Manutenzione preventiva della barca a vela: 10 consigli

Per mantenere alto il valore della barca, per assicurarsi delle navigazioni tranquille e sicure, per continuare ad avere una barca bella, perché tutto sommato può essere un passatempo divertente e salutare, e anche perché prevenire è molto meglio – e più economico – che curare: di motivi per dedicarsi regolarmente alla manutenzione preventiva della barca a vela non ne mancano davvero. A essere difficili non sono di per sé le attività di controllo, sapendo peraltro che in certi casi è bene affidarsi anche a dei professionisti; a fregare tanti diportisti sono invece le tempistiche. C’è chi pensa infatti che la manutenzione sia un appuntamento annuale, da farsi per esempio solamente al momento del rimessaggio invernale. Non è però così: la manutenzione preventiva della barca a vela è un processo continuo, che conosce degli appuntamenti speciali. Certo, il grosso dei lavori si fanno appena prima e appena dopo del rimessaggio durante la pausa invernale, ma va detto che è bene fare manutenzione anche prima e dopo di una crociera, così come è bene porre attenzione a pulizia e a controlli anche durante l’utilizzo della barca. Ma quali sono i 10 passaggi chiave della manutenzione preventiva della barca a vela? Vediamoli!

Manutenzione preventiva della barca a vela: 10 passi

La pulizia della coperta

La manutenzione preventiva della barca a vela inizia con una pulizia regolare della coperta. Questa dovrebbe essere un’attività continua nel tempo, per avere più sicurezza a bordo, per garantire un’ottima integrità strutturale della coperta stessa, per avere più igiene a bordo e per mantenere il valore della barca. Se durante una crociera la coperta va pulita quotidianamente con pochi gesti veloci, ad appuntamenti regolari la pulizia della coperta va affrontata di petto, con aspirapolvere, idropulitrice, lucido, scopettoni e via dicendo. Particolare attenzione va ovviamente posta all’eventuale pulizia del teak, che deve essere realizzata con prodotti e accessori mirati. Si sa: nel caso del teak la prevenzione assume un ruolo decisamente fondamentale!

Il carenaggio

C’è chi indica questa attività di manutenzione preventiva della barca a vela come la più ingrata. Si tratta però di un atto d’amore e di cura assolutamente dovuto, senza il quale si potrebbe andare incontro a conseguenze tutt’altro che piacevoli. Ogni anno, prima di affrontare la stagione, l’intera opera viva va controllata, l’antivegetativa va rinnovata, ed eventuali accessori vanno sostituiti, dagli anodi alle guarnizioni. Questo peraltro può essere anche il momento giusto per fare una signora pulizia dei parabordi, così da poter sfoggiare a inizio stagione una barca davvero splendente e pronta per affrontare qualsiasi sfida!

La manutenzione del motore

Ancor prima di alzare lo sguardo verso l’albero, la manutenzione preventiva della barca a vela passa per il propulsore “artificiale”, ovvero per il motore. Si sa, le esigenze di un motore non sono sempre le stesse, in base alla tipologia, alle dimensioni, all’età, al suo utilizzo e via dicendo. Di certo però ci saranno olio e filtri da cambiare regolarmente, nonché i controlli di rito alle parti sottoposte all’usura, dalle guarnizioni fino alla cinghia. Un motore controllato regolarmente è un propulsore sano, con un rischio ridotto di brutte – e costose – soprese e con consumi nella norma!

La manutenzione delle batterie

Mai trascurare la manutenzione delle batterie di una barca: sono infatti tantissimi i fastidi, gli ostacoli e i costi correlati al cattivo stato degli accumulatori di energia in barca! Nella manutenzione preventiva della barca a vela è necessario prendere in considerazione sia le batterie di avviamento, sia le batterie di servizio. Si parla dunque di mantenere i morsetti puliti, di disconnettere le batterie quando inutilizzate, di monitorare il voltaggio e via dicendo. Va peraltro detto che la cura degli accumulatori dipende tanto anche dalla loro tipologia: qui abbiamo parlato più nel dettaglio della manutenzione delle batterie nautiche.

Da non perdere:   Mini Transat. La storia di una regata oceanica e dello spirito Mini

La manutenzione degli impianti di bordo

Così come succede nei nostri appartamenti, anche le nostre barche a vela hanno degli impianti elettrici e idraulici, seppur tipicamente ridotti e semplificati. Il problema, però, è che questi impianti sono esposti a minacce che le nostre case fortunatamente non conoscono, dal salino all’umidità. Ecco che allora è bene ricordarsi di sottoporre questi impianti a un controllo regolare nel tempo, per individuare così tempestivamente per esempio delle ossidazioni dei contatti elettrici o delle piccole perdite di tubature e serbatoi. Lo abbiamo già detto che prevenire è meglio che curare? Pensiamo quanto può essere prezioso individuare per tempo un piccolo problema all’impianto elettrico, che se lasciato correre nel tempo potrebbe dare vita a danni gravi o persino incidenti a bordo!

manutenzione barca a vela

Occhio all’albero

Fino a qui, tutte le attività che abbiamo visto per la manutenzione preventiva della barca a vela sono comuni a quelle per una barca a motore. Ora possiamo però alzare lo sguardo e guardare all’albero. È quindi necessario ricordarsi di controllare regolarmente la sua salute, programmando delle salite in testa regolari, usando un bansigo per affrontare questo passaggio comodamente e in sicurezza. Va però detto che eccezionalmente – tipicamente questa operazione va effettuata ogni 3 o 4 anni – è necessario mettere a terra l’albero, per poter controllare effettivamente ogni singolo elemento del rigging.

Manutenzione di cime, cavi e vele

Il rimessaggio invernale prevede di togliere, lavare, piegare e archiviare le vele. Questo è il momento perfetto per controllare la loro salute, per individuare eventuali punti di usura e agire di conseguenza, con cuciture, sostituzioni e via dicendo. Il momento è perfetto per fare lo stesso anche con cime e cavi, sapendo che nessuna cima nautica può durare in eterno: avevamo visto qui come prenderci cura delle cime nautiche.

Occhio alla sentina

Dopo aver guardato in alto può essere utile guardare in basso, e più precisamente verso il punto più basso del corpo della nostra barca a vela. Buia e lontana dallo sguardo, la sentina non dovrebbe mai restare inosservata: è lei, infatti, che ci può dire se ci sono infiltrazioni, se ci sono serbatoi che perdono, e via dicendo. La manutenzione della sentina consiste nel mantenerla pulita, per evitare cattivi odori e per individuare tempestivamente eventuali problemi, nonché nel mantenere bene funzionanti le eventuali – e consigliate – pompe di sentina.

Un tender in forma

Nel caso delle barche a vela più grandi non va dimenticato il battello di servizio, il quale, in qualità di unità nautica autonoma, ha bisogno a sua volta di una routine di manutenzione preventiva regolare. È bene quindi controllare la salute dei tubolari, programmare la manutenzione del motore, mettere in contro la pulizia del tender, e così via.

I controlli delle dotazioni di sicurezza

Infine, non ci può essere un programma di manutenzione preventiva della barca a vela che non contempli anche il controllo delle dotazioni di sicurezza obbligatorie presenti a bordo. Come è noto è la normativa stessa a prevedere delle scadenze per la sostituzione o eventualmente per la revisione di questi accessori, spaziando dai fuochi di emergenza alla zattera di salvataggio. In generale, il diportista dovrebbe accertarsi che tutte le dotazioni di sicurezza risultino in salute, utilizzabili e facilmente raggiungibili, nella consapevolezza che un giubbotto salvagente introvabile al momento del bisogno è sostanzialmente inutile!

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Scritto da
Nicola Andreatta
Nicola Andreatta
Copywriter dal 2014, trentino dal 1987. La passione per la nautica è nata sulla prua di una piccola barca a vela sfrecciante nel lago di Caldonazzo: da allora è continuata a crescere, insieme alla sempre presente voglia di imparare - e condividere - qualcosa di nuovo su questo affascinante mondo.

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