Sabato 22 Ottobre si è tenuto in via Masolino Da Panicale 6 a Milano il primo evento organizzato da Hinelson. Il negozio ufficiale da poco aperto ha fatto da sfondo all’evento di lancio della nuova Favorite X1 Pro di Old Captain, una canna da pesca realizzata in esclusiva per il mercato italiano come evoluzione dell’affidabilissimo modello X1.
Mattatore dell’evento, ben partecipato considerando l’esordio assoluto dello store ufficiale dopo l’inaugurazione, è stato Daniele Vinci, veterano di mille battute di pesca e autorità del settore con cui abbiamo scambiato quattro chiacchiere.
Daniele, partiamo dall’inizio: come è nata la tua passione per la pesca?
“Ho iniziato a pescare intorno ai cinque anni di età, e senza che mio padre fosse pescatore! Non saprei spiegare razionalmente come sia successo, si è trattato quasi di una pulsione a cui ho dovuto per forza rispondere. Ho iniziato dalle tecniche più elementari e sono arrivato allo spinning, specializzandomi in particolare nella pesca con gli artificiali”.
Una sorta di vocazione, insomma. E come mai ti sei concentrato sulla pesca in acqua dolce?
“È una cosa che è venuta col tempo. Da bambino pescavo anche in mare, sia dalla riva che dalla barca, ma anche in questo caso ho sentito come una pulsione verso l’acqua dolce. Essendo di Milano, poi, mi è comunque venuto molto più comodo concentrarmi su laghi e fiumi, che rappresentano comunque una nicchia capace di dare grandi soddisfazioni”.
Qualche esempio di queste soddisfazioni di pesca in acqua dolce?
“Ce ne sono diverse, ma ricordo con grande piacere quando in Europa si è iniziata a diffondere la pesca al black bass. Questa disciplina veniva all’epoca dagli Stati Uniti, e rappresentava un po’ il passaggio da analogico a digitale. Pescare questo pesce rappresenta il pinnacolo della tecnica dello spinning, e riuscire a eccellere in questo campo dava una sensazione fantastica. Era la nicchia di tendenza, ma anche oggi la pesca al black bass rimane comunque una delle più divertenti di tutto il panorama”.
Non suona male! Oltre al black bass ce ne saranno altri però…
“Certamente! Tutti i predatori d’acqua dolce alla fine sono fonti di soddisfazione. Il luccio è un ottimo avversario, anche se negli ultimi anni è calato di numero. La fauna dei nostri bacini e corsi d’acqua si è comunque modificata negli anni. L’ aspio e il siluro sono ormai presenze fisse, ma al di là di tutto possono offrire comunque delle ottime catture per ogni pescatore”.
Ecco, giusto. Hai qualche consiglio per i neofiti della pesca, o per chi è indeciso se provare o meno?
“Sicuramente suggerisco al neofita che abbia voglia di provare di buttarsi. Non bisogna farsi intimorire dalla mancanza di esperienza: nelle culture orientali si dice proprio che un maestro non è altro che qualcuno che ha iniziato un percorso prima di te. Quindi, è sufficiente una buona canna dal prezzo non eccessivo (come la Favorite X1 Pro n.d.r) e provare lo street fishing, ovvero la nuova tendenza di pescare nelle acque più vicine alla propria città in cerca di carpe, ciprinidi, barbi eccetera. Sicuramente è un ottimo modo per provare”.
Qualcosa invece per gli esperti?
“In questo caso, direi di non smettere mai di sfidare sé stessi. Fossilizzarsi su un tipo di preda o di luogo toglie tutto il gusto di questa disciplina, quindi vale la pena cambiare. Per chi pensa di aver visto tutto e già pesca a spinning, può valer la pena aumentare i cappotti, diminuire il numero di catture e puntare ai “pesi massimi” della categoria. La soddisfazione del catturare un bestione dopo un combattimento impegnativo è impagabile anche per un veterano!”.
Chiarissimo. Un ultimo suggerimento: ti sentiresti di consigliare un artificiale buono per ogni occasione?
“Beh, se parliamo della coca cola degli artificiali in gomma, parliamo sicuramente del black minnow. Mai uscire a pescare senza!”.
Sei stato all’evento e ti è piaciuto, oppure non vuoi perderti il prossimo? Tieni d’occhio questa pagina e vieni a farci un saluto in negozio la prossima volta!