Ferramenta nautica: un glossario

Cos’è un gambetto? E una redancia? E una pastecca? I lupi di mare di certo sorridono di fronte a domande simili: per loro vocaboli come questo sono d’uso quotidiano. Per chi si avvicina al mondo della nautica, invece, tutte queste parole possono essere misteriose, sconosciute ed ermetiche. Del resto si sa, il mondo della nautica ha un lessico tutto suo, un bagaglio lessicale tutto marinaresco, dove esistono dei termini precisi che – tra iniziati – riducono al minimo i possibili misunderstanding. A bordo – per citare uno dei casi più famosi – non si parla mai di corde, né semplicemente di cavi: si parla di cime, di scotte, di drizze e via dicendo. E ancora, non si dirà mai avanti, dietro, sinistra o destra, ma a prua, a poppa, a babordo e a tribordo.

E se già in generale il lessico è altro ed estraneo rispetto a quello usato a terraferma, i termini diventano ancora più oscuri quando ci si imbatte nel mondo della ferramenta nautica. Sì, perché qui si entra in un settore che, già di per sè – ancora prima di essere propriamente marinaresco – conosce tanti termini specialistici che lo rendono difficile dall’esterno. Ecco perché qui, in questo articolo, abbiamo deciso di costruire un bel glossario dedicato ai principali componenti della ferramenta nautica (in acciaio inox, in ottone e in altri materiali) e alle relative caratteristiche e funzioni. Come per ogni glossario che si rispetti, tutti i termini sono stati elencati in ordine alfabetico, per permetterti di individuare di volta in volta la parola giusta.

ferramenta barca

Glossario di ferramenta nautica

  • Agugliotto: è il perno di una cerniera;
  • Arridatoio: anche detto più tenditore, questo semplice elemento della ferramenta nautica per barche a vela viene posto all’estremità delle sartie per poterle tesare in modo semplice e veloce;
  • Avvolgisagola: basetta utilizzata per avvolgere una cima di dimensioni ridotte, detta per l’appunto sagola;
  • Balzo: vedi grillo;
  • Battagliola: con il termine battagliola si indica la particolare ringhiera delle imbarcazioni, la quale è formata verticalmente da aste metalliche e orizzontalmente da cime (le draglie) da cavi metallici o da catene;
  • Bitta: con il termine bitta ci si riferisca a una bassa, robusta e stabile colonna installata sia sulle banchine dei porti che sui ponti delle barche. Fondamentale nella fase di ormeggio, serve a raccogliere i cavi delle barche.
  • Bocca di rancio: con questo genere si indica in modo un po’ generico l’apertura attraverso il quale passa il cavo di ormeggio per raggiungere la banchina;
  • Bozzello: anche detto carrucola, il bozzello è il dispositivo che, essendo costituito da una cassa, da una puleggia e da un perno, permette il sollevamento di carichi attraverso l’uso di cime; esistono bozzelli a carrucola fissa, mobile, a pastecca e composta (in questo caso si parla direttamente di paranchi);
  • Brancarella: anello che viene usato per fissare le scotte alle vele;
  • Bugna: il temine bugna indica un particolare anello posto nell’angolo posteriore di una vela, il quale ha il compito di ospitare la scotta che regolerà la vela stessa;
  • Buttafuori: asta metallica utilizzata per non far strisciare le scotte fuoribordo;
  • Carrucola: vedi bozzello;
  • Castagnola: vedi galloccia;
  • Cavallotto: il cavallotto è un particolare elemento della ferramenta nautica a forma di U, il quale presenta entrambe le barre filettate e quindi idonee per l’utilizzo di dadi per il fissaggio;
  • Cesoia: quando si parla di cesoia su una barca a vela, non ci si riferisce a una cesoia qualsiasi, quanto a quella che viene utilizzata per tagliare il sartiame in fretta in caso di disalberamento. Accessorio obbligatorio in molte regate offshore, può risultare utile – anzi, provvidenziale – anche durante delle normali crociere. In ogni caso, durante le crociere, bisogna essere pronti a tutto, anche a livello di ferramenta nautica.
  • Chiusura: con il termine chiusura si indicano tutti gli elementi metallici doppi predisposti per la chiusura di porte, portelli e antine. Possono essere previsti di foro per il lucchetto, di piccole maniglie e via dicendo;
  • Cubia: si tratta del foro attraverso il quale scorre – a livello della murata della barca – la catena dell’ancora. Per estensione, con questo termine si indica anche la cornice metallica che, nel mondo della ferramenta nautica, serve a rendere durevole tale passaggio;
  • Draglia: le draglie sono le cime o i cavi d’acciaio che collegano tra loro gli elementi verticali delle battagliole, così da fornire protezione e stabilità all’equipaggio durante la navigazione. Alle draglie possono anche essere fissati i parabordi, i quali in ogni caso dovrebbero essere sempre i più vicini possibili alle colonne verticali;
  • Fascette stringitubo: le fascette stringitubo in inox possono essere utilizzate nei più differenti modi a livello di barca, grazie alla loro grande versatilità. Le fascette stringitubo inox possono infatti essere utilizzate sia per unire due elementi che per serrare un tubo. Utilizzate sia per il lato meccanico che per la manutenzione dell’impianto idraulico e elettrico della barca, non dovrebbero mai mancare nel kit di emergenza delle riparazioni;
  • Gaffa: vedi mezzo marinaio;
  • Galloccia: anche detta bitta a galloccia, è una piccola asta trasversale intorno al quale è possibile fissare le cime, prevalentemente attraverso il nodo di galloccia o nodo di scotta. Esiste in diversi materiali: puoi trovarne diverse modelli tra la ferramenta inox per la nautica del nostro e-commerce, ma ce ne sono altrettanti in ottone cromato, in alluminio e in nylon.
  • Gambetto: vedi grillo;
  • Gancio d’accosto: vedi mezzo marinaio;
  • Garroccio: particolare elemento metallico o plastico dell’apparato veliero che, posizionato lungo la caduta prodiera della vela, permette la sua inferitura: il garroccio delle vele di strallo è molto simile a un moschettone, laddove invece nella rande ha una forma diversa, per scorrere agevolmente nei binari;
  • Golfari: altro elementi chiave all’interno della ferramenta nautica – e in particolar modo nella ferramenta inox per la nautica – i golfari sono dei particolari anelli provvisti di una parte a vite che ne permette il fissaggio. Di tratta di elementi molto versatili, i quali possono essere utilizzati sia per connettere due elementi che per l’ancoraggio, permettendo per esempio il sollevamento di oggetti molti pesanti – grazie all’ottima resistenza dei golfari in acciaio inox con un buon diametro. Va sottolineato che esistono sia golfari maschio che golfari femmina, in relazione alla presenza del perno o della svasatura, nonché i golfari doppi.
  • Grillo: immancabile in ogni negozio o settore dedicato alla ferramenta nautica, il grillo è un particolare oggetto metallico a forma di U che, alle due estremità, rappresenta un foro, attraverso il quale è possibile passare – e quindi bloccare avvitandolo – un perno. Il suo scopo è quello di unire due elementi, allacciandoli in una presa robusta: si usa dunque, per esempio, per congiungere due catene, nonché per unire la catena alla cicala dell’ancora.
  • Manicotto per impiombatura: come suggerisce il nome, questo accessorio metallico viene utilizzato per fare l’impiombatura di un cavo, grazie al suo doppio canale;
  • Mezzo marinaio: conosciuto anche come mezzomarinaro, gaffa o gancio d’accosto, si tratta di uno strumento estremamente utile nella fase do ormeggio. É formato da una lunga asta che, a una delle due estremità, presenta un particolare uncino. Viene dunque usato sia per avvicinare o per allontanare il natante in fase di ormeggio – in caso di unità piccole – o per recuperare oggetti e cime in acqua.
  • Paranco: il paranco è l’insieme di due o più carrucole (bozzelli);
  • Passacavo: a differenza della bitta, il passacavo è una condotto per il passaggio dei cavi di manovra correnti o dormienti, oppure per le cime di tonneggio e di ormeggio. Può essere usato per trattenere momentaneamente una cima senza utilizzare le mani durante le concitate fase dell’ormeggio
  • Pastecca: un particolare tipo di bozzello che presenta un fianco apribile, il quale permette dunque di inserire velocemente una cima. Questo meccanismo a cerniera, come si può immaginare, è fondamentale quando nessuno dei due capi della cima risulta libero;
  • Puleggia: la puleggia è, in estrema sintesi, un disco che gira agevolmente intorno a un perno piazzato al suo centro. Sul bordo di questo disco sono presenti una o più gole, le quali vanno a ospitare cime e cavi. Le puleggie – che si montano all’interno delle casse delle carrucole – dunque, sono degli accessori fondamentali quando si tratta di drizze;
  • Redancia: anche detta radancia o capocorda, è un anello scanalato che trova spazio all’interno di un’asola, e che ha dunque il compito di proteggere una cima dall’usura provocata dallo sfregamento con altri cavi o con elementi metallici di vario genere. In passato le redance erano in legno, mentre oggi sono quasi tutte in metallo on gomma elastica. La larghezza della redancia e quindi la profondità della sua scanalatura devono essere coerenti con il diametro della cima impiombata che andranno a proteggere;
  • Sartie: le sartie vanno a costituire quella ragnatela più o meno fitta di cavi in metallo che sostiene l’alberatura di una barca a vela. In genere è prevista una revisione delle sartie dopo 10 anni di vita, per analizzare gli effetti dello stressa da fatica;
  • Stopper: lo stopper è un accessorio che si sta diffondendo moltissimo sulle barche a vela, e che ha l’obiettivo di bloccare del tutto una cima, così da mantenere intatta una determinata regolazione. Altresì, gli stopper permettono di liberare il winch, il quale di conseguenza può quindi essere usato per compiere altre regolazioni. Non deve dunque sorprendere che le barche a vela si stiano riempiendo di stopper, i quali però devono essere scelti in base al diametro delle cime con cui dovranno andare a lavorare. Una cima da 10 millimetri, per esempio, richiederà d’essere bloccata da uno stopper che opera con cavi tra gli 8 e i 12 millimetri;
  • Strozzascotte: anche questo, come lo stopper, ha l’obiettivo di bloccare una cima. Non si può però certo affermare che lo strozzascotte riesca a sopportare carichi pesanti e quindi, laddove lo stopper viene usato per cime in forte trazione, lo strozzascotte viene usato per regolazioni con un carico di lavoro ridotto. È l’ideale, insomma, per agevolare tutte le operazioni che si fanno usualmente a mano. Anche in questo caso, il tipo di strozzascotte dipende dal diametro delle scotte stesse;
  • Tenditore: vedi arridatoio;
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L’acciaio in barca

Tra gli scaffali del nostro magazzino svettano quelli dedicati alla ferramenta nautica inox. Ma quali sono gli acciai effettivamente utilizzati sulle nostre barche? Come è noto, l’acciaio è una lega composta da ferro e da carbonio (la quale percentuale deve essere inferiore all’1,7%, al di sopra della quale si passa alla ghisa). I vari tipi di acciaio cambiano dunque in relazione alla quantità di carbonio presente nonché alla presenza di altri elementi, come per esempio il silicio, il manganese, il cromo e il nichel. L’acciaio senza nessun altra specifica è dunque quello che contiene solo carbonio. Esistono poi degli acciai speciali, pensati per sopportare alti livelli di stress; questi sono infatti realizzati con un’aggiunta di cromo, che rende questo materiale più duro, o eventualmente con del manganese, per avere un acciaio più lavorabile. L’acciaio di bonifica, così chiamato per essere stato sottoposto a un trattamento termico al di sopra dei 600 gradi centigradi, viene utilizzato per costruire vari pezzi del motore, grazie alla sua accresciuta resistenza allo stress e alle vibrazioni. L’acciaio inox, infine, prevede l’aggiunta di cromo libero – non combinato al carbonio – perlomeno al 10,5%. L’acciaio inossidabile viene dunque utilizzato per realizzare bitte, tenditori, grilli, arridatoi e via dicendo.

Questo glossario verrà aggiornato nel tempo, ogniqualvolta qualcuno ci farà notare un termine oscuro o sconosciuto nel campo della ferramenta per barche. Pensi che abbiamo dimenticato qualche vocabolo fondamentale all’interno di questo glossario? Non tenertelo per te: scrivicelo nei commenti, e noi lo inseriremo quanto prima!

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Scritto da
Nicola Andreatta
Nicola Andreatta
Copywriter dal 2014, trentino dal 1987. La passione per la nautica è nata sulla prua di una piccola barca a vela sfrecciante nel lago di Caldonazzo: da allora è continuata a crescere, insieme alla sempre presente voglia di imparare - e condividere - qualcosa di nuovo su questo affascinante mondo.
    • Ciao Raffaele, le uniche vele issate in caso di forti burrasche erano e sono vele con funzione di stabilizzare la barca nello specifico per le barche moderne si utilizzano tormentine o vele di kappa.

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