Esca per spigola: scegliere quella giusta tra naturali e artificiali

La pesca alla spigola è un grande classico dei nostri mari. C’è chi la preferisce al forno e chi la preferisce all’acqua pazza, nonché chi si delizia con il crudo, o diversamente, chi pratica soprattutto il catch & release. E ancora, c’è chi insidia la spigola a bolognese o a surfcasting, come chi invece si dà alla caccia di questo pesce con la canna da traina o a spinning. E poi, ovviamente, c’è chi chiama questo pesce spigola (soprattutto al centro e al sud) e chi invece si rivolge a questa identica preda con un nome del tutto differente, ovvero branzino, (soprattutto al nord). Ci sono insomma tanti modo diversi per approcciarsi alla regina della pesca sottocosta, anche soprattutto a livello di esche. Come scegliere la perfetta esca per spigola? È proprio a questa domanda alla quale cercheremo di dare risposta oggi con questo nuovo articolo dedicato alla scelta degli accessori per pesca sportiva, partendo dalle diverse tecniche nonché dalle condizioni concrete dell’attività di pesca.

Le esche naturali per la pesca al branzino

Per capire come scegliere l’esca per spigola è necessario conoscere qualcosa in più sullo stile di vita di questo apprezzatissimo pesce. Dobbiamo allora sapere che il nostro branzino è un nuotatore abbastanza robusto che vive nel sottocosta, che guarda di buon occhio le acque salmastre e che non disdegna di rimontare le acque dolci. Non è affatto raro trovare delle spigole a profondità estremamente ridotte, magari nascoste tra le rocce, lì dove sarà più facile aggredire latterini, gamberi di dimensioni medio piccole, cefalopodi e anguille. Non va poi dimenticato che la spigola è un pesce spazzino, che si ciba quando necessario anche di pesci già morti.

Detto questo, chi si dà alla pesca della spigola a surfcasting o a bolognese prediligerà le esche naturali. Tra queste troviamo ovviamente le prede naturali della spigola stessa, a partire dai gamberetti freschi. Funzionano bene anche le sardine e i cefalotti, nonché i cannolicchi. Ma ovviamente tra le esche ideali per pescare la spigola ci sono anche i vermi, tra i quali risulta ottimo per esempio il verme americano, il quale costituisce un ottimo richiamo a livello olfattivo; si possono fare ottime cose anche con koreani, bibi e saltarelli, nonché i comuni bigattini. Questo per quanto riguarda l’esca per branzino naturale. E per chi invece avesse la necessità di usare delle esche artificiali?

Le esche artificiali per pescare la spigola

Chi pesca il branzino a spinning, chi si dà alla pesca a traina: in questi casi si opterà per l’utilizzo di un’esca artificiale. E se il ventaglio di scelte è ampio nel caso delle esche naturali, è ancora più ampio nel caso delle esche artificiali.
È possibile per esempio usare dei minnow, ovvero le comuni esche artificiali con paletta che imitano i pesci foraggio, come sardine e piccoli cefali; i minnow possono essere ad azione affondanti oppure di superficie (ricordando che è possibile trovare il branzino a diverse profondità).
Sempre tra gli hard bait, e in particolar modo per la pesca i superficie, risultano molto utili le esche WTD, con la loro andatura a zig zag.
Ci sono poi ovviamente gli shad, i quali sono tra tra le esche per branzino preferite dai pescatori più esperti: gli shad sono delle esche artificiali che sono in grado di riprodurre in modo abbastanza fedele e realistico dei pesci di dimensioni ridotte, lavorando sia sulla forma, sia sui colori che sui movimenti risultanti. Nel caso della pesca alla spigola, gli shad più utilizzati sono quelli con la testa sui toni del rosso o quello con una colorazione assolutamente naturale, che dovrebbe riuscire a ingannare anche i branzini sospettosi.
E ancora, è possibile usare anche i vermi siliconici morbidi, che imitano le più comuni esche naturali.

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Esca per spigola: scegliere l’artificiale giusto

Come scegliere l’esca artificiale per la spigola? Come abbiamo visto ci sono diverse scelte, nessuna delle quali è in assoluto la migliore. È necessario quindi pensare a quale profondità si vuole andare a pescare, muovendosi tra la superficie (esche floating) la mezz’acqua (suspending) e la profondità (sinking). Quanto ai colori delle esche artificiali è bene pensare al tipo di fondale, al pesce foraggio presente in zona, al colore dell’acqua nonché alla situazione meteorologica.
Ovviamente è bene tenere in considerazione anche le dimensioni e il peso dell’esca per spigola, sapendo che quest’ultimo deve essere deciso in base al casting della propria canna da pesca, nonché alla distanza alla quale si vorrà arrivare.

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Scritto da
Nicola Andreatta
Nicola Andreatta
Copywriter dal 2014, trentino dal 1987. La passione per la nautica è nata sulla prua di una piccola barca a vela sfrecciante nel lago di Caldonazzo: da allora è continuata a crescere, insieme alla sempre presente voglia di imparare - e condividere - qualcosa di nuovo su questo affascinante mondo.

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