Ogni appassionato pescatore del mondo sa, indipendentemente dalla disciplina praticata e dallo stile di pesca utilizzato, quanto sia importante manutenere con impegno e costanza il proprio mulinello.
Questo componente fondamentale per ogni battuta di pesca è infatti soggetto ad alti livelli di stress cinetico durante la sua attività, le cui conseguenze in mancanza di trattamenti non adeguati possono condurre a un fenomeno insidioso conosciuto come corrosione galvanica.
Ma di che si tratta? In questo approfondimento, vedremo come e perché questa occorrenza si manifesta, quali possono essere le sue conseguenze sul mulinello e come prevenire la sua insorgenza. Iniziamo!
I problemi più comuni di un mulinello da pesca
Considerando l’alto livello di attività a cui è sottoposto un mulinello, è chiaro come la maggior parte dei problemi in cui può incappare possono riscontrarsi durante l’attività di pesca. Vediamo i più comuni:
- Incaglio della lenza: se quando la lenza si incaglia sul fondo si fa forza sulla canna da pesca per liberarla, questo può finire per danneggiare non solo gli anelli, ma anche il guidafilo del mulinello e, nel peggiore dei casi il rotore.
- Sabbia: evitare al massimo di appoggiare il mulinello a terra in zone sabbiose. Anche pochi piccoli granelli tra gli ingranaggi possono arrivare a creare danni irreparabili per via dell’altissimo livello di attrito tra le varie componenti del meccanismo.
- Acqua di mare: procedendo con l’articolo verrò spiegato il come, ma l’alta salinità dell’acqua di mare unita ai diversi tipi di metallo da cui il meccanismo del mulinello è solitamente costruito è un biglietto di sola andata per la corrosione galvanica.
Ovviamente, il problema alla radice sta anche nello scegliere il corretto tipo di mulinello per il tipo di pesca che si vuole praticare, nonché imbobinarlo al meglio con il filo da pesca più adatto.
Sul primo argomento abbiamo già scritto approfonditamente in questo contenuto, mentre per il secondo è possibile trovare maggiori informazioni nella nostra guida “fare il fondo al mulinello“.
Corrosione galvanica: cosa è e come si manifesta
Scendendo nello specifico, di cosa parliamo nel momento in cui tocchiamo l’argomento della corrosione galvanica? Ebbene, si tratta di una reazione elettrochimica che va a innescarsi quando due metalli con diverso potenziale elettrico si ritrovano immersi in un liquido conduttore (o elettrolita) e vengono in contatto l’uno con l’altro. Questo contatto può verificarsi in maniera diretta o tramite un altro elemento che funga da ponte tra gli altri due.
La corrente elettrica che viene generata dalla reazione tende a prevaricare sul metallo meno nobile tra i due e lo inizia a intaccare lentamente proprio in virtù della reazione.
Qual è il problema? Ebbene, si da il caso che l’acqua sia un eccellente conduttore di elettricità, e il fatto che volente o nolente un mulinello finirà sempre per entrarvi in contatto durante la sua azione, sebbene in maniera variabile, porta già di per sé a un rischio importante di corrosione per il nostro equipaggiamento.
Per di più, considerando che all’aumentare del grado di salinità e della temperatura dell’acqua il rischio di corrosione cresce in maniera proporzionale, si capisce quanto i pescatori che si dilettano della loro disciplina preferita in acqua salata d’estate soffrano di maggiori malus.
Considerando allora la pericolosità di questo fenomeno per un componente prezioso e costoso come un mulinello da pesca, come quali sono gli accorgimenti più indicati per prevenirlo?
Prevenire la corrosione galvanica nel mulinello
Come l’adagio popolare suggerisce nella sua massima saggezza, prevenire è sempre meglio che curare. Manco a dirlo, la fase immediatamente successiva alla pescata è quella in cui è più probabile che si manifestino i rischi di corrosione senza gli adeguati accorgimenti.
Per prima cosa, potrebbe venire in mente di sciacquare il mulinello con l’acqua del rubinetto: in poche parole, sarebbe meglio evitare. Anche l’acqua delle nostre tubature ha una componente di salinità, sebbene minima, che tende ad aumentare in zone le cui falde acquifere risultano particolarmente calcaree. Se proprio si vuole sciacquare qualcosa, è meglio rimuovere la bobina e metterla sotto il rubinetto in modo da dare una pulita anche al trecciato, limitandosi a pulire il mulinello con un panno in microfibra.
A questo punto, è possibile oliare guidafilo e archetto con dell’apposito olio per mulinelli, evitando se possibile che la sostanza finisca direttamente all’interno del meccanismo: meno lo disturbiamo con qualsivoglia oggetto o liquido, meglio è!
Per prevenire l’azione della corrosione in generale, è una buona idea ungere un panno e passarlo su tutto il corpo del mulinello: questo tenderà a proteggerlo dall’azione dell’acqua e soprattutto dalla salsedine.
In alternativa a questo, è possibile utilizzare degli appositi spray per mulinelli, che aumentano sensibilmente il livello di impermeabilità di cui il componente può godere sia per la pesca in acqua dolce ma soprattutto per la pesca in acqua salata.
Cosa fare quando si riscontra la corrosione
Nel caso di negligenza più o meno marcata da parte del pescatore nel prendersi cura del proprio mulinello, è probabile che questo perda di efficienza e che, secondo la legge di Murphy, questo vada a verificarsi proprio nel momento meno opportuno di una battuta di pesca.
Quando ci si accorge di avere un simile problema, la soluzione è in linea di massima una sola: acquistare degli ingranaggi di ricambio e sostituire quelli maggiormente colpiti dal fenomeno.
Nel momento in cui il danno da corrente galvanica fosse tanto diffuso da rendere necessaria la sostituzione della maggior parte delle componenti del meccanismo, c’è davvero poco da fare: è bene iniziare a pensare all’acquisto di un nuovo mulinello per la propria canna da pesca.
Suggerimento personale: i mulinelli Shimano e Abu Garcia sono probabilmente i migliori di tutto il mercato per rapporto tra qualità e prezzo!