Chi in età adulta si avvicina per la prima volta al mondo della nautica resta colpito da tanti aspetti differenti: uno tra questi è sicuramente l’effettiva difficoltà di manovrare con precisione una barca all’interno degli spazi stretti, come per esempio al momento dell’ormeggio. Pensiamo per esempio a una piccola barca a motore, che negli anni si è sviluppata per dare un’esperienza sempre più simile a quella della guida confortevole di un’automobile: per quanto ci si sia mossi in questa direzione, però, sotto allo scafo non ci sono né delle ruote, né delle ruvide superfici d’asfalto. Ci troviamo invece un’elica e dell’acqua così da rendere le manovre millimetriche tutt’altro che abbordabili. E c’è di più: anche da “parcheggiata”, la nostra barca continua a essere instabile. L’urto non è un evento straordinario ed evitabile, è invece contemplato e continuo. Deriva da qui, dunque, la presenza dei preziosi parabordi per barca, i quali hanno il ruolo specifico di andare a proteggere il nostro scafo – e quelli attigui – durante l’ormeggio, nonché subito prima e subito dopo. Ma non è tutto qui: buona parte delle barche presenta anche un’ulteriore protezione di fronte agli urti, che a differenza dei parabordi è anzi fissa. Parliamo ovviamente del bottazzo, un paraurti fondamentale che spesso e volentieri viene trascurato e persino dimenticato. Oggi vedremo quindi come prenderci cura del bottazzo, imparando come affrontare la sua manutenzione ed eventualmente la sua sostituzione.
Tipi di bottazzo per barca
Il ruolo del bottazzo della barca l’abbiamo capito: si tratta di un paraurti che “circonda” la barca nel punto più esterno, così da difenderla da urti accidentali con altre barche o con degli ormeggi. La protezione è ovviamente valida unicamente a fronte di piccole bottarelle, e solo e unicamente all’altezza giusta; va inoltre detto che il bottazzo delle barche di dimensioni importanti è spesso significativamente più alto rispetto alla linea delle banchine. Anche per questo motivo, insomma, la protezione ideale è data dalla combinazione tra parabordo e bottazzo.
Va detto che esistono tanti diversi tipi di bottazzo. Quelli di un tempo, che troviamo ormai unicamente sulle barche più datate o su scafi d’ideazione decisamente vintage, sono in legno, tipicamente tondeggianti, spesso con un ulteriore rinforzo metallico posto all’esterno, così da offrire una “protezione alla protezione”. Non sono poi mancati nella storia i bottazzi in corda, nonché quelli in acciaio. Il bottazzo della barca moderno è invece in materiale plastico, tipicamente in PVC: molto probabilmente, anche la tua barca presenta una fascia paraurti di questo tipo, disposta lì dove è più probabile che ci siano bottarelle e strusci.
La manutenzione del bottazzo
Come si può immaginare, la manutenzione del bottazzo varia in base alla sua tipologia. Si pensi per esempio al bottazzo in corda: in quel caso non si può fare tanto altro oltre al risciacquare la protezione con dell’acqua dolce e tenerla ben pulita. Nel caso del bottazzo in legno sarà invece possibile prendere in considerazione un processo di levigatura e di riverniciatura, così da ridare al legno un aspetto smagliante: va detto peraltro che in commercio esistono dei profili parabordo metallici (tipicamente in acciaio o in alluminio) pensati appositamente per andare a sostituire i profili metallici dei vecchi parabordo in legno. La vernicie per legno marino dovrebbe essere scelta tra quelle elastiche, per non rovinarsi al primo contattoo.
E per quanto riguarda i più moderni bottazzi in PVC oppure in materiale plastico? Qui ovviamente non c’è tanto altro da fare rispetto alla loro pulizia, da eseguirsi con dell’acqua dolce e con un detergente nautico, tipicamente insieme alla pulizia dell’opera morta della barca.
E se il bottazzo della barca fosse in condizioni tali da non richiedere una semplice pulizia e manutenzione, quanto invece un intervento più deciso? Vediamo come procedere per la sostituzione del profilo paraurti di un’imbarcazione!
La sostituzione totale del profilo paraurti della barca
Lo scenario è quello di una barca che presenta un bottazzo non più all’altezza della situazione, e che rovina l’immagine complessiva dello scafo. Che fare? Va detto che, nel caso dei bottazzi vecchio stampo – pensiamo soprattutto a quelli in legno o per esempio in gomma piena – potrebbe essere possibile percorrere, anziché la strada della sostituzione, quella del “capovolgimento”: in certi casi si ha infatti a che fare con dei bottazzi a sezione tonda o quadrata, che presentano quindi una faccia interna uguale a quella esterna, e che possono quindi essere smontati, puliti e girati, per apparire quindi come nuovi.
In tutti gli altri casi è invece necessario procedere con la sostituzione vera e propria. Nel caso dei bottazzi in legno ci si dovrà rivolgere per forza di cose a un professionista; nel caso dei bottazzi in PVC, invece, si potrà fare da sé, soprattutto nel caso di un bottazzo moderno montato su un supporto a canalina: in una situazione di questo tipo non si dovrà fare altro che estrarre il vecchio profilo facendolo correre sul binario e procedere poi con l’inserimento del nuovo bottazzo in PVC, aiutandosi eventualmente con un martello in gomma. In certi casi – vuoi per la rottura della canalina, vuoi per l’impossibilità di trovare un profilo adatto al vecchio binario – si renderà invece necessaria anche la sostituzione della canalina stessa. Sarà infine necessario procedere con l’installazione dei terminali dei bottazzi, che possono essere sia in PVC, sia in metallo.
Il prezzo per l’acquisto dei profili parabordo in PVC nuovi, va detto, non è altissimo: con circa 100-150 euro è infatti possibile portare a casa 16 metri di profilo parabordo in PVC pronto per essere installato sul proprio scafo!