Di certo le houseboat in Italia non sono famose e diffuse quanto altrove. Indubbiamente, però, queste case galleggianti hanno già attirato l’attenzione di molti: parliamo di quelle piccole abitazioni a fior d’acqua che permettono di vivere a fronte mare, e che sono tipicamente proposte come alloggio turistico primaverile ed estivo. Alcune houseboat sono assolutamente statiche, e sono quindi pensate per restare attraccate a un punto fisso della riva. Altre presentano la possibilità di muoversi, grazie a un motore fuoribordo e a delle eliche di manovra, così da poter variare eventulamente la location, lungo il mare come peraltro lungo i fiumi. Ma quali sono i paesi in cui le houseboat sono una realtà turistica importante? E dove è possibile vedere – e affittare – queste case galleggianti in Italia? Vediamolo, e vediamo anche per quali motivi in Italia le houseboat non sono ancora diventate un fenomeno importante come altrove.
Le houseboat nel mondo
In diversi paesi esteri le case galleggianti sono già diventate una realtà diffusa e praticamente ineliminabile. In Europa le houseboat vanno per esempio forte in Francia, in Olanda (ad Amsterdam c’è persino un Hoseboat Museum) e in Inghilterra, per non parlare dei paesi scandinavi come la Norvegia e la Svezia. In alcune situazioni, lì dove i fiumi e i canali urbani lo consentono, le houseboat sono andate a costituire dei nuovi “quartieri” galleggianti. Ma anche e soprattutto fuori dall’Europa è possibile trovare le houseboat, da quelle che si trovano nelle città californiane a quelle di Miami, da quelle caraibiche a quelle indiane. E dove sono invece le case galleggianti in Italia?
Le houseboat in Italia
No, in effetti nel nostro paese le case galleggianti non sono famose quanto lo sono, per esempio, in Olanda. Eppure di certo le opportunità, dal punto di vista geografico, non mancherebbero: abbiamo a disposizione lughissime coste, tantissimi fiumi e canali. Qualcuno ha sicuramente cercato di sfruttare questa idea per proporre una nuova e affascinante offerta turistica, presentando ai turisti – e non solo a loro – la possibilità di dormire sull’acqua senza necessariamente optare per una barca. Nella laguna veneta le case galleggianti esistono già da trent’anni, mentre negli ultimi anni hanno iniziato a fare la loro comparse le prime houseboat anche nella costa romagnola, o persino a Roma, lungo il Tevere. Alcuni progetti di questo tipo sono inoltre stati avviati in Sardegna. Non ci sono dubbi: dal punti di vista del turista, poter dormire sull’acqua è senz’altro un’esperienza affascinante, così come lo è svegliarsi con il suono dei gabbiani, e via dicendo. Ma perché quindi le case galleggianti in Italia non sono ancora una realtà consolidata?
Chi è contro le casette galleggianti in Italia
I motivi per cui le houseboat in Italia sono ancora relativamente poche possono essere tanti. Di certo c’è il fatto che non tutti guardano di buon occhio alle case galleggianti. Pensiamo per esempio agli albergatori delle zone turistiche, che di certo non cercano altri competitor. Ma pensiamo anche a chi per motivi estetici non vuole vedere le rive colonizzate da casette. E in effetti le case galleggianti possono sia arricchire un paesaggio dal punto di vista estetico, sia dare l’effetto di una baraccopoli galleggiante: tutto dipende da come viene gestita progettualmente la cosa. Anche alcuni diportisti sono contro alle houseboat. Perché potrebbero portare un turismo chiassoso e irrispettoso sul mare, perché possono ridurre i posti barca, e perché tanti diportisti che offrono il noleggio occasionale della barca vedono nelle case galleggianti dei concorrenti indiretti.
I vantaggi delle case galleggianti
Come abbiamo visto, non mancano i lati negativi delle houseboat, e ci sono quindi diverse persone e realtà che non guardano di buon occhio al diffondersi delle case galleggianti in Italia. Non si può però negare che le houseboat presentano anche dei vantaggi. Si tratta di un’offerta turistica nuova, affascinante, a basso costo e potenzialmente sostenibile. Le case galleggianti potrebbero permettere di riqualificare territori abbandonati, ridistribuendo un po’ di quel turismo che si concentra nei soliti posti, che diventano spesso poco vivibili.
Abbiamo detto che le housboat rappresentano un turismo a basso costo e potenzialmente sostenibile. In entrambi i casi, va detto, dipende. Ci sono case galleggianti semplici e piccole che effettivamente costano poco, e che possono essere ottime per il turista che desidera spendere pochino; ce ne sono altre nuove, super-accessoriate e grandi che invece costano quanto e più di una camera d’hotel di qualità, e che possono magari muoversi comodamente grazie a dei motori fuoribordo.
Per quanto riguarda la sostenibilità, tutto dipende da come viene gestita la cosa: si pensa per esempio alla presenza dei serbatoi per le acque nere, ai tipi di strutture usate, alla gestione dell’energia e dei rifiuti, al tipo di propulsore marino, alla regole da imporre agli inquilini delle case galleggianti, e via dicendo.
Sarei interessato all’acquisto di una casa galleggiante ma, dai costi contenuti