La barca a vela con l’albero a U rovesciata sarà il futuro.

Una barca a vela con albero a U rovesciata e senza boma è un’idea “stramba”.

Non è un gioco di parole e neanche una storiella da banchina, perché l’idea di costruire una barca a vela innovativa, dal nome Futura, è venuta al riccionese Daniele Mingucci che qualche anno fa, con la start-up di nome Stramba, ha iniziato un progetto che potrebbe cambiare il modo di navigare tradizionale. Scopriamo di cosa si tratta.

Stramba è una start-up che ha ricevuto un finanziamento attraverso il quale Daniele ha costruito, presso il cantiere Zuanelli, una barca a vela in alluminio di 15 metri di lunghezza, con un baglio di 4,60 metri. Il progetto è stato realizzato dal Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Bologna per le linee d’acqua e da Q-id per il design.

L’armo della barca a vela pensata da Daniele Mingucci è un’idea che vuole rivoluzionare il classico concetto di albero. Infatti, non ci troviamo più davanti al classico “palo” dove è infierita la vela, ma a qualcosa di completamente diverso.

Come funziona un albero ad U rovesciata?

L’armo di Futura ha infatti la forma di U rovesciata con due traversi. Il primo ha la funzione di irrigidimento, mentre il secondo, posizionato alla base della curva presenta un carrello dove scorre la penna del genoa per la manovra di cambio mura.

HiNelson barca a vela con albero a U rovesciata - Daniele Mingucci

Dove scorre la randa sull’albero ad U rovesciata?

La randa, la cui forma è a doppio square top, scorre grazie ad una guida a forma di T dove si spostano i carrelli, uno per stecca e uno al centro di ogni settore. La manovra si esegue attraverso un winch elettrico oppure manualmente.

Quanto tempo si impiega per la manovra di cambio di mura in navigazione?

Rispetto all’armo classico la manovra di Futura è leggermente più lenta, ma uno dei grandi vantaggi di questa soluzione è sicuramente l’assenza del boma, che però si trova integrato alla base superiore ed inferiore della randa. La vela, quindi, scorre sull’albero a U cambiando mura senza disturbare il pozzetto. Oltre alla sicurezza questo sistema diventa un’alternativa per vivere la barca a vela in modo più libero.

Abbiamo incontrato Daniele Mingucci al telefono per farci raccontare come sta procedendo il progetto dopo la messa in acqua di Futura, avvenuta al Salone di Venezia.

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I test sulla barca a vela con l’albero a U rovesciata procedono.

“In questi mesi abbiamo effettuato diversi test e stiamo intervenendo sulla intera struttura per risolvere alcuni problemi riscontrati sulla rotaia a causa delle sollecitazioni in manovra.

Questo ci permetterà di affinare il sistema di rotazione per renderlo sicuro e funzionante in navigazione con ogni tipo di condizione meteo marina, cercando anche di diminuire gli interventi di manutenzione.

Abbiamo anche lavorato sulla geometria dei boma – integrati alle due basi della randa – che ci hanno permesso di ottenere un buon equilibrio dell’intera struttura.

Negli ultimi test abbiamo abbassato anche il tempo di manovra – che consiste nel cambio di mura delle vele – e che al momento è sotto 15 secondi. Il nostro obiettivo è di scendere ancora, fino a dimezzare ulteriormente i tempi.

Inoltre, stiamo lavorando per irrobustire i carrelli sottoposti a carichi maggiori, contribuendo così anche al migliore funzionamento delle sfere. La barca ha già raggiunto ottime prestazioni sia in navigazione, dove il nostro sistema permette anche un minore sbandamento, che in termini di spazi vivibili a bordo. Pensate solo alla libertà di movimento che abbiamo ottenuto senza la presenza di un boma fisso.”

Come ha reagito il pubblico davanti a questo nuovo progetto di una barca a vela con l’albero a U?

“C’è curiosità, ma ho trovato anche tanta solidarietà delle persone che hanno sempre fatto il tifo per questo mio progetto, soprattutto i riminesi (la barca a vela Futura, infatti, è ormeggiata nel Marina di Rimini n.d.r.). Perché come dice Elon Musk, stiamo facendo una cosa difficile ed abbiamo bisogno di tutto il tifo possibile.”

Daniele Mingucci ha sempre avuto la passione per il mare, da giovane faceva surf, ma non è un esperto del settore. Laureato in lettere classiche con una tesi su Dante, ha iniziato a pensare al progetto di Futura a causa di un mal di schiena dopo una crociera in barca a vela. Tornato a terra le idee per barche più comode sono diventati bozzetti che ha presentato prima al padre, docente di ingegneria all’università, poi a Mario Zuanelli del cantiere omonimo.

E così è iniziata l’idea che oggi è diventata Futura, la barca a vela con l’albero a U rovesciata.   

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Scritto da
Laura Doria
Laura Doria
Mi chiamo Laura Doria e sono nata al mare, quindi raccontare storie ed incontrare i personaggi del mondo della nautica è qualcosa di naturale per me. Perché è sempre un grande privilegio scrivere della passione che punta la prua verso i grandi orizzonti blu.
  1. Mi chiedo, se esista un organismo di controllo sul buon fine dei finanziamenti alle start up. Se il dato sulla sopravvivenza delle start up é scomparso, possiamo immaginare che il nostro futuro sia in pericolo.

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