La manutenzione del bottazzo

Cosa protegge la nostra barca dagli urti, al momento dell’ormeggio, o al momento dell’ormeggio altrui nei pressi della nostra barca? Ovviamente il nostro alleato numero uno è il parabordo, o meglio, è l’insieme dei parabordi per barca sapientemente disposti lungo la murata appena prima di entrare in porto. Ecco allora che i produttori negli anni hanno presentato sul mercato parabordi lunghi e corti, cilindrici, tondi, ad angolo o a parallelepipedo, per proteggere i diversi tipi di barche in tutte le loro parti. Ma si sa, non sempre il parabordo è posizionato bene, e non sempre il vicino presta la dovuta attenzione, e vai dicendo: le botte non previste sono comunque tante. Ma non c’è problema, in quanto le nostre barche sono dotate di per sé di una protezione ben più antica dei moderni parabordi in PVC: parliamo ovviamente del bottazzo. Che cosa è nello specifico? E, soprattutto, quali sono le opzioni di un armatore davanti a un bottazzo vecchio e usurato? Vediamo come procedere alla manutenzione straordinaria del bottazzo della barca o del gommone.

 

Cosa è il bottazzo?

Cosa è il bottazzo in barca? Per evitare confusioni o fraintendimenti, prima di vedere qual è la sua manutenzione, vediamo cosa di cosa si tratta nel concreto. Il dizionario Garzanti ci dice che il bottazzo è “il rinforzo di legno che riveste le murate di un bastimento”, definizione che decenni e decenni fa sarebbe stata tutto sommato corretta. Va detto però che il bottazzo, al giorno d’oggi, si presenta in tanti materiali diversi: certo, una volta erano in legno, mentre oggi sono per lo più in PVC. Tra questi due poli ci sono peraltro tante opzioni, come i bottazzi in alluminio, i bottazzi in corda e via dicendo. In linea di massima, comunque, il bottazzo è quel profilo parabordo che corre lungo le murate della barca, da prua a poppa, per offrire una protezione stabile e sempre presente contro i piccoli urti che potrebbero arrivare da altre barche, da banchine e via dicendo.

Bottazzo rovinato: la possibilità dell’inversione

Vediamo ora cosa fare nel caso ci si trovi di fronte a un bottazzo rovinato, la cui sola pulizia a base di detergente per barche non può essere sufficiente. Cosa fare? Nel caso di bottazzo vecchio stampo, e quindi in legno o comunque in gomma e pieno (e quindi non sagomato e a incastro) è possibile prendere in considerazione l’inversione del bottazzo. Questo perché, solitamente, la parte rovinata è quella che sta all’esterno, esposta alle botte, agli agenti atmosferici e al sole. Come fare in tal caso? Si procede con la disinstallazione del bottazzo, la quale è solitamente possibile andando a togliere i vari terminali e a svitare le varie viti di fissaggio allo scafo. A questo punto dovrebbe essere abbastanza agevole togliere tutta la lunghezza del bottazzo, e controllare la sua condizione all’interno: probabilmente si presenterà piuttosto sporco. Il consiglio è quello di lavarlo e poi valutare la situazione: se la superficie è in buone condizioni sarà possibile girarlo e fissarlo nuovamente, approfittando dell’occasione per pulire anche la parte sottostante della murata. Non sempre, però, l’inversione è un’opzione percorribile.

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Manutenzione del bottazzo: il rinnovo

Eliminata l’opzione dell’inversione, restano due strade percorribili. Da una parte, il rinnovo del bottazzo, dall’altra, la sua sostituzione. Come rinnovare un bottazzo rovinato e sporco? Questa è un’opzione che in tanti sarebbero portati a eliminare, visto il costo ridotto dei bottazzi nuovi. Il problema, però, è che alcuni modelli, montati su barche piuttosto datate, non sono più in produzione. Ecco allora che talvolta questa è una strada praticamente obbligata. Si inizia quindi con un lavaggio del bottazzo a base di acqua dolce e di detergente nautico, per poi procedere con una carteggiata delicata e omogenea: per iniziare sarà possibile usare una carta abrasiva 200, per poi passare a una finitura con carta 300 o 400. Prima di essere rimontato, il bottazzo dovrà essere ricolorato, con il colore originale o con qualcosa di più audace: il consiglio è quello di usare una vernice flessibile, che non si rovini alla prima botta o torsione.

La sostituzione del profilo parabordo

La terza via percorribile è, come anticipato, la sostituzione totale del profilo parabordo. Questa strada non è ovviamente difficile: basterà smontare il vecchio bottazzo e rimontare il nuovo profilo parabordo, facendolo scorrere nell’apposita canaletta, o inserendolo a pressione. Talvolta questa operazione, vista la rigidità dei bottazzi nuovi, può essere faticosa. Aiuta scaldare il bottazzo, lavorando in pieno sole oppure “intingendo per qualche secondo il profilo in acqua calda. Non ti resta ora che trovare il bottazzo con il giusto profilo e le dimensioni ricercate: sul mercato esistono molte alternative differenti, e quindi ti consigliamo di tenere in mano una sezione del tuo vecchio profilo parabordo nel momento in cui acquisterai il nuovo rotolo di bottazzo per la tua barca!

 

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Scritto da
Nicola Andreatta
Nicola Andreatta
Copywriter dal 2014, trentino dal 1987. La passione per la nautica è nata sulla prua di una piccola barca a vela sfrecciante nel lago di Caldonazzo: da allora è continuata a crescere, insieme alla sempre presente voglia di imparare - e condividere - qualcosa di nuovo su questo affascinante mondo.
    • Grazie a te Silvano, fa sempre piacere ricevere dei riscontri positivi. Peraltro abbiamo in programma di tornare nuovamente sull’argomento nelle prossime settimane, approfondendo l’aspetto della protezione del bottazzo. A presto!

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