La completa autonomia in barca: ecco un sogno che molti diportisti accarezzano, per lunghe traversate e crociere che non debbano essere condizionate dall’esigenza di toccare porti attrezzati per i vari rifornimenti. E se questo miraggio è ancora molto lontano per le normali barche a motore, è in effetti a portata di mano – anche se non proprio vicinissima – per chi si muove in barca a vela o con dei motori nautici elettrici. I velisti hanno infatti dalla loro il vantaggio di avere il propulsore principale che funziona a vento, non necessitando quindi di rifornimenti frequenti. Chi si muove con delle barche spinte da motore elettrico può invece puntare eventualmente su dei generatori di energia elettrica rinnovabile a bordo, a partire ovviamente dai comodi pannelli solari per barca. Non c’è dubbio: la combinazione migliore da questo punto di vista è quella costituita dalla barca a vela dotata di pannelli solari, così da poter ricaricare le batterie che serviranno poi ad alimentare il motore e l’impianto elettrico stesso. Certo, garantire una completa autonomia energetica non è un gioco da ragazzi, e siamo ancora lontani dal poter affermare che sistemi di questo tipo siano alla portata di tutti. Ma attenzione: mica solo di energia si parla. Il grande problema di chi vuole essere davvero autonomo sul lungo termine in barca è infatti quello dell’acqua, sapendo che c’è pur sempre un limite sulla quantità d’acqua che è possibile imbarcare negli appositi serbatoi. Per questo motivo negli ultimi anni sono stati sviluppati dei dissalatori sempre più efficienti, sempre più piccoli e sempre più leggeri, per poter trovar posto anche su barche di dimensioni ridotte. Ma esiste davvero un dissalatore per la barca piccola?
- Il dissalatore, un alleato prezioso
- I modelli di dissalatore
- Il dissalatore per la barca piccola: lo Zen 30 di Schnenker
- Due parole sul dissalatore manuale
Il dissalatore, un alleato prezioso
Spendiamo due righe per introdurre il dissalatore a chi non ha mai approfondito la questione. Si tratta di dispositivi ormai abbastanza diffusi nelle imbarcazioni dai 45 piedi in su, i quali permettono di organizzare lunghe crociere, anche tra isolette poco abitate o senza porti turistici, senza dover continuare a programmare delle deviazioni e delle soste per fare il carico d’acqua. Certo, il risparmio d’acqua resta importante, riducendo l’uso dell’acqua per cucinare o per lavarsi; con un dissalatore, però, è possibile concedersi qualche piccolo lusso in più, senza essere dipendenti dai porti.
I modelli di dissalatore
Sul mercato esistono ormai tanti modelli e tante tipologie di dissalatori per barca. Si parla in ogni casi di depuratori a osmosi, che vanno quindi a veicolare l’acqua salata attraverso una membrana che, in quanto semipermeabile, permette di produrre acqua dolce. Nella maggior parte dei casi si tratta di dissalatori effettivamente ingombranti e molto pesanti, pensati per essere installati su grandi imbarcazioni, che abbiano quindi a disposizione sia spazio sia l’energia necessaria per mantenerli un funzione. In genere i modelli più grandi vengono collegati direttamente al generatore, mentre quelli più piccoli vengono connessi invece alle batterie. Quando si parla di modelli grandi si pensa a dei dissalatori capaci di generare oltre 100 oppure 150 litri d’acqua ogni ora. Ma si tratta di dispositivi pesanti, che pesano pressappoco quanto una persona, con consumi importanti: tendenzialmente hanno senso su barche di oltre 45 o 50 piedi.
Il dissalatore per la barca piccola: lo Zen 30 di Schnenker
Ma esistono anche dei dissalatori pensati per le barche di dimensioni più piccole. Il modello di riferimento emerso negli ultimi anni in questo caso è lo Zen 30 di Schnenker, ovvero un dissalatore compatto e di peso ridotto che può effettivamente essere preso in considerazione per produrre acqua dolce su barche al di sotto dei 10 metri, e persino su modelli da 6 o 7 metri. Si parla infatti di un dissalatore con un peso di appena 19 chilogrammi, che lavora 12 Volt e consuma 110 Watt. Il risultato è una produzione di 30 litri d’acqua dolce all’ora, che di certo può fare la differenza durante una crociera. Va detto che Schnenker produce dei dissalatori pensati anche per barche più grandi, dal modello Zen 50 al modello Zen 100, fino ad arrivare al modello Zen 150. Il modello intermedio, il 100, pesa per esempio 49 chilogrammi i pesi, e produce 100 litri di acqua dolce all’ora con un consumo di 400 Watt.
Due parole sul dissalatore manuale
Vale la pena sottolineare che i dissalatori elettrici come quelli che abbiamo visto rappresentano l’unica effettiva soluzione per produrre acqua dolce in quantità a bordo di una barca. Esistono certo anche dei dissalatori manuali portatili, poco ingombranti, leggeri e azionati dalla sola azione umana, i quali però – nei casi migliori – riescono a produrre fino a 3 litri d’acqua all’ora, a fronte di uno sforzo che non si può considerare indifferente. Si tratta insomma di dispositivi pensati per emergenze o situazioni eccezionali, non sicuramente per la normale gestione delle risorse idriche a bordo. Il dissalatore per la barca piccola alimentato a batteria resta quindi la prima soluzione a cui rivolgersi per avere acqua dolce a volontà – o quasi – a bordo.