Cosa sono i flap in barca? A cosa servono e quando usarli

Negli ultimi anni il diporto ha visto l’arrivo sul mercato di dispositivi del tutto innovativi e impensabili fino a non molto tempo fa, dai dissalatori ai display touch per la navigazione, per arrivare fino agli autopiloti. A fare effetto è soprattutto il fatto che dispositivi come questi sono diventati velocemente accessibili anche al piccolo diporto, grazie a un velocissimo progresso tecnologico, con una conseguente riduzione dei prezzi di accesso. Ma non è tutto qui: alcune delle soluzioni oggi così comuni nella nautica da diporto fino a qualche anno fa sarebbero state guardate non solo con sorpresa, ma persino con scetticismo, o persino con aperta diffidenza. I flap in barca rientrano in questo secondo gruppo, dal momento che a una prima vista tutto quello che va ad aumentare l’attrito dello scafo dovrebbe essere ridotto al minimo o eliminato, e non certo aggiunto in after market. Eppure sono sempre di più i diportisti che decidono di installare dei flap in barca, per avere degli innegabili vantaggi durante la navigazione, così come sono sempre di più anche i cantieri che inseriscono già in origine queste appendici. Ma cosa sono nel concreto i flap, a cosa servono, quando e come usarli in modo intelligente? Ecco una guida.

Cosa sono flap di una barca

Iniziamo con lo spiegare cosa sono i flap in barca: per farsi subito un’idea di massima sulla loro funzione può essere utile citare gli altri nomi con cui queste “pinne” vengono indicate. Gli anglofoni parlano infatti di trim tab, facendo quindi riferimento diretto alla regolazione dell’assetto; i puristi italiani nell’indicare queste peculiari appendici parlano invece di stabilizzatori oppure di correttori di assetto.

Ma cosa sono nel concreto? Parliamo di pinne mobili, azionate da sistemi elettrici, meccanici o idraulici, installate sullo specchio di poppa, al di sotto della linea di galleggiamento: lì vengono azionate dal diportista in modo da cambiare inclinazione, così da ridurre o aumentare l’attrito con l’acqua in quel determinato punto della poppa.

Nella quasi totalità dei casi i flap in barca sono delle pinne contigue con la linea dello scafo nel momento in cui sono in posizione neutra, per poi inclinarsi verso il basso all’attivazione; vale però la pena sottolineare che negli anni sono stati proposti anche altri modelli di stabilizzatori d’assetto, che non si presentano come delle pinne, quanto invece come delle “lame” che scendono parallelamente allo specchio di poppa.

Capito cosa sono i flap in barca, vediamo a cosa servono e quando usarli.

A cosa servono i flap in barca?

Vediamo quindi quale è la funzione dei flap in barca: i trim tab servono per correggere l’assetto di una barca in situazioni specifiche che ne compromettono per l’appunto l’andamento, andando a modificare la linea d’acqua di carena. Lo scopo è quindi quello di compensare eventuali squilibri, i quali va detto non sono figli di difetti della carena: è infatti l’utilizzo stesso della barca a creare non di rado degli sbilanciamenit.

I flap, essendo montanti da una parte e dall’altra dello specchio di poppa, possono essere azionati per influenzare sia l’equilibrio trasversale sia la posizione della prua. Ma come è possibile tutto questo? È una questione di fisica.

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Nel momento in cui si accentua l’inclinazione del flap, facendolo quindi scendere per mezzo dell’apposito pistoncino che ne spinge l’estremità libera verso il basso, aumenta l’angolo di incidenza tra la pinna e il flusso dell’acqua. La conseguenza diretta è quella di una spinta verso l’alto. Ecco che allora, nel momento in cui abbasso un flap (per esempio quello di dritta) quel lato della barca tende ad alzarsi. Di quanto? Ebbene, tutto dipende dall’inclinazione del correttore, sapendo che la spinta verso l’alto è proporzionale – e contraria – alla forza esercitata dal flap nel suo deflesso verso il basso.

Quando si usano i trim tab durante la navigazione?

Risulta ora utile capire in quali casi, durante la navigazione, i flap in barca risultano utili. Il primo, più comune e più comprensibile caso è quello legato a uno squilibrio dell’imbarcazione per via di una non perfetta distribuzione del carico a bordo. A chi non è mai capitato di chiedere alle persone a bordo della barca di cambiare posizione per equilibrare il peso? Quanti diportisti si sono trovati a scontare uno squilibrio creato da un serbatoio dell’acqua laterale? Ecco, con i flap questi problemi possono essere risolti facilmente.

Ma non è tutto qui. Pensiamo alla navigazione con moto ondoso contrario, e quindi con mare di prua: qui sarà bene tenere la prua bassa, sapendo che le onde tenderanno invece ad alzarla. L’utilizzo dei flap – di entrambi – sarà quindi utile per abbassare il muso, pur senza esagerare, per non ritrovarsi a infilare durante le onde. Al contrario, con mare di poppa, i flap dovranno essere tendenzialmente alzati al massimo, per provare per l’appunto a mantenere bassa la poppa, per rendere così più efficiente il timone.

E se il mare fosse invece di traverso? Qui sarà bene intervenire su un solo flap, andando ad abbassare il correttore d’assetto che si trova sul lato opposto all’onda, così da dare allo scafo un supporto contrario.

In linea di massima, inoltre, i flap possono essere abbassati nel momento in cui si dà gas, per facilitare l’ingresso in planata, per poi iniziare ad alzarli progressivamente fino alla neutralità man a mano che si arriva alla velocità che permette l’assetto ottimale.

flap barca trim tab

In quali barche installare gli stabilizzatori di assetto?

Installare dei classici flap in barca significa di fatto attaccare alla poppa dei dispositivi composti da una piastra metallica – tipicamente in acciaio inossidabile – che viene incernierata esattamente lì dove termina lo specchio di poppa, così da costituire una sorta di prolungamento dello scafo. A permettere la regolazione delle piastre sono poi dei pistoni, che lavorano in trazione e in spinta, i quali vengono gestiti da un apposito pannello a bordo, alla posizione di guida.

Ma su quale barca può essere utile installare dei flap? Ebbene, negli ultimi anni i correttori di assetto hanno fatto la comparsa su qualsiasi barca. In linea di massima i correttori di assetto sono consigliati per le barche a motore dai 6 metri di lunghezza, con scafi plananti, soprattutto nel caso di carene che presentano una linea a V molto profonda, spinte da motori aggressivi.

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Scritto da
Nicola Andreatta
Nicola Andreatta
Copywriter dal 2014, trentino dal 1987. La passione per la nautica è nata sulla prua di una piccola barca a vela sfrecciante nel lago di Caldonazzo: da allora è continuata a crescere, insieme alla sempre presente voglia di imparare - e condividere - qualcosa di nuovo su questo affascinante mondo.

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