Il progresso per arrivare alle migliori eliche nautiche presenti in commercio oggigiorno non è stato né semplice, né breve. Anche perché l’elica per barca è tutt’altro che un dispositivo di facile comprensione. Certo, praticamente tutti semplifichiamo il suo funzionamento dicendo che un’elica funziona come una vite, o persino come un cavatappi che avanza all’interno di un tappo di sughero. Però le cose non stanno così: le differenze tra un cavatappi (o una vite) e le pale dell’elica sono parecchie. Prima di tutto, più che una vite, un’elica è propriamente un dispositivo dotato di “ali” che ruotando “volano” nell’acqua. In secondo luogo, per l’appunto, l’elica si muove non all’interno di un solido come il sughero, quanto all’interno di un fluido, che si comporta in tutt’altro modo. Le pale dell’elica si muovono lungo una traiettoria figlia della traslazione, ovvero del moto della barca, e al tempo stesso anche della rotazione dell’elica stessa: ma essendo l’acqua un materiale cedevole, l’avanzo effettivo non potrà essere pari a quello che avrebbe, per assurdo, un cavatappi nel sughero! Questo mica per dire che, per scegliere le migliori eliche nautiche per la tua barca, tu debba prendere una laurea in fisica, certo che no: abbiamo accennato a questo fatto solo per sottolineare quanto il disegno delle eliche moderne sia tutt’altro che casuale. Ma quali sono le caratteristiche fondamentali delle migliori eliche nautiche, e come si è arrivati a questo perfezionamento della tecnica?
Le caratteristiche fondamentali
Chi si mette alla ricerca delle migliori eliche nautiche sul nostro e-commerce incappa in una serie di informazioni che, a prima vista, potrebbero sembrare poco comprensibili. Pensiamo per esempio alla Elica Solas Honda BF9.9A 4T in alluminio a 4 pale 9.25x9R. Abbiamo un’elica in alluminio per motore fuoribordo Honda da 4 tempi, modello BF9.9A. Ma cosa sono gli altri numeri? 9.25 corrisponde al diametro dell’elica, 9R invece al passo. Informazioni importantissime, e vediamo subito il perché:
- Il passo di un’elica: il passo di un’elica corrisponde alla distanza percorsa dal dispositivo stesso al completamento di un giro. Va detto – e visto quanto detto finora non dovrebbe stupire – che si può parlare di passo teorico e di passo effettivo. Questo perché il fluido in cui l’elica è immersa si muove almeno un po’ insieme a essa, così da ridurre marginalmente l’avanzamento effettivo (la differenza tra passo teorico e passo effettivo è chiamata “regresso”).
- Il diametro delle eliche per barca: tipicamente il diametro di un’elica si misura in pollici. Va detto che, all’aumentare del diametro dell’elica, e quindi di fatto della lunghezza delle sue pale, cresce anche la sollecitazione del motore che “fatica di più” nell’attivare il movimento delle pale. Per prassi, quando si indicano gli elementi fondamentali di un’elica si cita prima il diametro e subito dopo il passo (come visto sopra, per l’appunto: 9.25x9R).
- Sinistrorsa o destrorsa: la lettera R indica un’elica destrorsa, laddove invece la lettera L indicherebbe un’elica sinistrorsa. Questa informazione ci dice quindi qual è il senso di rotazione dell’elica quando attiva: nel caso della destrorsa, sarà orario in marcia avanti e antiorario in retromarcia.
Ci sarebbero va detto altri fattori da prendere in considerazione, come la velocità di rotazione, l’angolo di calettamento, la corda e via dicendo, elementi che però complicherebbero – a questo punto – inutilmente il discorso.
Breve storia dell’elica per barca
L’elica è qualcosa di talmente “normale” per il diportista che si potrebbe essere portati a pensare che questo oggetto sia tra noi praticamente da sempre. Ebbene, non è affatto così: l’elica è invece un elemento abbastanza recente nella lunghissima storia della navigazione e della costruzione di barche e navi. Non che, a livello teorico, non si sia iniziato a proporre un dispositivo di questo tipo molto tempo addietro. Già Archimede accennò a qualcosa di simile, e più tardi lo stesso Leonardo, disegnando le sue eliche a vite “volanti”, gettò delle basi utili per le future eliche nautiche.
Nel corso dei secoli si fecero esperimenti interessanti, arrivando perfino a sperimentare delle imbarcazioni mosse da eliche attraverso propulsione manuale o persino “animale”, imbarcando appositamente buoi o cavallo a bordo. Nel 1775 ci fu per esempio l’esperimento di David Bushnell, che ipotizzò un’elica ad azione manuale per il suo sottomarino, il Turtle. La primissima applicazione di un’elica nautica vera e propria si ha però nel pieno dell’epoca dei motori a vapore, nel porto di Trieste, a opere di Josef Ressel. L’idea fu presto imitata, rubata e sviluppata da altri, così da fornire finalmente un’alternativa a quella che era allora la tipologia di propulsione che andava per la maggiore, ovvero la “ruota”. Il regolamento dei conti arrivò nel 1849, quando si organizzò una gara di tiro alla fune tra due navi spinte da motori di uguale potenza, una dotata di elica, l’altra di ruota: la vittoria della prima fu un fondamentale riconoscimento, che portò l’elica a essere la principale soluzione propulsiva navale entro la fine dell’Ottocento.
La differenza tra eliche del passato ed eliche moderne
Nel corso dei decenni sono state proposte eliche nautiche delle più diverse forme e strutture. Si parla di vere e proprie “viti” alllungate, come per esempio la Spirale di Smith, o della leggiadra elica Sauvage, del 1832, con le sembianze di piccole ali. Va detto che le prime eliche effettivamente utilizzate nella nautica erano per lo più a 2 pale, estremamente semplici, per arrivare poi alle eliche a 3 pale degli anni Trenta, o ai modelli più elaborati del secondo Dopoguerra, con gli stupendi modelli proposti per esempio da Italcantieri e successivamente da Fincantieri. Anche perché, modello dopo modello, si acquisivano sempre più informazioni sul funzionamento stesso dell’elica e sulle possibili migliorie: fu solo nel 1894, sul cacciatorpediniere inglese “Daring”, che si capì che oltre un certo limite, aumentando il numero dei giri dell’elica, la velocità smetteva di crescere. Fu così che venne scoperta la cavitazione dell’elica (elemento da non sottovalutare quando si parla di scelta e di manutenzione dell’elica)!
Scegliere le migliori eliche nautiche: il motore detta legge
Oggigiorno si è lontanissimi dalle prime rudimentali e spartane eliche nautiche utilizzate nell’Ottocento: oggi le migliori eliche nautiche sono costruite ad hoc in base alle esigenze specifiche dei vari motori. Sì, perché le performance migliori si raggiungono quando l’elica riesce ad esprimere al meglio le potenzialità e le peculiarità del propulsore da cui dipende, senza metterlo sotto sforzo!
Abbiamo visto per esempio sopra che, all’aumentare del diametro di un’elica, cresce la sollecitazione del motore. Ma non è tutto qui. Al ridursi del passo di un’elica aumenta la probabilità di avere delle partenze “nervose”, così da ridurre il comfort a bordo; un passo troppo lungo, d’altra parte, metterà in crisi diverse imbarcazioni, che non riusciranno mai a imprimere all’elica una potenza sufficiente. E per quanto riguarda il numero delle pale? In linea di massima le normali barche da diporto montano eliche da 3 o da 4 pale, mentre le pale da 2 sono riservate alle barche che navigano a velocità ridotte. Le 3 pale, in genere, garantiscono un buon compromesso tra performance e comfort, laddove l’opzione a 4 pale garantisce maggiore aderenza a velocità bassa. Al di là delle specifiche di ogni motore, conoscendo questi fattori è possibile scegliere i modello ideale, e quindi cambiare l’elica della tua barca.
Alcuni modelli di riferimento
Arrivati fino a qui, vale davvero la pena dare un’occhiata ad alcune delle migliori eliche nautiche presenti nel nostro e-commerce, per capire quali sono gli elementi da tenere in considerazione:
Elica Tohatsu 25 Hp 2T in alluminio a 3 pale 9.9x11R – Solas
Partiamo da questa elica Solas, realizzata appositamente per soddisfare il motore fuoribordo Tohatsu 2 Tempi 25 HP. Si tratta di un’elica in alluminio, con passo da 11, destrorsa, di diametro 9.9 pollici. Conta 3 pale, ed è pensata per un motore da 25 HP a 2 tempi.
Elica Selva 80 Hp/100 Hp EFI Marlin 4T in alluminio a 4 pale 13x15R – Solas
Vediamo ora un’elica diversa: qui parliamo di un motore Selva a 4 tempi, con motore da 80/100 HP, e quindi decisamente più robusto del precedente. Il diametro qui è di 13 pollici, il passo da 15, e le pale sono 4, per assecondare al meglio le performance del propulsore Marlin.
Elica Yamaha 200 Hp 2T in acciaio a 3 pale 14 1/4x17L – Solas
Qui abbiamo un’elica non più in alluminio, quanto invece in acciaio, sinistrorsa, con passo da 17 e diametro da 14 e ¼, per un motore Yamaha da 200 HP. Vale la pena sottolineare qui la differenza a livello di materiale dell’elica: l’acciaio inox assicura una resistenza maggiore rispetto all’alluminio, permettendo tipicamente inoltre uno spessore minore delle pale, che risultano così più efficienti. Il costo dell’acciaio inox è però solitamente maggiore.