Miglio nautico: quanto misura e perché si usa

Chi si avvicina per la prima volta al mondo della nautica, chi si mette al lavoro per prepararsi in vista dell’esame della patente nautica, non può che scontrarsi all’inizio con il miglio nautico marino. Per quale motivo noi, noi che siamo abituati a misurare tutto in centimetri, in metri e in chilometri, utilizziamo il miglio nautico quando si tratta di distanze marine? Quanto misura il miglio marino, e perché è stata scelta proprio quella lunghezza, che riportata al nostro sistema metrico non sembra avere alcun senso? Cerchiamo di capire quali sono i motivi fondanti dell’utilizzo del miglio nautico: buona lettura!

Il miglio nautico in chilometri

Per prima cosa, veniamo subito incontro a chi si sta preparando alla patente nautica, o a chi è semplicemente curioso: quanto misura il miglio nautico in metri? Ebbene, il miglio nautico corrisponde esattamente a 1.852 metri, e quindi a poco meno di 2 chilometri. Ecco quindi che, per esempio, quando si parla delle dotazioni obbligatorie da avere a bordo entro le 6 miglia dalla costa, si parla di tutto ciò che vi è di obbligatorio per chi naviga entro 11.112 metri dalla costa, e quindi di fatto a una distanza considerevole dalla terra. A proposito di terra: che differenza c’è tra miglio marino e miglio terrestre? Sono la stessa cosa?

Il miglio marino e il miglio terrestre

Il miglio nautico e il miglio terrestre non sono uguali. Il termine miglio, senza nessun aggettivo, può riferirsi quindi a più misure di lunghezza: le più conosciute e usate sono per l’appunto il miglio nautico internazionale, che come abbiamo visto misura 1.852 metri, e il miglio terrestre, usato in alcuni paesi anglosassoni, che corrisponde invece a 1.609,344 metri, ovvero a 1.760 iarde. Il miglio terrestre è quindi significativamente più corto rispetto al corrispettivo, nautico. Va peraltro detto che il miglio marino inglese è leggermente più lungo di quello internazionale (misurando 1.853,2 metri) e un discorso simile si può fare per il miglio marino statunitense (che misura 1.853,18 metri).

Breve storia del miglio nautico

Da dove arriva il miglio? Ebbene, l’origine del miglio è decisamente latina: a creare questa unità di misura furono infatti gli antichi romani, che con un miglio indicavano 1.000 passi. Un miglio romano, di fatto, misurava 1.482,5 metri (quindi sì, il miglio romano è a sua volta diverso da quello terrestre e da quello marino).
Nel tempo, e come abbiamo visto anche nei vari paesi, il miglio è stato associato a tante misure differenti. Per uniformare questa unità di misura nel 1929 è stato deciso che il miglio nautico internazionale equivale esattamente a 1.852 metri. Da dove esce questa cifra? Ebbene, dobbiamo pensare che la circonferenza della Terra è di 40.000 chilometri. Possiamo dividere questa circonferenza per il numero di gradi che ha un cerchio (ovvero ovviamente 360) moltiplicato per il numero di primi che compone ogni grado, ovvero 60. Ecco allora che, dividendo la circonferenza per il numero di primi totali, si ha una distanza di 1.852 metri. Si capisce dunque il significato della definizione di miglio nautico data nel 1929, ovvero la lunghezza dell’arco meridiano terrestre sotteso a un angolo di primo grado (e nello specifico a un angolo di primo grado sul parallelo 48°20′).

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Perché è importante conoscerlo

Perché importante sapere quanto misura il miglio marino? No, la risposta corretta non è dire perché “serve per superare l’esame della patente nautica”. Il motivo è un altro: il miglio nautico è l’unità di misura effettivamente utilizzata quando si parla di mondo marino. Ecco allora che, per esempio, è fissata a 12 miglia della costa il limite delle acque internazionali: entro questa soglia, lo stato che si affaccia sul mare o sull’oceano può esercitare la propri sovranità – laddove invece la zona economica esclusiva di quel paese può essere molto più estesa, fino a un massimo di 200 miglia nautica.
E ancora, le miglia nautiche sono fondamentali perché a partire dalla distanza in miglia dalla costa si può capire cosa bisogna avere a bordo, fino a dove è possibile portarsi senza patente nautica e via dicendo. Non va poi dimenticato quanto sia importante conoscere il miglio nautico per interpretare correttamente carte nautiche e rotte.

Miglio marino e nodi

C’è poi la faccenda relativa alla velocità: come si esprime la velocità di una barca nel momento in cui non si ragiona in chilometri, e quindi non si può ragionare in chilometri orari? Ebbene, nessuno parla mai di miglia orarie. La misura della velocità di una barca è espressa invece in nodi, laddove un nodo corrisponde a un miglio nautico percorso in un’ora. Ecco allora che non si dovrà dire che si procede a 3 nodi all’ora: basterà dire che si procede a 3 nodi, in quanto l’unità di tempo è già compresa nella parola “nodi”.

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Scritto da
Nicola Andreatta
Nicola Andreatta
Copywriter dal 2014, trentino dal 1987. La passione per la nautica è nata sulla prua di una piccola barca a vela sfrecciante nel lago di Caldonazzo: da allora è continuata a crescere, insieme alla sempre presente voglia di imparare - e condividere - qualcosa di nuovo su questo affascinante mondo.
  1. Aggiungerei il vantaggio costituito dal fatto che su una carta 1:100.000 ogni primo sulla scala delle latitudini corrisponde a un miglio nautico, per cui è immediato il calcolo delle distanze.

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