Kayak gonfiabile: uso e riparazione

Un’attività alla portata di tutti, per i più allenati come per i più poltroni: si può infatti pagaiare con potenza, per sfrecciare velocemente sull’acqua, o prendersela con più calma, per scivolare dolcemente. Lo si può fare al mare, al lago e persino sui fiumi e lungo i torrenti, e in tutti i casi ci si rimetterà in sintonia con la natura, per riuscire ad accedere a degli scorci paesaggistici altrimenti impossibili da raggiungere. Parliamo ovviamente dell’utilizzo della canoa e del kayak: una volta provato, questo sport resta nel sangue, e la voglia di tornare a pagaiare placidamente o meno in mezzo all’acqua torna praticamente a tutti. Il problema, però, è che non tutti hanno la possibilità di acquistare un kayak rigido: da una parte mancano gli spazi per tenerlo in casa, e dall’altra manca la possibilità di poterlo trasportare di volta in volta fino al mare o fino al lago. Ecco dunque che spunta l’alternativa, costituita dalla canoa gonfiabile. Ma quanto sono affidabili i kayak gonfiabili? Gonfiarli è difficile? Sono stabili? E sono possibili delle eventuali riparazioni? In questo articolo risponderemo a tutte queste domande, così potrai capire se la canoa gonfiabile fa o meno al caso tuo.

Che differenza c’è tra canoa e kayak?

Ti sarai forse accorto che già qui, all’inizio di questo post, abbiamo usato due parole diverse per riferirci allo stesso oggetto. Ma è davvero così? Canoa e kayak sono effettivamente la stessa identica cosa? Ebbene, a livello colloquiale si può certamente usare l’uno o l’altro termine per riferirsi a questo particolare natante gonfiabile. Ma nel momento in cui si decide di acquistarne uno, è necessario avere ben chiara in mente quale è la differenza tra l’uno e l’altro. Anzi, quali sono le differenze, al plurale.

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Partiamo dal presupposto che, genericamente, il termine canoa viene usato per indicare tutte le imbarcazioni che vengono movimentate attraverso l’utilizzo di una pagaia. Si potrebbe dunque partire con l’affermare che il kayak è una canoa, ma che una canoa non è necessariamente un kayak. Se si volesse andare più in profondità, però, si scoprirebbe che la canoa, nella sua accezione specifica, indica le tipiche imbarcazioni nordamericane in cui il canoista è in ginocchio e utilizza una pagaia con una pala singola. Insomma, a essere precisi, il termine canoa finirebbe per identificarsi con la tipologia della canoe canadesi. Per semplicità, quindi, con il termine kayak si identificano tutte le imbarcazioni condotte da un canoista che è comodamente seduto, e che utilizza una pagaia a due pale. Quando ci guardiamo in giro nei nostri mari e nei nostri laghi, dunque, vediamo soprattutto i più comodi kayak, che sovrastano numericamente le canoe. I kayak, tra le altre cose, sono più governabili (grazie alla pagaia doppia) e più stabili (grazie al baricentro basso) e sono quindi maggiormente adatte ai neofiti di questo sport.

Vantaggi e svantaggi dei kayak gonfiabili

Viste le differenze principali tra canoa e kayak, possiamo dedicarci alle peculiarità dei kayak gonfiabili. Chi fino a oggi ha posseduto o usato solamente dei kayak rigidi può legittimamente interrogarsi sulla stabilità e sulla resistenza dei modelli gonfiabili, e quindi sugli svantaggi che questi possono avere rispetto ai natanti a pagaia più classici.
Partiamo fin da subito dicendo che ci si potrebbe effettivamente stupire della praticità, della funzionalità e della sicurezza dei kayak gonfiabili. Ma andiamo con ordine: quali sono i vantaggi di questi natanti gonfiabili?

vantaggi kayak gonfiabili

In primo luogo, i kayak gonfiabili sono facilissimi da trasportare. Una volta sgonfiati e riposti nella loro sacca possono essere infilati nel bagagliaio occupando uno spazio piuttosto ridotto. Per l’avvicinamento allo specchio d’acqua, poi, possono essere semplicemente portati a spalla, partendo dal presupposto che il peso medio di questi dispositivi varia tra i 5-6 chilogrammi per i modelli più semplici fino ad arrivare a 12-13 chilogrammi per i kayak gonfiabili più complessi.
In linea di massima, inoltre, i kayak gonfiabili sono più economici rispetto ai colleghi rigidi. Si parla, molto spesso, di un costo del 40-60% inferiore, che rende di fatto i gonfiabili accessibili a tutti, anche a chi decide di usare raramente il proprio kayak. Inoltre, non va dimenticato che i kayak gonfiabili sono molto semplici da utilizzare: è sufficiente gonfiarli (in pochi minuti) e portarli semplicemente in acqua, operazione semplicissima grazie alla loro leggerezza (non è esattamente la stessa cosa con i kayak rigidi) per poi, una volta terminato l’utilizzo, sgonfiarli e riporli

Ovviamente non ci sono solamente vantaggi. I kayak gonfiabili hanno anche dei limiti: i materiali con cui sono costruiti questi kayak sono molto resistenti – al pari dei gommoni. Si parla infatti principalmente di poliammide e di robusto PVC, che resistono sia agli urti che alle abrasioni; non si può però avere il medesimo livello di resistenza garantito dai modelli rigidi, i quali possono resistere anche a degli scontri (non troppo forti, va detto) con degli scogli affilati. E ancora, un altro aspetto da tenere in considerazione è la portata, che nei modelli gonfiabili non è alta come lo è in quelli rigidi. Ma questo è un problema relativo: se non si usa la canoa per fare lunghe escursioni di più giornate, con la necessità di portare con sé tenda, viveri e via dicendo, il problema semplicemente non sussiste (va poi sottolineato che i modelli migliori hanno comunque delle portate di tutto rispetto: il Kayak gonfiabile di Plastimo, per esempio, ha una portata di 113 chilogrammi, mentre alcuni modelli di kayak Sevylor superano comodamente i 200 chilogrammi di portata massima).

L’uso corretto del kayak gonfiabile

Per divertirsi con il kayak non servono particolari lezioni di canottaggio, né tanto meno, fortunatamente, essere in possesso della patente nautica. Questo non significa, però, che ci si possa mettere in acqua in modo distratto e senza alcuna idea di come usare questo strumento. Prima di tutto è necessario controllare le previsioni del tempo, per essere sicuri di non farsi cogliere da un temporale lontani dalla riva o da un punto di approdo; è poi necessario dotare tutti i passeggeri – e soprattutto quello che non sanno nuotare in modo eccellente – di giubbotto salvagente.

Prima di mettere il kayak in acqua sarebbe poi necessario controllare la pressione e i tappi delle valvole, nonché assicurarsi che il peso sia distribuito in modo omogeneo. Una volta in acqua, pur se in un contesto ludico, è necessario ricordarsi le principali norme di sicurezza, navigando dunque distanti dalle barche e naturalmente dalle persone in acqua, senza mai perdere d’occhio il più vicino approdo di fortuna. Sono da evitare manovre brusche per non rischiare ribaltamenti, nonché tutti i contatti con oggetti che potrebbero mettere in pericolo le camere d’aria. Non è assolutamente consigliato, di conseguenza, fumare a bordo.

Il gonfiaggio corretto del kayak

Gonfiare un kayak non è assolutamente difficile, e anzi, è abbastanza divertente. Ci sono però alcuni aspetti da tenere in considerazione. Prima di tutto, si dovrebbe evitare di gonfiare un kayak in PVC ‘freddo’. Qualche avventuriero, per esempio, potrebbe decidere di fare una pagaiata invernale: ebbene, se il kayak è stato stoccato in un garage freddo al di sotto dei 5-10 gradi per parecchio tempo, è consigliabile portarlo in appartamento il giorno precedente, così da riportarlo a una temperatura più alta prima di procedere alla sua gonfiatura: in questo modo il PVC sarà più flessibile, facilitandone il gonfiaggio e l’assemblaggio. È assolutamente vietato l’utilizzo di compressori d’aria, che mettono a repentaglio il kayak. Molto meglio, quindi, usare delle pompe a mano o delle pompe a piede, in modo da poter raggiungere la pressione giusta senza rischi e senza particolari sforzi. Laddove indicato un ordine per il gonfiaggio, è necessario rispettarlo, gonfiando dunque prima dalla valvola numero 1 e poi dalle altre: in questo modo si avrà la certezza di gonfiare il kayak in modo corretto.

Da non perdere:   Restaurare una barca. Guida e consigli

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Mai lasciare il kayak perfettamente gonfio al sole

In una giornata al mare o al lago può capitare di voler utilizzare la canoa confiabile sia al mattino che al pomeriggio. O può capitare comunque di fare una pausa di qualche ora tra un’uscita e l’altra. Ebbene, in questi casi è assolutamente da evitare, l’ipotesi di lasciare il kayak inutilizzato gonfio esposto al sole e fuori dall’acqua: va infatti sottolineato che il calore eccessivo porta a un aumento della pressione all’interno delle camere d’aria, così da andare a forzare le giunture. Molto meglio, quindi, riporre sempre all’ombra il kayak tra una uscita e l’altra, evitando che i tubolari vengano surriscaldati eccessivamente. La soluzione migliore sarebbe in ogni caso sgonfiare leggermente i tubolari, per poi riportarli perfettamente in pressione al momento dell’utilizzo.

Guida alla manutenzione del kayak gonfiabile

Sgonfiaggio, asciugatura e piegatura del kayak

Come anticipato, il kayak gonfiabile è un’alternativa economica alle canoe rigide. Non per questo, però, può essere trascurato: se non usato e curato correttamente, infatti, questo natante non può che ridurre la sua durata nel tempo. Gli accorgimenti sono pochi e semplici. Per prima cosa, si consiglia di risciacquare sempre il kayak dopo l’utilizzo, con dell’acqua dolce, per eliminare eventuali rimasugli di sabbia, di alghe, nonché ovviamente la salsedine in caso di utilizzo in mare. Una volta asciugato per bene – per evitare la formazione di muffe – il kayak fa sgonfiato con cura, per poi essere piegato secondo le istruzioni del produttore – evitando angoli e grinze – e essere riposto nell’apposita custodia e quindi riposto in luogo asciutto.

Se la preparazione e il gonfiaggio sono molto veloci, le operazioni da effettuare alla fine per riporre correttamente il kayak possono richiedere qualche minuto in più. Ancor prima di piegare il kayak, come detto, è necessario assicurarsi che questo sia totalmente asciutto, anche nelle grinze e nelle parti interne dei tubolari. Il modo più pratico per asciugare il kayak è quello di tirarlo fuori dall’acqua, sgonfiare leggermente i tubolari (per evitare di mettere sotto stress le cuciture) e porlo in verticale al sole, eventualmente aprendo il tappo che si trova a poppa per lasciare defluire l’eventuale acqua depositata sul fondo durante l’utilizzo. Sarà inoltre il caso di lasciare all’aria anche i sedili, staccandoli dal fondo per esporli totalmente all’eventuale brezza. Basterà poco, in caso di giornate calde e ben ventilate sarà sufficiente un’oretta: a questo punto, usando eventualmente un vecchio asciugamano per togliere anche le ultime chiazze di umidità, si potrà procedere con la piegatura del kayak, per riporlo poi comodamente nella sua custodia.

 

uso del kayak gonfiabile
Image credit: White Water Magazine (https://www.whitewatermag.com/)

Riparazione forature della canoa gonfiabile

Può accadere che, per via di un contatto fortuito con uno scoglio o con un altro oggetto appuntito o abrasivo, si formi una piccola foratura nel kayak. Diventa dunque importante, prima di utilizzare nuovamente questa canoa gonfiabile, riparare il danno. In molti casi – praticamente sempre con l’acquisto dei kayak Sevylor – un kit di riparazione per kayak gonfiabili è venduto insieme alla canoa. Diversamente, è necessario acquistare i materiali necessari, avendo cura di scegliere un prodotto ideato per quello specifico materiale: un kayak in PVC, dunque, potrà essere aggiustato utilizzando un kit per la riparazione di gommoni in PVC.

La riparazione è peraltro piuttosto semplice. É prima di tutto necessario accedere a una camera d’aria perfettamente sgonfia e piatta. La superficie intorno al foro va pulita minuziosamente, usando un delubrificante. Va poi presa la toppa e tagliata a misura, partendo dal presupposto che questa deve debordare di almeno 5-6 centimetri dal foro da riparare. Quando sia la superficie che la toppa saranno pronte e ben pulite, sarà possibile applicare la colla su entrambe le parti, tre strati sulla toppa e tre strati sulla camera d’aria, lasciando asciugare per qualche minuto tra un’applicazione e l’altra, A questo punto, dopo aver atteso qualche minuto dall’applicazione del terzo strato (di modo che la colla faccia presa) sarà possibile applicare la toppa e riparare il danno, avendo cura di non formare bolle d’aria. Dopo aver pulito la parte circostante, si dovrà lasciare asciugare per almeno mezza giornata: a quel punto, il kayak gonfiabile sarà pronto per tornare in acqua. Questa, va detta, è una guida generica per riparare il proprio kayak: ogni kit di riparazione, infatti, presenta delle specifiche leggermente differenti.

Come scegliere il proprio kayak gonfiabile

Hai dunque visto come i kayak si distinguono dalle canoe propriamente dette, quali sono i loro vantaggi e i loro svantaggi, il loro utilizzo ideale e le operazioni da effettuare per una loro perfetta manutenzione. Dovresti dunque aver capito se questo piccolo natante a pagaia fa o meno al caso tuo.

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Se la risposta è affermativa, allora devi iniziare a capire qual è il kayak gonfiabile perfetto per te. Prima di tutto, devi capire quanti posti dovrà avere la tua canoa gonfiabile. Vorrai usarla da solo? O prenderai il largo insieme a un’altra persona, o magari con altre due persone? Esistono dei kayak che possono essere utilizzati solo da una persona, altri che sono pensati per due persone e altri ancora che, grazie a dei sedili gonfiabili regolabili, possono ricavare un posto per una terza persona.

Dovrai poi pensare a quali saranno le tue escursioni. Chi prevede delle uscite brevi e ludiche, non oltre la mezza giornata, e mai troppo distanti da un porto sicuro (con un approdo sempre nel raggio di 300 metri) può certamente accontentarsi di un kayak stabile, largo e piatto, che non punti sulla velocità, quanto invece sulla comodità e sull’economicità. Chi invece pensa di effettuare delle escursioni più importanti, prevedendo pagaiate oltre la mezza giornata e con distanze più significative, dovrà scegliere un kayak più profilato, per permettere dunque anche delle velocità maggiori con un minore sforzo.

 

Infine, dovrai pensare al peso del tuo kayak: 3 o 4 chili in più o in meno non fanno certo la differenza per chi porta sempre e comunque la canoa gonfiabile in automobile. Il discorso cambia, invece, se si ha in mente di trasportare a spalla il kayak sgonfiato per parecchi chilometri per raggiungere l’acqua!

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Scritto da
Nicola Andreatta
Nicola Andreatta
Copywriter dal 2014, trentino dal 1987. La passione per la nautica è nata sulla prua di una piccola barca a vela sfrecciante nel lago di Caldonazzo: da allora è continuata a crescere, insieme alla sempre presente voglia di imparare - e condividere - qualcosa di nuovo su questo affascinante mondo.
  1. Ciao, grazie per le informazioni. Abbiamo un kayak Sevylor, a cui è saltata un pezzo di cucitura, per cui si tratta di una riparazione non a tenuta pneumatica ma solo meccanica, visto che la camera d’aria dentro è integra. Non troviamo chi possa farlo. Qualcuno saprebbe indicarci a chi rivolgerci? viviamo in Piemonte, possiamo eventualmente spostarci.
    Grazie
    Annalisa

  2. Ciao,vi consiglio il classico calzolaio,sicuramente ha l’esperienza per fare una cucitura a mano o a macchina più resistente di qualsiasi tecnico…😉

  3. Salve vorrei sapere se è possibile sostituire il fondo ad un kayak intex esplorer gonfiabile e che costo può avere.
    Resto in attesa di una vostra risposta grazie

    • Salve Giuseppe, in questo caso sta parlando di un intervento tecnico molto particolare che necessita di un intervento specifico, dovrebbe rivolgersi ad un professionista.
      Speriamo di essere stati d’aiuto Team HiNelson

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