Come pulire ruggine barche in vetroresina

Hai risparmiato per anni per poter finalmente acquistare una barca che potesse fare davvero al caso tuo. Da allora hai iniziato a trattarla con tutti i riguardi. Manovre attente in mare, posizionamento prudente dei parabordi, manutenzione regolare del motore, degli impianti e dello scafo, pulizia del ponte con i soli prodotti per la pulizia della barca, insomma tutto il necessario per preservare al meglio la tua barca nel tempo.

Perché tra l’altro si sa: la manutenzione e la pulizia della barca sono talvolta dei lavori onerosi, ma sono allo stesso tempo anche degli investimenti nel tempo. Sì, perché uno scafo lasciato a sé stesso non può che peggiorare nel tempo, un motore non curato è destinato a danneggiarsi, tutte le parti della barca non ingrassate finiranno con l’incepparsi, il teak non pulito a dovere diventerà vecchio e fragile. Ecco perché dedichi buona parte del tuo tempo libero alla barca, con grassatori, detergenti, vernici, stucchi e via dicendo. Eppure, nonostante tutte le tue cure, ti sei accorto che qui e lì sono comparse delle insistenti macchie marroni-rossicce.

Si tratta, ovviamente, della ruggine, che non va a macchiare solamente i metalli, ma fa di più, andando a deturpare anche il gelcoat, e persino di tanto in tanto le vele. E bastano poche macchie sotto ai candelieri e sotto le bitte, per dare alla barca un’immagine deteriorata e vecchia.

Come si pulisce la ruggine in modo efficace dal gelcoat? E ancora, come si fa a prevenire la sua comparsa? Ma prima di rispondere a queste – e ad altre – domande, cerchiamo di capire una cosa. Cos’è la ruggine, e perché si forma sulle nostre barche?

Cos’è la ruggine?

«Se conosci il nemico e te stesso, la tua vittoria è sicura» così diceva il generale Sun Tzu, e così ripetiamo anche noi. Molto probabilmente conosci piuttosto bene te stesso, ma non conosci però altrettanto bene la ruggine. Di che cosa si tratta? Qual è l’origine di quella sostanza incoerente di colore rosso e bruno che si forma sulle superfici ferrose? Ebbene, chimicamente parlando la ruggine è un ossido idrato di ferro, Fe2O3 • nH2O, che si forma per ossidazione del ferro all’aria in presenza di acqua. Parlando di barche, e quindi di mezzi che vivono in ambienti altamente umidi, non ci si deve dunque stupire della presenza di ruggine.

Quello che stupisce un po’ tutti, quando si parla della formazione della ruggine e quindi dell’ossidazione, è il fatto che questa sia il risultato diretto di un processo chimico, ma soprattutto di un fenomeno elettrico. Dal punto di vista chimico, infatti, la nascita della ruggine avviene per il contatto tra due atomi con cariche differenti. Questo contatto porta per un atomo all’ossidazione, e per l’altro alla riduzione.

Ma cosa succede nello specifico nel caso dei metalli? C’è il passaggio di elettroni – e quindi di particelle sub atomiche a carica elettrica negativa – da un atomo all’altro, o meglio, dalla periferia dell’uno a quella dell’altro. Nel caso del ferro, per l’appunto, sono proprio gli atomi di quest’ultimo a perdere elettroni. Ne consegue dunque che questi atomi assumono una carica positiva, andando quindi a ossidarsi. Saranno invece gli atomi presenti nell’aria ad acquisire gli elettroni del ferro, assumendo una carica negativa e dunque riducendosi. Ecco perché si può dire che l’ossidazione e quindi la formazione della ruggine è un fenomeno elettrico: si parla pur sempre di cariche.

Ecco dunque che, quando una superficie ferrosa si trova a contatto con aria e umidità, si avvia questo processo elettrico, il quale si traduce a livello visivo in un’alterazione della superficie. La ruggine che risulta dall’ossidazione si stacca dalla superficie e si sbriciola, andando però a lasciare scoperta – e quindi non protetta – la parte inferiore del metallo, la quale, in assenza di interventi esterni, sarà a sua volta vittima del mix letale di aria e umidità.

Ecco cos’è la ruggine: il risultato dell’ennesimo processo chimico-fisico che, dopo l’osmosi, la corrosione galvanica e via dicendo, mette a rischio la salute e la bellezza della tua barca. Ora però sai di preciso qual è la natura di questo ‘nuovo’ nemico: vediamo dunque come affrontarlo al meglio per far tornare splendente la tua barca!

Come prevenire la formazione della ruggine nella barca

Il nocciolo, qui, è come eliminare la ruggine dalla tua barca. Dal tuo gelcoat prima di tutto, ma anche dalle tue parti in metallo, e persino dalle tue vele. In realtà, però, il vero problema non è tanto come eliminare la ruggine, quanto invece come prevenire la formazione di ruggine, o almeno come ridurre al minimo il problema. Sì, perché come ti spiegheremo qui sotto, pulire la ruggine dalla tua barca – a patto di usare le tecniche e i prodotti per la pulizia giusti – non è difficilissimo. Ma non è certo un piacere! Ecco allora che, prima di servirti la soluzione bella e pronta su un piatto d’argento, vogliamo soffermarci un po’ sulla prevenzione, di modo che tu, una volta pulita via la ruggine, non te ne dimentichi fino al momento in cui le macchie inesorabilmente torneranno a farsi vedere.

Il primo modo per prevenire la comparsa della ruggine è quella di usare, per quanto possibile, solo ferramenta nautica di qualità, andando a preferire quei materiali e quelle finiture che soffrono meno la corrosione. Ma non si può certo sostituire tutta la ferramenta della barca! Un consiglio più mirato, quindi, è quello di sostituire immediatamente tutte quelle parti metalliche che iniziano ad arruginire, in modo da evitare il continuo macchiarsi del gelcoat, nonché, ovviamente, la rottura degli stessi elementi: tante volte sono proprio le filettature di piccole viti e di piccoli bulloni a ‘perdere’ ruggine e quindi a compromettere lo splendore di un vetroresina ben pulito! Detto questo, imparato come ridurre al minimo la creazione della ruggine, vediamo come pulire quella che, inevitabilmente, finisce in ogni caso per crearsi.

Due parole sulla pulizia dello scafo dalla ruggine

In linea di massima, i diportisti si trovano a tu per tu con le macchie di ruggine in un momento preciso dell’anno. Parliamo ovviamente dell’inizio della stagione, dei primi giorni caldi dopo il lungo inverno in cui, tolto il telo di copertura che ha protetto la nostra imbarcazione durante il rimessaggio invernale, facciamo riprendere aria alla barca e diamo una prima occhiata ai lavori da fare. Sì, perché il telo copribarca tiene certamente lontane gran parte delle minacce degli agenti atmosferici, protegge la barca dal fogliame e dagli animali, e persino dalla polvere se si opta per un rimessaggio al coperto. Ma se il telo di copertura non viene aperto spesso, e se non presenta delle apposite prese d’aria per barche, non ci si può stupire di trovare qui e lì anche qualche macchia di ruggine, aiutata dall’umidità che regna sotto un telo sempre chiuso. E non è tutto qui, in quanto, se prima del rimessaggio non si è fatto un lavoro a regola d’arte, si troveranno anche altre macchie di grasso e di carburanti, nonché striature di vario tipo sullo scafo e via dicendo.

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In linea generale, insomma, l’eliminazione della ruggine si situa all’interno di un intervento di pulizia bene più esteso, durante il quale, soprattutto in caso di barche vecchie, si può entrare in contatto con tanti piccoli e vari difetti a livello del gelcoat. Non parliamo, ovviamente, solo della temutissima osmosi delle barche in vetroresina, ma anche di altri difetti – spesso meno preoccupanti – come gli scollamenti, le fessurazioni, la perdita di brillantezza del gelcoat, le zampe di gallina e le ragnatele, soprattutto lì dove ci sono degli elementi metallici ‘piantati’ nella vetroresina, che spesso peggiorano il tutto con il rilascio di ruggine. Di fronte a tanti problemi distinti, è assolutamente necessario usare di volta in volta il prodotto giusto, prendendo ogni singolo problema come qualcosa di autonomo. É soprattutto al momento della pulizia dello scafo dopo un periodo di inattività che tutti questi nodi vendono al pettine, ed è bene farsi trovare preparati!

ruggine barca

Come eliminare le tracce di ruggine del gelcoat

Come abbiamo visto, non è affatto raro trovare tracce di ruggine sul vetroresina della nostre barche. Alcune macchie sono già belle evidenti, altre saltano fuori dopo aver pulito a fondo le nostre barche con spazzoloni, spugne, detergenti nautici e acqua dolce. E il primo consiglio sta proprio qui: prima di andare a eliminare la singola macchia di ruggine così evidente sotto quel candeliere, molto meglio pulire tutta la barca, e segnarsi mentalmente – e non solo – la posizione delle macchie di tutte le altre macchie di ruggine presenti. Meglio intervenire in un colpo solo su tutte le macchie dello stesso tipo, non trovi? Ti consigliamo dunque di lavare tutta la barca, procedendo dall’alto verso il basso, di modo da non sprecare tempo, energie, acqua e detergente per lavare le parti già pulite in precedenza. A questo punto, quando il gelcoat sarà di fronte ai nostri occhi senza ostacoli, andremo a individuare le tracce di ruggine, che saranno proprio lì dove ci aspettiamo di trovarle, a partire da tutti gli accessori in metallo presenti sulla barca.

Ma quali prodotti dovresti usare per rimuovere le macchie di ruggine dal gelcoat? Ebbene, i tuoi obiettivi sono due: da una parte, rimuovere in modo efficace queste inestetiche macchie bruno rossastre; dall’altra, preservare il gelcoat, senza rischiare di rovinarlo e di ingiallirlo on dei detergenti aggressivi, come sono molto spesso quelli domestici. Il primo prodotto che ti consigliamo è la Terribilina, un prodotto italiano dalla vocazione universale che funziona particolarmente bene sulla vetroresina, e che fa scintille – nel senso buono – quando ci si trova a combattere con le macchie di ruggine. L’importante è diluirlo nel modo corretto e usarlo con i guanti, perché rispetta sì il gelcoat, ma non la nostra pelle. Sulla confezione c’è scritto che il livello di diluizione massima è di 1 parte di Terribilina ogni 30 parti d’acqua: nel caso della ruggine, pur usando parecchio olio di gomito, sarà in ogni caso consigliabile usarne un po’ di più.

Altro prodotto ottimo da utilizzare per la pulizia del gelcoat e in particolare per cancellare la ruggine è il classico Polish, che permette di cancellare gran parte della macchie che si formano sul gelcoat, e che si accompagna poi con il Polish Lucidante, per riportare il vetroresina come nuovo e lasciarsi alle spalle i brutti ricordi della ruggine. Va sottolineato che il Polish, come del resto la maggior parte dei prodotti detergenti e lucidanti per il vetroresina, va applicato di volta in volta su aree ridotte, per procedere dunque ‘a zone’. Questa procedura, tra l’altro, ben si sposa con le esigenze di chi deve cancellare delle piccole macchie ostinate.

E ancora: un terzo prodotto ottimo per cancellare le macchie di ruggine – e indicato anche per eliminare resti di vegetazione e di fouling – soprattutto a livello di scafo è il Ferrotone Gel Discrostante Forte, un prodotto per chi vuole una pulizia efficace e veloce, anche grazie al comodo spray. Questo prodotto, va però sottolineato, non deve mai venire a contatto con parti della barca zincate, in alluminio o in altre leghe leggere.

C’è poi un quarto prodotto che vogliamo consigliare per eliminare la ruggine dal vetroresina, ed è lo Spray Rust Free di Osculati, un marchio che, come è noto, è garanzia di qualità. La spesa, nella maggior parte dei casi, è davvero ridotta: a fronte di un esborso quasi inesistente si potranno avere dei risultati di tutto rispetto, per avere delle parti in vetroresina nuovamente belle e sane.

Togliere la ruggine dai metalli della barca

Arriviamo all’origine del problema: come si toglie la ruggine dai metalli della barca? Ebbene, come abbiamo visto, prima di tutto la ruggine deve essere prevenuta. Quando invece compare, è possibile ‘grattare’ il metallo colpito e procedere eventualmente con una verniciatura. Una altro metodo per arrestare l’avanzata della ruggine prevede l’utilizzo del Rimox, un prodotto del tutto particolare che converte la ruggine. Attenzione: questo non vuol dire che con Rimox il metallo diventa come nuovo. No, questo prodotto ferma del tutto la ruggine attraverso un processo di fosfatazione, che dona al metallo il tipico colorito ‘canna da fucile’. Il risultato finale, in ogni caso, sarà assolutamente migliore.

Le vele e le macchie di ruggine

eliminare ruggine vele barca

A sporcarsi di ruggine, in barca, possono infine essere anche le vele. Le più minacciate, in tal senso, sono le vele che se ne restano a lungo piegate e trascurate in un gavone, come per esempio la tormentina. Ebbene, nel caso di macchie di ruggine profonde sulle vele, un ritorno al candore originario è pressoché impossibile. É però certamente possibile migliorare la situazione, armandosi di spugna, di detergente per barche e – immancabilmente – di un po’ pazienza! Per avere un lavaggio più efficace, in grado persino di eliminare del tutto le macchie più leggere di ruggine, è possibile utilizzare dell’acido ossalico, da diluire nell’acqua non oltre il 10%. Per prevenire situazioni come questa è fondamentale evitare sempre il contatto tra le vele e metalli ossidabili!

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Scritto da
Nicola Andreatta
Nicola Andreatta
Copywriter dal 2014, trentino dal 1987. La passione per la nautica è nata sulla prua di una piccola barca a vela sfrecciante nel lago di Caldonazzo: da allora è continuata a crescere, insieme alla sempre presente voglia di imparare - e condividere - qualcosa di nuovo su questo affascinante mondo.
  1. Salve come è possibile che trovi piccoli “schizzi” di ruggine disseminati su tutta la superficie della barca? Non delle vere e proprie macchie ma dei punticini… Grazie

    • Buongiorno Mario,
      ci sono diverse imprese che offrono il servizio di sabbiatura per il diporto: ti consigliamo di effettuare una veloce ricerca su Google per cercare quella più vicina a te.

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