Lo storico britannico Edward Gibbon scrisse che “il vento e le onde sono sempre a favore dei navigatori più abili”. E di certo non aveva tutti i torti: che si navighi in barca a vela o in barca a motore, che si sia su uno scafo di pochi metri o su uno yacht, in ogni caso le onde condizioneranno la nostra navigazione. Ecco allora che questa diventerà più o meno veloce, più o meno confortevole, e sì, più o meno possibile. In base alla presenza delle onde, alla loro forza e alla loro altezza è talvolta necessario ripensare la propria rotta, e non di rado è anzi necessario restarsene in porto – o farvi al più presto ritorno. Perché con le onde non si scherza: un’onda troppo alta, troppo forte, affrontata nel modo sbagliato, può infatti ribaltare un’imbarcazione. Nessun diportista dovrebbe mai trascurare questa possibilità, tenendo sempre in considerazione il caratteraccio del mare – e degli oceani – prima di fare la prossima mossa. Ma come calcolare l’altezza delle onde, così da prendere di volta in volta le decisioni più giuste e più sicure?
Cos’è un’onda
Per calcolare l’altezza delle onde è necessario capire cosa sono questi fenomeni in modo un po’ più profondo. Va quindi detto che l’onda è un movimento irregolare della superficie del mare. Non si tratta di un vero e proprio spostamento d’acqua, quanto invece di un’oscillazione, la quale segue un’orbita ellittica o circolare. Ma cosa genera le onde? In realtà ci possono essere differenti fattori. Si parla della spinta del vento che soffia in superficie, delle maree, di perturbazione atmosferiche, o in casi eccezionali di movimenti sismici o di frane nei fondali marini. Va peraltro detto che le onde, riuscendo a propagarsi per centinaia o migliaia di chilometri, possono essere presenti in una data area anche in assenza di vento.
Tutto parte solitamente dal vento che esercita una pressione sulla superficie del mare, il quale – essendo fatto d’acqua – non si può comprimere. Ecco allora che si crea il ventre dell’onda(ovvero il cavo, la parte bassa d’acqua che si posizionata tra due onde consecutive) con quantità variabili di particelle d’acqua che si spostano controvento, dando origine alla cresta, ovvero all’altezza dell’onda.
Le onde sono caratterizzate da altezze, lunghezze e periodi diversi (intendendo per periodo l’intervallo di tempo compreso tra il passaggio di due onde). Per completare il lessico relativo alle onde, è necessario conoscere il termine Fetch, con il quale si indica la superficie marina sulla quale spira il vento con intensità cosante, generando per l’appunto il moto ondoso. Vediamo ora come calcolare l’altezza delle onde!
Come misurare l’altezza delle onde in barca
Sapere qual è l’altezza delle onde che si potranno incontrare è fondamentale per navigare in modo sicuro. Per questo motivo le previsioni meteorologiche per il diporto infornano i naviganti non solo sulla presenza di venti e sulle stime per le ore successive, ma anche sulla presenza di onde. Altri dati molto utili arrivano dalle Plot Chart, le carte nautiche che tra le altre cose presentano lo “storico” dei venti e dell’altezza delle onde che interessano una particolare area marina.
Detto questo, come può un navigante determinare l’altezza delle onde che si increspano il mare intorno alla propria barca? Lo scafo stesso in questo caso diventa un punto di riferimento da cui partire: sarà necessario guardare all’orizzonte, per capire a quale punto le onde vanno a “coprire” la linea dell’orizzonte stesso. Sapendo per esempio che stando seduti a pozzetto i propri occhi si trovano a 140 centimetri dall’acqua, la linea dell’orizzonte sarà coperta da onde alte 140 centimetri o più; se stando eretti sulla coperta i nostri occhi sono a 280 centimetri, le onde che coprono l’orizzonte saranno di minimo 280 centimetri, e via dicendo.
Come calcolare l’altezza delle onde
Come visto, le onde di distinguono quanto a lunghezza, periodo e altezza, e sono influenzate dall’intensità del vento, dalla sua forza, dal tempo della perturbazione (le onde non si estinguono immediatamente al venir meno del vento) e dal Fetch.
Esistono tante formule empiriche per calcolare l’altezza delle onde, la maggior parte delle quali molto complicate. Per avere un’idea, basti saper che con un vento a 60 chilometri orari e con un Fetch di 300 km, si potranno formare onde di oltre 4 metri di altezza; per ottenere un’altezza di questo tipo con un Fetch di 100 km sarebbe invece necessario un vento a circa 80 chilometri all’ora.
Esiste comunque anche una formula molto semplice – e approssimativa – per calcolare l’altezza delle onde. Per avere il risultato servono l’intensità del vento e il Fetch.
Pensando a un vento a 20 nodi su Fetch di 50 miglia si calcolerà:
1/Fetch per intensità del vento al quadrato
ovvero
1/50 x 20*20 = 8
Il risultato è in piedi: convertendo, in questa situazione si potranno avere onde alte 2,40 metri.
La formula qui proposta non è logica. Non è possibile una proporzionalità inversa tra il Fetch e l’ altezza delle onde, semmai nella realtà è qualcosa di vicino all’ esatto opposto. Se fosse vero, in uno stagno di pochi metri di lunghezza anche con un vento modesto si scatenerebbero onde di altezza tendente a infinito!
Ci deve sicuramente essere un errore nella formula. Nelll’esempio dato, con un fetch di un miglio lo stesso vento produrrebbe onde di oltre cento metri.piu ragionevole una proporzionalità diretta