Sono stato al VELAFestival 2019. Anche HiNelson presente come espositore. Un bellissimo evento che quest’anno ha messo al centro la cosa più importante che noi tutti possediamo, l’ambiente che ci circonda e più precisamente il nostro Mare.
Eh si, il mare è di tutti. Ed è proprio così, ma esattamente per questo motivo sta a noi la sua cura. Nell’evento “Siamo tutti EcoVelisti” svoltosi il 3 Maggio hanno preso parte Matteo Miceli, Mauro Pelaschier, Ambrogio Beccaria e Dan Lenard ed hanno dispensato dei buoni consigli per navigare a impatto zero o quasi. E’ Intervenuto anche Enrico Bertacchi, segretario generale del Centro Velico Caprera, che da quest’anno ha deciso di bandire l’uso della plastica nelle loro basi. E per finire, MedPlastic associazione nata in casa Giornale della Vela, ha premiato i vincitori del contest estivo “No Plastic”.
Matteo Miceli
Matteo Miceli è stato il primo ad essere intervistato. Matteo ha progettato e costruito una barca che funziona interamente ad energia solare grazie alla corrente fornita da 24 pannelli fotovoltaici. Oltre alle vele possiede anche un motore elettrico e batterie al litio, idroturbina, tutto a zero emissioni. Per provare l’imbarcazione ha deciso di fare il giro del mondo.
Ma nel 13 Marzo 2015, sul finire del suo giro proprio con quella barca scuffia in mezzo all’Atlantico, colpa dei prigionieri che lasciano andare il bulbo. Eco40, questo il nome, viene recuperata e Matteo decide di riprogettarla e rimetterla in acqua. Dopo 4 anni di duro lavoro il suo progetto riprende la sua sede naturale e ricomincia a galleggiare sul mare di Riva di Traiano. Miceli spiega che non è difficile creare una barca come la sua, semmai è difficile costruirla ad impatto zero e per questo motivo il suo pool di costruttori sta prendendo in esame anche materiali alternativi quale ad esempio la canapa. Matteo crede in un navigazione completamente ecologica. Il segreto è creare una barca performante per limitare l’uso del motore che ed invogliare a mantenere su le vele.
Mauro Pelaschier
Mauro Pelaschier, ambasciatore della fondazione OneOcean, mentre sta restaurando una barca di legno a Monfalcone immagina e mette in pratica un periplo d’Italia con questa barca fresca di lavori proprio per sensibilizzare i giovani marinai che incontra negli Yacht Club al problema dell’inquinamento.
Tramite questa operazione spera di ottenere un forte e duraturo risultato. La sua unica fonte di energia è stato un pannello fotovoltaico 50x50cm, bastante a tenere cariche le batterie. Mauro afferma di non aver mai avuto necessità di connettersi all’energia delle colonnine dei porti che ha visitato. 12 tappe da Trieste a Genova. Ogni tappa è una conferenza su ciò che ho sopra scritto. E soprattutto, una volta terminato il meeting, tutti in spiaggia a togliere i rifiuti. Bravo Mauro. Un mito della vela italiana.
Dan Lenard
Tutti conoscono Dan Lenard quale disegnatore di SuperYacht. Quest’anno Dan decide di attraversare l’Oceano Atlantico in solitaria, senza strumenti a parte il suo orologio. La particolarità di questo viaggio, oltre alla mancanza di strumenti, è data dal fatto che la barca di Dan è una specie di Frankenstein, peraltro bellissima, riciclato da altre 5 barche. Perchè? Mr. Lenard vuole dimostrare che possiamo riciclare, rinnovare ed utilizzare quasi tutto delle nostre barche.
“Il mondo è pieno di barche vecchie, i cantieri sono pieni di progetti abbandonati. Io inizierei da li. La vela è cara e costosa ma può essere meno cara e meno costosa. Basta l’entusiasmo.”
Ecco una curiosità. Dan ha rinunciato a tutti gli strumenti tranne l’orologio. C’è un motivo. In base alla durata delle ore di luce, studiando in anticipo una normale tabella, Lenard ha saputo per tutto il viaggio a quale latitudine circa si trovava in un dato momento. Il problema più grande è stato il non possedere il pilota automatico a suo dire. Microsonni continui e una perdita di 14 kg di peso. Bravissimo Dan!
Ambrogio Beccaria
Classe mini, tantissime regate. Giovane. Anche per lui Oceano Atlantico. Ambrogio sarà poi incoronato durante la serata dei campioni come Velista dell’Anno 2019.
Alla domanda com’è l’Oceano la sua risposta è “L’oceano è molto grande, veramente molto grande ed ogni volta che ci sei ti senti molto piccolo”.
Anche Ambrogio lotta contro la plastica, soprattutto i detriti delle barche da pesca. Purtroppo a volte capita di incagliarsi in vecchie reti o altro. Ma questo capita più spesso verso la costa e proprio per questo motivo nei miei articoli di navigazione ripeto spesso di non navigare sottocosta, soprattutto di notte.
Beccaria come da classe non può installare il motore sulla sua imbarcazione ma sopperisce con due moduli fotovoltaici da 100W cadauno.
Il consiglio di Ambrogio per tutti è di cercare di essere il più ecologici possibili cominciando direttamente ad esserlo a casa propria.
Centro Velico Caprera
Enrico Bertacchi, rappresentante del CVC, ha una importante novità. Dopo aver formato 130.000 velisti il Centro decide di diventare completamente plastic free e di dedicare dei nuovi corsi proprio ai piccoli velisti. Circa 400 ragazzi dai 12 ai 14 anni raggiungono Caprera per imparare la Vela. Una biologa del Centro tiene lezione su cosa è il mare e come preservarlo, cosa succede quando la plastica entra nel ciclo vitale dell’ambiente marino e quali sono i comportamenti da tenere per evitare ulteriori danni. Una iniziativa veramente lodevole che fa capire quanto un’organizzazione da 50 anni possa essere vicina alla natura.
Segue la premiazione del Contest estivo “No Plastic“. Il concorso è molto semplice. Vince chi raccoglie più plastica. I numeri totali sono ottimi e fanno ben sperare. 1500 EcoVelisti hanno raccolto più di 2000 chilogrammi di plastica dalle spiaggie e dal mare. Una bell’esempio di cosa si può fare tutti insieme per il nostro mare!
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