Il diportista lo sa: in mare non ci sono officine aperte. E sa anche che in barca di possibili guasti ce ne sono a bizzeffe. Di potenziali problemi in barca durante una crociera ce n’è una lista infinita: il motore fuoribordo che fa le bizze, che non s’accende o che cade in acqua; una cima che finisce nell’elica fino a bloccarla; la sentina che si riempie d’acqua origine dubbia; il salpa ancora che non salpa; il wc nautico che non scarica; e via dicendo. Insomma, il bravo diportista sa che prima d’uscire in barca per una crociera è bene controllare tutto e di più, per poi essere in ogni caso pronti a intervenire per eventuali danni. I velisti da parte loro hanno una preoccupazione in più: il loro propulsore principale, ovvero per l’appunto la vela, può rompersi nel momento meno opportuno. Cosa è possibile fare a riguardo durante una crociera? Come riparare una vela strappata in modo sicuro ed efficiente, per poter finire il proprio viaggio o perlomeno per arrivare alla prossima tappa senza grossi problemi? Ecco una guida.
Come riparare una vela strappata: la preparazione
Avere a che fare con una vela strappata non è affatto raro. I motivi per cui ci si può trovare con uno strappo in una delle vele sono infatti tanti e diversi. Pensiamo per esempio al classico strappo del gennaker a livello del musone, a causa del minaccioso impigliarsi con le draglie o con le coppiglie. Altre volte invece lo strappo è da ricondurre a una lunga e non avvertita – o non opportunamente curata – usura: si pensi per esempio alle cuciture che a un certo punto decidono semplicemente di saltare, tipicamente nei pressi dei carrelli della randa o sul punto di scotta. Sia quel che sia, è necessario prima di tutto limitare i danni, sapendo che uno strappo in tensione non farà altro che aumentare e peggiorare. A vela rilassata sarà possibile valutare il guasto: si potrebbe trattare di un piccolo e netto taglio, molto semplice da riparare; di uno strappo poco ordinato, un filino più difficile ma non impossibile; oppure di uno strappo molto importante, decisamente più complesso da affrontare. Ecco, in linea di massima è possibile dire che qualsiasi strappo piccolo, in presenza degli strumenti giusti, può essere riparato a bordo, per poter continuare la propria crociera senza particolari ostacoli; nel caso di strappi molto grandi, invece, sarà obbligatorio affidarsi quanto prima a una veleria.
Vediamo ora come riparare una vela strappata a bordo, modalità fai da te – ma con gli strumenti giusti.
Come riparare una vela strappata: come procedere con uno strappo piccolo
Bene, immaginiamo di aver trovato uno strappo piuttosto piccolo sulla nostra vela: la fortuna è quella di averlo individuato prima che diventasse qualcosa di serio. Prima di spiegare come riparare una vela strappata, è bene sottolineare che è importante lavorare su vela pulita e asciutta. Questo vuol dire che prima di tutto dovremmo pulirla con un po’ di acqua e poi lasciarla asciugare; nel caso non avessimo tempo, sarò bene pulire la vela con dell’alcol – se presente a bordo – che asciugherà molto presto.
A questo punto, disponendoci per esempio sul tavolo da carteggio, dovremo avere la nostra vela con il taglio davanti a noi, un paio di forbici e dei cerotti per riparare la vela, tipicamente del dacron autoadesivo. La nostra prima preoccupazione deve essere quella di “comporre” lo strappo, andando quindi ad avvicinare i lembi in modo da eliminare la deformazione della vela: una volta ricomposta la ferita, potremo fermare la situazione con due piccoli cerotti, tagliando quindi due piccole striscioline di tela adesiva. A questo punto, prendendo le misure a occhio per avere la certezza di coprire abbondantemente il taglio – e quindi con delle abbondanze da entrambi i lati – andremo a tagliare una pezza di tela autoadesiva: tipicamente sarà un rettangolo, al quale andremo ad arrotondare tutti gli angoli (così da rendere meno probabile lo scollarsi della toppa adesiva). Se nel lato A abbiamo messo i due cerottini, e nel lato B, dietro, posizioneremo la toppa, facendo pressione e stirandola per bene; potremo ora togliere i cerottini sul davanti e piazzare un’altra toppa, tagliata e posizionata in modo da non coincidere esattamente con la pezza precedente: in questo modo pezza e contropezza non creeranno scalini eccessivi. La vela dovrebbe ora essere sufficientemente sicura per portarci fino alla fine della crociera (quando sarà bene portare la vela in veleria per una riparazione definitiva).
Riparare una vela con strappo importante
E se invece lo strappo fosse più importante? Se in luogo di un taglio di pochi centimetri si avesse uno strappo più lungo, e magari scomposto? Ecco in quel caso sarebbe bene andare subito in veleria. Ma non sempre è possibile. Talvolta la soluzione deve per forza di cose essere trovata a bordo. Ecco, in questo caso affidarsi al mero adesivo potrebbe essere insufficiente: diventa infatti necessario cucire una toppa vera e propria. Ecco che allora, oltre alla tela e alle forbici, sono necessari filo e ago, entrambi appositi per la vela. Trattandosi di tessuti duri, inoltre, è bene poter contare anche su un guardapalmo, per non rischiare di farsi male con gli acuminati aghi per la riparazione delle vele. Compiere un’operazione di questo tipo sulla terraferma, in laboratorio, potrebbe risultare più semplice; in barca, e magari in mare aperto, l’operazione è invece abbastanza complessa, e quindi avere una protezione per le mani risulta prezioso. Per riparare una vela in dacron, tipicamente, si userà un toppa dello stesso tessuto e filo di poliestere o di nylon: laddove possibile, sarà bene sfruttare eventuali buchi per le cuciture già presenti, soprattutto in corrispondenza dei patch di rinforzo. Una volta arrivati a terra, ovviamente, sarà bene rivolgersi a dei professionisti per una riparazione ben fatta.
I kit per riparare le vele strappate
Nel nostro negozio online puoi trovare dei kit pronti all’uso per riparare una vela strappata: questi kit sono tipicamente costituiti da degli aghi per la riparazione delle vele, da tela autoadesiva, da tela non adesiva, da un rotolo di filo e da un guardapalmo, in plastica oppure in cuoio. I kit più completi presentano inoltre forbici, paraffina per il filo, impalmatore e punteruolo foratore, per facilitare la cucitura.