Tutto è pronto. Gli scatoloni sono impilati ordinatamente, il trasloco è previsto a breve. Tuttavia, la nostra futura casa non è ancora pronta. Per fortuna, al nostro fianco c’è sempre lei: la nostra roccia, il nostro faro, la nostra fedele compagna, la nostra barca.
È così che ha inizio la nostra avventura, con un trasloco sospeso tra il vecchio e il nuovo. I lavori di ristrutturazione, si sa, sono imprevedibili: si conosce la data di inizio, ma non quella di fine. Eppure, questa incertezza non ci è pesata più di tanto. Abbiamo accolto la sfida e ci siamo adattati a una nuova vita temporaneamente più stretta, una vita a bordo.
Questa storia è raccontata da Riccardo T. a bordo di AEGIR, Barca a Vela di 12 metri.
Lavoro per una multinazionale tedesca, una delle più grandi del settore, con una sede anche in Italia. Il mio lavoro è sempre stato di natura internazionale, alternando periodi in ufficio con numerose trasferte in tutto il mondo.
Mi chiamo Riccardo, e fino a febbraio 2020, la mia vita professionale era un equilibrio dinamico tra incontri, conferenze e riunioni in diverse nazioni e città. Quando la pandemia di COVID-19 ha colpito, tutto è cambiato. Come molti altri, sono stato costretto a lavorare da casa. Le giornate sono diventate un susseguirsi di videoconferenze e lavoro a distanza. Questa modalità di lavoro è rimasta invariata anche dopo l’attenuarsi dell’epidemia. Lavorare da remoto è diventato, per me, la norma, un’opportunità che mi ha permesso di adattarmi a un nuovo stile di vita.
Nell’ottobre del 2023, ho deciso di vendere la mia casa per acquistarne una più grande e adatta alle nuove esigenze della mia famiglia. Tuttavia, i lavori di ristrutturazione della nuova abitazione hanno richiesto più tempo del previsto. Così, io e mia moglie abbiamo deciso di trasferirci temporaneamente sulla nostra barca. Questa scelta, seppur insolita, si è rivelata necessaria e pratica, ma soprattutto ci ha aperto a una nuova forma di felicità.
La barca, un 40 piedi a vela con pozzetto centrale, è diventata il nostro nuovo domicilio e il mio ufficio. Ho organizzato il mio spazio di lavoro al tavolo da carteggio, con doppio monitor. L’accesso a internet è garantito da un hotspot mobile, che sebbene a volte instabile, consente di svolgere le attività lavorative necessarie. La vista sul mare e la tranquillità del porto hanno sostituito l’ambiente dell’ufficio tradizionale, regalandoci una pace inaspettata.
Oggi siamo ancora qui: ho ripreso a viaggiare quando necessario per le trasferte internazionali, partendo dal porto invece che da una casa in mattoni. Nonostante i vantaggi della nuova situazione, ci sono anche delle sfide: in primis il segnale internet non è sempre affidabile, poi le condizioni meteorologiche possono influenzare la stabilità della barca e, solo in parte, il mio lavoro. In ogni caso, inserire uno sfondo quando in videocall su Teams aiuta a posizionarmi in qualunque altro posto virtuale con le sembianze dell’ufficio.
Mia moglie ed io abbiamo sfruttato questo tempo per apportare migliorie alla barca. Abbiamo svolto lavori di manutenzione e sistemazione, scoprendo sempre nuovi dettagli da migliorare. I nostri figli e i nostri amici ci fanno visita occasionalmente, trovando la nostra nuova sistemazione curiosa e interessante.
Le serate a bordo sono tranquille e riflessive, lontane dal caos della città. Abbiamo imparato ad apprezzare un ritmo di vita più lento e sereno, una scoperta di felicità semplice e autentica, che ha dato l’impronta anche per il futuro che prevediamo di fare a bordo. In attesa che la nostra nuova casa sia pronta, continuiamo a vivere e lavorare dalla barca, essendoci ormai adattati a questa nuova realtà.
Lavorare dal mare ha richiesto un buon spirito di adattamento e una notevole flessibilità, soprattutto per gli spazi e per il fatto che tutta la nostra roba che era in una casa, ora si trova sparsa in diversi luoghi. Questa esperienza mi ha insegnato che con determinazione e creatività, è possibile affrontare anche le situazioni più inaspettate e trovare la felicità in qualsiasi contesto.
