Il tasso alcolemico in barca

Come sappiamo, a partire dall’inizio del 2018 è in vigore il nuovo Codice della Nautica. Sono tante le novità che sono state introdotte dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Come aveva dichiarato all’epoca Delrio, in qualità di ministro, tra i cambiamenti importanti si contavano «la semplificazione burocratica e amministrativa, il coordinamento con la disciplina del Registro telematico del diporto e dello sportello telematico del diportista (il tanto atteso PRA del mare, ndr), l’istituzione di nuove figure professionali, il riconoscimento dell’11 aprile di ogni anno come Giornata del mare nelle scuole, il rilancio della portualità per la nautica sociale e la garanzia di una maggiore tutela di interessi pubblici primari quali la protezione dell’ambiente marino, la sicurezza della navigazione e la salvaguardia della vita umana in mare». Sulle pagine del blog del nostre e-commerce di accessori nautici abbiamo parlato singolarmente di alcune di queste novità, senza però mai soffermarci su un’altra importante modifica introdotta in quell’anno. Parliamo della normativa riguardante il tasso alcolemico in barca, che è cambiata in modo importante con il Nuovo Codice della Nautica. Quanto è possibile effettivamente bere prima di mettersi alla guida di una barca? E quali sono le sanzioni previste per chi viene pescato in stato di ebrezza in barca?

Tasso alcolemico in barca: prima del nuovo Codice

Cosa accadeva prima dell’introduzione del nuovo Codice della Nautica? Fino al 2017 i diportisti dovevano attenersi a quanto presente nel Decreto Legislativo 18 luglio 2005, n. 171, il quale non scendeva nei particolari per la conduzione di barche in stato di ebrezza, attività in ogni caso vietata. Negli anni successivi, visto anche l’evolversi della normativa sullo stesso tema nel mondo delle auto, è però andata crescendo la necessità di trovare un corrispettivo anche per il mondo nautico.

Il tasso alcolemico in barca oggi

A definire quale può essere il tasso alcolemico in barca al giorno d’oggi è, per l’appunto, l’articolo 38 del nuovo Codice della Nautica, dedicato per l’appunto alla “Conduzione di unità da diporto sotto l’influenza di alcool”. Questo articolo è pensato per essere inserito immediatamente dopo all’articolo 53 del Decreto Legislativo 18 luglio 2005, n. 171, e inizia dicendo che «vietato assumere o ritenere il comando o la condotta ovvero la direzione nautica di un’unità da diporto in stato di ebbrezza in conseguenza dell’uso di bevande alcoliche». Ma cosa significa ebbrezza nel concreto? Il nuovo Codice della Nautica non lascia spazio a dubbi né a interpretazioni: si parla di stato di ebrezza, e quindi di punibilità, nel momento in cui il tasso alcolemico risulta superiore agli 0,5 grammi per litro. Si tratta, quindi, della medesima quantità di alcol nel sangue al di sopra della quale non è possibile guidare nemmeno un’automobile.
Questo ci dice dunque che chi ha alzato il gomito anche solo leggermente in barca o in porto non può riprendere la navigazione. Cosa dovrebbe fare quindi lo skipper che ha bevuto una birra di troppo? Ebbene, dovrebbe rimandare la partenza, oppure affidare la guida della barca a un’altra persona. Questo, per le barche senza l’obbligo di patente nautica, potrebbe significare affidare l’imbarcazione a qualsiasi persona sobria. Per quanto riguarda le barche che prevedono l’obbligo di patente nautica – ovvero, semplificando al massimo, le barche con un motore superiore ai 40 cavalli – si potrebbe pensare che la guida possa essere affidata a un’altra persona sobria sotto la vigilanza dello skipper. Ma come potrebbe essere quest’ultimo abbastanza vigile da controllare effettivamente l’operato del “sostituto”? L’unica soluzione, in questi casi, è dunque quella di ritornare a navigare solamente dopo aver smaltito l’alcol.

Da non perdere:   Una barca a vela non è fatta per rimanere in porto. Parola di Francesco Cappelletti

Le sanzioni per chi conduce una barca in stato di ubriachezza

Mettersi alla guida di una barca in stato di ubriachezza significa mettere in pericolo sé stessi e gli altri, nonché la propria barca e quella altrui. Va peraltro detto che le assicurazioni barca non sono affatto disposte a risarcire danni causati da diportisti ubriachi!
Ma attenzione: va sottolineato anche che, all’aumentare del tasso di alcol nel sangue, diventano via via più importanti le multe previste. Chi viene pescato con un tasso alcolemico in barca compreso tra gli 0,5 e gli 0,8 grammi per litro può essere multato con una somma da 2.755 euro a 11.017 euro, multa accompagnata dalla sospensione della patente nautica fino a 6 mesi. Con l’aumentare del tasso alcolemico in barca aumenta l’entità della sanzione economica, così come il periodo di sospensione della patente. Chi viene trovato con un tasso alcolemico superiore agli 1,5 grammi per litro va infatti incontro a una multa da 5.000 a 15.000 euro, alla quale si somma la sospensione della patente nautica fino a 2 anni. Tutte le sanzioni, peraltro, vengono raddoppiate nel caso in cui il tasso alcolemico del comandante causi un incidente (in questo caso viene predisposto anche il sequestro della barca).

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Scritto da
Nicola Andreatta
Nicola Andreatta
Copywriter dal 2014, trentino dal 1987. La passione per la nautica è nata sulla prua di una piccola barca a vela sfrecciante nel lago di Caldonazzo: da allora è continuata a crescere, insieme alla sempre presente voglia di imparare - e condividere - qualcosa di nuovo su questo affascinante mondo.

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