Come sopravvivere ad un naufragio Sopravvivenza in mare su una Zattera Parte Terza

Nello scorso articolo abbiamo visto come gestire correttamente l’imbarco sulla zattera di salvataggio oltre ad alcune tecniche per la sopravvivenza in acqua oltre a come e dove trovare acqua e cibo. Siamo al sicuro sulla zattera e ci stiamo adattando alla vita in mare. Ma sopravvivere su una zattera vuol dire far fronte anche a diverse patologie o traumi meccanici. Cosa reagire a queste situazioni? Ecco alcuni consigli utili sulla gestione dei problemi medici che si possono creare su di una zattera alla deriva in mare.

In questa terza ed ultima parte di come sopravvivere su una zattera di salvataggio affronteremo anche un atterraggio su di una possibile isola e finalmente il salvataggio in mare.

Come sempre cerca, per quanto possibile, di rilassarti e sprecare meno energie possibili!

 

Problemi medici

Rimanere molto tempo in mare ti espone a problematiche mediche comuni quali scottature o abrasioni ed altre patologie più rare. Bisogna quindi essere in grado di porre rimedio in caso a te od al tuo equipaggio capitino dei problemi medici. Vediamo insieme le più frequenti cause di malessere su una zattera e come affrontarle.

 

Mal di mare

Chi ha sofferto di mal di mare sa che è veramente debilitante. Nausea, vomito, giramenti di testa sono all’ordine del giorno su una zattera il cui fondo è di gomma e si muove ad ogni minima increspatura del mare. Anche i più forti di stomaco scopriranno cosa vuol dire avere il mal di mare.

Questo problema comune può causare disidratazione data la tendenza al rigetto ma è molto pericoloso dato che anche una sola persona che ne soffre “contagerà” gli altri. Può essere talmente forte da provocare la perdita della voglia di vivere e proprio per questo non è un nemico da sottovalutare. Inoltre può attrarre gli squali se molte persone vomitano fuori dall’acqua. Peggio ancora rigurgitare all’interno della zattera perché ciò causerebbe un rischio per la salute degli altri componenti abbassando le condizioni igieniche a bordo.

Cosa fare per combattere il mal di mare:

Innanzitutto in ogni zattera di salvataggio ci sono almeno due confezioni di pillole per il mal di mare che vanno somministrate subito a chi sa di soffrirne. Se chi soffre non è in grado di assumerle autonomamente usa le pillole come supposte.

 

Secondariamente evita di dare da mangiare a chi sta male fino a che la nausea non sia superata e, se non è in grado di farlo da solo, tieni pulito sia lui che la zattera.

Sonno e riposo sono i migliori fattori di guarigione possibili nel sopravvivere in mare su una zattera di salvataggio, quindi fallo rilassare il più possibile.

 

Ulcerazione da acqua salata

Queste piaghe compaiono sulla pelle dopo un lungo periodo di esposizione all’acqua salata. Possono formare croste e, nel peggiore dei casi pus.

Non bucarle! Lavale con acqua dolce, se disponibile e lasciale asciugare. Applica un antisettico come l’acido borico se disponibile.

 

Congelamento e Ipotermia

L’ipotermia è uno stato in cui l’organismo diventa così freddo che pensare e muoversi diventano cose impossibili da fare. E’ pericolosissimo.

L’ipotermia ha bisogno di essere trattata subito ed in maniera efficace. Procedi cercando di mantenere la persona colpita da ipotermia il più asciutta possibile eliminando abiti bagnati e altro. Evitate di massaggiare o sfregare dato che se l’ipotermia è grave anche un minimo stimolo può mettere in crisi l’apparato cardio circolatorio. Coprila invece con coperte asciutte e attendi che il suo corpo riacquisti calore. Puoi anche stare vicino alla vittima per scaldarla con il tuo corpo.

La minaccia più seria a cui dovi far fronte nel sopravvivere in mare su una zattera di salvataggio sono proprio le condizioni atmosferiche avverse. Il freddo è sicuramente la minaccia principale da affrontare su una zattera di salvataggio, anche in acque temperate. Senza la possibilità di riscaldare cibi o bevande, e senza un cambio di vestiti asciutti siamo completamente in balia degli elementi. Di conseguenza, negli ambienti temperati e subartici, la morte per caduta della temperatura corporea, altrimenti detta ipotermia, si verifica molto prima che venga presa anche solo in considerazione sia la morte per disidratazione che per fame.

I sopravvissuti dovrebbero rimanere rannicchiati insieme per conservare il calore corporeo, alternandosi al centro della zattera. Cerca di esercitarti però quel minimo che serve per evitare crampi muovendo tutte le parti del tuo corpo per forzare la circolazione del sangue.

 

Cecità

Se i tuoi occhi entrano in contatto con fiamme, fumo o altro come ad esempio carburante o acidi, sciacquali immediatamente con acqua salata e poi con acqua dolce sempre che tu ne abbia. Applica una pomata che sicuramente troverai nella cassetta di pronto soccorso della zattera. Benda entrambi gli occhi da 18 a 24 ore o più a lungo se il danno è grave.

Se i tuoi occhi sono chiari si arrosseranno in fretta quindi cerca di prevenire questo problema indossando occhiali da sole. Cerca di improvvisarli se non ne hai a disposizione.

 

Stipsi

Un problema comune sulla zattera a causa della dieta. Non assumere un lassativo perché ciò potrà causare un peggioramento della tua condizione e ulteriore disidratazione. L’unica possibilità per riprendere la normalità è bere acqua dolce.

 

Difficoltà nell’urinare

Questo problema non è insolito ed è dovuto principalmente alla disidratazione. Anche qui dovrai bere di più.

 

Scottature

Le scottature solari sono un grosso problema mentre cerchi di sopravvivere in mare su una zattera di salvataggio. Cerca di rimanere il più possibile all’ombra e esponi il minimo indispensabile di pelle al sole.  Ricordati che nel sopravvivere in mare su una zattera di salvataggio anche il riflesso dell’acqua provoca scottature.

 

Igiene sulla zattera di salvataggio

Lavarsi è importantissimo. In primis mantenere un alto standard di pulizia sia sulla zattera che personale previene dalle malattie. Lavati in acqua salata ma sciacquati con acqua dolce. Quando piove cogli l’occasione per lavare tutto!

Lava i denti con acqua salata. Ma come, dirai, a che pro tutta questa fatica se poi mi metto in bocca il sale? E’ presto detto, l’acqua salata uccide i batteri e aiuta a mantenere sani denti e gengive. Non importa se ingerisci accidentalmente un po ‘d’acqua di mare. Se all’inizio questo trattamento ti provoca indolenzimento alla bocca, continua comunque a usare l’acqua di mare, ma se il dolore non si ferma in un paio di giorni o se c’è qualche sanguinamento dalle gengive, smetti di usare l’acqua di mare e usa acqua dolce.

I tuoi piedi sono importanti. Cerca di prevenire infezioni agli arti inferiori mantenendoli quanto più possibile asciutti.

I servizi igienico-sanitari sono fondamentali per la salute. Dato lo spazio ristretto siate consapevoli che non esiste privacy e quando scappa… scappa. Il sistema immunitario si indebolisce ed il corpo si debilita durante la permanenza forzata su una zattera e quindi urina e feci devono essere necessariamente fatte fuoribordo per non contaminare il piccolo spazio vitale a disposizione. Quindi appenditi alle cime di imbarco e via!

Da non perdere:   Alla scoperta del T-top barca

 

Catabolismo Cellulare

Più si rimane alla deriva e più aumentano le possibilità che sopravvengono dei problemi medici come ad esempio tutti quelli che abbiamo già visto fino ad ora.

Se il corpo viene privato dei nutrienti a cui è abituato lo si porta a catabolizzare le proprie proteine ​​muscolari ed il prodotto finale di questo processo è l’urea; una sostanza tossica che viene escreta nelle urine dai reni. In assenza di acqua potabile, l’escrezione di urea viene fatta solo a spese dell’acqua che già contiene in nostro corpo aumentando così la velocità con cui ci disidratiamo.

Ne consegue che quando la provvista di acqua potabile è scarsa il consumo di proteine, come quelle ricavabili mangiando pesci o uccelli marini accelererà la morte per disidratazione.

Le razioni di sopravvivenza, le tavolette disponibili fra le provviste non solo riducono il catabolismo, ma forniscono anche acqua al corpo come prodotto finale del loro metabolismo.

Una domanda ostica…

 

Si può bere acqua di mare?

In linea di massima NO! A meno che tu non sia sicuro di poter essere salvato in un lasso di tempo ragionevole. Bere acqua di mare è possibile per un periodo di tempo limitato. Passato questo periodo in cui avrai bevuto solo acqua di mare senza integrare acqua dolce morirai. Perchè?

E’ una questione di equilibrio. Quando la concentrazione di sale nel sangue aumenta lo stesso richiama verso di sé l’acqua contenuta nelle cellule e i reni cominciano a funzionare a pieno regime proprio per filtrare ed espellere il sale in eccesso. Ma è dimostrato scientificamente che la nostra urina non raggiunge mai concentrazioni pari all’acqua di mare e quindi, per depurarci del sale che abbiamo appena bevuto consumeremo più acqua di quanta ne abbiamo ingerita. Proprio a causa di questo motivo non è possibile vivere per lunghi periodi consumando esclusivamente acqua salata.

 

Alain Bombard, nel suo libro “Naufrago volontario” è riuscito a vivere per 65 giorni di fila su di un gommone nutrendosi di plancton e bevendo acqua marina. MA proprio nutrendosi di plancton è riuscito a ritardare gli effetti dell’acqua salata sul suo organismo.

Quindi non bere acqua di mare fino a quando sarai sicuro di non poterti più procurare acqua dolce in nessuna maniera. L’acqua di mare è la tua ultima risorsa per sopravvivere su una zattera di salvataggio.

 

Terra

Finalmente! Ma come sapere se sei in prossimità di un’isola o altro? Esistono molti segni che ti permettono di sapere se sei vicino a terra.

Se ad esempio vedi un cumulo nembo che, a dispetto del vento, non si muove può indicare che là sotto c’è terra. Se il colore del mare assume una tinta verdastra è bene indagare sull’origine del colore che potrebbe essere dato da un basso fondale. In acque fredde il colore più chiaro è quasi sicuramente dato da ghiaccio o da un terreno innevato.

Il colore più chiaro in mare indica sempre acque più basse, il che può significare che la terra è vicina.

Di notte la terra può essere riconosciuta dagli odori e anche dai suoni. Il rumore delle onde sulla spiaggia o le grida degli uccelli marini indicano che la terra vicina.

Normalmente ci sono più uccelli vicino alla terra che in mare aperto. La direzione da cui provengono gli stormi all’alba e verso cui volano al crepuscolo può indicare la direzione della terra. Durante il giorno gli uccelli cercano cibo e quindi non fare affidamento su di loro.

ATTENTO ai miraggi, i quali si possono verificare a qualsiasi latitudine e specialmente a metà giornata. Fai attenzione a non confondere un miraggio con la terra. Un miraggio scompare se visto da altezze leggermente diverse.

 

Approdo

Ecco la terra davanti a te! Spiaggia, scogliera, barriere coralline. In questa parte di articolo scopriamo come atterrare in sicurezza.

Una zattera piccola non presenta problemi e puoi atterrare abbastanza tranquillamente in caso di bel tempo. MA più è grossa la zattera e più è problematico atterrare senza farsi male.

Ciò che mi sento di consigliarti è che se sei arrivato fino a qui prenditi il tuo tempo e non avere fretta. Cerca di capire il moto ondoso, dove puoi spostarti per avere meno incidenza da parte delle onde. Guarda attentamente tutta la zona per evitare barriere coralline che potrebbero ferirti in atterraggio. A questo proposito indossa tutte le protezioni di cui puoi dotarti ma senza per questo appesantirti come un masso. Lancia l’ancora galleggiante e usa i remi se li hai. Coadiuva il movimento del mare.

Non saltare fuori dalla zattera fino a quando non ha toccato terra. Dopodiché esci rapidamente e tira la zattera sulla spiaggia. Evita gli atterraggi notturni perchè sono i più pericolosi.

Ma soprattutto, se vedi delle luci sulla costa usa i tuoi razzi per cercare di comunicare la tua posizione e farti trarre in salvo senza rischi per la tua incolumità.

 

Salvataggio in mare

Non appena scorgi un’imbarcazione di salvataggio che si sta avvicinando per prelevarti ricordati di eliminare ogni lenza o cima che hai in mare. Blocca o copri tutti gli oggetti liberi che hai nella zattera. Abbatti teli e vele per garantire un salvataggio più sicuro. Indossa il salvagente se ne hai ancora uno disponibile e rimani nella zattera a meno che non ti comunichino di fare diversamente.

Mantieni la calma e segui tutte le istruzioni fornite dal personale di soccorso.

La cosa che conta di più in una situazione estrema è la volontà di sopravvivere! Sei riuscito a sopravvivere in mare su una zattera di salvataggio!

 

Ecco la zattera ideale per la tua sopravvivenza in mare!

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Scritto da
Fabio Portesan
Fabio Portesan
Navigo nel Mediterraneo con la mia famiglia dal 2017. Fino al 2021 ho sperimentato il vivere in barca in tutte le stagioni accumulando un po' di esperienza marina. VideoMaker per passione e scrittore per necessità realizzo video di cultura marinara e manutenzione nautica dedicati ad un utilizzo più consapevole della barca ed alla salvaguardia dell'ambiente marino.

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