Si finisce sempre per dimenticare qualcosa. E certo, nella maggior parte dei casi non è una tragedia. Anche perché, tante volte, la cambusa viene organizzata per un breve weekend, durante il quale spesso si preferisce il ristorantino sul lungomare al posto della cena a bordo. Quando si parla di crociere e di spostamenti più lunghi, però, è necessario poter contare su un’autonomia maggiore, da calcolare in base alle giornate che si passeranno a bordo senza la possibilità – o la voglia – di fare troppi rifornimenti, e in base al numero di persone. Ecco quindi che diventa fondamentale fare una lista dei viveri da portare in barca, e da infilare in cambusa.
- La cambusa?
- Cucinare e mangiare in barca: osservazioni
- Cosa non dovrebbe mai mancare in cambusa
- Viveri da non portare a bordo
La cambusa
Tutti, o quasi, sanno cosa è un cambusa. Per quelle persone che sono in procinto di affittare una barca a vela con skipper per quest’estate, e che sono alla ricerca di consigli su come organizzare la crociera, ricordiamo che la cambusa è il deposito dei viveri sulla barca, l’equivalente della dispensa casalinga. Nella cambusa si devono quindi trovare tutti gli alimenti necessari alla persona per la sua permanenza sulla barca. La regola generale, in barca, è che non c’è spazio da sprecare, e questo vale anche per la cambusa: gli alimenti da portare a bordo devono quindi essere selezionati in modo attento, per non sprecare né spazio né cibo.
Cucinare e mangiare in barca: osservazioni
Dedichiamo un altro paragrafetto a beneficio di chi ha poca dimestichezza con i pasti a bordo, e quindi a i non diportisti o a chi fino a ieri si è limitato alle uscite quotidiane, quelle che prevedono una birra e un sandwich nella borsa frigo o nella ghiacciaia per la barca, e niente più. Il primo concetto da digerire è che in barca i pasti devono essere pensati per essere preparati e mangiati velocemente, senza peraltro appesantire troppo la ciurma. In barca, insomma, è sempre bene evitare pasti luculliani.
Per quanto riguarda la preparazione dei pasti, come ben sanno bene i velisti, è assolutamente sconsigliato cucinare in navigazione. Certo, c’è la leggenda di una signora romagnola che prepara gnocchi, tagliatelle e ravioli in navigazione; la certezza è che, con una barca che sbanda, nessuno dovrebbe mai pensare di avvicinarsi a coltelli da cucina o men che meno a fornelli e acqua bollente!
Cosa non dovrebbe mai mancare in cambusa
Vediamo cosa non dovrebbe mai mancare in cambusa. Si parte ovviamente dal beverage, in primo luogo dall’acqua: i litri d’acqua vanno calcolati in modo sufficiente per garantire a tutto l’equipaggio l’idratazione necessaria. Non guastano poi dei succhi di frutta, per avere una buona dose di zuccheri pronti all’uso, né eventualmente qualche birretta (da mettere nel frigo della barca al momento giusto), per salutare il tramonto a bordo.
Per quanto riguarda i cibi, si deve sempre partire da ciò che ci permette di cucinare qualcosa di gustoso e veloce: sale, olio, aceto, pepe, aglio, cipolle, e per gli amanti del piccante, il peperoncino. E di certo, quando si parla di pasti veloci, gustosi e soddisfacenti, non si può lasciare a terra la pasta, la quale dovrebbe andare a riempire una porzione importante della cambusa. Nel dubbio, meglio scegliere della pasta che cuoce in pochi minuti (lasciando invece sullo scaffale del supermercato la pasta che impiega 14 o 16 minuti!).
E poi? Poi è necessario pensare a tutti gli altri pasti, dalla colazione in poi, privilegiando i cibi secchi, che non si deteriorano e che sono un toccasana per il mal di mare. Fette biscottate, biscotti semplici e cracker non devono mai mancare. Serve poi l’essenziale per una colazione a bordo, ovvero caffè, tè, marmellata e perché no, un vasetto di miele.
In qualsiasi cambusa, poi, si troverà una buona dose di scatolame, ovvero di cibo resistente a lunga o lunghissima scadenza: i pelati per la pasta, i ceci, i piselli, il tonno, sono tutti alimenti che garantiscono pasti semplici, veloci e buoni.
Questa deve essere la base di partenza di ogni buona cambusa: oltre a questo, è bene di volta in volta (alla partenze e alle successive tappe) fare rifornimenti minimi di cibo fresco, il minimo necessario per condurre una vita sana senza avere a che fare con cibo marcescente a bordo. Meglio optare quindi per verdure abbastanza resistenti e non odorose, come carote, patate e pomodori; tra la frutta sono abbastanza resistenti le mele, le pere e le arance, nonché le banane, se selezionate leggermente indietro. Ottima ovviamente anche la frutta secca, nonché eventuali barattoli di frutta in scatola.
Viveri da non portare a bordo
Sono da evitare invece tutti i cibi freschi che possono essere comodamente rimpiazzati per qualche giorno con altri alimenti. Niente insalata , quindi, che a bordo potrà durare pochissimi giorni, e niente latte fresco: meglio il latte a lunga conservazione in confezioni piccole. Niente pane fresco, ma sì alle gallette, e sì al pane in cassetta in fetta. Quanto alle stoviglie da barca, meglio evitare ovviamente elementi fragili, optando per piatti e bicchieri infrangibili; si potrebbe essere tentati da piatti e posate usa e getta, che però inquinano e, va detto, occupano spazio in barca, sia prima che dopo l’utilizzo, con un mucchio di immondizia che aumenta di pasto in pasto!