Non si smette davvero mai di occuparsi della manutenzione della barca a vela. Certo, il momento consigliato per rimettere in forma la propria barca sarebbe quello del rimessaggio invernale, a partire dal momento in cui l’imbarcazione viene alata: quelli sono i giorni giusti per mettere mano alle carene, all’albero, alla coperta, al motore e via dicendo. Anche in primavera, prima di rimettere la barca in acqua – e subito dopo – ci sono certamente alcune operazioni da fare, alle quali si vanno ad aggiungere quelle che, eventualmente, non abbiamo portato a termine prima del rimessaggio invernale. E ancora, durante l’utilizzo più o meno intensivo che se ne fa durante la stagione estiva, dei controlli periodici sono obbligatori, soprattutto prima di partire per lunghi viaggi. Come si diceva, insomma, non si smette mai di compiere dei controlli sulla barca a vela, con grandi e piccoli check-up.
Indipendentemente dal periodo dell’anno, dunque, è necessario avere in testa una chiara mappa dei controlli e delle attività da fare. Per questo abbiamo deciso di realizzare questa piccola ma ricca guida sulla manutenzione della barca a vela, dalle più piccole verifiche alle opere di manutenzione più serie.
Tutti gli step necessari per una barca in norma
1. Pulizia e manutenzione della carena
Una volta all’anno, cascasse il mondo, la barca va alata, a prescindere dal tipo di rimessaggio invernale che hai scelto. Quello è ovviamente il momento dedicato alla manutenzione delle carene, vittime del marine fouling, nonché di un controllo della salute dell’opera viva, dell’asse, dell’elica e di tutto ciò che solitamente resta sotto il livello dell’acqua. Si procederà dunque con una pulizia attenta della carena con l’idropulitrice, per poi passare alle eventuali riparazioni dello scafo e quindi all’eventuale rimozione della vecchia antivegetativa a matrice dura. Fatto questo, si potrà passare all’applicazione della nuova antivegetativa.
2. Manutenzione dell’albero della barca
I velisti non devono ovviamente accontentarsi di guardare verso il basso: l’elemento chiave delle barche a vela è infatti l’albero, che va ispezionato in ogni sua parte. Va però sottolineato che la semplice salita in testa d’albero – con apposito banzigo – non è sempre sufficiente. Proprio così: sappiamo benissimo quanto la messa a terra dell’albero terrorizzi gli armatori, eppure, per essere certi di avere un albero in salute, questa operazione deve essere fatta almeno ogni 3 o 4 anni, per riuscire a mettere le mani e gli occhi laddove nessun banzigo ci potrà portare. Le sartie, le crocette e tutti i componenti che girano intorno all’albero non hanno vita eterna, e sono usurati da affaticamento e da corrosione: talvolta vanno ricondizionati, altre volte vanno sostituiti.
3. Cime e cavi
Tutte le cime della barca devono essere periodicamente controllate con cura, alla ricerca di eventuali segni di usura, sia superficiali che profondi. Questo check va fatto per ogni cima barca, da quelle per l’ormeggio alle drizze. Talvolta l’usura è leggera, e richiede solamente la sostituzione della calza, mentre altre volte è più profonda, e porta dunque alla sostituzione del cordame. Una volta all’anno, in ogni caso, le cime andrebbero lavate, per togliere il salino.
4. La manutenzione delle vele
In occasione del rimessaggio invernale le vele vanno tolte, lavate, piegate e messe in un luogo asciutto, all’interno del loro sacco. In primavera, nel momento in cui verranno utilizzate nuovamente, è necessario fare un check dei garrocci, che devono essere lubrificati con dello spray alla vaselina. Bisogna poi ricordarsi di controllare di tanto in tanto tutte le vele, anche quelle meno utilizzate o del tutto inutilizzate e quindi ripiegate in un gavone. Nel caso di cedimenti – soprattutto a livello di cuciture e di balumina – è necessario affidarsi a un velaio professionista. Mai dimenticarsi, infine, di controllare la salute degli avvolgitori, i quali non di rado danno segni di attacchi da parte di salsedine e umidità
5. Un’occhiata generale all’attrezzatura di coperta
Tenditori, bozzelli, snodi, rotaie, stopper, passacavi: tutti questi dispositivi vanno controllati di tanto in tanto in modo sistematico. É infatti facile dimenticarsene, ma tutti questo accessori sono minacciati dagli agenti atmosferici e dalla salsedine, che li portano dunque a essere meno efficaci e, in certi casi, a rompersi del tutto . Diventa dunque fondamentali lubrificarli e ingrassarli regolarmente, utilizzando prodotti specifici per il mondo nautico, come per esempio il grasso bianco al litio, che lubrifica e protegge dalla corrosione. Nemmeno la ferramenta nautica di coperta, insomma, va mai lasciata a sé stessa: ingrassare e lubrificare con spray specifici e grasso bianco al litio sono delle operazioni da non dimenticare mai, subito dopo la pulizia certosina di ogni accessorio.
6. Il refitting dei winch
I winch vanno controllati di tanto in tanto e, con una cadenza variabile – ogni quattro o cinque anni – andrebbero smontati per procedere a un’attenta ingrassatura. É perfetto anche in questo caso il grasso bianco al litio, stando però attenti a non esagerare: il grasso è fondamentale, ma non deve essere troppo. Questa operazione si rende necessaria per il tipico raggrumarsi del sale e per le altrettanto tipiche incrostazioni di sale, che rallentano i winch. Si procederà dunque allo smontaggio, al lavaggio in una bacinella con un po’ di gasolio – aiutandosi in caso con un pennello per togliere il vecchio grasso – all’asciugatura e all’applicazione di uno strato di grasso bianco di litio – il tutto senza sporcare il ponte!
7. Il controllo del salpancora e delle ancore
Nessuno vorrebbe ritrovarsi in viaggio con un salpancora difettoso. Molto meglio, dunque, controllare il funzionamento corretto di questo verricello, verificando in particolare il blocco di sicurezza, nonché l’effettivo funzionamento dell’eventuale telecomando (o dei pulsanti a piede). Un’occhiata all’ancora barca principale e all’ancora di rispetto, infine, non fa mai male!
8. Il teak
Impossibile pensare alla manutenzione della barca a vela senza pensare alle eventuali superfici in teak, tra gli elementi nautici che più degli altri richiedono una cura particolare. La manutenzione e al pulizia del teak deve essere fatta con cura e con i detergenti appositi, ricordandosi di strofinare sempre seguendo le venature del legno con delle spugne o delle spazzole morbide. Alla fine dell’operazione si consiglia sempre l’utilizzo di un prodotto sbiancante (come lo sbiancante Teak Wonder, venduto anche in combo con il detergente Teak Wonder) per far tornare le coperture in teak al loro colore originale.
9. Il motore della barca a vela
La manutenzione del motore non si fa a sentimento: a ricordarci le scadenze ci pensa infatti il conta ore. Ogni cento ore di lavoro si consiglia sempre di cambiare i filtri e l’olio. Nel caso in cui la barca venga usata raramente, non si guarderà il conta ore, affidandosi invece a un tagliando a cadenza annuale. Oltre alla sostituzione di olio e filtri di olio e carburante, ogni due anni circa sarà necessario cambiare anche il lubrificante dell’invertitore. Questa, ovviamente, è solo la manutenzione minima del motore della barca, alla quale si dovranno aggiungere puntuali verifiche delle guarnizioni, dell’alternatore, della trasmissione e via dicendo.
10. Il timone
Il timone, pur essendo così importante, non richiede una particolare manutenzione: i modelli a barra domandano solo d’essere guardati velocemente, per accertarsi che tutto sia fisso. Eventuali modelli a ruota, invece, richiedono di verificare la presenza di giochi o di mancate corrispondenza dei movimenti.
11. La verifica dell’impianto elettrico della barca
Di certo non tutti possiedono le competenze sufficienti per controllare con certezza l’impianto elettrico della propria barca a vela. Ciononostante, pur senza sostituirsi a un esperto, possiamo di tanto in tanto controllare il quadro elettrico della nostra imbarcazione: questa verifica periodica da una parte ci aiuterà a prendere confidenza con l’impianto elettrico – sempre utile in caso di emergenza – e dall’altra ci servirà per individuare per tempo l’eventuale ossidazione dei contatti.
12. Il controllo dell’impianto idraulico
Anche l’impianto idraulico della barca a vela merita la nostra attenzione: una corretta manutenzione, infatti, può prevenire fastidiosi guasti, che potrebbero rovinare traversate o intere vacanze. È dunque bene controllare di tanto in tanto i tubi, le fascette stringitubo inox, le valvole, le guarnizioni e i vari serbatoi, controllando la presenza di eventuali perdite. Un controllo più attento merita poi il wc marino, e soprattutto il suo tubo di scarico: per eliminare i cattivi odori è buona norma pulire con acqua e candeggina.
13. La sentina
Di tanto in tanto un’occhiata alla sentina deve essere sicuramente data, soprattutto per individuare la presenza di acqua. Il sogno di tutti gli armatori sarebbe quello di avere una sentina perfettamente asciutta, tutt’al più con un po’ di polvere, ma non sempre è così: molto spesso, infatti, si ha a che fare con delle sentine abitate da un po’ d’acqua. L’importante, in questi casi, è capire da dove arriva quell’infiltrazione, e quindi verificare se si tratta di acqua dolce o salata. Nel primo caso, si avrà a che fare con una piccola perdita dell’impianto idraulico, magari causata da qualche fascetta da stringere; in caso di acqua salata, invece, sarà certamente il caso di dare un’occhiata a tutte le prese a mare, per cercare l’intoppo.
14. La pulizia dei parabordi
Grandi, anzi, indispensabili alleati al momento dell’ormeggio, i parabordi devono essere di tanto in tanto controllati e puliti, così da farli durare a lungo e da mantenerli efficaci. Pulire i parabordi, lo sappiamo, non è facile: è necessario armarsi di uno sgrassatore forte nautico e di una spugna abbastanza abrasiva, così da eliminare le tracce di morchia e gli altri rimasugli.
15. Il controllo degli oblò
Spesso ci si dimentica degli oblò barca. Eppure questi sono da riconoscere tra le principali vie d’accesso dell’acqua, ed è dunque bene tenerli sott’occhio, alla ricerca di eventuali perdite. Prima di tutto è necessario guardare le cerniere e, in caso, lubrificarle con del grasso bianco al litio; è poi necessario controllare per bene le guarnizioni, che se indurite possono essere riportate a essere elastiche – e quindi stagne – con dello spray di vaselina.
16. Il rinnovo delle dotazioni di sicurezza
Nemmeno le dotazioni di sicurezza sono eterne. Al contrario: molti degli accessori obbligatori sono soggetti a date di scadenza piuttosto ravvicinate, e per essere pronti a ogni evenienza – e per non andare incontro a sanzioni – è dunque necessario tenere sott’occhio tutte le dotazioni, segnandosi su un calendario le varie scadenze dei razzi e compagnia bella, senza dimenticare la revisione della zattera di salvataggio.
17. Il controllo della cassetta del pronto soccorso
Insieme alle dotazioni di sicurezza, anche la cassetta del pronto soccorso e i medicinali in essa contenuti dovrebbero essere controllati periodicamente, per evitare di veleggiare con a bordo dei rimedi inefficaci. È bene poi ricordare che la cassetta pronto soccorso nautica non dovrebbe fermarsi alle sole dotazioni obbligatorie, integrando anche eventuali farmaci di uso comune per noi e per i passeggeri della barca: non si dovrebbe mai essere troppo spilorci o distratti quando si tratta di medicine!
18. Il controllo del tender
Utilissimo per portarsi verso i porti o verso la spiaggia quando si ormeggia un una rada, il tender deve essere verificato di tanto in tanto, per non ritrovarsi ad avere un battello di servizio inservibile. Si procederà prima di tutto con un bel lavaggio con uno sgrassatore forte, e poi in caso con l’applicazione di una cera protettiva, così da non esporre i tubolari ai danni dei raggi ultravioletti. Non bisogna dimenticare, infine, il check del kit di riparazione per gommoni, che deve essere sempre a bordo per delle eventuali riparazioni veloci del tender.
19. Il controllo delle batterie
Anche le batterie vanno controllate, soprattutto prima di un lungo periodo di inattività. In questo momento le batterie vanno caricate al massimo e, dopo averle staccate, bisogna pulirle, spazzolando via eventuali depositi e applicando della sostanza idrofobica sui morsetti– come per esempio il grasso bianco di litio. Eventuali parti corrose vanno sostituite; nel caso di modelli di batteria ad acido, è bene controllare il livello del liquido.
20. Il serbatoio carburante
Come sta il serbatoio carburante della barca a vela? Per evitare la formazione di umidità, o meglio, per ridurre la formazione di condensa che si trasforma in acqua e che per l’appunto “annacqua” il carburante, il serbatoio andrebbe tenuto sempre pieno, senza mai lasciarlo mezzo vuoto. Sarebbe poi bene dedicarsi – durante le sedute massicce di manutenzione della barca a vela – alla pulizia del serbatoio. Questo va quindi svuotato completamente, eventualmente usando una pompetta. Poi si può passare alla pulizia vera e propria, così da evitare l’accumularsi di impurità che potrebbero dare il via al moltiplicarsi di germi e di mucillaggini.
21. Serbatoio acqua dolce
Non solo il serbatoio del carburante ha bisogno di attenzione. Vale la pena dedicare qualche minuto anche alla manutenzione e alla pulizia del prezioso serbatoio dell’acqua dolce, per evitare il formarsi di ambienti malsani. Meglio quindi svuotarlo e pulirlo a mano, attraverso l’apposita apertura per l’ispezione. Nel caso in cui questa fosse assente, o non accessibile, sarà bene pulire il serbatoio con dell’acqua mescolata a del disinfettante apposito (come per esempio l’Amuchina da diluire) seguendo le indicazioni del produttore.
Quando avrai fatto tutti questi controlli, potrai essere certo di avere una barca a vela in buone condizioni, e pronta per affrontare qualsiasi navigazione.
A presto!