Mi compro la barca. Quante volte te lo sei detto? E a seguire giorni passati a cercare il modello migliore per le tue esigenze. Con il modello Dufour Arpege 30 continuiamo la nostra serie di articoli dedicati alle imbarcazioni più richieste sul mercato nautico. Insieme scopriremo chi le ha disegnate, quale tecnologia è stata utilizzata per costruirle e quali innovazioni hanno potuto portare al settore nautico. Come si comportano in mare, quali attrezzature hanno a disposizione. Una visita guidata virtuale un modello alla volta per scoprire pregi, difetti e i lavori indispensabili da eseguire una volta comprate.
Ogni barca ha una storia alle spalle ed oggi raccontiamo la nascita della…
Dufour Arpege 30
La barca a vela
Questa non è solo una barca ma un vero e proprio stile di vita. L’Arpege è stato disegnato da Michel Dufour in persona nel 1966 (anno in cui sono nati molti modelli ancora attuali. N.d.a.) Ancora oggi vanta una notevole e nutrita schiera di estimatori a cui piace mantenere in ordine il proprio modello. Proprio per questo, anche dopo cinquanta anni rimane una barca attuale con una buona valutazione.
Forse la particolarità più grande di questa barca è che la tuga e gli interni sono stati progettati da un giovane Renzo Piano. Doi Malingri, con un Arpege del 1970, il Nina Boba, fece la traversata atlantica da Gibilterra a Savannah.
Una barca competitiva che mantiene un comportamento docile e che perdona molto gli sbagli del timoniere. Le linee di carena disegnate guardando il futuro e la costruzione che ancora regge al peso del tempo la rendono una barca perfetta per chi vuole avvicinarsi alla nautica senza spendere una follia.
Gli interni sono accoglienti ma, a meno che la barca sia usata solo per uscite domenicali e quindi quasi vuota, i sei posti più bagno, cucina e cala vele sono veramente troppi per questo 9 metri.
Il Cantiere
Michel Dufour comincia ad interessarsi al poliestere nel 1957 e nel 1964 progetta, costruisce e finanzia di tasca sua “Sylphe”, la prima barca del cantiere “Stratifiè Industriel”, futura Dufour Yachts.
Grazie al successo di questa prima barca e a partire dal 1965 raccoglie ordini per venti unità, triplicate l’anno dopo. Con la creazione dell’Arpege e successivamente con la Safari il cantiere cresce e si industrializza riuscendo a produrre oltre 300 esemplari all’anno sotto la ragione sociale Dufour SA. L’azienda si insedia in uno stabilimento a Périgny, vicino a La Rochelle.
Nel 1971 arriva anche il modello “Sortilège” e il marchio decolla. Nello stesso anno Michel Dufour approfitta dell’apertura del Port des Minimes a La Rochelle per inaugurare il salone nautico Le Grand Pavois, acquisendo così prestigio nel settore. Apre le prime filiali negli Stati Uniti nel 1972. Con il suo team di progettisti creai celebri modelli Dufour 35, 27, 33, 34, 1300, 29, 31, 2800 e 1800.
All’inizio degli anni 1980, in collaborazione con Lacoste, il cantiere crea una barca bella ancora oggi, la Dufour 42 Lacoste, prodotta in soli dodici unità (cercate le foto perchè ne vale la pena!). Nel 1988 arrivano i modelli Prestige, barche costruite senza risparmiare su materiali e famose per gli interni lussuosi e moderni. Nel 1994 Dufour Yachts decide di rinnovare ancora al sua gamma e crea la Classic, di cui il 38 fa parte, serie pensate per la crociera veloce senza per questo rinunciare ai vizi già visti sulle precedenti barche.
Negli anni 2000, grazie alla collaborazione con l’architetto Umberto Felci nascono le gamme Performance dedicate alla regata e successivamente la Grand Large, dedicata alla crociera. Entrambe le gamme sono ancora in produzione.
Scheda Tecnica Arpege 30
Prodotto dal 1969 al 1976 in circa 1500 esemplari. Le misure del Arpege 30 sono 9.25 mt di lunghezza f.t. per 3.02 mt al baglio massimo. Il pescaggio va da 1.35 mt a 1.62 mt.
Lo scafo è in VTR laminato a mano. Il dislocamento è di 3493 kg. La zavorra è di 1383 kg. Solo il siluro in ghisa pesa circa 1200 Kg.
La superficie velica è di circa 48 Mq con randa e fiocco che potranno farti raggiungere una velocità media di 6 nodi circa. Ottimo rapporto velocità/sicurezza. In un periodo in cui tutti cercavano di creare barche con il baglio massimo più stretto possibile arriva l’Arpege che spiazza il mercato. A detta di molti questa barca dà il suo meglio in mare formato.
La barca si muove con quasi tutti i venti anche grazie alla facilità di cambio vele. Albero poggiato in coperta.
Possibilità di adattare un rollafiocco ed incrementare i winch.
Pozzetto con timone a barra. Comodo per 2 persone. Il trasto è posizionato in posizione frontale rispetto alla barra e questo permette di manovrare con facilità la randa ma perde di comodità.
Originariamente motorizzata con Volvo 15hp Mb2. Il serbatoio ha un capacità di 45 litri.
Il serbatoio dell’acqua ha una capacità totale di 50 litri.
Interni: opinioni
Gli interni sono quelli che ci si aspetta da una barca di quasi 50 anni. Sono stati ridisegnati nel 1969 e nel 1974. 6 cuccette di cui due sotto il pozzetto ai lati della scaletta, 2+2 in dinette. Cucina a sinistra e carteggio a destra. A prua bagno e cala vele.
Mensole e Armadietti che, come in molte altre barche, fiancheggiano il quadrato. Il divano è comodo per massimo 4 persone.
Cuccette di poppa.
La cucina è a L a sinistra appena scesi dalla scaletta. Doppio lavello e frigo Verticale. 2 Fuochi con sospensione cardanica. Armadietti di varie misure per stivare la cambusa.
Il carteggio è subito a destra scendendo la scaletta che porta alla dinette. Bello e comodo. Dimostra il carattere da altura dell’Arpege.
Un bagno comodo.
Cosa controllare
Alcuni punti deboli per questa barca nel complesso di buona fattura. .
Cosa controllare prima di acquistarla. Alcune Arpege 30 presentano dei grossi problemi di delaminazione della coperta. Controlla che tutto sia in ordine. Alcuni punti all’interno potrebbero essere resinati e rinforzati.
Albero passante vuol dire acqua in sentina controlla che gli scarichi siano liberi e dota la barca di una pompa di sentina autoadescante!
Controlla il timone!
Come sempre se hai l’opportunità di osservare la barca fuori dall’acqua controlla che non ci sia osmosi o, se presente, che non sia un grosso problema. Basterà comunque un piccolo trattamento anti–osmosi e lo scafo tornerà come nuovo. Tale trattamento è comunque bene metterlo in conto per ogni barca oltre i 20 anni perchè prima o poi è da fare.
Come regola chiedi sempre a quando risale il Rigging. E’ buona norma rifarlo ogni 10 anni.
Su questa barca troviamo un motore Volvo Mb2 12 Hp elica due pale. Puoi eseguire un upgrade e montare un 25 cavalli Yanmar. La barca ne guadagnerà in velocità e consumi. In se è un motore affidabile e di facile manutenzione. Olio, filtri e distribuzione almeno una volta all’anno.
Cambiando l’elica originale con una a tre o quattro pale orientabili otterrete maggiore spinta e manovrabilità.
Sempre una controllata all’impianto elettrico per determinare in quale stato è. Un controllo accurato prima dell’acquisto è d’obbligo.
Prezzo
A seconda dell’anno di costruzione, della versione, delle dotazioni e degli upgrade la richiesta oscilla fra i 5.000 ed i 15.000 euro.
Perchè comprare un Arpege 30
Una barca senza tempo che conta decine di associazioni soprattutto in Europa che l’hanno adottata come barca cult.
Problemi di delaminazione in barca? Dopo aver sostituito la parte danneggiata ed aver stuccato usa
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l albero non è passante e il pozzetto è comodo per 4
Grazie Nic per la precisazione.
Bell’articolo. L’Arpege è davvero una filosofia dell’andare a vela. Le dimensioni compatte non trascurano nessun parametro. Sul sito https://sailboatdata.com esce ancora vincente nel confronto con altre pari misura o alla pari con marchi prestigiosi come Hallberg Rassy. La cura è importante (ma lo è su tutte le barche anche nuove). Un ottima scelta della quale non mi sono pentito.
Comprata un anno fa. Tanti lavori,ma ne vale la pena. Questa è la mia 4a barca, un vero piacere navigare con lei.