Il contratto di compravendita di una barca usata: Cosa dobbiamo fare?
Scopriamo insieme il contratto che regolarizza l’acquisto dell’oggetto dei nostri sogni! La nautica ha una disciplina tutta sua, che ne regola i passaggi di mano e protegge sia venditore che acquirente. Le barche usate possono nascondere vizi o difetti, ignorati persino dai proprietari, motivo in più per utilizzare un contratto “nautico” quando approcciamo la compravendita di una barca.
E’ sempre altamente consigliabile effettuare la perizia, anche per le barche più piccole. Il costo di un perito nautico, infatti, sarà sempre ripagato dalla mancanza di sorprese e dalla sicurezza delle persone che navigheranno a bordo della barca.
La prima cosa di cui dovremo accertarci, per nulla scontata, è che il venditore possieda effettivamente la barca, che non ci siano vincoli derivati da leasing o altre pendenze finanziarie.
Occorre accertarsi che della barca di nostro interesse, non sia mai stato denunciato il furto e che il venditore sia in possesso di tutti i documenti necessari per procedere alla vendita.
Fatte queste premesse, quale sarà il primo passo da fare?
Prima di tutto occorre fare una differenza tra natanti ed imbarcazioni
I natanti, compresi i motori installati a bordo, sono beni mobili non registrati. Al momento del passaggio di proprietà, quindi, non è richiesto alcun atto che comprovi l’avvenimento del fatto, poiché si applica la regola de “il possesso vale titolo”.
Al nuovo possessore devono essere consegnati i documenti relativi al natante. Nel caso di unità con marcatura CE, all’acquirente deve essere consegnato anche il manuale del proprietario. Il passaggio di proprietà delle imbarcazioni, che sono invece beni mobili registrati, non necessita del rogito (come stabilito dal Decreto Bersani) ma, entro 60 giorni dalla data dell’atto, lo stesso deve essere presentato all’Ufficio dove l’unità risulta iscritta.
Dopo aver concluso le fasi del pagamento, è necessario firmare il contratto originale di compravendita in due copie; una di esse è destinata alla Capitaneria di Porto, che procede a prendere nota della variazione di proprietà. In Capitaneria, versando una quota apposita, si può cambiare il nome della barca (scaramantici a parte) contestualmente al versamento della tassa d’iscrizione nei registri delle unità da diporto. L’assicurazione per la responsabilità civile è obbligatoria e copre la maggior parte degli eventi colposi che si possono verificare durante la conduzione della barca.
Vediamo ora il contratto preliminare di compravendita di una barca usata
Cose da sapere:
- il contratto preliminare di compravendita non è riservato alle sole imbarcazioni immatricolate, ma anche ai natanti.
- può avere luogo con o senza l’intervento di un mediatore marittimo che, quando intermedia la compravendita, svolge anche la preziosa funzione di garante e testimone.
- Nel preliminare o nell’offerta che viene presentata al venditore tramite il mediatore, vengono indicati tutti gli elementi oggetto della compravendita. Inclusi gli accessori, i motori e la strumentazione della barca e, ovviamente, lo stato di conservazione della stessa, così come dichiarato dal venditore stesso.
A questo punto entra in gioco il perito nautico che, attraverso un’ ispezione tecnica e approfondita della barca, certifica che tutto quanto menzionato nel preliminare di compravendita, corrisponda effettivamente allo stato reale della barca.
Nel caso non vi fosse corrispondenza, o venissero individuati difetti o vizi gravi che il venditore ha ignorato od omesso di indicare nella scheda dell’imbarcazione ci si presentano due opzioni:
- L’acquirente rinuncia all’acquisto, il costo della perizia rimane a carico di chi ha venduto sottacendo o ignorando tali difetti e la caparra viene restituita.
- L’acquirente ritiene di continuare nella trattativa e matura il diritto ad uno sconto. Il perito calcolerà tale sconto in base all’entità dei vizi o difetti riscontrati o dei costi di ripristino.
Altra cosa fondamentale, cosa controllare prima di comprare una barca usata?
Cosa fa il mediatore marittimo o broker?
Il mediatore o broker è un professionista regolarmente iscritto al relativo ruolo di categoria e rappresenta una figura differente dal rivenditore o dal distributore. Questa figura si occupa della trattativa tra le parti durante le fasi di acquisto e di vendita. Trova quindi un punto d’incontro tra domanda e offerta, seguendo poi tutti gli aspetti legati alla redazione del contratto di compravendita.
Il broker offre assistenza sia al venditore, promuovendo l’imbarcazione da mettere sul mercato attraverso i canali tradizionali di comunicazione, sia all’acquirente tutelandolo in tutti gli step della trattativa, a partire dalla scelta del modello fino alla firma dell’atto di compravendita. Il suo compenso? Il broker ha diritto alla provvigione da ciascuna delle parti, se l’affare si conclude con esito positivo per effetto del suo intervento.
Cosa fa il perito?
La sua figura è di fondamentale importanza, infatti interviene, oltre che per la compravendita, anche nelle controversie legali, e per la determinazione dello stato d’uso di una barca (per esempio a fini assicurativi). Il perito nautico è inoltre un esperto di progettazione, costruzione e riparazione di natanti, imbarcazioni e navi.