Come scegliere il wakeboard

Come scegliere il wakeboard? Nel nostro paese ancora oggi non è facile trovare delle guide alla scelta e all’utilizzo di queste tavole, le quali si sono affiancate ai più classici sci d’acqua. Il concetto di fondo del resto è semplice: così come gli sci d’acqua prendono spunto dagli sci, il wakeboard prende spunto dallo snowboard. E se in un post di qualche mese fa abbiamo visto cosa è il wakeboard, oggi vedremo invece una veloce guida all’acquisto della tavola più adatta in base alle proprie esigenze.

Per scoprire come scegliere il wakeboard prenderemo in considerazione il tipo di attività che si andrà a fare, le dimensioni e la forma della tavola, nonché la forma delle pinne. Buona lettura!

Scegliere il wakeboard: il tipo di attività

Per scegliere il wakeboard è necessario pensare a quale tipo di attività si andrà a fare effettivamente con quella tavola. Ancor prima di capire se si utilizzerà la tavola per fare determinati trik, è bene individuare quale sarà il mezzo di propulsione preferito. Il mondo del wakeboard si divide infatti in due: da una parte ci sono gli appassionati del cable wake, che dunque utilizzano degli impianti appositi per venire trainati dall’alto da una postazione fissa; dall’altra ci sono invece quelli che praticano il wakeboard boat, ovvero il corrispettivo dello ci nautico classico, e che quindi sono trainati da una barca. Poi, ovviamente, è da prender in considerazione il tipo di strutture galleggianti che si vorranno eventualmente affrontare, dalle rampe in poi.
In linea di massima nel mondo cable le tavole sono più lunghe, con base semplice e pinne assenti o perlomeno removibili, e con maggiore flessibilità; le tavole pensate per essere trainate dalla barca sono invece più rigide, hanno basi lavorate e presentano delle pinne (anche qui, fisse o removibili, per permettere eventuali trick o per essere usate stabilmente anche in campo cable).

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Le dimensioni della tavola: scegliere la misura del wakeboard

La tendenza, negli ultimi anni, è quella di acquistare dei wakeboard più lunghi. Dimensioni maggiori infatti permettono maggiore galleggiabilità, e quindi maggiore facilità di uscita dai trik, e dunque più velocità. Per scegliere la dimensione della tavola in ogni caso è bene prendere in considerazione il peso e l’altezza del rider: una persona di 75 chilogrammi dovrebbe orientarsi verso delle tavole da 135-140 centimetri, per farsi un’idea generale. In certi casi si potrebbe avere il timore di acquistare una tavola troppo lunga: va però detto che, a variare del rocker, e quindi con una maggiore bananatura della tavola – che porta a una superficie minore a contatto con l’acqua – la sensazione di avere un peso alle gambe non può che diminuire in modo importante.

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La forma della base: 3 tipologie

Come anticipato, in base al tipi di disciplina scelto è possibile preferire un tipo oppure un altro di base. Ci sono le basi più semplici, tipicamente senza pinne, ma soprattutto senza alcun tipo di lavorazione. Queste tavole sono definite Featureless, a sottolineare la mancanza di lavorazioni e scanalature: la manovrabilità a questo punto dipende insomma completamente dal rocker. Ci sono poi le tavole più lavorate, con dei canali e delle creste, le quali hanno il compito di smorzare l’impatto nel momento dell’atterraggio in acqua.

Il rocker del wakeboard

Veniamo a una delle caratteristiche fondamentali e più discusse per scegliere il wakeboard: parliamo del rocker, e quindi di fatto della curva della tavola. Il wakeboard non è infatti perfettamente dritto, non si tratta di un’asse. Può infatti essere curvato in modo differente, in base al tipo di benefici che si desidera trarre da questa piegatura. Il mondo classico dei wakeboard si divide tra quelli con curvatura continua, e dunque con una linea leggermente e progressivamente piegata, senza angoli, e tra quelli a tre stadi, che presentano dunque tre sezioni abbastanza riconoscibili, con due piegamenti netti.
La tavola con curvatura continua si presenta semplicemente fluida, per chi desidera velocità e atterraggi soft; si tratta della scelta per eccellenza per il mondo cable. I modelli a tre stadi sono pensati per salire con agilità sulla scia, e sono quindi l’ideale per il mondo boat; inevitabilmente, però, questa forma non può che rallentare leggermente l’andatura.
Oltre a queste due tipologie, per scegliere il wakeboard oggi è bene tenere in considerazione anche due tipologie relativamente nuove, ovvero le tavole ibride, un compromesso tra le due tipologie classiche, e le tavole camber, con una curvatura pensata per garantire una postura meno forzata.

Infine, le pinne

Chiudiamo con la questione delle pinne. Chi vuole cimentarsi in un cable park con rampe e ostacoli deve assolutamente optare per una tavola senza pinne o con pinne removibili; chi non ha in mente di toccare nemmeno una struttura galleggiante, invece, può tranquillamente scegliere un wakeboard con pinne fisse. In linea di massima, chi si avvicina a questa disciplina partirà da pinne più lunghe, per avere maggiore stabilità, per poi approcciarsi con il crescere dell’esperienza a pinne più corte, per muoversi in modo più libero.

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Scritto da
Nicola Andreatta
Nicola Andreatta
Copywriter dal 2014, trentino dal 1987. La passione per la nautica è nata sulla prua di una piccola barca a vela sfrecciante nel lago di Caldonazzo: da allora è continuata a crescere, insieme alla sempre presente voglia di imparare - e condividere - qualcosa di nuovo su questo affascinante mondo.

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