In questo approfondimento andiamo a parlare di un elemento che, al solo menzionarlo, fa venire in mente una bella giornata di estate sfiorati dalla brezza a bordo della propria barca, ovvero il sole.
Se la nostra stella di riferimento rappresenta infatti una fonte unica di buonumore e vitamine quando si passa del tempo sul ponte di una barca a vela o a motore, è anche vero che un eccesso di raggi può portare a fastidi se non addirittura a danni per la pelle.
In questo approfondimento, daremo un’ occhiata ai migliori tipi di protezione solare nel mondo della nautica e come possono aiutarci a proteggerci dai raggi uv, dalle scottature sulle varie parti del corpo e in generale aiutarci a idratare la pelle.
Proteggere la pelle dal sole: qualche consiglio sulla crema
Il metodo più intuitivo per riparare la propria pelle dal sole e salvaguardare la propria tintarella oltre che la propria salute, manco a dirlo, è la crema solare. Anche per la barca a vela e per la nautica, esistono caratteristiche trasversali che bisogna considerare per un prodotto protettivo di questo genere.
Nella scelta, in ogni caso, è bene ricordare che l’assorbimento dei raggi UV in barca è aumentato. Oltre al riflesso sulle onde e sullo scafo, infatti, nel caso di una barca a vela i raggi rimbalzeranno e colpiranno anche i marinai soprattutto dalla randa.
A ogni modo, vediamo quali sono quelle caratteristiche a cui abbiamo accennato prima e che bisogna tenere in considerazione nella scelta di qualsiasi solare:
- Grado di protezione (SPF): la capacità che una crema ha di proteggere è indicata dal fattore SPF. Ideale secondo gli esperti sarebbe non scendere mai sotto 15, con gli adulti che dovrebbero assestarsi intorno ai 30 punti e i bambini o le persone con pelle molto dedicata, per ragioni di sensibilità, intorno ai 50.
- Resistenza all’acqua: manco a dirlo, in barca è molto facile che la pelle e la crema che ci si applica venga a contatto con l’acqua, è quindi bene sceglierne una con buona resistenza al contatto con l’H2O.
- Scadenza: chiaramente, bisogna sincerarsi che la crema solare che si utilizza non sia scaduta. Solitamente, questi prodotti durano circa un anno se conservati ben chiusi e al fresco. Con una crema solare scaduta, il cui odore di rancido è un sintomo rivelatore, la protezione sarà praticamente nulla e chi la utilizza non otterrà alcun beneficio.
Ricordiamoci comunque che è sempre bene applicare un’abbondante dose di crema solare sia all’inizio che a metà giornata se si trascorre tutto il tempo sul ponte della propria barca al sole. Prendendo in prestito un tema dal gergo degli astronauti (sempre di marinai si tratta, in un certo senso!), lo scudo termico fornito dal prodotto solare tende infatti a declinare con il passare del tempo e a contatto con vento e acqua. Per questo motivo, per evitare scottature e simili, un’applicazione in più è meglio di un’applicazione in meno.
Qualsiasi sia la marca che si finisca per scegliere, comunque, il dato di fatto resta uno e uno solo: nessun trolley da barca può dirsi completo prima della partenza senza il suo bravo flacone di crema solare.
Anche le foto della vacanza beneficeranno dall’ utilizzo ponderato di un buon solare per la nautica: nessuno rischierà di avere l’aspetto di un granchio bollito o di un’aragosta al vapore!
Proteggersi dal sole in barca: crema solare, ma non solo
La prima idea che ci si fa di solito quando si parla di protezione dal sole in barca è quella della crema solare e ne abbiamo appena parlato, ma questo non è l’unico strumento che è bene usare. Gli occhiali da sole, per esempio sono molto importanti per proteggere i nostri organi visivi dai raggi solari, come abbiamo già discusso nel nostro articolo su come scegliere i migliori occhiali da sole da barca.
Oltre a questi accessori per proteggere dai raggi uv, uva e uvb i nostri occhi, la testa non è ovviamente secondaria. Prendere troppo sole sulla nuca e sulla fronte, infatti, può portare a emicranie, insolazioni e colpi di calore, pertanto occorre prestarvi attenzione. A tal proposito, è sempre bene alternare con accortezza il tempo trascorso al sole e il tempo trascorso all’ombra del tendalino della propria barca. Chiaramente, anche un semplice cappellino o un copricapo in grado di riparare la nuca rappresenta una soluzione
Per chi invece, a causa di un fototipo particolarmente sensibile, preferisse evitare direttamente alla radice lo stress cutaneo dell’esposizione della pelle al sole, una possibile soluzione potrebbero essere indumenti e tessuti appositamente progettati a questo fine. Una maglietta da pesca in tessuto ultraleggero, per esempio, potrebbe essere un’ottima scelta in tal senso e potrebbe rendere la permanenza in barca a vela più sopportabile per le pelli più chiare.