Nello scorso articolo abbiamo visto come gestire correttamente l’imbarco sulla zattera di salvataggio oltre ad alcune tecniche per la sopravvivenza in acqua. Al momento ci troviamo a bordo ed al sicuro, abbiamo razioni di cibo e acqua. Cosa fare ora? Ecco alcuni consigli utili sulla gestione dell’aspetto pratico del trovarsi su di una zattera alla deriva in mare. La seconda parte di come sopravvivere su una zattera di salvataggio.
Prima di tutto ricordati sempre che il sonno e il riposo sono il modo migliore per sopportare lunghi periodi senza assumere acqua e cibo. Assicurati di avere abbastanza ombra quando dormi durante il giorno per evitare di surriscaldarti e di conseguenza aumentare il bisogno di acqua del tuo corpo.
Se il mare è mosso legati alla zattera. Chiudi la zattera per renderla più sicura, getta la tua ancora galleggiante, armati di pazienza e aspetta che passi la buriana. Legarsi alla zattera è una buona idea, dovresti farla diventare una routine da eseguire in notturna perchè ho personalmente provato che in Oceano le tempeste vanno e vengono anche quattro o cinque volte durante la notte.
Come sempre cerca, per quanto possibile, di rilassarti e sprecare meno energie possibili!
Gestire Acqua e Cibo su una Zattera di Salvataggio
Acqua: il bisogno più importante
Senza mangiare puoi vivere per circa 10 giorni o anche di più, dipende molto da quanto sei disposto a lottare per sopravvivere e dal tuo grasso corporeo. Prima di bere inumidisci sempre le labbra, poi la lingua e la gola dopodiché deglutisci. Ciò manterrà idratata la tua intera bocca.
Razionare l’acqua
Se hai una riserva limitata di acqua e non sai quando potrai rimpinguarla usala in maniera saggia. Massimizzare le proprie risorse è una delle chiavi della sopravvivenza. La prima cosa da fare è posizionare le tue riserve idriche in un luogo atto a proteggerle dalla contaminazione di acqua salata.
Per prevenire la sete mantieniti quanto più all’ombra possibile sia riparandoti dal sole che dal suo riflesso sulla superficie marina. Per ridurre la perdita di acqua attraverso il sudore cerca di riposare il più possibile e immergi i vestiti nel mare strizzandoli prima di rimetterli. Non esagerare nei giorni troppo caldi e soprattutto se non hai una copertura sulla testa altrimenti le eruzioni cutanee ti faranno patire le pene dell’inferno.
NON ti affaticare oltre il dovuto; ricordi che nell’articolo precedente ho parlato di cercare di rilassarsi il più possibile? Questo è un principio sempre valido, il panico e la fretta sono cattivi consiglieri. Calcola quanta acqua hai a disposizione, quanti dissalatori hai a bordo della zattera, in quanti ed in che condizioni siete e approssima per difetto la razione giornaliera di H2O.
Se NON hai a bordo acqua evita anche di mangiare. Oltre a ritrovarti più assetato di prima sarai quasi certamente vittima del mal di mare e quindi potresti rigettare tutto ciò che hai mangiato. Il movimento della zattera accentua moltissimo il mal di mare e l’unico rimedio è avere a bordo le pastiglie. Se non ne hai bevi piccoli sorsi di acqua per alleviare il male.
Se l’acqua che hai a bordo risulta essere contaminata dovrai affidarti al tuo senso del gusto per determinare la salinità. Normalmente, una piccola quantità di acqua di mare mista a pioggia (acqua salmastra) è sicura da bere, ma tieni presente che per diversi giorni il tuo gusto sentirà poco il sale e quindi dovrai stare attento a non bere acqua con un livello di sale superiore a quello consigliato. E’ impossibile misurare la salinità dell’acqua su una zattera ma la misura in cui puoi bere acqua salata due o tre giorni in sicurezza è quando il contenuto di sale non supera 2,5 g per 0,6 litri.
Tieni sempre sotto controllo il meteo per essere pronto ad approfittare delle piogge. Se reputi che sia arrivato il momento in cui potrebbe piovere armati di telone con cui poter trattenere la pioggia. Approfittane anche per lavare i tuoi panni e soprattutto la pelle incrostata di sale. Dopo qualche giorno in mare senza una doccia decente capirai il vero significato di “Acqua dolce”.
Utilizzando il telone puoi costruire un alambicco di distillazione. Puoi fissare il telone ai lati della zattera in modo che faccia una pancia verso il basso. Dovrai poi appesantirlo con un oggetto nella parte centrale esterna e, proprio al di sotto dell’oggetto posare un recipiente che servirà a raccogliere la rugiada notturna e la condensa. È anche possibile raccogliere la rugiada lungo i lati della zattera usando una spugna o un panno; una volta raccolta abbastanza acqua spremi il panno in bocca. Sentirai un forte sapore di gomma ma, se riuscirai ad abituarti avrai a disposizione una quantità extra di acqua per rimanere idratato.
In generale quando piove, bevi più che puoi e riempi tutto ciò che può trattenere l’acqua. E’ importante farlo sempre, soprattutto se ti senti debole o confuso.
Nelle acque artiche puoi utilizzare il ghiaccio che trovi alla deriva dato che è quasi privo di sale ma attenzione, il ghiaccio dovrà essere bluastro e deve rompersi facilmente. In ogni altro caso, sarà ghiaccio nuovo grigio, latteo, duro, salato e non adatto ad essere “spremuto”. L’acqua che puoi ricavare dagli Iceberg è ok se non fosse che avvicinarsi a queste montagne di ghiaccio è pericoloso dato che si possono ribaltare senza nessun preavviso. Usali solo in caso di emergenza.
Acqua di Mare
Non bere mai acqua di mare se non sei costretto… vedi sopra! Non bere urina. No ad alcolici. E se fumare è già un danno per il tuo corpo, lo è ancora di più se hai scorte d’acqua limitate. Non mangiare a meno che non sia disponibile acqua. Insomma fai tutto ciò che non farebbe Jack Sparrow nella tua situazione.
Dissalatori manuali
Oggi sono disponibili dei kit di dissalazione, unità di desalinizzazione di emergenza ed anche dei dissalatori manuali. Tutti questi metodi possono essere utilizzati quando l’alambicco solare non produce acqua a sufficienza. In ogni caso continua ad utilizzare la tecnica dell’alambicco e acqua piovana. Al momento attuale un dissalatore manuale può produrre circa 1 litro di acqua all’ora.
Spremuta di pesce
Stai cercando di sopravvivere; lascia agli aperitivi di Milano la raffinatezza e concentrati solo sulle cose pratiche. Oltre a poterli mangiare i pesci sono una buona fonte di acqua. Dovrai bere il liquido acquoso che si trova lungo la spina dorsale e negli occhi dei grossi pesci. Non bere nessuno degli altri fluidi corporei che troverai nel pesce. Questi altri fluidi sono ricchi di proteine e grassi e ti faranno consumare più acqua durante la digestione di quanto non ne possano fornire.
Cosa mangiare in mare aperto
Sicuramente se hai un kit da pesca il pesce sarà la tua principale fonte di cibo in mare aperto. Alcuni pesci oceanici sono velenosi ma, in generale, i pesci sono sicuri da mangiare quando non si nutrono vicino alle barriere coralline. Se non sai cosa hai pescato e sei in prossimità della costa resisti e non mangiarlo. Ad esempio, il dentice e il barracuda che sono normalmente commestibili diventano velenosi se pescati vicino agli atolli perché si nutrono anche di pesce velenoso.
Sempre per esperienza personale è abbastanza facile catturare i pesci volanti… possiamo dire che spesso si catturano da soli saltando sulla barca o, come in questo caso, nella zattera. Usa un grosso telo bianco per simulare una grossa barca e aspetta che siano loro a dirigersi verso di te. Hanno un odore penetrante ma sono buoni. Stai attento però perché gli esemplari più grossi sono come una pietra lanciata da un battitore di baseball. Se peschi di notte sappi che tutti i pesci sono attratti dalla luce intensa.
Pescare in mare dalla zattera
Sempre dando per scontato che la tua zattera sia fornita di un kit da pesca e di un raffio ecco cosa ti serve per pescare in mare e qualche suggerimento.
Lenza. Se non hai una lenza classica puoi usare tutto ciò che trovi. Puoi legare insieme più fili o cavetti per creare una lenza più lunga. Anche i lacci delle scarpe e i cavetti di manovra del paracadute funzionano bene.
Ami da pesca. Se non ne hai puoi improvvisare ami da qualsiasi pezzetto di metallo. È anche possibile ricavare un amo da pesca dalla struttura in plastica delle penne a sfera. La necessità aguzza l’ingegno!
Esche per pesci. Usa un cavetto con un pezzettino di metallo lucido per attirare le tue esche. Usa le alghe e tutto ciò che può sembrare appetibile ad un pesce. Puoi catturare piccoli pesci con una rete o con un contenitore e usarli come esca per quelli più grandi. Se non hai una rete, creane una di stoffa con i tuoi vestiti. Puoi virtualmente usare qualunque cosa, anche un pezzo di tela bianca!
Il Raffio o Gaffa. A parte l’uso classico puoi usare il raffio per agganciare qualsiasi cosa che vedi in acqua. Anche i rifiuti di plastica possono nascondere granchi, gamberi o piccoli pesci. Se non hai un raffio ne puoi improvvisare uno da ciò che ti circonda.
Suggerimenti utili per pescare con successo
Stai estremamente attento con i pesci che hanno denti e spine, specialmente quando li tiri nella zattera; prepara sempre uno straccio e qualcosa atto a proteggerti e ad evitare che scappino. Cerca di non mettere mani sott’acqua mentre prendi un pesce; il motivo non è un mistero…
Attento a non forare la zattera con ganci o altri strumenti affilati.
Se il pesce è troppo grosso non lottare; cerca di liberarlo tenendoti la lenza piuttosto che rischiare di rovesciare la zattera. Pesci piccoli e medi sono perfetti per la sopravvivenza.
Non pescare se avvisti squali; persino un piccolo squalo rappresenta un grande pericolo per una zattera di salvataggio.
Pesca di notte usando una luce. La luce attira i pesci e li potrai vedere nel momento in cui si avvicinano al tuo amo.
Dopo un pò di tempo in mare la tua zattera, fornendo ombra ai pesci, diventerà un isola sotto alla quale si creerà un microcosmo sia di fauna che di flora. Nel momento in cui sotto la zattera si formeranno i cirripedi arriveranno anche molte altre specie di pesci, come i Dorados. Molto buoni!
Creare un arpione ti darà molte più chances di prendere i pesci sotto la zattera. Lega la tua attrezzatura come ad esempio il coltello alla zattera. Perderlo è molto semplice.
Prenditi sempre cura delle tue attrezzature da pesca. Asciuga le lenze, pulisci e affila gli ami. Se hai creato un arpione controlla che non si sia rotto dopo ogni utilizzo.
Pesce
Indossa sempre i guanti, se ne hai, o usa un panno per maneggiare i pesci ed evitare lesioni da pinne affilate o branchie. Quando li catturi elimina immediatamente l’intestino ed il sangue per evitare il rischio batteri, soprattutto se sei al caldo. Taglia i pesci che non mangi immediatamente in strisce sottili e strette e appendile per seccarle. Il pesce essiccato rimane commestibile per diversi giorni e spesso i pesci che non hanno un buon sapore dopo questo processo possono diventare più appetibili.
Il pesce non pulito e seccato può guastarsi in mezza giornata. Fegato e organi sono nutrienti e facilmente digeribili, quindi mangiateli subito. Il cuore, il sangue, la parete intestinale e il fegato della maggior parte dei pesci sono commestibili. Inoltre sono commestibili i pesci più piccoli parzialmente digeriti che potresti trovare nello stomaco di pesci grandi, lavali prima con acqua di mare e poi acqua dolce. Usa gli avanzi per esca.
Non mangiare mai pesci che abbiano branchie pallide e lucenti, occhi infossati, pelle e carne flaccide o un odore sgradevole, fatta eccezione per i pesci volanti. Il buon pesce mostra le caratteristiche opposte.
Attento agli squali, ma se proprio ti capita di agganciarne uno con la lenza o con l’arpione sappi che è meglio uno squalo morto che uno squalo ferito ed arrabbiato.
Catturare Uccelli di Mare
Tutti gli uccelli sono commestibili. Mangia tutti gli uccelli che riesci a catturare. Alcune volte, come è capitato ad Ambrogio Fogar il quale rimase alla deriva per 74 giorni in una zattera, gli uccelli possono atterrare sulla tua zattera, ma di solito sono cauti.
Se un uccello atterra alla tua portata, potresti essere in grado di catturarlo. Crea una trappola con una cimetta, ad esempio fai un cappio e quando il volatile vi posa una zampa tira forte. Potrebbe anche capitare che l’uccello scambi l’esca della tua lenza per un pesce.
Tartarughe marine
La carne di tartaruga marina è molto nutriente e ancora molti indigeni si nutrono di loro in America Centrale. Anche le loro uova sono molto buone. Unica soluzione per non guastare la sua carne è fare in modo che la poveretta muoia in fretta e si dissangui il più possibile. Ma attento agli squali che immancabilmente attirerai nei pressi della tua zattera. Lascia stare le grandi tartarughe perché sono praticamente impossibili da issare in una zattera senza ribaltarla, prediligi quindi quelle piccole.
Tieni il grasso della tartaruga perché si è rivelato nelle varie esperienza di sopravvivenza un’ottima esca.
Plancton
Il plancton è molto nutriente ed è anche essenziale per prevenire lo scorbuto per naufraghi da molto tempo. Non si trova in tutti gli oceani ma poiché le balene, gli squali balena e le mante si nutrono di grandi quantità di plancton, qualsiasi area in cui avvistate questi mammiferi/pesci sarà ricca di plancton.
Per catturare il Plancton, soprattutto di notte, usa una rete con fori molto piccoli trascinati dietro una zattera funzionerà bene; anche i vestiti andranno bene. Le ancore galleggianti sono plancton-ready, basta issarle, svuotarle e calarle nuovamente in mare.
Non lasciare che l’odore ti scoraggi; sebbene il plancton abbia un odore sgradevole ha un sapore pulito e salato.
Alga marina
Qui abbiamo da fare un chiarimento. Le alghe contengono molta acqua ma richiedono anche molta acqua fresca per essere digerite. NON mangiare alghe se non hai abbastanza acqua potabile. La maggior parte delle alghe è commestibile, tuttavia alcune alghe verdi o blu, i cianobatteri, che si trovano nella maggior parte degli oceani, possono essere altamente velenose. Alcuni tipi di alghe possono essere trovati anche al largo. Nel Mare dei Sargassi e nell’Atlantico settentrionale, le specie di Sargassum, alghe giallognole, si trovano comunemente a galleggiare in grossi banchi. Lasciale seccare al sole per poco tempo e poi mangiane un pezzettino per volta.
Sopravvivenza sulla zattera di salvataggio
Come vedi dovrai improvvisarti in molti ruoli se decidi di non voler morire nel tentativo di sopravvivere. Ma soprattutto usa la tua IMMAGINAZIONE.
Un’ ottima lettura su questo argomento anche se romanzata il libro di Yann Martel, “Vita di Pi” in cui un ragazzo di 11 anni sopravvive su di una scialuppa di salvataggio con una tigre di nome Richard Parker. Ne parlo qui “5 Libri di Mare da leggere in Barca”.
Nel prossimo articolo affronteremo la terza ed ultima parte di questa trilogia sul naufragio e apprenderemo come sopravvivere su una zattera evitando e ponendo rimedio a situazioni potenzialmente pericolose quali ipotermia, insolazioni, mancanza di acqua e mancanza di cibo.
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