Cartografia nautica: ecco come si legge

Come si legge una carta nautica? Leggere le mappe nautiche per i principianti, come per esempio per chi si sta preparando all’esame per la patente nautica, è davvero molto difficile. Ma di certo in alcuni casi non è una passeggiata neanche per i diportisti con una certa esperienza: non bisogna infatti scordare che quello che le carte di navigazione desiderano descrivere è un mondo parecchio complesso, che presenta le caratteristiche più differenti. Le mappe nautiche che ci troviamo oggi tra le mani – o sui nostri display multifunzione a bordo – sono il risultato di secoli e secoli di sviluppo topografico, con un continuo studio sia a livello di contenuti (e quindi dei paesaggi idrografici riportati) sia a livello di linguaggio (e quindi dei simboli, dei colori, degli elementi riportati). Va da sé che non si può pretendere di mettersi di fronte a questi compagni di viaggio marinari e capire subito come si legge una carta nautica, senza prima approfondire il significato dei diversi elementi riportati. Perché lì il colore è viola e là invece è nero? Perché c’è un’anatra sulla mappa nautica? Cosa significano quegli asterischi nel mare? Perché alcune linee sono continue, altre tratteggiate, altre arricciate come delle molle? Oggi vedremo insieme una guida completa per capire come si legge una carta nautica, prendendo in considerazione sia modelli cartacei che elettronici, per vedere simboli, colori ed elementi grafici di vario tipo. Buona lettura!

La cartografia cartacea e quella elettronica

Un tempo chi si chiedeva come si legge una carta nautica aveva un oggetto ben preciso in testa, ovvero una mappa cartacea, sulla quale mettersi al lavoro con la bussola magnetica e con il necessario per tracciare fisicamente una rotta. Negli ultimi anni c’è stato uno sforzo costante, da parte dei produttori di chartplotter e display nautici da una parte, e da parte dei produttori di carte nautiche digitali dall’altra, di tradurre tutto questo in formato elettronico. Tanti sono i vantaggi di poter utilizzare una carta di navigazione elettronica, come per esempio la preziosità di poter coniugare alla mappa nautica il GPS nautico, per avere automaticamente la propria posizione esatta; il vantaggio di poter navigare senza lavorare con squadrette, matite e compasso; il beneficio di avere a che fare con mappe complete e automaticamente aggiornate; quello di poter vedere, sullo stesso display, dati relativi alla velocità, al vento, alla rotta, alla profondità del fondale e via dicendo, con la possibilità peraltro di integrare alle informazioni “teoriche” della mappa quelle “concrete e immediate” a carico dell’ecoscandaglio. Insomma, certo, la cartografia elettronica nautica si è sviluppata al punto da poter bellamente sostituire quella cartacea, la quale però, in quanto tale, resterà sempre impareggiabile.

Che sia elettronica o cartacea, in ogni caso, una mappa nautica deve essere letta nel modo giusto: ecco come fare, a partire dal significato dei vari elementi qui presenti!

Come si legge una carta nautica? I diversi elementi

Impariamo come si legge la carta nautica, a partire dall’analisi dei diversi elementi presenti sulle classiche mappe cartacee: è pur sempre da queste, infatti, che si sono evolute le mappe nautiche elettroniche, con una certa continuità con i modelli precedenti. Ecco cosa troveremo prendendo in mano una cartina cartacea, a partire dalla copertina:

  • Il titolo: il titolo della mappa è ovviamente la prima informazione fondamentale, indicando l’area effettivamente coperta dalla mappa. Avremo quindi la mappa intitolata Sardegna, la mappa intitolata San Vincenzo – Salerno, la mappa intitolata Isole Pontine, e via dicendo. Tipicamente il titolo delle mappe idrografiche è seguito da un’indicazione della data di riferimento, con una frase del tipo “dagli elementi in possesso dell’Istituto Idrografico fino al 1995”. Nel caso delle mappe cartacee infatti questo dato è fondamentale, sapendo che il supporto fisico chiuso in un cassetto non può essersi aggiornato nel tempo!
  • Il tipo di carta: in copertina si trova poi la tipologia di carta, ovvero la tipologia di proiezione cartografica impiegata. Nel caso delle normali mappe nautiche, si tratta quasi sempre della proiezione di Mercatore.
  • La scala: dopo titolo e tipo di carta nautica, il terzo elemento fondamentale presentato sulla copertina delle mappe idrografiche è la scala. Si parla qui del rapporto di riduzione impiegato dal topografo per riportare le distanze reali sul supporto informativo, non potendo ovviamente realizzare delle carte in scala reale. Tutto sta quindi nel sapere interpretare l’esposizione della scala: quando troviamo la scala 1: 10.000 vuol dire che, per avere le distanze effettive, dovremo misurare sulla carta nautica e poi moltiplicare per 10 mila. Ecco che allora un millimetro sulla carta corrisponde a 10mila millimetri nella realtà, ovvero a 10 metri.
  • La scala grafica: immediatamente al di sotto della scala si trova solitamente il segmento graduato, che – per quel preciso parallelo indicato – rende facile calcolare le distanze con il semplice confronto del compasso.
  • La misura dei fondali: sempre nel frontespizio delle carte nautiche cartacee si trova il riferimento per misurare i fondali, ovvero un’indicazione al livello medio delle basse maree sizigiali. Prendendo un porto campione sull’area interessata dalla mappa, si indica di fatto il valore medio del mare rispetto al livello medio delle basse maree sizigiali, così da avere un riferimento per capire l’effettiva profondità del mare in quel tratto, sapendo che sarà quasi sempre maggiore rispetto valore indicato.
  • Lo stemma: sempre sulla copertina della mappa cartacea nautica si trova lo stemma del produttore, il quale, al di là della pura brandizzazione, è utile per capire l’affidabilità della carta stessa.
  • Le avvertenze: non sempre la pura rappresentazione grafica è sufficiente per poter interpretare correttamente un’area navigabile. Ecco che allora subentrano le avvertenze, ovvero una serie di note e di diciture a integrazione della rappresentazione grafica.
  • Le correzioni: le mappe di navigazione cartacee riportano una sezione dedicata alle sole correzioni, a raccogliere per l’appunto le coordinate esatte.

Questi sono elementi fondamentali della mappa, che però non si trovano all’interno della mappa stessa. Facciamo quindi un ulteriore passo, per capire come si legge una carta nautica prima e durante la navigazione.

Come leggere latitudine e longitudine sulla carta di navigazione

Tra le prime e principali domande che si pone chi vuole capire come si legge una carta nautica c’è ovviamente quella relativa alla lettura di latitudine e longitudine. Come sappiamo la latitudine indica la distanza dall’equatore, la quale viene espressa in gradi, minuti e secondi, considerando l’equatore posto a 0 gradi e i poli posti a 90 gradi; la longitudine invece indica la distanza dal primo meridiano fondamentale, la quale può essere a est o a ovest, anche qui misurata in gradi, minuti e secondi. Il primo meridiano è posto a 0 gradi, mentre la Linea di Data Internazionale è a 180 gradi. Si capisce dunque che avendo queste due coordinate si ha di fatto la posizione della barca. Per trovare questi due dati è necessario lavorare sul reticolo, identificando le linee di riferimento (verticali per la longitudine e orizzontali per la latitudine). Per aiutare il navigante, le carte nautiche riportano delle linee etichettate con segni di grado; sui bordi laterali si troveranno i meridiani estremi, i quali riportano in sovraimpressione la graduazione della latitudine, laddove invece sui bordi inferiori e superiori avremo i paralleli estremi, con la graduazione della longitudine. Qui tutto cambia in base alla scala utilizzata: in una mappa nautica in scala 1:30.000 si avranno per esempio i decimi di primo, mentre nella scala 1:100.000 si arriva alla metà del primo.

come leggere le carte per la navigazione
Immagini: Navionics

I simboli sulle carte nautiche e il loro significato

Per capire come si legge una carta nautica è di fondamentale importanza comprenderne i simboli, i quali sono tanti e diversi, nella maggior parte piccoli o persino piccolissimi, tanto da rendere necessario – per la lettura sulle mappe cartacee – il supporto di una lente d’ingrandimento. Nel caso delle carte nautiche elettroniche, questo problema ovviamente non si pone, potendo ingrandire a piacere l’immagine. Vediamo dunque quali sono i simboli delle carte nautiche e il loro significato, sapendo che ci possono essere qui e lì alcune differenze tra simbologia italiana e simbologia internazionale:

  • I fari e i fanali: tra i simboli che si trovano e si cercano più spesso a livello delle terre emerse sulle carte nautiche abbiamo certamente i fari e i fanali, ovvero l’indicazione chiara delle luci presenti per aiutare le unità nella navigazione. Si capisce quindi che la posizione delle luci è calcolata dai tipografi con alta precisione, per essere poi riportata su carta con una piccola stella nera con un piccolo simbolo di colore magenta, che permette di individuare immediatamente i fari e i fanali; qualora si trovi non una stella ma un quadrato accompagnato dal simbolo della luce, si avrà a che fare con una battello fanale.
  • Gli altri simboli delle terra ferma: nelle carte nautiche vengono indicati, a mò di punti di riferimento, molti elementi che si possono trovare lungo la costa, quali chiese (con i simboli del campanile e di croci), castelli (solitamente con contorni e piccoli quadratini neri), punti di dettaglio e quote in caso di vette o colline.
  • I porti: le carte nautiche devono ovviamente riportare anche i simboli di porti turistici (con un tondo che racchiude una barca a vela), di punti di ancoraggio (semplicemente un’ancora stilizzata, a metà in caso di ancoraggio per piccole navi) e di capitanerie (un’ancora ammiragliato in un ovale verticale).
  • Le linee batimetriche: le linee batimetriche indicano dei punti di eguale profondità, e non stupisce quindi che sulle carte nautiche siano evidenziate in particolar modo le isobare di 20 e 10 metri. Possono essere indicate con linee tratteggiate o continue, riportando in ogni caso lungo il tracciato i metri rilevati.
  • Le boe: le boe vengono indicate sulle mappe nautiche con delle forme abbastanza intuitive, a indicare di volta in volta una boa sferica, ad asta, conica e via dicendo, per arrivare alle eventuali boe d’ormeggio.
  • I segnali di pericolo: tra i compiti più importanti di una carta nautica c’è ovviamente quello di segnalare chiaramente eventuali pericoli. Si parla quindi di scogli a fior d’acqua (una croce nera in un quadrato dalle linee sottili) o di scogli emersi (una piccola croce nera con un contorno tratteggiato). In questa categoria si trovano anche le indicazioni di scafi affondati in parte emergenti (che stilizzano la situazione), e di scafi affondati a meno di 18 metri d’acqua (un’ancora in un ovale).
  • Segnali di limite: si possono infine trovare diverse linee tracciate lungo gli specchi d’acqua. Quelli con la sigla RA o con le frecce direzionali indicano la rotta, la quale può eventualmente essere indicata anche come a senso unico. Si troveranno inoltre linee che indicano la presenza di cavi sottomarini (se ondulate) oppure tubazioni sul fondale (lineette con pallini).
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Questi sono i principali simboli utilizzati, ma ce ne sono altri. Una linea tratteggiata con delle anatre indicherà una riserva naturale, la linea tratteggiata potrebbe indicare l’area di un’esercitazione militare, e ancora, delle lettere sui fondali possono indicare la tipologia del fondale stesso (dove a sta per alghe, p per pietra, s per sabbia, e via dicendo).

Come si legge una carta nautica? I colori usati

Passiamo ora alla lettura della carta di navigazione in base ai colori usati. Per far intendere in modo immediato come si legge una carta nautica sono infatti stati posti dei colori ben definiti, così da non avere per esempio dubbi sulla differenza tra mare e terraferma! Ecco quali sono i colori che possiamo incontrare su una carta nautica:

  • Azzurro: sulla carta nautica sono riportate in azzurro le aree di mare con una profondità inferiore ai 10 metri;
  • Magenta: come si è anticipato, il colore magenta è utilizzato sulle mappe di navigazione per mettere in evidenza i segmenti luminosi di fanali, fari e boe luminose; lo stesso colore viene impiegato anche per disegnare cavi sottomarini ed eventuali limiti di aree con particolari prescrizioni;
  • Nero: in nero vengono riportati i valori dei fondali, nonché gli elementi cartografici più importanti, così da farli spiccare con il contrasto elevato tra indicazione e sfondo. Simboli, linee batometriche, linee di costa informazioni generali sono nella maggior parte dei casi in nero;
  • Viola: anche il viola trova un forte impiego nelle mappe nautiche, essendo utilizzato per le rose dei venti, per la declinazione magnetica e via dicendo;
  • Avorio, tinta terra: questi colori vengono utilizzati per indicare la terraferma, e quindi l’interno della costa;
  • Bistro: questo colore bruno è usato per la topografia interna, anche se va detto che non è sempre presente.

Come scegliere la carta nautica più adatta

Visto come si legge una carta nautica, vale la pena vedere anche come scegliere la mappa più adatta in base alla navigazione che si intende affrontare. Al di là del metodo proiettivo (che nella maggior parte dei casi abbiamo visto essere Mercatore) è bene fare attenzione alla scala, la quale varia in base alla “grandezza” dell’area tratta. Avremo quindi:

  • Carte nautiche oceaniche: così vengono chiamate le mappe idrografiche con scala superiore a 1:3.000.000, le quali non possono che riportare un numero limitatissimo di dettagli;
  • Carte nautiche generali: anche in questo caso abbiamo una scala molto piccola, compresa tra 1:3.000.000 e 1:500.000, andando a raffigurare anche in questo caso aree molto grandi; si tratta della carta di navigazione di riferimento per tracciare delle rotte di ampio raggio, senza però avere utilità per la navigazione costiera, non riportando alcune informazione dettagliata sulla conformazione del litorale;
  • Carte nautiche costiere: arriviamo ora a delle carte nautiche più dettagliate, con scala tra 1:500.000 e 1:50.000, da usare per la normale navigazione lungo la costa; vista la dovizia di informazioni, vengono chiamate anche carte “di atterraggio”;
  • Carte nautiche dei litorali: abbiamo qui una carta con una scala decisamente alta, di 1:50.000, utilizzata per esempio per avere dei dettagli approfonditi su stretti o aree portuali.

Non va inoltre dimenticata una “mappa nautica speciale”, ovvero il portolano. Pensiamo per esempio al Portolano P1, dal confine itali-francese a Marinella. Si tratta di una particolare pubblicazione che fornisce informazioni preziose non solo geografiche, ma anche a livello normativo e meteorologico, a completare le informazioni offerte da una normale carta nautica.

L’obbligo di avere a bordo la carta nautica

Ora sai come si legge una carta nautica nonché quale scegliere per la tua navigazione. Resta un ultimo punto da chiarire: quando è obbligatorio avere a bordo – e quindi usare – una carta per la navigazione? Di certo il diportista che ormeggia sempre nel medesimo porto, e che nel fine settimana esce di fatto sempre lungo la medesima costa, non ha bisogno di consultare nessuna mappa nautica. Cambia però il discorso per il diportista che si avventura in acque poco o per nulla conosciute: come tracciare la rotta più breve e conveniente? Come individuare l’ingresso del porto? Come evitare scogli affioranti? Ecco, in quel caso la mappa nautica è indispensabile. L’obbligo normativo, però, arriva solamente per la navigazione al di là delle 12 miglia dalla costa: prima di questo limite, infatti, è sufficiente a vere a bordo una bussola nautica e una tabella di deviazione, con carte le carte nautiche che diventano parte delle dotazioni obbligatorie per la barca solo oltre le 12 miglia. Attenzione: le carte possono essere presenti anche in formato elettronico, ma va detto che sarebbe indicato di avere a bordo anche un sistema ausiliario in caso di guasto. Con una copia cartacea di riserva, dunque, si può andare sul sicuro!

Va però precisato che, a livello internazionale, si sta andando verso un lento abbandono del cartaceo. Si pensi per esempio che, a partire dal 2026, l’United Kingdom Hydrographic Office cesserà di produrre le famose carte nautiche dell’Ammiragliato Britannico, in utilizzo nelle marinerie di mezzo mondo.

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Scritto da
Nicola Andreatta
Nicola Andreatta
Copywriter dal 2014, trentino dal 1987. La passione per la nautica è nata sulla prua di una piccola barca a vela sfrecciante nel lago di Caldonazzo: da allora è continuata a crescere, insieme alla sempre presente voglia di imparare - e condividere - qualcosa di nuovo su questo affascinante mondo.

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