Effettuare la manutenzione della canna da pesca: consigli utili e accorgimenti 

Sicuramente è fuori discussione che, qualsiasi sia l’attività sportiva a cui uno si dedica, la condizione ottimale dell’equipaggiamento sia un fattore fondamentale per l’ottenimento di una prestazione all’altezza delle aspettative. La pesca, come milioni di appassionati in tutto il mondo sanno, non fa certamente eccezione, soprattutto quando si parla di efficienza ed efficacia della propria canna da pesca

In questo approfondimento, daremo un’occhiata ad alcuni accorgimenti e astuzie per prendersi cura al meglio della propria canna da pesca indipendentemente dalla tecnica praticata. Ovviamente, nel caso di dubbi relativi a cosa considerare per la scelta dell’attrezzatura adeguata, abbiamo scritto una guida relativa alla scelta della canna da pesca. Fatta questa premessa, scopriamo insieme come aumentare le proprie possibilità di successo e la vita utile delle nostre fedeli compagne di pesca!

Quando effettuare la manutenzione della canna da pesca? 

Potrebbe sembrare un’ovvietà dirlo, ma l’ideale sarebbe svolgere le operazioni di manutenzione dopo ogni singolo utilizzo della canna da pesca. Sia l’asta (in tutti i suoi componenti) che il mulinello, infatti, sono esposti a fattori come acqua, sporcizia e salsedine anche nelle giornate di tempo migliore, pertanto trascurare troppo a lungo l’attrezzatura potrebbe produrre anche solo nel medio periodo dei cali prestazionali non indifferenti.

Facendo nostra la filosofia dei giapponesi, non a caso produttori di prodotti di eccellenza come le canne da pesca Shimano, è la costanza che porta ai migliori risultati, anche in tema di prevenzione dei problemi.

Come manutenere la canna da pesca dopo ogni utilizzo nello specifico

Qualsiasi sia il tipo di canna utilizzata (da spinning, da eging ecc. ecc.), esistono delle buone norme che è sempre meglio seguire per assicurarsi di trattare al meglio la propria attrezzatura e mantenerne la massima efficienza dopo ogni utilizzo. Vediamo gli accorgimento più importanti.

Pulizia della canna

Per pulire la canna, occorre in primo luogo sciacquarla con acqua dolce dopo ogni battuta di pesca, prestando attenzione a non farne entrare negli innesti. Per una pulizia a 360° di qualsiasi tipo di canna (a innesti o telescopica) è sufficiente munirsi di semplice sapone neutro, solitamente reperibile anche al supermercato sotto casa. In questo senso, sarebbe meglio servirsi di acqua tiepida e di una spugna in microfibra. Estratti i componenti della canna dalla bacinella, si procede ad asciugare un pezzo alla volta con un panno morbido e a lasciarli una notte in una stanza con temperatura costante prima di riporli nell’apposito fodero.

Da non perdere:   La pasturazione nella pesca: una guida

Pulizia degli innesti 

Manutenere gli innesti implica l’utilizzo di un lubrificante a base di teflon, solitamente disponibile in flaconi o spray. Utilizzato anche per far scorrere al meglio le catene delle biciclette, questo composto riesce sia a lubrificare gli innesti che a proteggerli dall’umidità in ogni tipo di condizione atmosferica. Per l’applicazione, si consiglia di versarne qualche goccia su un panno e rimuovere gli eventuali eccessi dalla superficie dopo la passata con della carta assorbente.

Pulizia degli anelli 

Forse il processo che richiede meno tempo di tutti quelli elencati, per la pulizia degli anelli è semplicemente necessario utilizzare una spazzola con setole morbide e non metalliche, inumidirla e infine passarla sugli anelli per eliminare ogni residuo.

Pulizia del mulinello

Questo è in un certo senso il motore della nostra canna e occorre perciò trattarlo coi guanti. Oltre a sciacquare il componente con abbondante acqua dolce per evitare gli effetti più nocivi della salsedine, infatti, si deve andare più in profondità per assicurarsi un corretto funzionamento. Nello specifico, si deve estrarre la bobina rotante dal mulinello per poi pulirla e in seguito lubrificarla con un prodotto adeguato. Lo stesso processo si dovrà poi applicare sul cuscinetto in seguito allo smontaggio della manovella, che dovrà poi essere rimontata e fatta girare per far sì che il lubrificante raggiunga l’intero meccanismo. Può essere utile comunque dare un’occhiata alla nostra guida su come scegliere un mulinello nel momento in cui voleste una rapida ripassata.

Come riporre e conservare al meglio la propria canna?

Per rispondere a questo interrogativo, ricordiamoci che ogni canna ha delle specifiche relative a diametro, lunghezza, portata e peso. Risulta quindi fondamentale tenere a mente queste caratteristiche sia quando si utilizza l’attrezzo, sia quando lo si ripone, cosa in cui le specifiche istruzioni del produttore possono essere di grande aiuto. Seguire questi dettami, dunque, consente di proteggere al meglio la propria canna, ma in linea di massima il consiglio può essere sempre quello di procurarsi un apposito fodero portacanne e di riporlo in un luogo asciutto durante i momenti di scarso utilizzo. 

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Scritto da
Luigi Oriani
Luigi Oriani
Nato a Milano nel 1992, la pianura che circonda la sua città non gli impedisce di sviluppare una grande passione per il mare. Chiedetegli di descrivere il suo momento ideale e vi parlerà di un tramonto in barca, sorseggiando un bicchiere di bianco nella baia di Corfù mentre il pesce sfrigola sulla griglia.

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