Pensando al fatto che la dimensione più ricercata sul mercato delle barche a vela è quella al limite dei 10 metri – misura che permette di navigare su un natante e di avere allo stesso tempo spazio a sufficienza per crociere in famiglia – fa un certo effetto pensare che la barca a vela più grande del mondo misura 14 volte tanto. Parliamo ovviamente della celebre e famigerata Sailing Yacht A, varata da Nobiskrug nel 2017, una barca che molti italiani hanno avuto l’occasione di vedere diverse volte. Parliamo infatti di un mega yacht che ha navigato parecchio nel Mediterraneo, e che – per i motivi che vedremo dopo – è sotto sequestro in rada nel golfo di Trieste, da dove i suoi altissimi alberi sembrano trafiggere il cielo dell’Adriatico.
I numeri della Sailing Yacht A
La barca a vela più grande del mondo è lunga la bellezza di 142,81 metri, larga 24,88 metri, e raggiunge la bellezza di 90 metri di altezza: praticamente quanto la torre di Palazzo Vecchio a Firenze. Con delle dimensioni così esagerate, non stupisce che anche il peso sia importantissimo, raggiungendo le 12.600 tonnellate, con un pescaggio di 8 metri. Con queste fattezze, oltre a essere la barca a vela più grande del mondo, la Sailing Yacht A è anche il 15° yacht per dimensioni a livello mondiale. Insomma, una villa galleggiante, che può ospitare fino a 20 passeggeri, nonché un equipaggio di ben 54 membri. Grazie ai suoi due potentissimi motori ibridi-diesel, la Sailing Yacht A riesce a raggiungere la velocità massima di 21 nodi. I ponti sono in tutto 8, uno dei quali ospita un’area dedicata all’atterraggio degli elicotteri. Gli alberi, altissimi, sono 3, e ospitano una superficie velica che complessivamente è più grande di un campo da calcio.
Tra le peculiarità incredibili di questa enorme barca a vela c’è la sua chiglia, la quale è realizzata in vetro, per una superficie complessiva di 18 metri quadrati: ne consegue quindi che è possibile navigare e, allo stesso tempo, godere di una vista stupenda subacquea, senza ricorrere all’ecoscandaglio per vedere cosa sta navigando immediatamente sotto alla barca!
Le caratteristiche dalle barca a vela più grande del mondo
A meravigliare non sono solamente i numeri della Sailing Yacht A. Anche le linee, i materiali e i comfort presenti sono di una altro mondo. Questo monumento galleggiante è infatti stato progettato all’interno come all’esterno dall’architetto francese Philippe Starck, che ha fatto delle scelte decisamente interessanti. Gli alberi sono in fibra di carbonio, lo scafo è in fibra di carbonio e alluminio, mentre i ponti sono, ovviamente, ricoperti in teak. Le vele, azionate automaticamente, sono realizzate con un misto di carbonio e taffettà, mentre tutto viene comandato da un sistema digitalizzato che permette di prendere i comandi anche da remoto, usando un tablet. Arrivati fin qui, non stupisce scoprire che la barca a vela più grande del mondo è costata una fortuna quasi difficile da immaginare: si parla di 425 milioni di dollari.
Sailing Yacht A: di chi è?
Per ora, il primato della barca a vela più grande del mondo non è in pericolo: la contenente più vicina è infatti la Black Pearl, lunga “solamente” 106 metri. Ma di chi è la Sailing Yacht A? Ecco, la risposta non è più così scontata. Il committente è stato l’oligarca russo Andrey Melnichenko, tra gli uomini più ricchi del paese e del mondo. Va però detto che il Sailing Yacht A è stato posto sotto sequestro il 12 marzo 2022 per via delle sanzioni UE contro la Russia come conseguenza dell’invasione dell’Ucraina. Ecco allora che da quel momento l’enorme barca è ormeggiata a Trieste. Da allora, va precisato, è lo Stato italiano che si occupa delle spese per il mantenimento della barca: con 20 persone sempre presenti a bordo per le operazioni di routine, il Sailing Yacht costa circa – stando a Corsera – circa 800 mila euro al mese. Il problema è che il sequestro stesso potrebbe essere invalidato: l’oligarca russo ha infatti affermato che in realtà il proprietario dello scafo è un trust, cosa che invaliderebbe l’operazione. La Guardia di Finanza, da parte sua, afferma che un bene sotto sequestro non può essere venduto, e che quindi la “difesa” messa in piedi da Melnichenko sarebbe del tutto inutile. Come andrà a finire? L’iter proseguirà probabilmente per diversi mesi: nel frattempo, lo Sailing Yacht e il suo equipaggio continueranno a restare a Trieste; da alcuni mesi, peraltro, il super yacht avrebbe cambiato anche bandiera, non più dell’Isola di Mann, quanto della Sierra Leone.
(immagini: nobiskrug.com)