Inverno in Barca? Scopri le migliori rotte invernali sia al freddo che al caldo
Relax, romanticismo, pace. Tre termini che bastano a spiegare perché uscire in barca in inverno è qualcosa che vale davvero la pena provare.
Si è soliti pensare che uscire in barca sia una prerogativa esclusiva dell’estate e del caldo: non è affatto così! Fare una romantica e rilassante gita in barca a vela può essere un’ottima idea anche durante la stagione più fredda.
Prima di vedere alcune rotte consigliate sia al freddo che al caldo, vediamo in questi 4 punti perchè uscire in barca d’inverno:
Vantaggi:
- Completo relax: il mare è noto per la sua capacità di donare pace e benessere alla sola visione del suo colore azzurro cristallino.
- Prevenzione e cura dei malanni stagionali: grazie all’assorbimento delle sostanze contenute nell’acqua marina, si favorisce il ripristino dell’equilibrio del corpo, che diventa così più resistente alle aggressioni esterne. L’aria pulita che si respira durante una gita in barca purifica i polmoni ed è un vero toccasana per chi soffre di allergie, fungendo da aerosol naturale.
- Vivere in mezzo alla natura: i paesaggi incontaminati dei luoghi attraversati da una barca, fatti di mare blu, coste frastagliate e cielo limpido e privi di qualunque tipo di rumore, contribuiscono alla sensazione di pace e relax che solo una gita al largo sa donare.
- La miglior pesca: la stagione invernale è quella che regala la pesca più ricca e gustosa, di pagari, dentici e saraghi almeno nel nostro Mediterraneo.
Occhio allo spirito di adattamento, già perchè la vita a bordo, specialmente durante la stagione fredda, non è semplice. Il maltempo, il freddo, le piogge potrebbero costringervi a restare in cabina per molto e molto tempo. In questi casi, la cosa migliore è non abbattersi e rimanere positivi. Adattatevi, cercate di coltivare i vostri hobby anche in questa situazione, se lavorate in smart working condividete il tempo in videochiamata con i vostri amici/colleghi ed organizzate al meglio il vostro spazio. In questo modo riuscirete a sentirvi liberi anche in uno spazio ristretto.
Dove andare in inverno?
Prima di seguire una rotta specifica occorre prestare attenzione al fatto che in inverno normalmente le giornate sono più corte e una volta che il sole tramonta, le temperature precipitano ulteriormente. La vita a bordo in questi frangenti può diventare un test di resistenza. Nei mesi invernali inoltre è più probabile incontrare banchi di nebbia, per cui avere a bordo il radar o l’Ais potrebbe essere vitale. Assicuratevi che siamo perfettamente efficienti e di essere in grado di utilizzarli al meglio in queste condizioni.
Fate tutti i controlli che normalmente fate prima di navigare e ripeterli una seconda volta.
Considerate poi che l’acqua di mare ghiaccia a circa -5 gradi, quindi ci sono possibilità che l’acqua di raffreddamento del motore possa trasformarsi in ghiaccio.
Ricordate che l’aria invernale è più densa e la forza del vento è più forte che in estate. Avete bisogno di un guardaroba di abbigliamento tecnico specifico. Conosciamo ormai bene tutti i vantaggi dell’isolamento termico quando indossiamo più strati di vestiti.
Norvegia
Ci sono esperienze che sfidano l’incredibile, unendo innumerevoli elementi di fascino, e riescono a farlo in tutta sicurezza. Una di queste è la crociera che da Tromsø, in Norvegia, si inoltra verso la Penisola di Lyngen e le sue vette. Vi aspettano scenari straordinari, atmosfere che richiamano i grandi viaggi polari e sci alpino mozzafiato, il tutto a bordo di una nave progettata per affrontare le acque gelide dei fiordi e del Mare di Norvegia.
La Penisola di Lyngen, situata a est di Tromsø, ospita alcune delle più aspre vette alpine di tutta la Norvegia ed è abbondantemente coperta di nevi e ghiacci. Le Alpi di Lyngen, la cui cima più alta è lo Jiekkevarre (1837 m), offrono innumerevoli possibilità per alpinisti esperti e sciatori, in un contesto meravigliosamente immerso in uno scenario polare.
Gran parte della Norvegia settentrionale non aveva strade o ferrovie adeguate fino a dopo la Seconda guerra mondiale.
Quindi chi viveva in un isolato villaggio di pescatori, si sentiva davvero isolato.
Tutto cambiò nel 1893, quando la DS Vesteraalen, la prima nave a vapore Hurtigruten, il 2 luglio cominciò il suo viaggio da Trondheim a Hammerfest, facendo scalo in 11 porti lungo il tragitto.
Nel 1898 la rotta si estese verso sud includendo Bergen, dieci anni più tardi Kirkenes, vicino al confine russo, divenne il punto di inversione di rotta più settentrionale della navigazione del postale.
Qui potrai ammirare il sole di mezzanotte o la celebre aurora boreale ma ricorda una cosa importante da ricordare prima di iniziare a pianificare il tuo viaggio: la Norvegia settentrionale è un’area molto vasta. Si estende dalla regione di Helgeland a sud fino al punto più settentrionale dell’Europa continentale a Capo Nord (nella foto), e verso il confine russo a est.
Bermuda
Vi sono venuti i brividi al solo pensiero di navigare in climi freddi? Niente paura, un’ottima alternativa per chi vuole passare l’inverno al caldo, sono le Bermuda.
Un arcipelago di isole di origine vulcanica situate nell’oceano Atlantico, nella parte occidentale del Mar dei Sargassi, a circa 578 miglia nautiche a est-sud-est di Capo Hatteras.
Un vero paradiso per la vela considerando che è un territorio d’oltremare britannico nel Nord Atlantico, costituito da una catena di isole che comprende circa trecento isolotti, scogli e affioramenti corallini, venti dei quali abitati, dette le Bermude.
Piccola curiosità: il primo esploratore ad aver raggiunto Bermuda è stato il capitano spagnolo Juan de Bermúdez nel 1503, da cui l’arcipelago prende il nome.
Cosa vedere alle Bermuda?
Crystal Caves:
per vedere una delle attrazioni naturali più impressionanti delle Bermuda, bisognerà andare sottoterra, alla parrocchia di Hamilton. Le grotte di cristallo, che si ritiene abbiano milioni di anni, ospitano formazioni spettacolari e uno scintillante lago alimentato dall’oceano.
Fantasy Caves:
una meraviglia naturale all’interno dello stesso complesso. Fu prima inaugurata nel 1914, poi chiusa durante la Seconda guerra mondiale, e poi di nuovo riaperta al pubblico. Immaginatevi giochi di luci artificiali e pareti ricoperti di depositi minerari, che regalano forme particolari.
Le grotte si estendono per 500 metri, scendendo ad una profondità di 62 m, rappresentano una delle attrazioni più visitate delle Bermuda.
Isola di Saint George:
Non vi stupite se in ogni parte vedrete uomini d’affari che indossano i tradizionali pantaloncini Bermuda a bordo di motorini o biciclette. E pure nelle vetrine non vedrete molto altro. Qui sono una certezza, anzi un simbolo anche se la loro storia inizia a Londra. A indossarli per primi furono i marinai della Royal Navy.
Una curiosità? Ci sono regole molto rigide riguardo ai pantaloncini, a cominciare dall’altezza a cui devono arrivare, ossia 7,5 centimetri sopra il ginocchio. Gli orli devono essere cuciti a mano, ci devono essere i passanti per la cintura e due tasche davanti. Il logo di tutti i capi di Bermuda è un triangolino, un richiamo al triangolo “maledetto”.
Saint George è rinomata per le sue fortezze. Furono le difese della costa per oltre 300 anni e ora fanno parte del Patrimonio mondiale dell’Unesco.
Tu che esperienza di navigazione hai fatto d’inverno? Scrivilo nei commenti, ma intanto non perderti il nostro articolo sui posti più belli da visitare in barca nel Mar Mediterraneo.