GPS per barca: la tecnologia sta riducendo le distanze in mare

E se avessero avuto un GPS per barca? In effetti, se i navigatori antichi avessero potuto contare su un GPS nautico cartografico, tante delle storie che conosciamo oggi sarebbero state parecchio diverse. Pensiamo a Ulisse: le sue imbarcazioni non avrebbero certo perso la rotta, evitando sia la terra dei Lotofagi sia Polifemo. Certo, ci sono delle scoperte geografiche di importanza immensa che sono state fatte proprio per via di un errore, di una ignoranza di fondo da parte dei navigatori: ovviamente il pensiero va subito alla scoperta delle Americhe, da parte di quel Cristoforo Colombo, che supponeva erroneamente di poter raggiungere le Indie navigando verso occidente, ignorando dell’esistenza stessa di quell’enorme continente che lui stesso finì, inconsapevolmente, per scoprire. Ora basta invece accendere uno schermo non solo per conoscere la propria posizione, ma anche per avere una visione esatta dei dintorni, nonché della rotta da seguire per raggiungere la propria destinazione.

Verso la via più breve: il ruolo degli strumenti di navigazione

Ma cosa cercava di scoprire in realtà il famoso navigatore genovese? È subito detto: la via più breve per l’Asia, per rendere i commerci più veloci, meno costosi, più convenienti e quindi ricchi. E in effetti è esattamente questo che permettono di fare i moderni strumenti di navigazione, ovvero ridurre le distanze in mare, rendendo gli spostamenti non solo più sicuri, ma anche più rapidi, in quanto più brevi e più intelligenti. Il GPS per barca in tal senso è imbattibile, sapendo che con questo strumento elettronico è possibile individuare isole, scogli e secche, per tracciare fin da subito la migliore e più breve delle rotte per raggiungere la destinazione desiderata. Ma come funziona nel concreto il GPS per barca? Non è ovviamente magia: vediamo cosa sta alla base di questa tecnologia, per poi elencare i grandi vantaggi di questo sistema di navigazione, prezioso sulla terraferma come in mare.

Cos’è il GPS nautico e come funziona

Iniziamo con il dare una definizione di GPS: si tratta di un sistema di posizionamento globale, che permette cioè di stabilire con esattezza la propria posizione – o la posizione di un oggetto – sulla superficie terrestre. Parliamo di GPS per barca per via di una progressiva abbreviazione del termine completo del sistema: queste tre lettere rappresentano infatti l’acronimo di Global Positioning System, tre parole che per l’appunto sono l’abbreviazione del nome orignale “Navigation Signal Timing And Ranging Global Positioning System”, il cui acronimo è NAVSTAR GPS.

Il GPS, inteso come tecnologia e metodo, ha una proprietà piuttosto precisa, essendo stato sviluppato per l’esercito statunitense. Per ora quel che è necessario sapere è che il GPS per barca è fondamentalmente qualcosa che ci permette di capire dove siamo, e che con delle elaborazioni successive permette di riportare questo dato su una carta geografica, così da permetterci di capire immediatamente quell’informazione fondamentale. E ancora, elaborando le informazioni che il GPS nautico ci offre possiamo conoscere anche la rotta e la linea di direzione, per capire di conseguenza quali sono i porti più vicini, gli eventuali pericoli, e così via.

Tutto questo è possibile grazie alla presenza di 24 satelliti operativi che continuano a volare senza sosta sopra alle nostre teste, attivi 24 ore su 24, a prescindere dalle condizioni meteorologiche, senza nessun costo: i primi satelliti di questo tipo furono lanciati per scopi militari, per poi esser resi disponibili per l’utilizzo civile a partire dagli anni Ottanta. Tali satelliti riescono a circumnavigare la Terra ogni 12 ore, seguendo sempre una medesima e precisa orbita. Ogni satellite tramette continuamente il suo segnale a terra: raccogliendo la posizione di un oggetto rispetto a tre satelliti – con la cosiddetta trilaterazione – è possibile capire qual è la posizione esatta di un utente oppure di un oggetto. Di fatto, per capire la distanza da ciascun satellite coinvolto nel calcolo, un ricevitore GPS considera il tempo necessario per ricevere il segnale, per tradurlo in una lunghezza, e quindi in una posizione.

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La storia del GPS per barca

Oggi i dispositivi GPS sono ovunque: negli smartwatch, negli smartphone, nelle automobili e, ovviamente, sulle imbarcazioni. Ma ovviamente non è sempre stato così, anzi: questi dispositivi elettronici hanno fatto la loro comparsa sulle barche da diporto non molti anni fa.

Tutto parte per l’appunto dai sistemi avanzati di posizionamento sviluppati in ambito militare: dapprima l’esercito statunitense si affidò ai satelliti Transit e Timation, i quali furono resi accessibili alle navi civili già nel 1967; successivamente si passò a dei satelliti provvisti di orologi atomici, più precisi, per affinare via via il processo, così da arrivare tra gli anni Settanta e Ottanta all’attuale sistema GPS. La svolta è poi arrivata nel 1983, quando il presidente Regan ordina la liberalizzazione del sistema GPS per gli utilizzi civili.

Proprio in quell’anno i due italiani Fosco Bianchetti e Giuseppe Carnevali, ingegneri, danno effettivamente il via alla storia del GPS per barca da diporto, con la messa a punto di un dispositivo GPS nautico per lo yacht di un emiro arabo. Il loro lavoro fu tutt’altro che facile e scontato, viste le tecnologie a disposizione in quegli anni: potenziando gli hardware a disposizione riuscirono però nell’impresa, dando così un contributo fondamentale allo sviluppo dei successivi dispositivi GPS per barche.

I vantaggi del GPS per la barca: perché installarne uno

Grazie alle sue funzionalità, un GPS per barca permette effettivamente di ridurre le distanza in mare, permettendo di tracciare sempre la migliore delle rotte e di seguirla in modo fedele, semplificando di parecchio la vita del diportista. Ma quanto sono precisi gli attuali GPS? È possibile dire che i migliori apparecchi, oggi, forniscano un’accuratezza di circa 10 metri, il che a livello di navigazione in mare aperto è praticamente assoluta!

I vantaggi di montare a bordo del proprio scafo un GPS per barca sono notevoli, ovvero:

  • la possibilità di sapere sempre, in ogni momento e immediatamente, la propria posizione;
  • la preziosa opportunità di inserire la tua posizione esatta in una mappa dettagliata;
  • in certi casi, l’opportunità di avere informazioni aggiornate e precise sulle potenzialità dello sport per la pesca;
  • maggiore sicurezza durante la navigazione;
  • maggiore sicurezza a livello di protezione della propria barca, conoscendo sempre la sua posizione (in caso di ormeggio in un marina, in caso di prestito, e via dicendo);
  • la possibilità di avere uno storico preciso dei propri percorsi e dei propri viaggi, prezioso per i pescatori ma anche per i croceristi;
  • la possibilità di incrementare l’intelligenza elettronica a bordo, sapendo che il GPS per barca è la base indispensabile per installare per esempio un autopilota, o sapendo che i più moderni sistemi di soccorso si basano proprio sulla condivisione della propria posizione esatta mediante GPS.

Per capire quali sono i vantaggi di un GPS nautico moderno basta guardare, per esempio, il Chartplotter di Garmin ECHOMAP™ UHD2 92sv, che si presenta con schermo touchscreen con colori vivaci ad alto contrasto, tre tipi di ecoscandaglio, condivisione wireless di rotte e waypont, compatibilità con le migliori cartografie e possibilità di associare il tutto all’app per smartphone, il tutto con GPS multi-band. Un progresso incredibile comparato al primissimo GPS nautico di Bianchetti e Carnevali, che fece la sua comparsa appena 40 anni fa!

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Scritto da
Nicola Andreatta
Nicola Andreatta
Copywriter dal 2014, trentino dal 1987. La passione per la nautica è nata sulla prua di una piccola barca a vela sfrecciante nel lago di Caldonazzo: da allora è continuata a crescere, insieme alla sempre presente voglia di imparare - e condividere - qualcosa di nuovo su questo affascinante mondo.

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