Ho spesso parlato di rotta nautica negli articoli sulla navigazione dando alcuni riferimenti basici. Per imparare a tracciare una rotta ci sono corsi o interi manuali ma in questo articolo voglio introdurti al carteggio spiegando cosa ti serve e come si fa a tracciare una semplice rotta nautica che dal punto A ti porterà al punto B.
Quando ti accingi a disegnare una linea su una carta nautica si dice che stai “carteggiando”; non correre a prendere la carta vetra!
Carteggiare significa risolvere operazioni sulla carta nautica quali fissare un punto in base a delle coordinate, tracciare una traiettoria fra due punti, tracciare una rotta di più punti e misurare distanze e tempi fra due o più punti.
Ma prima di capire come tracciare una rotta nautica facciamo un pò di chiarezza.
Cosa è una carta nautica
La carta nautica è uno strumento fondamentale che devi sempre avere a disposizione. In sostanza è una rappresentazione grafica di un luogo che solitamente è composto da litorale e fondale marino.
I dati che puoi trovare su una carta nautica sono svariati, i più importanti sono
latitudine e longitudine per prendere posizione,
Scala a margine per calcolare le distanze,
Profondità dell’acqua,
Pericoli per la navigazione quali scogli o secche,
Posizione e caratteristica degli ausili per la navigazione,
Ancoraggi
Altri dati
La carta nautica è essenziale per una navigazione sicura oltre al fatto che in Italia è obbligatorio avere a bordo la carta nautica della zona in cui hai intenzione di navigare. Quando intendi pianificare una rotta, ad esempio attraverso ampi specchi d’acqua oppure zone ad alto traffico marino, e la vuoi tracciare manualmente e senza utilizzo di strumenti elettronici devi necessariamente avere a disposizione una carta.
Cosa è una rotta nautica
Anticamente le lunghe navigazioni venivano effettuate affidandosi agli astri o a corpi celesti come la luna e il sole. A volte si affidavano anche a regole empiriche. Durante una traversata dalla Spagna alle Canarie ho scoperto in che maniera i grossi Clipper del passato decidevano che, traversando l’Atlantico dalle Canarie ai Caraibi, era arrivato il momento di virare ad Ovest smettendo di scendere a Sud. Succedeva che prima della partenza il nostromo disponeva che si mettesse un secchio di burro rappreso sul ponte superiore a prua. Il burro nel calore degli Alisei e durante la navigazione verso Sud avrebbe cominciato a sciogliersi e, nel momento in cui fosse completamente fuso, allora e solo allora il comandante avrebbe dato ordine di virare verso Ovest.
Prima l’astrolabio, poi la bussola ed il sestante permisero di inventare nuove tecniche di navigazione consentendo al contempo di tracciare nuove e più precise rotte commerciali.
Al giorno d’oggi, anche nei piccoli itinerari, basta pigiare un bottone sul plotter e magicamente la rotta viene calcolata interpolando tutti i dati messi a disposizione dagli strumenti come il radar, l’eco, il sonar ed il GPS. I dati di cui tengono queste apparecchiature per calcolare una rotta sono principalmente venti, correnti marine, fondali, maltempo, eventuali ostacoli o pericoli.
Ma per essere un vero marinaio dovrai studiare come tracciare e calcolare una rotta senza ausilio di strumenti elettronici!
Ortodromia e Lossodromia
Essenzialmente le rotte sono classificate in rotte ortodromiche e rotte lossodromiche. L’Ortodromia, dal greco Ortosdromos, strada dritta, è l’arco di cerchio massimo quindi la rotta ortodromica è il percorso più breve per congiungere due punti del globo in quanto di forma sferica. E’ utilizzata perlopiù in navigazione Oceanica o comunque su rotte che prevedono il superamento delle 1000 miglia nautiche. Dato che, come puoi ben immaginare, questa rotta taglia tutti i meridiani con angoli continuamente variabili non potrà essere seguita in maniera corretta da una barca. Dopo aver creato una rotta ortodromica si ovvia al problema del dover continuare a correggere la rotta spezzando la stessa in piccoli tratti di navigazione Lossodromica. Questo procedura si chiama Spezzata Lossodromica.
La Lossodromia, dal greco Loxosdromos, strada obliqua, è rappresentata con una linea retta sulla carta è in realtà il percorso più lungo da percorrere sul globo dato che è in realtà una linea curva. Il vantaggio di questa rotta è che non bisogna correggere la rotta come nella navigazione Ortodromica.
Posso dire però che per chi naviga di porto in porto come la maggior parte di noi è del tutto irrilevante se la rotta è ortodromica o lossodromica dato che entro le 300 Miglia il guadagno della rotta ortodromica è nullo rispetto alla lossodromica.
Per fare un esempio concreto una barca che vuole andare dalla California in Giappone su una rotta ortodromica compie 4536 Mn mentre se decide per una rotta lossodromica percorrerà 284 Mn in più.
In QUESTA bellissima applicazione creata da F. Martinelli potrai applicare i concetti di ortodromia e lossodromia al nostro pianeta.
Nozioni nautiche di base
Tracciare una rotta prevede la conoscenza di molti fattori tra cui alcune nozioni basilari di navigazione piana che comprendono le coordinate geografiche Latitudine e Longitudine misurate in gradi minuti secondi. Il nostro sistema di riferimento sulla sfera terrestre è basato proprio su queste due coordinate ed è composto da elementi quali l’asse terrestre, i poli geografici, l’equatore, i paralleli ed i meridiani, il meridiano 0° o di Greenwich e i gradi.
La latitudine di un punto è l’arco di meridiano compreso fra l’equatore ed il punto preso in considerazione.
La longitudine di un punto è l’arco di equatore compreso tra il Meridiano 0° ed il meridiano del punto preso in considerazione.
Il segno + appare in caso di latitudine N e longitudine E mentre il segno – appare in caso di latitudine S e longitudine W.
Il miglio nautico invece si utilizza per misurare la distanza in mare. Esso è pari alla lunghezza di 1′ di cerchio massimo misurata alla Lat. di 44°. 1 miglio nautico equivale a 1852 metri.
Il nodo è l’unità di misura della velocità in un’ora. Andare a 1 miglio all’ora significa procedere ad un nodo.
Cosa serve per tracciare una rotta su carta nautica
Bene siamo arrivati fino a qui. Ora basta con la teoria e via alla pratica. Procurati (ovviamente)
Una carta nautica
Un tracciatore di rotta
Due squadrette e Compasso nautico
Matita e gomma
Come si traccia una rotta versione semplificata
Lo dico subito. Non prenderò in considerazione declinazione magnetica ne angolo di scarroccio. Ora tira fuori la carta nautica perché è il momento di creare la tua rotta. Vediamo come tracciare la rotta con il tracciatore di rotta e come tracciarne una con squadrette e compasso.
Tracciatore di rotta
Abbiamo due tipi di tracciatori, quello semplice e quello con goniometro. Qui prendiamo il caso di tracciare una rotta con quello privo di goniometro.
Un plotter portland di rotta consente a un navigatore di tracciare una linea di una direzione precisa su una carta utilizzando un meridiano di longitudine come riferimento al nord vero.
Per prima cosa posiziona il centro del tracciatore su un meridiano vicino al punto in cui vuoi inziare a tracciare la rotta.
Dovrai mantenere il punto e, nel mentre, fa ruotare il tracciatore sino a che la direzione in cui vuoi tracciare la tua rotta non sarà allineata con il meridiano.
Mantenere il punto centrale sul meridiano e ruotare il tracciatore fino a quando la direzione della rotta sulla scala della bussola non è allineata con il meridiano.
Fai scorrere il tracciatore verso l’alto o verso il basso mantenendo il meridiano fino a quando uno dei bordi esterni tocca il punto iniziale. Quando arrivi con il bordo al punto prefissato puoi tracciare la tua rotta in matita. Così facendo otterrai una linea che mantiene i gradi voluti.
Squadrette
La squadretta nautica ha la forma di un triangolo rettangolo isoscele ed è di materiale plastico trasparente. Un rapportatore con due graduazioni è inciso sulla plastica. Le graduazioni sono da 0° a 180° e da 180° a 360° nel senso antiorario marcate su entrambi i lati corti insieme a direzioni cardinali ed intercardinali; lo 0° è il Nord, 90à è Est e via così.
Per tracciare una rotta che va dai classici A e B usa una o due squadrette e con la matita disegna una linea retta. Se vuoi sapere qual’è l’angolo della rotta appena tracciata devi disporre il lato lungo sulla rotta e e la fai scorrere fino a quando lo 0 arriva ad un meridiano. Sulla scala graduata apparirà l’indicazione dell’angolo di rotta. Come abbiamo già detto attento a + o -.
Se per qualche motivo non dovesse essere possibile tracciare una rotta sicura con una sola linea dovrai tracciare più linee fino a che non arriverai al punto da te prefissato.
Lunghezza della rotta
Prendi il compasso. Noterai che sul bordo della carta c’è una scala della latititudine. Apri il compasso fino ad arrivare ad una apertura di un Primo. Riporta il compasso sulla tua rotta e cominciando dal punto di partenza misura la rotta fino in fondo. Se avanza una piccola parte di segmento misurala con il compasso e riportala sulla scala.
Tempo di percorrenza di una rotta nautica
Con la vela fare questo calcolo è un pò una scommessa perché si dovrebbe mantenere una velocità costante e molto spesso e per ovvi motivi ciò non è possibile. Ma se sapessimo di poter viaggiare a 5 nodi per tutta la rotta e dovessimo percorrere 500 miglia potrei calcolare che 500 miglia : 5 nodi sono 100 ore di percorrenza. Ciò è possibile grazie alla semplice formula Distanza : Velocità che permette di trovare il Tempo.
Se conosci il consumo orario del tuo motore basterà moltiplicare le ore appena trovate per i litri consumati in un’ora et voilà.
Dai un nome alla tua rotta
Se pensi di dover usare più volte la stessa carta nautica, e solitamente è così, è un’ottima idea dare un nome alle tue rotte. Un numero ricavato dall’angolo stesso della rotta è perfetto!
Ora che hai un’infarinatura su come tracciare una rotta non ti resta che provare. Sappi però che tracciare una rotta e seguirla con la barca sono due cose ben diverse. Esistono manuali interi che spiegano come fare a non andare fuori rotta, quindi, come sempre, prima di uscire allo sbaraglio studia il più possibile!
Per carteggiare hai bisogno di una grande superficie piana dove poter usare liberamente tracciatore e squadrette oltre che ad una buona luce per poter illuminare interamente la tua carta! Ecco cosa ti serve
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