle alla cattura del re dei mari. Non resta che aspettare di scoprire quali saranno le quote per il 2022, sapendo già però che non si potranno discostare in modo significativo da quelle passate.
La licenza obbligatoria per pescare il tonno rosso
Non tutti possono dedicarsi alla pesca al tonno rosso. Per dedicarsi a questa attività è obbligatorio essere in possesso di una licenza rilasciata dalla Capitaneria di Porto. Si tratta di una licenza del tutto gratuita, la quale ha una validità di 3 anni. La peculiarità di questo permesso è di essere relativo non al pescatore richiedente, quanto invece alla barca. Ciò significa che tutti i pescatori a bordo di quell’imbarcazione sono autorizzati a dedicarsi alla pesca al tonno, persino in assenza dell’effettivo richiedente del permesso.
Per richiedere la licenza è necessario scaricare l’apposito modulo online, compilarlo e allegare una copia della propria carta d’identità, del certificato di potenza del motore fuoribordo e dell’assicurazione, nonché della patente nautica nel caso in cui si parli di un’imbarcazione che può essere guidata solamente con patente.
Taglia minima
La pesca al tonno è quindi possibile dopo l’apertura ufficiale della pesca al tonno rosso e prima del termine della quota assegnata, unicamente su barche aventi la necessaria certificazione della Capitaneria di porto. È poi necessario rispettare la taglia minima, la quale viene definita da due fattori (almeno uno dei due deve essere presente): il tonno catturato deve essere lungo almeno 115 centimetri (misurando dall’apice del muso fino alla base della forca caudale) o pesare almeno 30 chilogrammi. Si capisce che, per permettere i controlli del caso, il pesce deve essere sbarcato integro, non sfilettato né eviscerato.
Cosa fare dopo la cattura
Dopo la cattura – sottolineando il fatto che ogni imbarcazione può pescare un solo esemplare al giorno – è necessario comunicare alla Capitaneria di porto di riferimento l’avvenuta cattura, prima ancora dell’accesso in porto. Va peraltro detto che non tutti gli scali portuali italiani possono essere usati per sbarcare il tonno rosso: esiste una lista dettagliata da controllare prima di darsi al big game. E ancora, entro 24 dallo sbarco, sarà necessario compilare e far avere all’Autorità Marittima di riferimento la dichiarazione di cattura.
La chiusura della pesca al tonno rosso
Come si è visto, la chiusura della pesca al tonno rosso in ottobre è assolutamente teorica e praticamente impossibile da raggiungere. Solitamente bastano poche settimane per raggiungere la quota predefinita, spingendo quindi il Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali a comunicare la chiusura anticipata della pesca al tonno rosso. Nel 2021 la comunicazione è stata data il 4 agosto, mentre nel 2020 c’era stata la chiusura record al 18 luglio. In quell’occasione si era parlato di appena 4 settimane di pesca al tonno rosso rispetto alle 16 teoricamente concesse). Dal momento della chiusura in poi è in ogni caso possibile proseguire con la pesca al tunnide, da effettuarsi però unicamente in catch & release.
Troppa sproporzione di tonnellaggio tra i pescatori professionisti e gli sportivi e ricreativi. Il 75% del tonnellaggio viene dato ad una dozzina di tonnare volanti del distretto di Salerno, che li vende ancora vivi ai due grandi mercanti che li mettono in mega gabbie per l’ingresso a Malta ed a Cadice per venderli al market di Tokio a prezzi inarrivabili.
In America e Canada fatti conti sono state ampiamente ridotte le quote ai professionisti x darle gli sportivi