La migliore colla per barca

Incollare la coperta in teak sul ponte della barca, costruire da zero una barca in legno seguendo i consigli dei più grandi maestri d’ascia, riparare la passerella barca leggermente crepata, saldare una piccola incrinatura a livello dello scafo, mettere una pezza a un gommone che presenta una perdita: lavori grandi e piccoli, rari o piuttosto frequenti, che tipicamente un diportista si trova a dover affrontare in occasione del rimessaggio invernale o anche durante la stagione. In tutti i casi, uno dei quesiti principali per affrontare correttamente questo processo è: qual è la migliore colla per la barca? Qual è, quindi, il migliore silicone nautico da utilizzare?

Ebbene, la risposta non può essere una sola per tutti i casi. Di volta in volta cambiano infatti i materiali da far aderire uno all’altro, i carichi che dovranno sopportare, le minacce esterne, il budget a disposizione, il tipo di applicazione e via dicendo. Di caso in caso, quindi, la migliore colla nautica non può che cambiare: la scelta della colla giusta per la propria barca non può dunque essere fatta in modo distratto.

Per questo motivo qui, in questo articolo, faremo una lunga introduzione nel pianeta delle colle per barche, distinguendo i vari tipi di prodotti e mettendo in mostra i loro punti di forza e, di contro, i loro punti deboli. Buona lettura!

Tipi di colla

Non esiste un solo tipo di collante. Ancora al di fuori del mondo nautico, infatti, si contano tante colle differenti, ma non sono in molti a conoscere la differenza tra uno e l’altro prodotto. Tu, per esempio, sai che differenza c’è tra una colla vinilica e un mastice? E tra questi prodotti e il silicone? E ancora, come distinguere un mastice da una resina epossidica? Prima di avventurarci nel mondo delle colle nautiche, quindi, è necessario capire cosa corrisponde a questi nomi, costruendo un piccolo glossario del mondo degli adesivi estremamente utile per orientarsi nell’universo della manutenzione delle barche e non solo.

Non si tratta, peraltro, di conoscenze fine e sé stesse. Al contrario: ci sono colle pensate per lavorare solo su determinati materiali e in determinate condizioni, sostanze che quindi, se usate in modo scorretto, non possono garantire nessuna tenuta.

La colla vinilica

La colla vinilica è tra i collanti più diffusi in assoluto. Molto usata nel mondo della falegnameria e del fai da te, è ottima per lavori che hanno a che fare con carta, cartone e legno. Le colle viniliche si presentano solitamente in colore bianco, sono concentrate e piuttosto liquide. Ne esistono di tanti tipi, prodotti dai diversi marchi del settore, a uso professionale oppure hobbistico. Guardando a quelle pensate per l’uso in falegnameria, si scopre che sono piuttosto lente, e che dunque è necessario tenere in posa – e in pressione – a lungo il materiale da incollare. La colla vinilica è carteggiabile e verniciabile. La normale colla vinilica, va sottolineato, non è resistente all’acqua: in tal caso è necessario cercare una colla vinilica che indichi nello specifico questo aspetto, così da sapere che, una volta secca, non sarà più solubile a contatto con l’acqua.

Colle cellulosiche

Profumano di solvente, sono trasparenti, non troppo liquide e non solubili in acqua, e presentano dei tempi di asciugatura piuttosto ridotti. Una volta asciugate risultano perfettamente secche, più delle colle viniliche, e dunque si prestano in modo particolare a essere carteggiate

I mastici

Si ha molto spesso la tendenza di chiamare mastice qualsiasi colla professionale particolarmente potente. Ebbene, non è affatto così, anzi, si tratta di un grosso errore. Il mastice è infatti un particolare adesivo a contatto, che funziona solo in una determinata maniera, ovvero applicando della colla su entrambe le superfici che devono essere incollate. Nello specifico, per incollare due pezzi con del mastice è necessario applicare su entrambe le superfici il collante, aspettare un periodo variabile di tempo – solitamente inferiore ai 10 minuti – e quindi attaccare. L’azione è immediata, e dunque è assolutamente necessario posizionare perfettamente i due pezzi fin da subito

I siliconi

I siliconi, adesivi e/o sigillanti, possono essere acetici, neutri, bicomponenti, monocomponenti e via dicendo. Si tratta, quindi, di una classe di prodotti molto variegata. In tutti i casi, comunque, si ha a che fare con delle sostanze che polimerizzano per policondensazione, con i monocomponenti che sono innescati dall’umidità, e i bicomponenti che sono invece innescati da una reazione tra acido silicico e idrossipolisiolossani. Caratteristiche peculiari dei siliconi sono l’elevata elasticità, anche a temperature minime, la facilità di utilizzo e l’alta resistenza ai raggi ultravioletti.

Resine epossidiche

Come vedremo più avanti in questa guida per la scelta dei collanti, la resina epossidica è un vero e proprio tutto fare. Alla sua base c’è un polimero caratterizzato da una grande capacità adesiva su materiali molto diversi, dal legno al cemento, passando per i tessuti e i metalli. L’importante, quando si intende utilizzare una resina epossidica come collante, è individuare l’additivo corretto.

Le caratteristiche della colla per barche

Dopo aver realizzato una base ‘teorica’ delle colle per barche è possibile cercare di capire quali sono gli aspetti da considerare nel momento in cui si acquista un adesivo nautico. L’obiettivo, ovviamente, è quello di ottenere un buon incollaggio. Ma cosa significa? Semplice: due pezzi sono ben incollati nel momento in cui questi non temono il distaccamento laddove sottoposti al massimo carico di rottura che quei determinati ‘oggetti’ devono affrontare. L’incollaggio si può definire perfettamente riuscito quando, in caso di rottura dovuta a carico estremo, questa non avviene lì dove è stata usata la colla, quanto invece in un altro punto.

Ma la colla per barca non deve essere solamente ‘resistente’: non stiamo infatti parlando di un collante usato in casa per riparare un mobile del soggiorno. La barca ha a che fare con diverse sollecitazioni, e con un’ampia gamma di minacce del tutto peculiari e tipiche dell’ambiente marino. Una colla nautica, per esempio, deve esse in grado di resistere all’acqua e a tutti gli altri agenti atmosferici ai quali una barca è costantemente esposta: da qui si capisce perché il collante che non riporta la dicitura ‘marino’ non può essere preso in considerazione.

La colla marina, in generale, deve inoltre vantare un’ottima resistenza alla fatica. Si pensi per esempio alla colla per barche usata per il fasciame della classica barca in legno, la quale deve essere in grado di opporsi a continui e ininterrotti cicli di carico, quali quelli prodotti dalle onde. Non si tratta, qui, dello stesso prerequisito visto sopra: la resistenza ai cicli di fatica, infatti, è distinta dalla resistenza di carico.

Nel momento in cui si sceglie la migliore delle colle per barca non si può poi trascurare la facilità di utilizzo. Questa, per essere valutata appieno, va considerata sotto diversi punti di vista. Non si tratta, infatti, solamente delle tempistiche o degli strumenti necessari, ma anche per esempio della temperatura minima di utilizzo: ci sono infatti colle che possono essere usate anche a basse temperature, mentre altre, invece, abbisognano di una temperatura minima che si aggira intorno ai 15 -18 gradi. E se quando si parla delle tempistiche delle colle si pensa sempre ai tempi di asciugatura, che possono essere lunghi o brevi, è anche vero che non si devono dimenticare i tempi di utilizzo: alcune colle, una volta preparate, devono essere utilizzate in pochi minuti, mentre altre permettono di lavorare con calma, potendo essere impiegate nel giro di due o perfino tre ore. Del resto, le colle monocomponenti non abbisognano di nessuna lavorazione, e sono quindi subito pronte all’uso.

Da non perdere:   Come scegliere e come dare l'Antivegetativa alla barca - La guida completa

Come anticipato, le variabili in gioco sono tantissime. Alcune colle si prestano bene anche come stucchi/riempitivi, andando quindi a riempire i vuoti, altre assolutamente no. E se questa differenza può essere completamente ininfluente in alcuni casi, in altri è determinante: se si sta costruendo una barca in legno con degli incastri assolutamente perfetti, non ci sarà nessuna necessità di avere una colla in grado di riempire gli spazi; ma se non si padroneggia alla perfezione la tecnica dei mastri d’ascia, ci saranno dei giunti meno precisi, i quali abbisogneranno per l’appunto di una colla che non solo riempia gli spazi, ma che anzi, tenda a espandersi durante l’asciugatura. Su incastri ‘ariosi’, in effetti, è sempre meglio usare delle resine epossidica o delle colle poliuretaniche.

Tutto qui? Assolutamente no! Quando si acquista una colla per barca ci sono ancora altre cose da tenere in considerazione. Tornando al discorso bicomponente e monocomponente, per esempio, non si può dimenticare il fatto che, nel primo caso, è difficile calcolare quale sarà l’esatto quantitativo di colla necessario per il lavora da fare, finendo dunque quasi sempre per avere troppa colla (e quindi uno spreco di materiale) o troppa poca colla (e quindi un rallentamento del lavoro).

Altro fattore da considerare è poi l’eventuale tossicità della colla, e dunque la necessità di usare delle mascherine o dei guanti di lavoro durante la sua applicazione. Ma questo, va detto, è un fattore piuttosto marginale, in quanto in linea generale un paio di guanti possono proteggere alla perfezione da qualsiasi collante nautico. Infine, ultimo fattore da prendere in considerazione nella scelta della migliore colla per barca è il prezzo, o meglio, il costo. Sì, perché una colla con un prezzo maggiore non sempre presenta il costo più alto: una colla poliuretanica con un prezzo sostenuto, per esempio, potrebbe avere un costo minore rispetto a una colla epossidica con un prezzo più basso, assicurando una maggiore resa.

scegliere la colla per la barca

Colle per gommoni

Dopo aver visto quali sono gli aspetti da considerare nel momento in cui di decide di acquistare una colla per barche, è d’obbligo aprire una parentesi su un casi speciale – ma tutt’altro che raro: parliamo, ovviamente, delle colle per gommoni. Basta poco, infatti, per ritrovarsi con un tubolare bucato, a causa di un contatto fortuito con uno scoglio, con una banchina o persino con un amo da pesca. Ecco quindi che è necessario riparare subito il gommone, usando la colla più adatta. Attenzione, però: non tutti i gommoni sono uguali, e non possono quindi esserlo nemmeno le colle per gommoni. Un gommone in PVC, per esempio, avrà bisogno di una colla specifica, diversa dalla colla per gommoni in Neoprene. Quando si tratta di gommoni, tra l’altro, la sola colla giusta non basta: oltre a quella è infatti necessario avere delle pezze, o meglio, dei rappezzi delle dimensioni giuste per ‘tappare’ il tubolare.

Scegliere la migliore colla nautica

Ecco, di seguito, alcuni tra gli adesivi nautici più comuni, con i relativi campi di applicazione.

Sigillante monocomponente Sikaflex 291i

Si tratta di un  un sigillante tixotropico monocomponente poliuretanico sviluppato per il settore nautico che indurisce per reazione con l’umidità atmosferica. Elastico, resistente agli agenti atmosferici, carteggiabile, è perfetto per rispondere alle normali esigenze di sigillature elastiche e resistenti, su legno, primer, ceramiche, vetroresina e metalli.

Resina epossidica multifunzionale C-System 10 10 CFS

Le applicazioni della resina epossidica, a bordo di una barca, sono praticamente infinite. Per incollare, ma anche per costruire, per laminare, per stuccare e per proteggere, su legno e vetroresina, ma anche per laminare carbonio, vetro e kevlar. I catalizzatori disponibili sono tre, ovvero standard, lento e veloce, i quali tra l’altro possono essere mescolati per avere dei risultati intermedi.

Adesivo poliuretanico Sikaflex 295 UV

Ecco uno degli adesivi nautici di riferimento quando si tratta di incollare vetri, plexiglass e lexan, su alluminio, vetroresina, legno, acciaio inossidabile e via dicendo. Vista l’eccellente resistenza contro gli agenti atmosferici, può essere usato con sicurezza anche in parti particolarmente esposte.

Colla epossidica Loctite EA 9200

Marchio leader nel mondo nel campo degli adesivi, Loctite guarda anche al settore nautico con questo collante per interni ed esterni, da usare come un mastice – e quindi da spalmare su entrambe le superfici. Può essere usata su legno, metallo, poliestere e perfino su mattoni.

Come rimuovere la colla

Abbiamo visto come scegliere la colla per le più diverse esigenze in barca. Abbiamo visto come individuare la migliore colla per legno, come scegliere la colla per il vetroresina e via dicendo. Prima di lasciarti tornare alla tua barca per tutte le operazioni di manutenzione del caso, vogliamo però aggiungere qualche altro consiglio circa la rimozione della colla vecchia. In tanti casi, infatti, ancor prima di applicare della colla nuova è necessario rimuovere quella vecchia. E no, non è sempre semplice: talvolta i vecchi collanti, di qualsiasi tipo, restano ben aderenti alla vecchia superficie, così da rendere difficoltosa la perfezione efficace ed esteticamente appagante. Come procedere? Ebbene, di volta in volta ci possono essere delle strade differenti per rimuovere la colla vecchia in barca in modo veloce ed efficace.

In generale, è sempre bene usare delle sostanze che permettano di togliere il collante senza aggredire la superficie sottostante: certe volte sarà possibile quindi usare alcol e solventi, mentre altre volte sarà necessario affidarsi a soluzioni più rispettose, come mix di acqua, aceto e limone, acqua e bicarbonato, detergente per barche e sgrassatore, decapante e via dicendo. Dopo aver lasciato agire il detergente scelto è bene togliere “meccanicamente” la vecchia colla così ammorbidita: può essere prezioso in questo caso usare un raschietto di plastica, come per esempio un semplice raschietto come quelli che si usano d’inverno per togliere il ghiaccio dal parabrezza delle auto.

Bene, ora sai come scegliere la migliore colla per barca in base alle tue esigenze: visita il nostro e-commerce dedicato alla vendita di accessori nautica e ricambi, così da trovare l’adesivo marino più adatto!

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Scritto da
Nicola Andreatta
Nicola Andreatta
Copywriter dal 2014, trentino dal 1987. La passione per la nautica è nata sulla prua di una piccola barca a vela sfrecciante nel lago di Caldonazzo: da allora è continuata a crescere, insieme alla sempre presente voglia di imparare - e condividere - qualcosa di nuovo su questo affascinante mondo.
  1. I own a Bianchi and Cecchi, vintage marine plywood boat. Some water filters between the sides and the bottom. What sealant or glue or resin should I use? Thanks in advance. Giovanni Gentile

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