Guida al campeggio nautico per dormire in barca

Un altro modo per vivere la barca, un altro modo per vivere le nostre coste: il campeggio nautico è qualcosa che si situa a metà strada tra le classiche crociere con la barca da diporto e il più comune campeggio con tenda e falò. Ma come si fa un buon campeggio nautico? E, soprattutto, quali sono le regole da rispettare per dormire in barca lungo la costa?

Cos’è il campeggio nautico

Non esiste una vera e propria definizione di campeggio nautico, anche perché ognuno di noi può approcciarsi a questa tipologia di vacanza in modi differenti. L’elemento fondamentale è la presenza di una barca. Può trattarsi di un gommone, di una deriva, di una piccola barca a vela, di un piccolo catamarano, di una piccola barca a motore. Insomma, si parla in generale di barche piccole, che permettano di portare a bordo lo stretto necessario, e nulla di più. Ecco quindi che si capisce qual è il secondo aspetto chiave del camping nautico: è spartano, non è per tutti. Ma permette di vivere il mare e la costa in modo unico e autentico.

Di fatto fare campeggio nautico significa muoversi lungo la costa e pernottare tipicamente fuori dalle strutture turistiche: la forma più tipica del camping nautico è infatti quella di tirare a secco la barca su una spiaggetta e dormire sotto le stelle, montando un tendino sulla stessa barca. In caso di barca di dimensioni più grandi, o quando non c’è la possibilità di far arrivare lo scafo sulla spiaggia, è ovviamente possibile dare fondo all’ancora nei pressi della costa, per mangiare a terra e tornare poi a bordo per dormire.

Camping con la barca: in Italia è vietato

Detto così, ai più il campeggio nautico può sembrare bello, e ad alcuni persino meraviglioso. Ma perché in Italia quindi il camping nautico non è affatto diffuso? Eppure altrove, come per esempio in Germania, in Francia, in Australia e negli Stati Uniti è piuttosto comune – lungo le coste del mare ma anche lungo i fiumi – vedere giovani e famiglie che al tramonto d’estate tirano a secco i barchini, per poi accendere un falò e preparare “il campo”. In Italia questo non succede, e non certo per la mancanza di luoghi stupendi da scoprire con il proprio scafo. Piuttosto, a frenare questa forma di turismo nautico nel nostro paese è un esplicito divieto di portare in secca sulle spiagge la propria barca, accompagnato dal divieto di passare la notte in tenda sulla stessa. Ecco che allora chi fino a qualche decennio fa indulgeva nel camping nautico è stato convinto a lasciar perdere: alcuni tentativi per legalizzare questo turismo marino spartano sono stati fatti, ma senza fortuna.

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Consigli per il campeggio nautico

Occhio: il fatto che ci siano dei divieti che impediscono di tirare a secco la barca, però, non cancella del tutto l’ipotesi di fare del camping nautico. É possibile infatti affrontare questa attività anche senza andare contro la legge. Pensiamo per esempio all’ipotesi di dormire direttamente in barca in rada, portandosi in spiaggia per mangiare (eventualmente usando un comodo sup gonfiabile). Ma va anche detto che, usando un po’ di buon senso, sembrerebbe possibile anche osare un po’ di più, avvicinandosi a spiagge o coste poco abitate, in orari consoni, nel pieno rispetto dell’ambiente e degli altri. Aiuta di certo da questo punto di vista pianificare a monte dove si vorrà calare l’ancora, per non ritrovarsi per disperazione a dover dormire in luoghi rumorosi o affollati, l’esatto contrario degli obiettivi di chi fa campeggio nautico.

L’importante è portare con sé tutto il necessario, pensando di dover essere del tutto autonomi. Ecco che allora, dal lato marinaro, sarà bene portare con sé un binocolo per studiare la costa, un’ancora di scorta leggera (ancora a ombrello) e delle cime d’ormeggio in più.

Poi è bene portare tutto quello che è necessario per il campeggio vero e proprio. Si parla dei materassini gonfiabili, dei sacchi a pelo (da scegliere in base alla stagione), della tenda, del tavolino pieghevole, dei fornelletti, delle pentole, di un frigorifero per barca e di tutto il necessario per cucinare (chi si muove su una barca non eccessivamente piccola potrebbe optare per il barbecue nautico).

Sicurezza e rispetto dell’ambiente

Il camping nautico è l’unione di due mondi, ovvero di quello del diporto e di quello del camping. Soprattutto il primo ci porta a dover essere particolarmente attenti alla sicurezza. Ecco che allora a bordo non potranno mancare delle ottime dotazioni di sicurezza, eventualmente al di là delle regole obbligatorie. Prima di partire è bene assicurarsi di avere a bordo una buona cassetta del pronto soccorso, due salvagenti, dei fuochi a mano e un estintore. Il mondo del camping, come e ancora più di quello del diporto, impone poi un grande rispetto per l’ambiente, a partire dalla buona gestione dei rifiuti.

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Scritto da
Nicola Andreatta
Nicola Andreatta
Copywriter dal 2014, trentino dal 1987. La passione per la nautica è nata sulla prua di una piccola barca a vela sfrecciante nel lago di Caldonazzo: da allora è continuata a crescere, insieme alla sempre presente voglia di imparare - e condividere - qualcosa di nuovo su questo affascinante mondo.

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