Francis Joyon è bretone.
Questa potrebbe essere una notizia poco interessante se non aggiungessimo che Francis Joyon di professione è un velista.
Nato nel 1956, per molti è anche conosciuto come record man per le svariate imprese veliche compiute durante la sua carriera, che sembra non aver nessuna intenzione di appendere al chiodo.
Inizia infatti a popolare il suo palmares nel febbraio 2004 quando impiega 72 giorni 22 ore e 54 minuti e 22 secondi per circumnavigare la terra in solitario e a bordo di un catamarano di 90 piedi, guadagnando ben 20 giorni sul precedete record.
Francis Joyon compie una vera e propria impresa percorrendo oltre 20.000 miglia alla velocità media di 12,42 nodi.
Il suo record verrà battuto nel 2005, con un solo giorno di vantaggio, dalla mitica Ellen McArthur. Ma Francis Joyon sembra non voler lasciare spazio ad altri e nel maggio del 2006 annuncia la costruzione di un nuovo multi scafo IDEC 2.
La barca, progettata per la navigazione in solitario, nasce da un progetto di Nigel Irens e Bernard Cabaret. IDEC 2 pesa 11 tonnellate, contro le 16 tonnellate della precedente, e ha il 10% in più di superficie velica.
Così nel 2007 Joyon ci riprova e si riprende il record con un tempo di quasi due settimane in meno.
Per girare il mondo, in solitario, senza scali, a bordo del suo catamarano IDEC 2, Joyon infatti impiegherà 57 giorni, 13 ore 34 minuti e 6 secondi, in quella che viene considerata come una delle più incredibili imprese veliche della storia recente.
Le nuove generazioni però lo hanno conosciuto per la vittoria all’ultima edizione della Route du Rhum, quella, per intenderci, dove il grande “Boss”, Alex Thomson, è andato a scogli, a poche miglia dall’arrivo, perché si era addormentato.
Ma cosa sta facendo oggi il nostro Francis Joyon?
Ovviamente, nulla di ordinario.
Qualche giorno fa è infatti salpato dalla Francia, a bordo leggendario maxi-trimarano IDEC SPORT, per battere quattro record.
Già, perché batterne uno solo?
IDEC SPORT è un multiscafo di 31 metri e cinquanta, con un albero alto 41 metri ed una superficie velica di 828 mq, che solitamente richiede un equipaggio di circa 10 persone.
(Photo by Martin Coudriet/Alea)
Francis farà infatti rotta a est, verso l’Estremo Oriente, navigando in solitario a bordo della sua gigantesca barca tentando di battere il suo record di Mauritius sulla rotta delle spezie tra Port Louis (in Bretagna) e Port Louis (sull’isola di Mauritius).
Passerà poi alla navigazione con equipaggio per due nuovissimi record a Ho Chi Minh City (Vietnam), e poi a Shenzhen in Cina, prima di iniziare uno dei leggendari percorsi storici, la famosa rotta del Clipper tra Hong Kong e Londra.
Il progetto, chiamato IDEC SPORT ASIAN TOUR, coprirà una distanza totale di oltre 28.000 miglia che ovviamente Francis intende fare alla massima velocità per ritornare in Europa e raggiungere Londra nel marzo 2020.
I quattro record da battere sono:
Act 1 che segue la rotta: Mauritius Route: Port Louis (porto della Bretagna- Francia) – Port Louis (Mauritius – Oceano Indiano): 26 giorni, 4 ore, 13 minuti.
Act 2: Mauritius – Ho Chi Minh (Vietnam): nuovo record.
Act 3: Ho Chi Minh (Vietnam) – Shenzhen (Cina): nuovo record.
Act 4: Clipper Route: Hong Kong – Londra: 36 giorni, 2 ore e 37 minuti.
Per la Mauritius Route la navigazione sarà caratterizzata dai tipici sistemi meteorologici che diventano una sfida per un navigatore solitario a bordo di un maxi trimarano. Francis ha già affrontato questo percorso proprio dieci anni fa a bordo di IDEC2 e per questo afferma “questo è un percorso difficile”.
La mitica Clipper Route e il record di Giovanni Soldini da battere
Nel febbraio 2018, Giovanni Soldini ha migliorato il tempo sulla Clipper Route tra Hong Kong e Londra, che in precedenza era di Lionel Lemonchois sul maxi catamarano Gitana 13. A bordo di Maserati, un trimarano di 21.33 metri, Soldini ha coperto il percorso più di 13.000 miglia con una media di diciassette nodi.
“Giovanni ha ottenuto una prestazione straordinaria gareggiando contro il tempo fissato da Lionel su un catamarano lungo 33 m. Ci sono voluti 36 giorni, 2 ore e 37 minuti per raggiungere il Queen Elizabeth II Bridge a Londra. L’asta di questa impresa è molto alta”, continua Francis.
Ovviamente a Francis non spaventa assolutamente la sfida e la possibilità di mettersi alla prova è un incentivo a “tirare”, come si dice in gergo.
Mentre scriviamo, infatti, Joyon si trova nell’Atlantico del Sud, dove dichiara che è il luogo preferito per il suo IDEC-SPORT, che diventa come un purosangue in un prato.
“Mi immergerò ancora più a sud”, ha spiegato con la sua solita voce calma che è diventata parte del suo mito. Spingersi di più a Sud, per passare Capo di Buona Speranza è necessario per guadagnare in velocità, sfruttando i venti tipici di quella zona. “I cieli si stanno coprendo e il vento supera i venti nodi. Sono esattamente dove voglio essere! “, dichiara in una comunicazione da bordo Joyon.
Atmosfera polare.
Dopo aver passato l’Equatore oggi si trova nell’emisfero sud.
“Adoro queste latitudini” ammette Francis. “Questo è un posto che è sia spaventoso che affascinante. Sono felice qui, poiché so che è qui che la barca è in grado di esprimersi pienamente e può avanzare senza intoppi in una luce meravigliosa. ”
Lo skipper di IDEC SPORT ha questa incredibile capacità di passare da un momento di contemplazione dell’ambiente che lo circonda, al lavoraro duro a bordo del suo trimarano. “Buona speranza, arriviamo! È divertente, ma in tutti i miei viaggi in giro per il mondo non ho mai visto il Sudafrica, dato che ho sempre navigato lontano dalla costa. È tuttavia una longitudine simbolica nella mia mente. ”
Queste brevi dichiarazioni, che vengono trasmesse a terra dal suo trimarano di 100 piedi, mettono sicuramente in evidenza il carattere di Francis Joyon, che all’età di 63 anni non intende appendere al chiodo la cerata e tanto meno fermarsi a pochi e semplici progetti come regate o traversate oceaniche.
Quindi, per chi ama la vela delle alte velocità, delle imprese eroiche, delle medie di velocità giornaliere sempre a due cifre, allora seguire questo signore di poche parole e tante miglia sotto la chiglia.
Per seguire la rotta di Francis Joyon ecco la mappa interattiva. Clicca qui.