Mai dimenticare l’interruttore di arresto per fuoribordo!

La lista delle dotazioni di sicurezza obbligatorie per le barche è molto lunga, e come sappiamo si allunga ulteriormente man a mano che ci allontaniamo dalla costa. Giubbotti di salvataggio, boette luminose, zattere di salvataggio, estintori, bussole, cassette del pronto soccorso, binocoli: gli accessori nautici da portare a bordo possono essere tantissimi, soprattutto per chi oltrepassa con la propria barca le canoniche 12 miglia dalla costa! Ma attenzione, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non è sufficiente avere a bordo questi strumenti per navigare in perfetta sicurezza. Esistono infatti anche tanti altri accessori nautici che tutti quanti dovremmo avere a bordo, non per evitare delle multe, quanto invece per avere il massimo controllo della barca, e per non ritrovarsi in difficoltà nei momenti più difficili. Parliamo per esempio del rescue boy, delle aste IOR, dei moduli di recupero e via dicendo. E sì, in questa lista vogliamo inserire anche l’interruttore di arresto per fuoribordo. Sicuramente ne hai già sentito parlare, e molto probabilmente lo hai anche già visto. Questo accessorio nautico viene chiamato anche in altri modi, come stacco automatico di sicurezza per motori fuoribordo, kit di chiavette di sicurezza, e via dicendo. Ma a cosa serve, come si usa, come funziona, e per chi è obbligatorio? Scopriamolo!

L’interruttore di arresto per fuoribordo: perché usarlo sempre

Qualche diportista meno attento o nuovo al mondo dei motori fuoribordo potrebbe non sapere cosa è uno stacco automatico di sicurezza. Si tratta, in estrema sintesi, di un dispositivo nautico che permette lo spegnimento del propulsore nel momento in cui chi lo comanda cade in acqua. Non si tratta assolutamente di uno scenario particolarmente remoto, anzi: putroppo capita più spesso di quanto si possa pensare! Per una manovra errata, per un’onda non prevista, per un malore, per uno scontro, il diportista potrebbe finire in mare, perdendo ovviamente il controllo della barca. E qui i problemi possono essere tanti e differenti. La barca potrebbe infatti continuare a procedere lungo la sua rotta, abbandonando in mare il pilota bisognoso di aiuto; e quella stessa barca potrebbe andare a insidiare altre barche o delle banchine, creando un grande pericolo per altre persone. E ancora, quella stessa persona finita in mare dopo essere stata “disarcionata” dalla propria barca potrebbe essere ferita dalla propria elica. Insomma, poter contare su un interruttore di arresto per fuoribordo è vera priorità, per tutti quanti.
Il classico stacco automatico di sicurezza si compone di una chiavetta e di un cordino estensibile, che può essere legato al polso, alla cintura, al costume, al giubbotto salvagente e via dicendo; nel momento in cui il pilota viene sbalzato fuori dalla barca, la chiavetta si stacca, togliendo il collegamento al propulsore. Il motore in questo modo si arresta, permettendo all’uomo in mare di tornare a bordo (utilizzando eventualmente la preziosa scaletta d’emergenza).
Attualmente in Italia non esiste alcun obbligo di possedere e utilizzare uno stacco automatico di sicurezza a bordo; di fatto, quindi, si riconduce tutto al buonsenso dei diportisti. Negli Stati Uniti, invece, è stato introdotto l’obbligo in questi ultimi mesi.

Da non perdere:   Quanto costa la patente nautica

Lo stacco automatico di sicurezza per motori fuoribordo è obbligatorio negli USA

L’interruttore di arresto per fuoribordo è obbligatorio in tutti gli Stati Uniti a partire dal primo aprile scorso. Si tratta di una novità normativa che non stupisce: come abbiamo visto, infatti, questo dispositivo di sicurezza può fare un’enorme differenza, per salvaguardare la propria vita e quella degli altri, nonché la salute della propria barca e di quella altrui.
Va sottolineato che il Congresso americano ha specificato in modo molto preciso quali sono le barche sulle quali è d’obbligo montare lo stacco automatico di sicurezza per motori fuoribordo. Sono stati presi in considerazione due criteri, ovvero la potenza del propulsore e la lunghezza della barca; nel concreto l’interruttore di sicurezza per motori fuoribordo è d’obbligo per tutte le barche con lunghezza inferiore ai 7,92 metri e con propulsore di potenza uguale o superiore ai 3 Hp. Non è tutto qui; sono esentate dall’obbligo le barche il cui timone principale è all’interno di una cabina, e in ogni caso le barche costruite prima del 2020. E ancora, l’uso dello stacco automatico è obbligatorio per chi naviga al di sopra della velocità di dislocamento, e non lo è per chi sta ormeggiando.

Il tuo kit di chiavette di sicurezza

In definitiva, quindi, l’uso degli interruttori di arresto per motori fuoribordo negli USA è obbligatorio per le barche piccole di costruzione recente. È possibile che nei prossimi anni un obbligo di questo tipo venga introdotto anche in Italia; vista l’utilità degli stacchi automatici per barca, però, vale davvero la pena attrezzarsi subito, tanto più visto il prezzo ridotto di questi dispositivi!

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Scritto da
Nicola Andreatta
Nicola Andreatta
Copywriter dal 2014, trentino dal 1987. La passione per la nautica è nata sulla prua di una piccola barca a vela sfrecciante nel lago di Caldonazzo: da allora è continuata a crescere, insieme alla sempre presente voglia di imparare - e condividere - qualcosa di nuovo su questo affascinante mondo.
    • Buonasera Giancarlo, a livello di fuoribordo ogni motore presenta delle chiavette diverse (da qui i kit con chiavette di diverse forme). Tu fai forse riferimento agli interruttori di sicurezza straccacorrente? Questo si monta tipcamente a incasso sul cruscotto.

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