Acquistare un’automobile usata non è facile, è vero. Ma vogliamo davvero mettere quanto è più difficile comprare una barca usata? I fattori da tenere in considerazione sono tantissimi, dagli accessori barca all’età, passando per il livello di manutenzione, la salute dello scafo, la qualità delle vele, l’usura del motore, il buon gusto degli arredi e così via.
Sono poche le persone che, nel comprare una barca usata, non si lasciano prendere almeno un po’ dalla preoccupazione. Ed è normale che sia così: c’è sempre qualcosa a cui non si pensa, di più, c’è sempre qualcosa che, semplicemente, non si sa. Quali accessori barca devono essere controllati? Quali sono i documenti che devono essere presenti? Cosa bisogna domandare al perito?
Va poi detto che, come non esiste un’automobile che può essere perfetta per chiunque, nemmeno le barche sono buone à tout faire. Di certo un SUV non è una buona idea per chi vuole trovare parcheggio senza problemi, così come una Seicento non si presta a essere al servizio di una famiglia numerosa. Allo stesso modo, nell’acquistare una barca usata – oltre alle condizioni stesse dell’imbarcazione – è necessario domandarsi se le sue dimensioni e le sue prestazioni corrispondono effettivamente alle nostre esigenze.
Ancora prima di andare a vedere nel dettaglio cosa controllare nel momento in cui ci troveremo di fronte alla barca – e quindi quali accessori barca esaminare e su quali parti concentrare la nostra attenzione – vogliamo mostrare quelle che sono le domande da porsi già a livello di annuncio. Ancor prima di recarci a vedere l’imbarcazione in vendita, infatti, vale la pena riflettere attentamente su ogni singolo annuncio, contattando in caso il venditore per avere qualche informazione in più: acquistare una barca usata vuol dire investire un sacco di ore del proprio tempo, ed è davvero il caso di evitare i viaggi inutili!
Cosa controllare ancora prima di vedere la barca usata
Prima di passare alla ‘pratica’ dell’acquisto di una barca usata, fermiamoci alla teoria. Sì, perché prima ancora di andare a controllare gli accessori barca, è necessario soffermarsi sui dati formali di quella stessa imbarcazione. Per prima cosa, di chi è? E attenzione, non ti stiamo domandando chi è che ha scritto l’annuncio, no, vogliamo proprio sapere chi sta effettivamente vendendo quel mezzo. Nella maggior parte dei casi, avrai a che fare con un privato, o magari con un rivenditore nautico. In questi due casi, non c’è nulla di particolare de dire: dovrai procedere con i tuoi controlli e, in base a questi, fare la tua offerta.
E se invece scoprissi che a vendere la barca è in realtà non un privato, bensì una società di leasing? Per scoprirlo non devi fare altro che richiedere una copia della Licenza di Navigazione della barca: lì, infatti, potrai trovare scritto a chiare lettere il nome del venditore. Se dietro a quell’imbarcazione alla quale sei interessato c’è una società di leasing, è d’obbligo domandarsi – a maggior ragione – perché quell’unità è stata messa in vendita. Il vecchio proprietario non era più in grado di pagare le salate rate mensili? In quel caso, devi sapere che, molto probabilmente, il riacquisto è stato fatto a una cifra molto bassa. È da sottolineare, poi, che spesso ci si trova di fronte ad annunci di barche usate pressoché nuove a prezzi interessanti, le quali però sono soggette a contratti di leasing con clausole capestro, dalle quali è meglio tenersi ben lontani. E ancora, talvolta si rischia di comprare barche usate che hanno solo ancora poche rate del contratto di leasing, le quali però comprendono anche la clamorosa rata finale, che corrisponde in genere a un terzo del valore totale.
Già a livello dell’annuncio, poi, è d’obbligo riflettere intorno all’età della barca. Meglio buttarsi su un’imbarcazione anzianotta o su un modello più recente? Certo, questo dipende molto dalle nostre esigenze, dal nostro budget, dalla nostra volontà di rinnovare in toto gli accessori barca e via dicendo. Ciononostante, vogliamo spezzare una lancia a favore delle barche più datate. In molti possono pensare che no, per nessun motivo vorrebbero acquistare delle unità varate negli anni Novanta o perfino negli anni Ottanta. Va però sottolineato che queste imbarcazioni, arrivando fino al 2019, hanno già dato prova del loro valore, dimostrando di resistere al tempo. Chi può dire lo stesso delle unità più recenti?
Non ti devono interessare solo gli anni di vita della barca in vendita. Oltre alla sua data di nascita, dovresti controllare anche la data in cui quell’imbarcazione è stata messa in vendita, cercando qui e lì nei vari portali e nelle diverse riviste del settore. Di certo la vendita di un’imbarcazione usata – soprattutto quando parliamo di barche importanti – non è quasi mai immediata. Ma ritrovarsi sotto agli occhi un’unità messa in vendita da uno, due o tre anni e tuttora invenduta deve accendere una spia nella nostra mente. Perché nessuno l’ha ancora acquistata?
Quanto pagare una barca usata
Come ripeteremo ancora all’interno di questo post, la perizia di un esperto, per valutare un’imbarcazione e definirne il reale valore, è spesso essenziale. Ciononostante, ti può certamente tornare utile avere alcune dritte per capire quanto puoi effettivamente pagare per una specifica barca usata, così da eliminare i soldi legati al ‘valore affettivo’ del venditore. Qui non prenderemo in esami le caratteristiche della barca in sé, quanto invece le caratteristiche del tuo budget.
Sbaglia chi pensa che, avendo a disposizione un budget – per esempio – di 100mila euro, 95mila euro possano essere spesi per l’acquisto di una barca usata. Soprattutto nel caso di unità con qualche anno sulle spalle, infatti, va sempre ritagliata una fetta di budget più o meno importante per il suo refit. Quanto deve essere larga questa fetta? Questo dipende ovviamente dagli interventi necessari da apportare: una barca a vela potrebbe avere bisogno di un rinnovo completo delle vele e del sartiame, mentre una barca a motore potrebbe avere la necessità – subito o nel giro di pochi anni – di sostituire parti del motore, o il motore intero. E ancora, la passerella, le scalette, le dotazioni di sicurezza, le eliche, sono tanti gli accessori barca che, per usura o per comodità, devono essere sostituiti. In alcuni casi, il refit di una barca può senz’altro risucchiare il 40% o persino il 50% del tuo budget, comprendendo tutti i vari passaggi di manutenzione della stessa!
Accessori barca e scafo: cosa controllare prima di acquistare una barca usata
Sono tantissime le cose da controllare nel momento in cui si esamina una barca usata. In questa lista, che scriviamo senza seguire nessun ordine d’importanza, elenchiamo tutti gli accessori barca e tutte le componenti alle quali dovresti fare attenzione durante una visita preliminare, ancor prima di domandare un’eventuale perizia dell’imbarcazione.
Manutenzione generale. Come puoi capire se quell’imbarcazione è stata curata nel tempo? Di certo non puoi interrogare il venditore fidandoti ciecamente delle sue risposte. Per nostra fortuna, va detto, ci sono dei segnali che ci possono aiutare a capire se quella barca ha ricevuto la giusta manutenzione. Controlla le finiture in legno, le patine di gel e le tappezzerie. Se sono in ordine, è un buon indizio dal quale iniziare la tua analisi approfondita;
Controllo delle murate. Appena salito a bordo, ti consigliamo di dare un’occhiata attenta alle murate, con l’ausilio di una torcia (quella dello smartphone va benissimo). Cosa stai cercando? Semplice, sei alla ricerca di eventuali tracce di colature di acqua, frequenti nel caso in cui ci sia bisogno di una sigillatura tra coperta e scafo (un intervento che può essere abbastanza dispendioso);
Un’occhiata alle sentine. Mai trascurare la parte più bassa della barca. È qui, infatti, che si raccolgono gli eventuali liquidi che defluiscono nella barca. Ne risulta dunque che la condizione delle sentine è un buon indice della situazione della barca: degli anfratti con una marcata presenza di acqua (che può essere dolce o salata, in base al problema) non sono certo dei buoni segnali!
Le emissioni del motore. La barca non va solo vista, va anche provata, sia nel caso di un’unità a vela che nel caso di una barca a motore. In questo secondo caso, è necessario testare il motore, a partire dalla sua fumosità. Quest’ultima, va sottolineato, andrebbe testata in tre momenti differenti, e quindi sia all’accensione, sia a caldo durante la navigazione a regimi bassi, sia a caldo con il motore spinto al massimo. Oltre a darci un’idea sulle performance, questa prova ci potrà dare un’idea iniziale sullo stato di salute del motore: solo all’inizio, e quindi a freddo, si può accettare una debole fumosità, che tutt’al più si potrebbe ripresentare al massimo dei giri (indice di un problema facilmente risolvibile). In altri casi, una fumosità azzurra o bianca è il segnale di problemi piuttosto importanti al motore;
Esame della verniciatura esterna. Controllando la verniciatura esterna si potrebbe incappare in una non omogeneità dei colori, indice di un possibile contatto riparato e riverniciato. Attenzione: una barca incidentata può essere ancora in buono stato. Il problema, semmai, è trovare una simile discontinuità sulle carene nel momento in cui il venditore non accenna a nessun tipo di incidente. Di quale portata era il danno riparato? Come è stato riparato? E, se il venditore ti ha nascosto questo particolare, cos’altro potrebbe aver taciuto?
Delaminazione. Un primo metodo per controllare la delaminazione è quello di battere leggermente lo scafo e ‘auscultare’ la sua risposta. Per essere certi, però, si dovrebbe procedere con un apposito esame a ultrasuoni.
Osmosi. Per controllare la presenza di osmosi, l’ideale sarebbe richiedere l’alaggio in nostra presenza. In caso contrario, infatti, sarebbe possibile riscontrare solamente un fenomeno a livello avanzato. Si procede dunque toccando la carena alla ricerca di rialzamenti. Anche in questo caso, come è noto, l’osmosi non è incurabile, e anzi esistono dei prodotti appositi per riparare i danni da osmosi. Ma si tratta di un percorso lungo, costoso, e non sempre soddisfacente. Sei disposto ad affrontarlo? E il prezzo di vendita proposto dal venditore tiene conto di questo problema?
Muoviti. A barca ormeggiata, muoviti da una parte all’altra, ponendo attenzione alla praticità e alla comodità del pavimento. Dalla banchina attraversa la passerella, poi vai al pozzetto, e quindi a prua, muovendoti sul passavanti e considerando le battagliole. Ti muovi bene? Hai trovato qualche difficoltà? Pensaci bene: se ci sono delle criticità all’ormeggio, pensa quanto queste saranno amplificate una volta al largo!
Il ponte in teak. Di certo il teak continua a essere un simbolo d’eleganza impareggiabile. Ma questo rivestimento, oltre ad aumentare il valore della barca – se tenuto in modo perfetto – comporta anche altri oneri, come la manutenzione e la pulizia del teak. Sei disposto a prendertene cura? E ancora, hai analizzato fino in fondo lo stato di salute di quel preciso rivestimento? Se eventuali danni solo limitati a qualche gommino e a qualche vite allentata, va tutto bene. Se invece il teak è visibilmente rovinato, aspetta il parere di un esperto;
Accendi l’autoclave. Tra gli accessori barca da controllare ci sono certamente quelli relativi all’impianto idrico. Attiva l’autoclave e testa tutte le utenze. Ma non fermarti qui: a rubinetti chiusi, controlla che l’autoclave non si riattivi da sola. Questo denoterebbe infatti una perdita;
Dotazioni di sicurezza. Per calcolare il prezzo giusto è necessario controllare gli accessori barca di sicurezza e le relative scadenze. La zattera di salvataggio, la cassetta del pronto soccorso, le boe, controlla tutto quanto, per sapere cosa dovrai ricomprare prima di poter essere in regola e al sicuro;
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Check dell’impianto elettrico. L’ossidazione è sempre dietro l’angolo. Accendi tutte le utenze, dai un’occhiata al pannello elettrico, soffermati sulle batterie, e individua l’eventuale presenza di ruggine;
Esame dell’albero. In qualsiasi barca a vela con qualche anno sulle spalle, un’analisi certosina dell’albero è fondamentale. Per un chek completo, del resto, si consiglia di mettere a terra l’albero ogni 4 anni circa;
Cucina. Anche la cucina va controllata per bene. C’è l’areazione necessaria, per cucinare senza problemi anche in caso di tristi giornate di pioggia? Gli accessori sono disposti nel modo giusto, in modo da permetterti effettivamente di cucinare? E ancora, quella cucina può essere usata anche durante la navigazione? Pensaci un po’: un frigo con apertura a sportello disposto per chiglia, e quindi con l’asse longitudinale rispetto alla barca, rischia di svuotarsi al primo rollio!
Mai soldi prima di vedere la barca
Ogni anno ci sono notizie di truffe ai danni di persone che intendono acquistare delle barche. Ci sono degli inganni meno gravi, ma comunque tutt’altro che piacevoli, con barche vendute con premesse differenti rispetto a quelle che si incontrano poi durante le prime navigazioni. Ma ci sono anche delle truffe vere e proprie, dei furti ai danni degli acquirenti. Questo può accadere più facilmente quando si cerca di comprare una barca usata online, come del resto quando si cerca di acquistare degli accessori nautici usati: non di rado, infatti, degli inserzionisti disonesti pubblicano delle immagini ritoccate, delle fotografie modificate o scattate ad arte per nascondere un difetto. Altre volte ancora ci si imbatte in inserzionisti che richiedono una caparra prima di far visionare una barca ormeggiata in porti lontani, per poi scomparire del tutto, facendo così capire all’acquirente di avere dato una caparra per una barca usata “fantasma“.
Sarebbe poi bene non pagare mai con contanti, nemmeno per le imbarcazioni usate più piccole ed economiche (partendo peraltro dal presupposto che a partire da luglio del 2020 il limite del pagamento con i contanti è fissato a 2.000 euro). Molto meglio pagare con un bonifico bancario, e quindi attraverso un pagamento tracciabile, per poter dimostrare l’acquisto. Questo può essere prezioso nel caso in cui si acquisti una barca da un privato con dei problemi finanziari, con il rischio che il curatore fallimentare proceda con la revoca della vendita.
Conclusione
Come si è visto, i componenti e gli accessori barca da tenere in considerazione prima di acquistare un’imbarcazione usata sono davvero tanti. In ogni caso, però, ti raccomandiamo di fare due cose. Prima di tutto, devi assolutamente provare la barca, navigare con il tuo potenziale acquisto, per controllare non solo le sue performance, ma anche il suo comportamento. Unicamente navigando, infatti, potrai sentire eventuali scricchiolii, e solo usandola potrai capire se è veramente la barca che fa per te. In secondo luogo, se non si tratta di una barchetta da pochi soldi da usare la domenica al lago, non dimenticare di chiedere il parere di un esperto, o meglio ancora, di un perito, che sarà felice di mettere per iscritto la sua perizia!
Grazie per i preziosi consigli ma dove lo trovo un perito onesto e disinteressato ?
Buongiorno Guglielmo, il passaparola in questi casi aiuta. Eventualmente è possibile cercare un professionista online, sapendo che esistono anche delle associazioni nazionali di periti a cui fare riferimento.