Chi ha solcato diversi mari sa molto bene che esistono tantissimi modi di ormeggiare la barca. Ci sono gli ormeggi in banchina, che possono essere di poppa, di prua, oppure all’inglese; ci sono poi gli ormeggi con cima a terra, che sono per esempio abbastanza comuni in Grecia; e poi ovvimaente c’è l’ancoraggio in rada, che rappresenta di fatto la principale alternativa ai porti, per un’esperienza un po’ più “wild”, seppure con meno comodità. Va peraltro detto che non sempre ormeggiare in rada o lontani dalla banchina vuol dire dover gettare l’ancora: grazie ai gavitelli è infatti possibile bloccare la propria barca senza dover procedere con l’ancoraggio, il che può essere comodissimo per soste brevi, oppure per ormeggiare senza temere che l’ancora finisca per spedare o per incagliarsi da qualche parte. E ancora, ormeggiare al gavitello permette anche di salvaguardare il fondale marino! Ma come si usa il gavitello per un ormeggio perfetto? E come scegliere il gavitello nel momento in cui si prepara uno spot per l’ormeggio? Ecco una guida completa sull’uso e sulla scelta di queste peculiari boe.
Cosa sono i gavitelli e dove si trovano
Iniziamo con lo spiegare cosa sono i gavitelli. Parliamo di peculiari boe galleggianti a doppia punta, pensate per facilitare l’ormeggio delle imbarcazioni. Quando si vede affiorare un gavitello è bene sapere che questo non è “da solo”: si tratta infatti di una boa che, a livello dell’estremità inferiore, è collegata per mezzo di una catena o di una cima a un corpo morto, ovvero tipicamente a un blocco di cemento posizionato sul fondale. Ecco che allora il gavitello, seppur a fronte di una certa libertà di movimento (data dalla lunghezza della cima) rappresenta un appiglio sicuro per una barca, soprattutto per quelle piccole o medie
Tipicamente i gavitelli si trovano nei pressi della costa, a pochi metri da essa, oppure a poca distanza dalle banchine. E ancora, spesso si trovano dei gavitelli in aree di ormeggio che presentano dei fondali che devono essere preservati – permettendo infatti di ormeggiare senza gettare l’ancora. Occhio: molto spesso il gavitello è di proprietà privata, oppure gestito da un’autorità portuale, o ancora, da un porto turistico. Sempre meglio informarsi quindi sull’effettiva disponibilità dell’ormeggio al gavitello e sull’eventuale costo di ormeggio!
Come fare l’ormeggio al gavitello
Spiegato cos’è questa particolare boa, vediamo come eseguire un ormeggio al gavitello. È possibile affrontare questo tipo di ormeggio in due modi, di poppa o di prua:
- Ormeggio al gavitello di prua: si tratta dell’approccio più classico. Prevede di avvicinarsi alla boa con prua contro vento e di fermarsi una volta giunti sulla sua verticale; un membro dell’equipaggio, che avrà già assicurato la cima d’ormeggio alla bitta di prua, potrà agguantare con il mezzo marinaio il gavitello, per far passare la cima all’interno di uno dei suoi anelli; nel caso di anello superiore solidale alla catena, si potrà usare direttamente quello; se invece l’anello superiore si presenta come un semplice appiglio di plastica o poco affidabile, sarà necessario sollevare il gavitello e agganciarsi alla base; si potrà poi riportare la cima bordo e – avendo cura di farla passare entrambe le volte sotto al pulpito – fare un doppino, assicurandosi di avere un calumo corto. Per una sosta lunga è consigliato raddoppiare l’ormeggio, sfruttando un’altra bitta.
- Ormeggio al gavitello di poppa: questo approccio è preferibile in una situazione di vento forte o in caso di ormeggio al gavitello in solitaria. Dopo avere preparato a poppa mezzo marinaio e cima d’ormeggio, ci si avvicinerà in retromarcia al gavitello con poppa al vento, per copiare di fatto quando detto sopra. Una volta finita la manovra, per evitare di restare con la poppa esposta al vento, è consigliabile girare di prua, assicurando poi quest’ultima al gavitello con una cima d’ormeggio più lunga, per poi eventualmente procedere con mollare l’ormeggio precedente e cazzare a mano, per portare la barca nella posizione “classica”.
La scelta del gavitello
Chi desidera acquistare un gavitello per sfruttare un corpo morto può trovare diversi modelli nel nostro store online. Queste boe a doppia punta differiscono prima di tutto per dimensioni, da più piccoli da 5 litri per arrivare a quelli classici da 55 litri, o per quelli decisamente grandi da 85 o più litri. I gavitelli più strutturati presentano un’asta passante e degli occhielli girevoli in acciaio, così da rendere sicuro l’ormeggio già dall’anello superiore; quelli più piccoli, invece, sono solamente delle boe con piccoli anelli in plastica, che non possono quindi essere usati direttamente per assicurare la cima d’ormeggio. Ci sono poi modelli vuoti e modelli “pieni”, riempiti per esempio con una resina poliuretanica, per essere di fatto inaffondabili: spesso questi modelli presentano anche una guarnizione paraurti in PVC
Il gavitello autoaffondante e intelligente
Vale la pena infine ricordare che anche in fatto di gavitelli negli ultimi anni ci sono stati dei passi in avanti per quanto riguarda lo sviluppo tecnologico. Pensiamo ovviamente a Click, il gavitello intelligente e autoaffondante che al momento opportuno affonda insieme agli ormeggi, per poi riemergere in superficie per recuperare la trappa.