Aste nautiche. Chi, pensando all’acquisto di una nuova barca – una barca a vela, uno yacht, un motoscafo o persino un buon gommone – non ha mai pensato alle aste imbarcazioni? Non c’è alcun dubbio, i racconti di tante persone ci spingono a interessarci a questa possibilità. Il mondo delle aste, d’altronde, esercita da sempre un certo fascino. Di certo il primo aspetto intrigante è la concreta possibilità di fare dei veri e propri affari, ma si sbaglierebbe trascurando l’attrattiva esercitata dai rituali stessi delle aste, i quali si avvicinano per certi versi a quelli del gioco d’azzardo.
In questo articolo, cercheremo di andare più in profondità nel mondo delle aste barche usate, spiegando il funzionamento delle classiche aste mobiliari e spiegando i vari passaggi che queste prevedono per acquistare delle barche all’asta. Non bisogna scordare, però, che seppur attraverso una procedura particolare – quella delle aste, per l’appunto – si sta pur sempre per acquistare una barca usata: molto meglio, quindi, non dare nulla per scontato, e fare tutti i controlli del caso (come ti indichiamo alla fine di questa guida).
Le aste mobiliari
Non c’è dubbio: le aste più famose sono quelle immobiliari. Ma attraverso questo particolare metodo di vendita non si possono fare affari solamente nel campo dell’edilizia. Accanto alle aste immobiliari esistono anche le aste mobiliari, le quali possono essere esecutive, fallimentari o di altra misura. In linea di massima, però, si tende a differenziare solamente le vendite forzate dalle altre: nelle prime (e quindi in quelle che solitamente vengono raggruppate sotto l’aggettivo ‘giudiziarie‘) in estrema sintesi, vengono effettuate delle vendite a prescindere dalla volontà del proprietario del bene, il quale si trova a vendere – attraverso terzi – i propri beni per imposizione dall’alto. Certo, le vendite esecutive e quelle fallimentari non soggiacciono in tutti i casi alle medesime norme, ma il funzionamento è molto simile, come del resto sono abbastanza simili anche le aste di altra natura, e quindi le aste che non prevedono una vendita forzata. Da parte dell’acquirente, la grossa differenza sta nel fatto che nelle aste giudiziarie il venditore è il tribunale, mentre in quelle non forzate il venditore è il proprietario della barca oppure un suo intermediario.
Nella maggior parte dei casi, l’interesse di chi vuole acquistare una barca usata e spera in un buon affare va automaticamente alle aste giudiziarie nautiche. Il motivo è semplice: qui, vista la generale urgenza della vendita, i prezzi di partenza sono generalmente più vantaggiosi per l’acquirente, che può approfittare di una vendita pubblica di beni attraverso la competizione diretta con altri interessati. Se lo scopo dell’acquirente è quello di comprare il massimo al minor prezzo, il giudice – che in questo caso assume il ruolo di venditore – mira a vendere le proprietà del debitore in modo da ottenere la liquidità necessaria per soddisfare le richieste dei creditori che fanno parte del processo. La vendita di una barca durante le aste nautiche, dunque, è un momento che, se tutto va per il verso giusto, ha parecchi vincitori: il tribunale, l’acquirente, i debitori e, seppur indirettamente, lo stesso ex proprietario della barca.
Il presupposto delle aste giudiziarie è semplice è assolutamente intuitivo. Secondo la legge italiana, nel momento in cui una persona o un’azienda presentano dei debiti insoluti che non possono essere soddisfatti, si può – si deve – procedere con la vendita forzata delle sue proprietà mobili e immobili, cosa che può essere effettuata solamente attraverso l’istituto delle aste.
Le aste giudiziarie possono essere con incanto o senza incanto, termini che molto spesso mandano in crisi chi si avvicina per la prima volta a questo universo. La differenza, in realtà, è molto semplice. Prima di tutto, va detto che, a partire dalla legge 28 dicembre 2005 n. 263 e quindi dalla più recente legge 24 febbraio 2006 n. 52, la modalità senza incanto è quella che viene automaticamente utilizzata in via preliminare se non ci sono opposizioni; secondo la legge, in linea generale, l’asta con incanto deve essere utilizzata solo in seconda battuta, nel momento in cui la prima non raggiunge i risultati sperati.
Nell’asta con incanto, i partecipanti – attratti nel nostro caso dall’asta di una barca o, magari, dall’asta di un gommone – si ‘sfidano’ in una vera e propria gara, la quale è vinta da chi sfodera il prezzo più alto. Solitamente, il procedimento è abbastanza semplice, con il prezzo di base del bene in vendita stabilito dal giudice e la possibilità delle parti di effettuare dei rialzi di volta in volta entro tre minuti. Va però detto che il vincitore dell’asta con incanto non entra immediatamente in possesso del bene aggiudicato: dovrà infatti attendere un periodo di 10 giorni, durante il quale vi è la possibilità che un altro partecipante decida di depositare un’offerta più alta – la quale però dovrà essere significativamente più alta, di almeno un quinto del prezzo precedente. Anche in in questo caso, comunque, dovranno essere aspettati altri 10 giorni prima di entrare in possesso della barca usata vinta all’asta.
È diverso il procedimento dell’asta senza incanto. Ipotizziamo che venga indetta un’asta nautica senza incanto: in questo caso non vi sarà una sfida pubblica, quanto invece un processo riservato e più ‘normale’. Chi intende fare un’offerta per la barca all’asta è infatti chiamato a presentare la propria proposta presso la cancelleria del giudice, in busta chiusa. Si tratta di una comunicazione irrevocabile e segreta, nella quale l’offerente comunica non solo il prezzo che è disposto a pagare, ma anche i tempi e le modalità del pagamento deciso. Alla data prestabilita, il giudice riunisce tutti i potenziali acquirenti – o i loro intermediari – e, dopo aver letto le varie offerte, aggiudica la barca messa all’asta all’acquirente che ha offerto la cifra più alta. Come anticipato, la stessa legge preferisce questa modalità d’asta, che permette al nuovo proprietario di entrare subito in possesso del bene, senza dover aspettare 10 giorni e rischiare quindi ribaltoni; grazie al meccanismo delle buste segrete e della pubblica lettura, inoltre, questa modalità garantisce maggiore sicurezza e maggiore trasparenza.
Va ricordato, per completezza, che alle aste giudiziarie può partecipare qualsiasi persona, senza restrizioni, eccezion fatta ovviamente per il proprietario, il quale essendo già in debito non può rientrare in possesso del proprio bene acquistandolo una seconda volta.
Conviene sempre acquistare attraverso delle aste nautiche?
Molte persone pensano che acquistare un’imbarcazione attraverso un’asta giudiziaria sia sempre e automaticamente un affare. Ebbene, non è così. Si potrebbe anche finire per acquistare una barca a vela in un’asta giudiziaria senza fare l’affare della vita, e persino senza fare un buon affare. È sbagliato pensare che, avendo dall’altra parte un tribunale e non un venditore interessato, la transazione sarà sicuramente soddisfacente. Anzi, da un certo punto di vista è piuttosto vero il contrario: acquistando un bene durante un’asta per vendite esecutive, infatti, si compra sempre e comunque un determinato bene (mobile o immobile) nello stato di fatto e di diritto in cui si trova. Per partecipare a un’asta nautica e acquistare una barca usata senza il rischio di prendere bidoni, quindi, è assolutamente necessario prendere tutte quelle stesse accortezze che si consigliano al momento di un normale acquisto di un’imbarcazione usata presso un privato (come vedremo tra poco). Insomma, prima di partire in quarta per acquistare uno yacht a un’asta giudiziaria è bene capire il funzionamento di questo particolare mondo.
Come funzionano le aste per barche?
È possibile acquistare una barca attraverso un’asta sia accedendo a delle aste giudiziarie, sia attraverso delle aste di altra natura. Va sottolineato che, negli ultimi anni, sono nati alcun portali online che si dedicano verticalmente all’organizzazione di aste per barche, e che dunque, anziché occuparsi anche di macchinari industriali, di automobili, di gioielli e così via, vendono unicamente barche a vela, yacht esclusivi, gommoni, pescherecci e altre imbarcazioni.
Ma come funzionano le aste nautiche, in generale? Chi si avvicina per la prima volta a questa forma di vendita – e ancora di più chi lo fa per acquistare la propria prima barca – ha spesso una lunga serie di timori. Ebbene, se affrontato nel modo giusto, questo processo di acquisto non deve assolutamente impaurire nessuno.
Ipotizziamo che il tribunale abbia tra le mani, all’interno di un processo di vendita forzata, una barca che corrisponde esattamente alle nostre esigenze (sta infatti qui il primo ostacolo: non è affatto detto che le aste raggiungibili offrano esattamente la barca perfetta per noi, quanto a dimensioni, motorizzazione, prezzo, materiali, rifiniture e via dicendo). Nel momento in cui siamo certi che la barca in questione ci interessa e che fa al caso nostro, è possibile partecipare all’asta giudiziaria, presentando la propria offerta in busta chiusa – che come visto resterà segreta fino all’ultimo – alla cancelleria del tribunale che ha indetto l’asta nautica. Insieme alla propria offerta, va detto, è necessario depositare anche una cauzione, la quale ha lo scopo di assicurare il tribunale della serietà dell’offerta (solitamente la cauzione necessaria è pari al 10% dell’offerta). Ovviamente, nel momento in cui un’offerta viene rifiutata – e se quindi, al momento della lettura delle offerte, un altro acquirente finisce per aggiudicarsi al barca all’asta – la nostra cauzione ci viene restituita.
Nel momento in cui, al termine di un’asta senza incanto – la quale come abbiamo visto è la scelta automatica nella maggior parte dei casi – esiste un’unica offerta, l’aggiudicazione del bene all’offerente è automatica, a patto che la somma proposta sia superiore di almeno 1/5 rispetto al prezzo di base deciso dal giudice. Nel caso in cui sia inferiore, sarà il giudice, dopo aver sentito i creditori, a decidere se accettare l’offerta o se indire una nuova asta per la barca, la quale tendenzialmente partirà con un prezzo di base rivisto al ribasso, per incentivare la partecipazione di altri acquirenti.
Bisogna sottolineare che, una volta depositate, le offerte sono assolutamente irrevocabili e vincolanti: molto meglio, quindi, non partecipare a un’asta giudiziaria se si hanno dei dubbi a riguardo. Ovviamente, questo è possibile solamente dopo aver analizzato con grande attenzione la documentazione relativa alla barca all’asta, nonché dopo aver visionato in prima persona – e provato – l’imbarcazione in vendita. E sì, ovviamente, prima di depositare la propria offerta, è possibile prenotare un appuntamento per controllare la barca: questo va fatto con un certo anticipo rispetto al termine dell’asta, per dare agli intermediari la possibilità di organizzare le varie ‘prove’ senza problemi, così da non rischiare di vedersi rifiutare la possibilità di uscire in mare con l’imbarcazione oggetto dell’asta.
Le aste di barche online
Prima di ricordare cosa controllare prima di acquistare una barca attraverso un’asta (giudiziaria o meno) vale la pena di sottolineare che, negli ultimi anni, sono nati alcuni portali online che si dedicano per l’appunto alla vendita di barche usate all’asta. Per anni questi portali sono stati un’esclusiva straniera; nell’ultimo periodo, però, anche in Italia qualche pioniere ha deciso di lanciare dei portali di imbarcazioni usate all’asta. Il concetto di base è semplice: chi desidera vendere una barca usata contatta i gestori di uno dei portali, i quali dal canto loro, una volta raccolte tutte le informazioni del caso, avviano il processo che porterà all’asta, e quindi alla vendita dell’imbarcazione al miglior offerente.
Il regolamento di queste aste nautiche online è sicuramente più semplice rispetto a quello delle aste giudiziarie. Ma bisogna in ogni caso prendersi tutto il tempo necessario per controllare per bene l’imbarcazione in vendita!
Cosa controllare prima di acquistare una barca all’asta
Non serve certo sottolineare il fatto che è assolutamente sconsigliato fare un’offerta per una barca usata senza aver prima verificato attentamente le condizioni dell’imbarcazione stessa. Come anticipato, gli addetti all’asta sono disponibili a organizzare delle ispezioni private della barca, alla quale in genere può partecipare anche un perito, nonché delle prove in mare, durante le quali l’acquirente viene accompagnato da almeno un collaboratore dell’istituto di vendita.
Abbiamo dedicato una guida completa agli aspetti da verificare prima di acquistare una barca usata: in questa sede, quindi, ci limiteremo a ricordare i punti salienti dei controlli da effettuare. Prima di tutto, la verifica della barca usata per la quale si potrebbe decidere di fare un’offerta irrevocabile va effettuata con estrema calma, ed eventualmente in compagnia di un amico esperto o, ancora meglio, di un vero e proprio perito.
I dati tecnici generali si desumono dalle schede disponibili presso il tribunale o presso le società specializzate nelle aste nautiche. Appena arrivati in banchina di fronte alla barca, e non appena messo il piede a bordo, la nostra attenzione dovrebbe dunque andare prima di tutto allo stato di manutenzione generale: se si conosce il tipo di barca, il marchio e il modello, il primo fattore da tenere in considerazione è infatti la cura con cui quell’imbarcazione è stata mantenuta nel tempo. I segnali che ci possono aiutare, in questo senso, sono tantissimi. Si va dallo stato dello scafo alle finiture in legno, passando per le tappezzerie per arrivare fino alle cime nautiche. Data un’occhiata generale, il nostro sguardo dovrà andare alle sentine, per verificarne la tenuta e alla murate, da controllare praticamente palmo per palmo per verificare la necessità di lavori di sigillatura. E ancora, si dovrà osservare con cura lo scafo – cercando eventualmente segnali di osmosi – e infine si dovrà portare la barca in mare aperto, per capire se l’imbarcazione si muove come dovrebbe, se il motore risponde bene (se fuma troppo) e via dicendo. Per finire, si dovranno controllare tutte le dotazioni, comprese le dotazioni di sicurezza, per capire cosa è presente e cosa, invece, manca.
Anche quando si tratta dell’acquisto di un’imbarcazione attraverso un’asta nautica, di fatto, il momento cruciale è proprio questo, ovvero il controllo delle condizioni della barca: è qui, in questo passaggio, che è necessario concentrare tutta la propria attenzione. Da lì in poi, non resta che calcolare attentamente il valore reale dell’imbarcazione e capire quanto si è disposti a spendere per entrare in suo possesso, per poi… incrociare le dita!
“Bravo Nicola a parte la dicitura “cima nautica ” che sinceramente non ho mai sentito dire, ebbene per il resto il resoconto della tipologia delle aste é interessante e così pure la raccomandazione dei controlli da esercitare o meglio “Far esercitare” da un esperto (perito nautico) che con una cifra modesta può dare quelle certezze che altrimenti non vi possono essere. Da notare però che con “innamorato” non ragiona e la vu a tutti i costi….(esperienza personale)”
Salve, mi dareste consigli per conoscere portali privati e giudiziarie, poiché vorrei valutare l’acquisto di una imbarcazione. Grazie