Come fare la manutenzione dei dissalatori

Avere una scorta illimitata di acqua dolce e potabile a bordo: il sogno di qualsiasi diportista che vuole effettuare lunghe traversate, o che desidera fare piacevoli crociere senza avere il cruccio di doversi recare in porto per fare il carico di acqua potabile. Perché si sa, proprio l’acqua da usare per bere, per cucinare e per l’igiene rappresenta uno dei limiti tipici del diporto. Di certo è possibile portare a bordo parecchi litri di acqua dolce, con gli appositi serbatoi, ma è altrettanto sicuro che nessuno vuole appesantire la barca o creare ingombri con contenitori giganteschi. Ecco che allora entrano in gioco i dissalatori per barca, sapendo anche che negli ultimi anni la tecnologia in questo campo ha fatto enormi passi in avanti, consentendo di avere dei dispositivi meno ingombranti, meno pesanti, meno costosi e più efficaci (abbiamo già visto una guida all’acquisto dei migliori dissalatori per barca). Una volta scelto, acquistato un dissalatore, però, è bene ricordarsi che questo abbisogna di una certa cura nel tempo, per non vanificare l’investimento fatto e per avere sempre la certezza di avere a disposizione dell’acqua salubre e buona a bordo. Vediamo quindi oggi come fare la manutenzione dei dissalatori!

Come funziona un dissalatore per barca

Per capire i motivi per i quali si rende necessaria la manutenzione dei dissalatori per barca vale la pena ripassare velocemente il funzionamento di questi dispositivi. Come abbiamo già anticipato, negli ultimi anni sono stati fatti grandi passi avanti nello sviluppo di dissalatori per il diporto, permettendo cioè di costruire dei dispositivi meno pesanti, meno costosi e – non meno importante – meno energivori. Il funzionamento di base resta però abbastanza simile. Prima di tutto viene prelevata automaticamente dal mare dell’acqua salata, la quale viene così portata all’interno del dispositivo, passando attraverso dei filtri per una pulizia preliminare. Una volta effettuati questi passaggi, l’acqua viene immessa in una seconda pompa (che è ad alta pressione nei modelli tradizionali e a recupero di energia nei modelli di ultima generazione) che svolge il compito cruciale di spingere l’acqua verso e attraverso delle membrane. Così facendo ha luogo il processo di osmosi inversa, mediante il quale vengono elimininati il sale e gli altri elementi contaminanti contenuti nell’acqua, che a quel punto diventa potabile. Abbiamo quindi capito che in un dissalatore si trovano tubi, filtri, pompe e membrane: abbiamo quindi già adesso qualche spunto in più per capire dove si deve concentrare la manutenzione dei dissalatori.

Come fare la manutenzione dei dissalatori

Chi ha un minimo di dimestichezza con il mondo della meccanica, avrà già capito quali sono gli elementi di un dissalatore che vengono sottoposti a dell’usura. In linea generale, per mantenere in buono stato un dissalatore, è importante che ci sia un risciacquo interno a ogni utilizzo: nel caso dei dissalatori Schenker per esempio si parla di un risciacquo a fine ciclo gestito mediante l’uso di un pannello remoto del dispositivo.

dissalatore per barca

Detto questo, l’elemento che deve essere sostituito più spesso è quello del filtro acqua mare: si tratta di un filtro commerciale che presenta dei costi decisamente ridotti, e che in un utilizzo medio del dissalatore richiede di essere sostituito circa ogni 4 o 5 settimane. Esiste poi un altro filtro, quello a carboni attivi, il quale – sempre parlando di un utilizzo medio – dovrebbe essere sostituito circa una volta all’anno.

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Altro elemento sottoposto a usura è ovviamente la membrana in cui avviene il processo cruciale di osmosi inversa. Ma questo elemento ha una vita molto lunga: utilizzando nel modo corretto un dissalatore – pensiamo sempre al caso dei dispositivi Schenker – è possibile pianificare la sostituzione delle membrane ogni 7 anni circa, e solo nel momento in cui ci si accorga che la qualità dell’acqua sta iniziando effettivamente a diminuire.

I prodotti per la pulizia

Va detto che la tecnologia dell’osmosi inversa permette già di per sé di bloccare batteri, spore e virus: l’acqua che viene trasformata all’interno di un dispositivo, a patto di fare una regolare manutenzione del dissalatore, è quindi sicura e buona. Va detto però che è necessario ricordarsi di pulire il dispositivo soprattutto prima di lunghi periodi di inutilizzo, come accade tipicamente all’inizio del rimessaggio invernale della barca. In quel momento, prima di salutare l’imbarcazione e il dissalatore per diversi mesi, è bene effettuare la pulizia della macchina: il consiglio è quello di flussare il dissalatore con una soluzione specifica, la quale permette di prevenire la formazione di batteri all’interno del dissalatore.

Osculati presenta per esempio dei prodotti per la pulizia del dissalatore che permettono un ciclo di manutenzione e pulizia completo: si parla dei prodotti Phase 1, Phase 2 e Phase 3. I primi due vanno sempre utilizzati in abbinamento, mentre il Phase 3 è appositamente pensato per quando il dissalatore non verrà utilizzato per lunghi periodi.

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Scritto da
Nicola Andreatta
Nicola Andreatta
Copywriter dal 2014, trentino dal 1987. La passione per la nautica è nata sulla prua di una piccola barca a vela sfrecciante nel lago di Caldonazzo: da allora è continuata a crescere, insieme alla sempre presente voglia di imparare - e condividere - qualcosa di nuovo su questo affascinante mondo.

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