Stefano, un mio carissimo amico primo ufficiale di lunga data, mi racconta sempre che quando va per mare riesce a farsi un’idea più o meno precisa di chi naviga a bordo. Il buon uso delle bandiere infatti, fa la differenza fra il semplice appassionato di navigazione e l’uomo di mare che ama tenere in vita le tradizioni marinaresche che fanno parte del mezzo di trasporto più antico dell’umanità.
Mi viene in mente la storia di Teseo, il quale, di ritorno dal viaggio in cui uccise il Minotauro, disse al padre che se l’impresa fosse andata a buon fine avrebbe issato vele bianche mentre qualora fosse morto le vele sarebbero state nere. Ma, nonostante Teseo fosse riuscito ad uccidere il Minotauro si dimenticò delle vele bianche. Fu così che il re di Atene, Egeo, vedendo avvicinarsi la nave con vele nere, credendo il figlio morto si suicidò gettandosi nel mare che ancora oggi mantiene il suo nome.
In questo caso un segnale sbagliato fu fatale.
Cominciamo con la prima regola…
Fortunatamente al giorno d’oggi, grazie all’avvento del VHF e del Satellitare le comunicazioni per mare sono diventate molto più semplici ed efficaci. Ma nonostante ciò, vi sono ancora alcune bandiere obbligatorie che puoi trovare sul nostro store HiNelson.com e si vedono molto spesso barche che non rispettano la regolamentazione nella maniera corretta.
Così oggi cercheremo di fare un po’ di chiarezza!
UN PO’DI STORIA
In passato vi erano un infinità di segnali nazionali ed era di conseguenza molto facile confondersi ed incorrere in incidenti. Fu così che nel 1855 la flotta commercialeinglese scrisse il primo codice internazionale
Si trattava di un grande tomo diviso in due parti, una con i segnali internazionali ed una con i soli segnali britannici.
Questo codice primigenio venne messo in uso dalla maggior parte delle nazioni e fu rivisitato più volte nel corso dei secoli, fino ad arrivare a quello attuale in uso dal 1965 composto da 40 bandiere.
In un breve video sarebbe impossibile parlare del significato di tutte le bandiere e delle loro combinazioni, quindi se hai voglia di approfondire l’argomento, ti rimando al nostro articolo sul blog HiNelson scritto in descrizione, ma oggi esploreremo quelle di uso più comune e naturalmente quelle obbligatorie.
BANDIERA DI NAZIONALITA’
Capita molto spesso di vedere la bandiera di nazionalità della barca rovinata, sfilacciata o addirittura arrotolata. Ebbene questo potrebbe essere fonte di problemi con le autorità. Eh si, perché questa bandiera non ha nulla a che vedere con un sentimento nazionalista, ma indica il paese di immatricolazione della barca (che può essere differente da quella dell’armatore) indicando di conseguenza la legislazione alla quale è assoggettata l’imbarcazione.
La bandiera deve essere in ottime condizioni e e ben visibile, va esposta o a poppa su un’asta, o, parlando di barca a vela, sempre a poppa sul paterazzo.
La bandiera di nazionalità è solitamente sempre esposta, ma la buona tradizione marinaresca, dice che il comandante debba procedere al mitico alzabandiera alle 8 del mattino sino al calar del sole se in porto ad indicare l’operatività dell’imbarcazione e del suo equipaggio, naturalmente va sempre esposta in navigazione.
Un paio di curiosità, in segno di rispetto verso il vessillo, esso non deve mai toccare la coperta della barca e se ti capiterà di incrociare una nave militare, magari la mitica Vespucci, potrai ammainare lentamente a mezza altezza la bandiera nazionale in segno di saluto, riposizionandola o issandola velocemente una volta ricevuta risposta… molto più spesso di ciò che ti immagini il saluto verrà ricambiato.
BANDIERA DI CORTESIA
Questo non è altro che il vessillo del paese estero nelle quali acque stiamo navigando. Nonostante non sia obbligatoria, rimane molto importante per l’etichetta marinaresca, in quanto come il nome suggerisce indica il rispetto e la consapevolezza del comandante delle leggi e delle regolamentazioni che vigono nel paese che ci ospita.
Dovrai issarla sempre a dritta della tua imbarcazione a vela, mentre la posizionerai sempre a destra dell’antenna o dell’alberetto porta fanali se navighi su una barca a motore.
Vi sono alcuni paesi con un forte spirito di regione autonoma come ad esempio la Corsica ma per noi Italiani anche la Sardegna nei quali sarai sicuramente visto di buon occhio se isserai anche la bandiera regionale sotto a quella dello stato ospitante
BANDIERA ARMATORIALE
Ed ecco che parliamo di una delle mie bandiere preferite! Qui puoi dare spazio alla tua fantasia e a mio parere ogni proprietario di imbarcazione dovrebbe disegnare la propria!
Puoi crearla sia di forma quadrata che triangolare e va posizionata sulla crocetta di sinistra sulle barche a vela e sull’antenna centrale su una barca a motore. Ma fai attenzione alla grafica della tua bella bandiera! Vi è infatti un antico segnale caduto ormai in disuso composto da uno sfondo azzurro con l’inconfondibile sagoma di un bicchiere. Esso stava ad indicare che il comandante era in vena di convivialità… non ti stupire se riceverai visite inaspettate a bordo!
Ti racconto una storia. Durante le mie prime navigazioni, ho esposto come bandiera armatoriale la bandiera di One Piece, per chi non conoscesse il mitico manga, è una bandiera similare alla tanto discussa Jolly Roger. In banchina un vicino mi ha gentilmente avvisato che stavo esponendo una bandiera illegale e che quindi sarei potuto incorrere in pesanti sanzioni.
Ebbene questo non è propriamente esatto! Ma cominciamo dalle basi.
La Jolly Roger, il vessillo nero composto da due ossa incrociate sovrastate da un teschio, è stata uno dei segni distintivi dei pirati. Vi sono molte teorie sull’origine del nome, ma la mia preferita è che deriverebbe da una alterazione inglese della locuzione francese “Jolie Rouge” ovvero bellezza rossa. Tale termine deriverebbe sarcasticamente dal colore rosso sangue delle bandiere dei corsari inglesi che solo successivamente utilizzarono lo sfondo nero per spaventare le navi del loro arrivo.
Riassumendo, il Jolly Roger è sempre stato visto come uno strumento di guerra psicologica ed è considerato così da tutte le autorità come “Unneighbourly”, ovvero scortese, non amichevole, quindi, nonostante difficilmente ricorrerai in sanzioni, non viene vista di buon occhio ed ahimè espongo tale bandiera solo se i bambini vogliono giocare a fare i pirati!
GUIDONE SOCIALE
E’ il simbolo del Circolo Nautico al quale la tu o la tua imbarcazione potrebbe essere iscritta. Naturalmente se sei iscritto a più di un club, il bon ton marinaresco dice che non è consigliabile issare più di una bandiera.
Se la tua barca è a motore posizionerai il vessillo all’asta di prora, sulla tua barca a vela invece potrai issarlo a dritta sotto la crocetta, ma se stai navigando in acque estere rispetto alla tua bandiera nazionale e quindi starai sfoggiando la bandiera di cortesia, questo va posizionato a sinistra per lasciare posto al vessillo del paese visitato.
Curiosità: utilizzando la stessa procedura del saluto ad una nave militare, questa è la bandiera con la quale si salutano le navi da diporto.
BANDIERA LIBERA PRATICA
La bandiera corrispondente alla lettera Q in alfabeto internazionale Quebec, è la bandiera gialla indicante la libera pratica. Nonostante essa non faccia parte delle dotazioni obbligatorie a bordo, consiglio sempre di tenerne una a portata di mano.
Essa va esposta al momento di entrate in acque extraeuropee sotto la bandiera di cortesia della nazione sulla quale stiamo per atterrare e comunica che si sta raggiungendo il porto più vicino per espletare le operazioni doganali.
Può sembrare inutile averla a bordo, ma pensa se solo stai navigando dall’Italia per raggiungere la Grecia e ti capita un problema per il quale la costa Albanese sia quella più vicina e facile da raggiungere!
GRAN PAVESE
Ed ecco la madre di tutte le bandiere! Il Gran Pavese. La sua composizione è davvero troppo lunga per essere raccontata in un breve video, ma descrivendolo brevemente, si tratta della serie delle bandiere del codice internazionale posizionate a formare un grande triangolo su tutta la lunghezza della barca.
Si usa principalmente al varo dell’imbarcazione, ma in generale si usa nelle occasioni di festa.
Si potrebbe fare una serie dedicata solamente alle bandiere del codice nautico e le loro affascinanti storie, ma quelle di cui abbiamo parlato nel video sono un’infarinatura sufficiente per mostrare passione e rispetto verso le tradizioni marinaresche.
Ricorda che nonostante alcune di esse siano considerate non obbligatorie a bordo, potrebbero rivelarsi utili in caso di necessità, non a caso la legislazione Francese prevede la presenza a bordo delle bandiere Charlie e November, per dire rispettivamente di Sì e di No.
Personalmente ritengo che qualsiasi barca dovrebbe dedicare un piccolo spazio ove riporre le proprie bandiere ed avere a bordo una descrizione delle segnalazioni principali, potrai trovarle tutte sil nostro store online HiNelson.com
E tu? Quali bandiere usi? Scrivi nei commenti le tue curiosità e i tuoi racconti su questi meravigliosi vessilli che vestono le nostre bellissime barche!
ed ecco i link dei prodotti menzionati o mostrati nel video
Asta Portabandiera https://bit.ly/35eIBNi
Bandiera Italiana https://bit.ly/2R7eYoZ
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